Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (1981).
Carta araba dei diritti dell’uomo (2004).
Carta di Parigi per una nuova Europa (1990).
Codice di diritto e delle organizzazioni internazionali (X edizione, 2016).
Codice penale italiano (2016).
Convenzione americana dei diritti dell’uomo (1969).
Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altri trattamenti e pene crudeli, inumani e degradanti (1984).
Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950).
131
Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra (1949).
Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche (1961).
Convenzione inter-americana per prevenire e punire la tortura (1985).
Costituzione della Repubblica italiana (1948).
Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1948).
Dichiarazione del Cairo sui diritti dell’uomo nell’Islam (1990).
Patto delle nazioni Unite per i diritti civili e politici (1966).
Progetto della Commissione del diritto internazionale (2006).
Protocollo di Instanbul (2000).
Restatement of the foreign relations law of the United States, third part, 702 (1987).
132
Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale (1998).
133
Giurisprudenza
Caso Greco, rapporto della Commissione europea dei diritti
dell’uomo, 1969, ricorsi numero
3321/67,3322/67,3323/67,3344/67, 1969.
Irlanda c. Regno Unito, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 5310/71, in ECHR, 18 gennaio 1978.
Filartiga c. Pena-Irala, Corte di appello degli Stati Uniti, Secondo Distretto, 630, F 2d, 876, 30 giugno 1980.
Nicaragua c. Stati Uniti, Corte internazionale di Giustizia, ricorso numero 70, 27 giugno 1988.
Caso Furundzija, Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia, ricorso numero 95, 10 dicembre 1998.
Chahal c. Regno Unito, Corte europea dei diritti umani, riferimento 22414/93, paragrafo 79 e ss., 7 luglio 1996.
134
A c. Regno Unito, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 25599/94, 23 settembre 1998.
Prosecutor c. Dusko Tadic, Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia, ricorso numero 94, 15 luglio 1999.
Labita c. Italia, Cote europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero26772/85, 6 aprile 2000.
Ilhan c. Turkey, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 22277/93, 27 giugno 2000.
Salman c. Turkey, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 21986/93, 27 giugno 2000.
Akkoc c. Turkey, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorsi numero 22947/93, 22948/93, 10 ottobre 2000.
Sentenza La Grand, Corte Internazionale di Giustizia, ricorso numero 466, 2 giugno 2001.
135
Sentenza Avena, Corte Internazionale di Giustizia, ricorso numero 121,31 marzo 2004.
Bati e altri c. Turkey, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 57834/00, 3 giugno 2004.
Caso Ferrini, Corte di Cassazione, Sezioni Unite, ricorso numero 5044, Ferrini c. Repubblica federale di Germania, in Riv. dir. int., 2004, 539 ss, 11 marzo 2004.
El Marsi c. The Former Jugoslav Republic of Macedonia, Grande camera, ricorso numero 39630, 2009.
Caso Abu Omar, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 44888, 2009.
Al Saadoon e Mufdhi c. Regno Unito, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 61498/08, 2010.
Cestaro c. Italia, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 6884, 2011.
136
Caso Diaz, Corte europea dei diritti dell’uomo, ricorso numero 38085/12, 2 ottobre 2012.
Belgio c. Senegal, Corte Internazionale di Giustizia, ricorso numero 422/12, 20 luglio 2012.
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Ringraziamenti
Un grande uomo una volta mi disse che ringraziare è la cosa più difficile che si possa fare, pertanto cercherò di essere quanto più diretta e concisa possibile, ricordando tutti coloro che, con supporti di vario tipo, sono stati presenti in questo percorso quinquennale e nella stesura di questo elaborato.
Desidero innanzitutto ringraziare la mia relatrice, la Professoressa Francesca Martines senza la cui guida questa tesi non avrebbe preso forma: nei lunghi mesi che hanno portato alla redazione di questo scritto, ha saputo ascoltare le mie idee, capire le mie esigenze e correggere i miei errori.
Un grazie dal profondo del cuore ai miei genitori, Alberto e Lorella, per il sostegno psicologico ed economico che nel corso
di questo percorso non mi hanno mai fatto mancare. Questa tesi non è dedicata a voi, solo perché voi avete scritto
ogni parola insieme a me.
Grazie a Luca, il mio fan numero uno, per esserci stato ad ogni esame, pronto a festeggiare e a consolarmi, sempre con i suoi
modi discreti e garbati che solo in pochi riescono a capire. Questa tesi è per te. A mia nonna Maria, per tutte le preghiere ed i sorrisi.
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bene e nel male, tutti dovrebbero avere una famiglia così. Grazie per aver fatto questo percorso insieme a me. Ai miei cugini: Saverio, Giorgio e Simone; sono sempre stata
circondata da cavalieri e non l’ho mai saputo. A mia cugina Gaia: grazie a tutti quegli anni di differenza che
adesso ci fanno essere tanto vicine.
A Giulia, per le telefonate a distanza e per tutte le nostre risate. Auguro a noi il meglio per gli anni a venire.
Alle mie ‘meraviglie’, Serena ed Annalisa: grazie per avermi capita, ascoltata, spronata, consolata e sempre e comunque
festeggiata. Alla mia Bea, a cui devo dire grazie per esserci stata quando più
serviva e scusa per la tanta angoscia. Grazie a Camilla e a Carlotta, perché mi capite come nessuno. Grazie Priscilla, per avermi dato una scossa tutte le volte in cui
mi serviva. Grazie a Stella: il perché lei lo sa.
Un ringraziamento ai miei colleghi più cari e a tutte quelle persone che nel corso degli anni sono passate a lasciarmi
qualcosa di positivo. Tutto ha contribuito in un modo o nell’altro a rendere unica
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Infine, ma non per importanza, un grazie a quelle due persone speciali che non ci sono più ma che immagino sorridere da
qualche parte, con gli occhi pieni di orgoglio. Un grazie a questa esperienza che da tanto chiedendo molto in
cambio, e che è la più terrificante, assurda e stupenda che ci sia. Tutti dovrebbero farla.
Caterina Pistolesi