Da un esame del mercato di riferimento della farmacia, i dati consuntivi di IMS Health presentano un giro d’affari nei punti vendita in crescita dell’1,6%, pari a 26 miliardi di euro. I cittadini hanno acquistato in farmacia quasi 2,5 miliardi di confezioni, 1,2% di consumi in più nel canale rispetto al 2009.
In particolare nel giro d’affari della farmacia la quota di mercato dei farmaci con obbligo di ricetta si attesta al 66% del valore complessivo del mercato, più 0,5% rispetto al 2009 con un fatturato pari ad oltre 1,5 miliardi di euro (+0,5%) (Brambilla, Gatti, 2011).
Per effetto della crisi economica, all’interno della categoria dei farmaci etici, si registra un trend diverso rispetto al 2009 tra specialità rimborsabili e non rimborsabili dal SSN: aumentano sia la spesa che i consumi dei farmaci a carico del SSN, mentre si contraggono quelli privati. Dei 1.515,2 milioni di confezioni vendute tramite prescrizione medica nel 2010, l’81% (1.228 milioni) è rappresentato da specialità a carico del SSN, mentre il restante 19% a carico dei cittadini.
Complessivamente le vendite dei farmaci etici sono cresciute del 2,2%, complice la contrazione del prezzo medio di vendita nel 2010 (-1,7%) dovuto essenzialmente alle ulteriori misure volte al taglio dei prezzi delle specialità rimborsabili. Difatti, si rileva una differenza fra le due categorie di medicinali etici: quelli rimborsabili sono aumentati del 3,2%, mentre quelli non rimborsabili hanno subìto una contrazione dell’1,5%.
Tuttavia, la farmacia è anche impegnata nel mercato dei farmaci di libera vendita (figura 1.9) che ha un giro d’affari pari a circa 8,7 miliardi di euro. In questo segmento di mercato, il settore merceologico più importante è dato dai prodotti di automedicazione formati dai farmaci d’autocura, che coprono il 7,90% del mercato, e dagli altri prodotti da banco non registrati che rappresentano l’8,6% delle vendite, quest’ultimi registrano notevoli tassi di sviluppo (+6,2% consumi, spesa +10,1%). Seguono i parafarmaceutici e i prodotti d’igiene e bellezza che detengono rispettivamente il 7,70% ed il 7,40% del mercato in farmacia, in coda vi sono i nutrizionali con l’1,40%.
13 Legge n. 296/2006 (Legge finanziaria del 2007). Prima di questa legge il prezzo dei medicinali di classe C, a
carico del cittadino, era stabilito direttamente dall’azienda farmaceutica che stabiliva un prezzo massimo applicabile al pubblico.
FIGURA 1.9. – La suddivisione del mercato in Farmacia nell’attività di dispensazione delle specialità farmaceutiche. (Anno 2010, in prezzi al pubblico).
FONTE: dati IMS Health.
Questo stato dell’arte, considerato alla luce delle caratteristiche del contesto farmaceutico descritte nei precedenti paragrafi permette di effettuare alcune considerazioni relative all’impatto di queste sulle attività della farmacia.
(a) Nell’ottica della farmacia la scadenza di molti brevetti e la maggiore diffusione dei farmaci generici sta comportando la riduzione del costo del venduto (costo di acquisto delle merci) ma, al contempo, potrebbe avere dei riflessi sull’assortimento. Difatti da qualche anno in farmacia non si trovano più i farmaci innovativi risultanti da molecole con costi elevati che potrebbero essere dispensati con la “distribuzione in nome e per conto”.
(b) Inoltre, l’ampia diffusione dei generici determina un incremento dei costi di gestione del magazzino a causa dell’aumento di referenze in stock; nell’ipotesi in cui il farmacista decida di ordinarle a seconda della richiesta potrebbe incrementare i costi logistici e beneficiare di minori sconti data la modesta dimensione media del lotto d’acquisto.
(c) Il farmacista è tenuto a gestire un numero crescente di attività, quindi una maggiore complessità che genera anche maggiori costi, ma il meccanismo di remunerazione conduce a minori redditi (crescono il numero delle confezioni vendute ma non altrettanto i ricavi e quindi i margini). Il trend di costante riduzione dei prezzi delle specialità con obbligo di ricetta impatta negativamente sui margini operativi delle farmacie in quanto, se da un lato aumentano il numero delle ricette e quindi le vendite
Farmaci con ricetta 66,60% Farmaci autocura 7,90% Igiene e bellezza 7,40% Parafarmaci 7,70% Nutrizionali 1,80% Altri OTC 8,60%
in quantità, per effetto dell’invecchiamento della popolazione e della maggiore incidenza di patologie croniche-degenerative nonché per una tendenza legata alla crisi economica; dall’altro, diminuisce il fatturato globale del mercato etico, anche per l’effetto dell’incremento dei generici (+5,6% a valori) conseguentemente le vendite globali degli etici in valore (Tramontana, 2011).
