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Per una dettagliata cronologia si consulti lo schedario crono-biografico nell’Archivio Generale dell’ordine dei Frati Predicatori presso la Casa Generalizia dell’ordine a Roma.

Dal Vecchio al Nuovo Mondo: padre Samuele Mazzuchelli incontra i Nativi dei Grandi Laghi

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nicano nella parte più remota della sua diocesi, in quello che era allora il territorio del Michigan.

Nel 1835 padre Mazzuchelli, o. p., interruppe la sua opera missionaria tra le tribù indiane, per recarsi nella zona mine- raria che stava rapidamente sorgendo presso la sponda oc- cidentale dell’Alto Mississipi, ai confini tra Illinois e Wiscon- sin. Le ricchezze del sottosuolo furono le prime a rendere produttive queste terre vergini: le città di Dubuque e Galena furono fondate solo in funzione dell’attività mineraria intesa a sfruttare i giacimenti di piombo; nella zona accorse, per stabilirvisi, una folta schiera di manodopera non qualificata, composta in parte da emigrati tedeschi e irlandesi di religio- ne cattolica. La percentuale dei cattolici era abbastanza bassa, essi erano tuttavia desiderosi di raggrupparsi in una comuni- tà religiosa e contribuirono finanziariamente alla costruzione di chiese nelle varie località (Mazzuchelli 1967, p. 147).

Nel 1843-1844 tornò in Europa e da Londra raggiunse Milano dove trovò benefattori, anche nella sua famiglia, che lo aiutarono nei suoi progetti; a conferma del suo ruolo la Propaganda Fide gli conferì il titolo di missionario apostoli- co. In quel periodo scrisse e pubblicò le Memorie Istoriche ed

Edificanti di un Missionario Apostolico dell’Ordine dei Predicatori fra Varie Tribù di Selvaggi e fra i Cattolici e Protestanti degli Stati Uniti d’America 3 destinate a benefattori, uomini di chiesa e

membri dell’Ordine Domenicano: un libro «storico ed edi- ficante, mirabile testimonianza di un missionario, geografo e attento osservatore di uomini e paesi», come afferma il domenicano Mancini (2005, p. 27).

Dopo aver istituito alcune scuole parrocchiali, Mazzuchel- li acquistò nel 1844 la proprietà di Sinsinawa, con l’intento di costruirvi un collegio da lui stesso progettato, pochi anni dopo diede inizio anche a una comunità di suore (Beltrami 1928, p. 94). Il padre cedette poi tutti i suoi diritti sul Sinsina- wa Mound alla provincia domenicana di St. Joseph per dedi- carsi alle cure delle anime e continuare l’opera educativa in una delle sue parrocchie (Goyau 1934, p. 256). Le circostan- ze della morte contribuirono a dare un alone eroico alla sua biografia; egli, infatti, si ammalò dopo una lunga marcia in

3. L’edizione italiana del 1844, pubblicata anonima, è quasi introvabile, ne possiede solo una copia l’Archivio Generale dell’Ordine dei Frati Predicatori; le citazioni fatte in questo articolo sono tratte dall’edizione in inglese.

Naila Clerici

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una notte d’inverno per accorrere presso il letto di un mori- bondo. Morì pochi giorni dopo di polmonite, il 16 febbraio 1864 (Quaife 1924, p. 417); sotto le vesti portava una catena da penitente, di cui nessuno aveva mai intuito l’esistenza e che viene conservata come una reliquia. Le suore domeni- cane auspicano sia dichiarato santo4; attualmente la causa di

beatificazione è arrivata a una positiva conclusione (Mancini 2005, p. 1). Si legge nella mostra a lui dedicata a Sinsinawa:

After his death, this iron chain, used as an instrument of penance, was found on his body. Sister Mary Emily Power, who was present at the death and later became prioress gen- eral of the Congregation, preserved the chain as the com- munity’s “dearest treasure”. Because of its direct association with Father Samuel, it has been venerated and is still used in prayers offered in his name. Some of the many letters shown here are from people who believe that prayers said to Father Mazzuchelli have had a positive effect on their causes. (McGreal 1973, p. 19)

