• Non ci sono risultati.

Il divario digitale e lo sviluppo locale: un’ambizione anche del Legislatore comunitario

POLITICHE DI GENDER GAP

3.9 Il divario digitale e lo sviluppo locale: un’ambizione anche del Legislatore comunitario

L'intenzione della Commissione Europea è quella di indirizzare il proprio intervento direttamente nei confronti delle realtà locali (tra le quali in primis le Regioni) esortandole a prevedere, nei propri piani di sviluppo rurale (PSR), un adeguato rilievo alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

La Commissione si è spinta anche oltre la semplice esortazione formale, in quanto ha previsto nel “PSN 2007-2013” una priorità per la banda larga, consapevole, infatti, che l’implementazione dell’accesso veloce ad internet, ed in generale delle nuove tecnologie informatiche, possano concretamente favorire la crescita e l’innovazione dell’economia locale, riducendo al contempo l’isolamento di determinate aree (25). 23 Noto anche come “Comitato per la banda larga”.

24 In termini di contributi alle imprese nelle aree di fallimento di mercato, accordi con operatori per agevolare la banda larga, realizzazione di infrastrutture pubbliche da destinare agli operatori per l’erogazione del servizio ecc.

25 Per un approfondimento si rimanda all’ Allegato 1 “Banda larga nelle aree rurali d’Italia. Progetto di intervento pubblico nell’ambito dei PSR 2007-2013” delle linee guida emanate nel 2010 dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali pag. 4 ss.

Analizzando la situazione dell’Europa in termini di rete a larga banda e ultra larga emergono numerose e variegate iniziative locali volte ad implementare l’accesso ad internet ad alta velocità. Si registra innanzitutto un ritardo diffuso in tutta Europa nel garantire uno sviluppo omogeneo nei vari Stati Membri della copertura del servizio a banda larga (26). Sul punto si è espressa chiaramente il Commissario europeo della

Direzione Information Society Neelie Kroes, la quale a fine novembre 2011 ha affermato che non esistono attualmente le condizioni per includere la banda larga nel servizio universale. Si comprende, quindi, che il ritardo generalizzato non permette di spingere in aventi la tutela giuridica della rete attraverso la previsione di una velocità di connessione minima garantita né attraverso un, seppur embrionale, obbligo regolamentare di inclusione nel servizio universale. Consapevole di tale situazione, l’Unione Europea ha rafforzato il proprio intervento negli ultimi anni, volto ad incoraggiare gli stati Membri nell’adozione di immediati interventi per l’implementazione, sia mediante forme di incoraggiamento formale, che mediante consultazioni pubbliche, ovvero attraverso l’erogazione di fondi strutturali (27).

Seppure la banda larga non rientra ancora nell’oggetto del servizio universale, sono molteplici le iniziative e gli interventi, sia della Commissione che del Parlamento Europeo (28). Con una Comunicazione, il Parlamento ha palesato la problematica del

divario digitale sottolineando la necessità di ampliare l’accesso in banda larga: “L’accesso a internet ad alta velocità attraverso le connessioni a banda larga apre immense possibilità e costituisce una dimostrazione concreta delle promesse della società dell’informazione”. I vantaggi offerti dalla banda larga sono tali che l’impossibilità di accedervi costituisce un problema che deve essere affrontato con urgenza. La mancanza di accesso alle connessioni a banda larga costituisce un aspetto del problema più generale denominato abitualmente “divario digitale”, che descrive il divario che separa i singoli cittadini, le imprese e i territori in funzione delle possibilità di accesso e di utilizzo delle TIC”.

Grazie all’intervento comunitario si sono verificate svariate situazioni di successo che hanno stimolato la realizzazione di reti di accesso ad opera di società private stabilite nelle piccole realtà locali; inoltre tali interventi hanno avuto un ritorno economico e

26 Per un approfondimento si veda il programma realizzato dall’AGCOM ISBUL 2009, ed in particolare il working paper 1.1 - Infrastrutture di rete fissa NGAN.

27 Come ad esempio in Svezia, in Grecia ed in Irlanda.

28 Il Parlamento europeo ha presentato nel 2006 una comunicazione al Comitato Economico e Sociale ed al Comitato delle Regioni al fine di colmare il divario esistente nella banda larga” testo disponibile sul sito http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ.pdf.

sociale maggiore rispetto alle previsioni con un tasso di penetrazione nelle famiglie residenti nell’area servita dai sistemi in banda larga cresciuto progressivamente in misura sensibile

L’intervento locale è stato quindi un inaspettato incentivo di successo, la cui attività non si è limitata alla realizzazione dell’infrastruttura ma anche nell’erogazione del servizio di connessione. Pertanto, l’azione comunitaria volta alla diffusione della banda larga ha favorito la nascita di società locali con la partecipazione pubblica.

Un ruolo determinante è stato svolto dalle “linee guida sugli aiuti di stato 160” della Commissione, che ha suddiviso il territorio in tre aree: le prime sono definite “nere” in quanto in dette aree non è possibile assegnare un finanziamento pubblico per la realizzazione delle opere infrastrutturali, le seconde sono le cosiddette aree “bianche” ossia le aree a fallimento di mercato ed infine nella terza categoria rientrano le aree “grigie” in cui senza un sostegno finanziario pubblico nessun operatore privato, nazionale o locale, sarebbe interessato a realizzare la rete ottica giacché i ritorni degli investimenti sarebbero lenti nel tempo. Tali nuove regole stanno modificando sensibilmente nell’Unione Europea le metodologie da seguire in futuro nella realizzazione di reti locali specie nei casi in cui si richiederanno finanziamenti a fondo perduto.

Si comprende dunque il grande interesse dell’Unione per quanto riguarda l’efficacia dell’intervento locale nella riduzione del digital divide. Detto interesse però necessità di un riscontro concreto con il territorio oggetto dell’intervento in mancanza del quale non è possibile comprendere aprioristicamente l’efficacia.

3.10 La Commissione Europea: uno sguardo concreto al problema tra progetti,