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Diritto di cittadinanza: garantire il voto ai detenuti

Nel documento relazione annuale delle attività svolte (pagine 83-88)

Anche le persone detenute, sia in custodia cautelare che in esecuzione di pena, possono votare, a condizione che siano cittadini italiani e non abbiano comminata una condanna definitiva con pena accessoria dell’interdizione dagli uffici pubblici.

La Legge 136/1976 (articoli 8 e 9) dispone che le persone detenute al momento della consultazione elettorale possano esercitare il diritto di voto nel luogo di reclusione tramite la costituzione di un seggio elettorale speciale. L’esercizio di tale diritto è però subordinato ad alcuni adempimenti che richiedono tempo e che non possono essere esercitati se non informati per tempo. In particolare il detenuto deve far pervenire al Sindaco del Comune nelle cui liste elettorali è iscritto, una dichiarazione della propria volontà di esprimere il voto nel luogo in cui si trova, con in calce l’attestazione del Direttore dell’Istituto comprovante la sua detenzione; a quel punto, il Sindaco potrà iscrivere il richiedente nell’apposito elenco e gli fornirà la tessera elettorale; se questa fosse andata smarrita, se ne può chiedere il duplicato. La richiesta può pervenire al Sindaco non oltre il terzo giorno antecedente la votazione.

In occasione delle ultime elezioni politiche il Ministero degli Interni, Direzione centrale dei servizi territoriali, con propria circolare urgentissima 6/2013 indica ai Prefetti e ai Commissari di Governo le procedure da attivare per l’esercizio del diritto di elettorato attivo da parte dei detenuti e per il relativo funzionamento dei seggi. (all.10)

La complessità del luogo, la carenza di informazioni e le procedure burocratiche fanno sì che pochi sappiano o riescano ad esprimere il proprio voto, diritto fondamentale per la partecipazione alla vita politica del nostro Paese di persone che hanno bisogno di sentire riconosciuto il diritto di cittadinanza. Per renderlo esigibile è indispensabile una capillare informazione sui documenti da presentare al seggio, con particolare riferimento alla tessera elettorale. In vista della tornata elettorale del 24 e 25 febbraio 2013, la Garante ha inviato una lettera agli undici Direttori degli istituti penitenziari di questa regione con una richiesta di collaborazione

“affinché possa essere pienamente garantito il diritto di voto delle persone detenute in possesso dei requisiti di legge per esercitarlo” con l’affissione di cartelli informativi in tutte le sezioni degli istituti, per facilitare loro il compito ne ha predisposto un fac-simile (all.11).

CC Bologna II PP Parma CC Ferrara CC Forlì CC Modena CC Piacenza CC Reggio E. OPG Reggio Emilia CC Rimini CC Ravenna CR Castelfranco Emilia Totale Detenuti presenti 31/12/13

Emilia-Romagna 11 3 13 8 8 6 3 2 15 23 0 92 3513

Diritto di citadinanza

Analogamente in occasione della campagna di sottoscrizione delle 3leggi di iniziativa popolare per la giustizia e i diritti, promosse da un ampio Comitato, a cui ha aderito il Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, l’Ufficio si è attivato per consentire ai detenuti di poter soddisfare la richiesta, giunta da più parti, di partecipazione attiva da parte delle persone ristrette, tra le prime destinatarie dei progetti di legge proposti.

Tre proposte distinte che si proponevano di ripristinare la legalità internazionale e costituzionale, di contrastare in modo sistemico il sovraffollamento agendo su quelle leggi che producono carcerazione senza produrre sicurezza.

L’Ufficio ha chiesto la collaborazione del Provveditorato, che ha tempestivamente risposto con nota diretta alle direzioni degli istituti, per le necessarie autorizzazioni per l’accesso degli organizzatori e degli autenticatori le firme, rendendo possibile la sottoscrizione da parte dei detenuti aventi diritto. Anche in questo caso l’Uffici ha predisposto un volantino contenente le principali indicazioni in affissione nelle sezioni degli istituti. (all.12)

Grazie ai promotori regionali, tra cui le Camere penali dell’Emilia-Romagna, in tutti gli istituti, ad eccezione di Parma, si sono, per la prima volta in questa regione, effettuate le operazioni di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare. La stessa Garante è stata presente alle due giornate di raccolta firme, il 26 giugno e l’11 luglio, nella Casa circondariale della Dozza, dove sono state raccolte complessivamente 392 firme, così suddivise: tortura 131; carceri 130; droghe 131.