«Architect, scientist, frontier man, crusader for the rights for native Americans, preacher», numerosi sono gli articoli pubblicati su di lui negli Stati Uniti, dove viene considera- to «the saint, the martyr in the service of souls» (Ireland, 1967, p. 324), mentre un libro abbastanza recente di una sua consorella, Mary Nona McGreal (2005), esamina i materiali d’archivio e offre una bibliografia accurata dei testi a stampa per ricostruire nei dettagli tutta la sua vita. Molti sono scritti elogiativi sulla sua persona: il missionario non è altro che un servo di Cristo credente nel messaggio più vero e profondo del cristianesimo. Questo giudizio positivo non appare solo nelle opere biografiche scritte dopo la sua morte (Codazzi 1927, p. 383; Crepeau 1932, p. 97; Quaife 1924, p. 411), ma è presente anche nei suoi contemporanei: “Le Jeune Domi- nicain se comporte bien, et nous ésperons beaucoup de lui quand il verra ordonné”, scriveva il vicario generale della

4. “On July 6, 1993, Father Samuel Mazzuchelli was declared ‘Venerable’ by His Holiness Pope John Paul II. This is the first step to canonization or official Church recognition of his sanctity. Rome formally acknowledged that his virtues were heroic: ‘Beyond doubt’ Father Samuel exemplified the theological virtues of faith, hope, and charity and the cardinal virtues of prudence, justice, fortitude, and temperance. The title ‘Venerable’ was granted in response to a formal request made to Rome 30 years before, in 1964. We are now pray- ing that Rome will name him ‘Blessed’, the second step toward sainthood” (https://www. sinsinawa.org/mazzuchelli/cause_sainthood.html, 2017).

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Congregazione de Propaganda Fide di Cincinnati Federico Rese (1830)5. L’analisi del suo diario offre ancora molti spun-

ti di riflessione, pur se si deve tener conto che il testo venne scritto e pubblicato in Italia per sensibilizzare i cattolici sull’o- pera missionaria e nel contempo far conoscere realtà così lontane e diverse. Nel college e casa delle sorelle domenicane di St. Thomas Aquinas a Sinsinawa una mostra permanente e un dvd ne illustrano le azioni; sono anche visitabili la sua casa e il cimitero di St. Patrick a Benton, Wisconsin, oltre le chiese che lui progettò e fece costruire.

Luoghi selvaggi

Il territorio su cui padre Mazzuchelli doveva svolgere la sua opera missionaria si divideva in tre parrocchie. La prima dove si recò fu quella di Mackinac (Mazzuchelli 1967, p. 22), sull’i- sola omonima, che era stata fiorente nel xvii secolo e padre Marquette vi si era soffermato durante le sue esplorazioni6:

era situata nello stretto che separa il Lago Huron dal Lago Michigan, a ottocento miglia da Cincinnati (e parte di quel- la diocesi), una zona degli Stati Uniti ancora in gran parte inesplorata, abitata da cacciatori e commercianti di pellicce e da indiani.

L’altra parrocchia era quella di Green Bay, nella baia

omonima del Lago Michigan7, e quella più distante – circa

settanta miglia per via d’acqua – era quella di Sault Ste. Ma- rie, presso il fiume omonimo (Mazzuchelli 1967, p. 55), al confine col Canada. In tutta la zona compresa tra gli attuali stati del Michigan, Wisconsin, Iowa e Illinois non esistevano vie di comunicazione all’infuori dei sentieri tracciati dagli indiani e delle vie lacustri e fluviali; in una carta dell’epo- ca, The Travellers Guide (Tanner 1934), era segnata solo la strada che da San Louis andava a Chicago con le sue poche diramazioni.

5. Gli Stati Uniti erano allora sotto la giurisdizione della Congregazione de Propaganda

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