(d) Il crescente ricorso da parte delle regioni a meccanismi di distribuzione diretta dei farmaci, fa sì che non vengano più distribuiti dalle farmacie i farmaci a più alto costo, contribuendo ad abbassare i ricavi delle farmacie, e conseguentemente i margini di redditività delle stesse.
(e) L’invecchiamento progressivo della popolazione, unitamente al fenomeno del continuo progredire della scienza medica, conduce la farmacia ad essere una struttura che sempre più si rivolge a cittadini anziani, affetti da co-morbidità, e talvolta anche che vivono da soli. In buona sostanza, i clienti delle farmacie territoriali si connotano come pazienti complessi e sempre più affetti da patologie croniche.
Il nuovo scenario che oggi si va profilando impone alla professionista, farmacista, di evolversi coerentemente con le dinamiche dell’ambiente istituzionale e competitivo, nella consapevolezza che ripensare al proprio ruolo non è solamente un’esigenza dettata da valutazioni economiche contingenti, ma è anche una modalità per far sopravvivere quel sistema di valori che da sempre caratterizza la professione
Capitolo 2
La Farmacia territoriale: caratteristiche e ruolo
Sommario: 2.1. Introduzione; 2.2. Il profilo storico; 2.3. Le caratteristiche della Farmacia oggi: profilo normativo; 2.4. Il ruolo della farmacia; 2.4.1. La relazione farmacia-utenti; 2.5. La “farmacia dei servizi” – il recente quadro normativo; 2.5.1. Prestazioni analitiche di prima istanza; 2.5.2. Prestazioni professionali da parte d’infermieri e fisioterapisti; 2.6. Riflessioni e problematiche aperte; 2.7. L’azienda farmacia; 2.7.1. Le tipologie di farmacie in Italia; 2.7.2. La farmacia territoriale nel rapporto con l’ambiente di riferimento; 2.7.3. La misurazione dei risultati; 2.7.4. Le determinanti dell’equilibrio economico della farmacia; 2.8. La professione del farmacista; 2.9. Il modello di remunerazione della farmacia; 2.9.1. La remunerazione della farmacia nel contesto internazionale.
2.1 Introduzione
Il ruolo della farmacia territoriale nel contesto sanitario nazionale affonda le proprie radici nei percorsi storici che hanno segnato nel tempo la progressiva istituzionalizzazione del SSN e del servizio farmaceutico. Da una disamina della normativa in materia, infatti, emerge chiaramente come l’evoluzione della farmacia sia fortemente connessa ai passaggi evolutivi che il nostro paese ha vissuto per arrivare a strutturare infine quello che è l’attuale SSN. Alla luce del processo costitutivo, oggi la farmacia si caratterizza di certo per essere una entità aziendale che opera in parte nel rispetto dei vincoli e delle norme definite dal sistema salute, e in parte in qualità di impresa. Assumendo l’ottica economico-aziendale, la farmacia costituisce un’azienda di produzione/erogazione di servizi aventi finalità di lucro. In tal senso, il rispetto della condizione di equilibrio economico costituisce aspetto imprescindibile affinché questa continui ad esistere, e a prestare la propria attività sul territorio.
L’analisi degli aspetti di contesto e delle numerose modifiche che sono intercorse, conduce oggi a configurare un’azienda farmacia con ruolo e attività parzialmente diversi rispetto al passato. Questo elemento costituisce una criticità dell’epoca attuale: si osservano spinte legislative che conducono alla c.d. farmacia dei servizi, fino a sposare la logica internazionalmente riconosciuta della Pharmaceutical Care, mentre gli strumenti operativi affinché il sistema accolga tale sfida sembrano essere ancora non noti. Meglio dire, che il
contesto operativo non ha avviato ancora routine che permettano di concretizzare un ruolo diverso. Tali aspetti evolutivi impattano in modo diverso a seconda della tipologia di farmacia, e in considerazione delle attività da queste svolte. Pertanto, nel corso di questo capitolo, dopo aver ripercorso il percorso storico evolutivo della farmacia, e discusso l’attuale configurazione legislativa, si passa ad analizzare la farmacia secondo la teoria economico- aziendale, evidenziando le esigenze gestionali della stessa, e connotando le diverse tipologie di azienda farmacia. Infine, viene presentato il modello di remunerazione della farmacia, in quanto fattore che condiziona l’equilibrio economico della stessa, e la natura delle attività che la farmacia può decidere di attivare o meno.