Nonostante gli impegni profusi e, per la prima volta, la sottoscrizione avvenuta nei luoghi della privazione della libertà le tre proposte di legge non hanno raggiunto il numero delle firme necessarie per l’iscrizione ai lavori parlamentari.

Per problemi unicamente organizzativi dovuti alla mancanza di tempi tecnici i detenuti dell’AS della Casa circondariale della Dozza di Bologna non hanno potuto aderire alla campagna referendaria per i nuovi diritti umani e la giustizia giusta promossa dal Partito radicale, pur avendone espressa la volontà. Tra i 13 quesiti da sottoscrivere alcuni riguardavano temi di grande interesse per la popolazione reclusa quali: l’ abolizione della pena dell’ergastolo, l’ introduzione di limiti al ricorso della custodia cautelare, la decarcerizzazione per i reati di droga di lieve entità. La Garante si è recata alla Dozza per incontrare sette persone, in rappresentanza dei detenuti in “alta sicurezza”, per spiegare loro le difficoltà riscontrate nella gestione della procedura e accogliere le richieste di chiarimento in proposito.

Compresa la situazione, i detenuti hanno espresso l’intenzione di scrivere, in maniera collettiva, una lettera di adesione alla campagna referendaria: un modo per esserci, comunque, anche da dietro le sbarre.

Comunicato stampa 24/06/2013

Carcere. 26 giugno, nella giornata contro la tortura, raccolta di firme negli istituti penitenziari su 3 leggi di iniziativa popolare

Nella Giornata internazionale contro la tortura, mercoledì 26 giugno, è prevista una raccolta di firme a sostegno della sottoscrizione di tre proposte di legge d’iniziativa popolare per la giustizia e i diritti.

Le Camere penali dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Garante regionale delle persone private della libertà personale, promuovono e organizzano questa raccolta di firme all’interno degli istituti penitenziari di questo territorio, allo scopo di permettere anche ai detenuti di esercitare il diritto di partecipazione e cittadinanza.

I tre progetti di legge di iniziativa popolare riguardano:

1) introdurre il reato di tortura nel Codice Penale;

2) per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri: modifiche alla legge “ex Cirielli”

sulla recidiva; introduzione del “numero chiuso” degli ingressi in carcere; istituzione del Garante nazionale; abolire il reato di clandestinità;

3) modificare la Legge sulle droghe.

Per approfondire i temi delle proposte di legge: http://www.3leggi.it/

Nel sottolineare il senso della sua adesione, la Garante dei detenuti, Desi Bruno, rivolge un ringraziamento al Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, ai Direttori degli Istituti, alla Magistratura di Sorveglianza, ai Garanti territoriali di Bologna, Ferrara e Piacenza, al volontariato e a coloro che si sono resi disponibili come autenticatori delle firme per il buon esito dell’organizzazione.

Nella stessa giornata, a Bologna, il Comitato promotore la campagna “3 leggi per” allestirà un banchetto di raccolta firme in via D’Azeglio, in prossimità del Tribunale.

Diritto di citadinanza

Comunicato stampa 04/07/2013

Carcere. Raccolte oltre 1300 firme fra i detenuti, l’11 luglio seconda giornata per la giustizia e i diritti dietro le sbarre

Nella Giornata internazionale contro la tortura, lo scorso mercoledì 26 giugno, nelle carceri dell’Emilia-Romagna è stata effettuata una raccolta di firme a sostegno della sottoscrizione di tre proposte di legge d’iniziativa popolare per la giustizia e i diritti. L’iniziativa è stata promossa dalle Camere penali dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, allo scopo di permettere anche ai detenuti di esercitare il diritto di partecipazione e cittadinanza.

I tre progetti di legge di iniziativa popolare sono relativi a:

1) introdurre il reato di tortura nel Codice penale;

2) per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri: modifiche alla legge “ex Cirielli”

sulla recidiva; introduzione del “numero chiuso” degli ingressi in carcere; istituzione del Garante nazionale; abolire il reato di clandestinità;

3) modificare la legge sulle droghe.

http://www.3leggi.it/

Su richiesta di molti detenuti, per agevolare le attività utili per la sottoscrizione, a Bologna e

Piacenza, giovedì 11 luglio verrà effettuata una seconda giornata di raccolta delle firme. Ecco alcuni dati provvisori sulla raccolta delle firme in carcere avvenuta il 26 giugno scorso, per

complessive 1.328 firme. A Ravenna sono state raccolte 96 firme così suddivise:

(31) Introduzione del reato di tortura, 33)

Legalità e rispetto della Costituzione nelle carceri, (32)

Modifica alla legge sulle droghe; solo i detenuti definitivi hanno potuto sottoscrivere i moduli.

A Forlì, le firme raccolte sono state 215 (73; 71; 71).

A Bologna, 168 (56 per ogni proposta di legge).

A Ferrara, 243 (81 per ogni proposta).

A Rimini, 129 (43 per ogni proposta).

A Piacenza, 150 (50 per ogni proposta).

A Reggio Emilia, 120 (40 per ogni proposta).

A Modena, 207 (69 per ogni proposta).

Negli istituti di Bologna e Reggio Emilia, i volontari hanno provveduto a raccogliere le firme anche di detenuti non residenti in Italia: in alcuni casi, hanno sottoscritto le proposte di legge anche agenti della Polizia penitenziaria.

Dalla Garante regionale, viene un ringraziamento al Provveditore regionale, alle Direzioni e agli agenti di polizia penitenziaria, per aver facilitato l’organizzazione che ha reso possibile la buona riuscita dell’iniziativa. Un ulteriore ringraziamento va alle Camere penali territoriali e ai Garanti di

Piacenza, Alberto Gromi, e Ferrara, Marcello Marighelli, per l’impegno alla migliore diffusione delle informazioni, consentendo ai detenuti di esercitare il diritto alla partecipazione e alla cittadinanza.

Comunicato stampa 18/07/2013

Carcere. Raccolte altre 400 firme fra i detenuti, nella seconda giornata per la giustizia e i diritti dietro le sbarre

Lo scorso mercoledì 26 giugno - Giornata internazionale contro la tortura - nelle carceri dell’Emilia-Romagna venne effettuata una raccolta di firme a sostegno di tre proposte di legge d’iniziativa popolare per la giustizia e i diritti. I tre progetti di legge sono relativi a:

1) introdurre il reato di tortura nel Codice penale;

2) per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri: modifiche alla legge “ex Cirielli”

sulla recidiva; introduzione del “numero chiuso” degli ingressi in carcere; istituzione del Garante nazionale; abolire il reato di clandestinità;

3) modificare la legge sulle droghe.

La raccolta firme dietro le mura del carcere - promossa dalle Camere penali dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Garante regionale delle persone private della libertà personale – è stata replicata l’11 luglio, negli istituti di Bologna e Piacenza, con il seguente esito:

-a Bologna sono state raccolte 392 firme, di cui 221 non residenti (stranieri) e 171 residenti (italiani), così suddivise, tortura: 74 (stranieri) + 57 (italiani); carceri: 73 + 57; droghe: 74 + 57;

-a Piacenza sono state raccolte altre 69 firme – 23 su ognuna delle tre proposte – da parte di 13 stranieri e 10 italiani, ed è stata finalmente coinvolta anche la sezione femminile, dove hanno firmato 6 donne.

La Garante regionale, Desi Bruno, rinnova il suo ringraziamento al provveditore regionale, alle Direzioni e agli agenti di polizia penitenziaria, per aver facilitato l’organizzazione che ha reso possibile la buona riuscita dell’iniziativa. Un ulteriore ringraziamento va alle Camere penali territoriali e al Garante di Piacenza, Alberto Gromi, per l’impegno a consentire ai detenuti di esercitare il diritto alla partecipazione e alla cittadinanza.

Diritto di citadinanza

Nel documento relazione annuale delle attività svolte (pagine 83-88)