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3. ITINERARI EDIZIONE 2014/2015 – ANALISI

3.1 La domanda culturale

La domanda culturale interessa storia, cultura, identità, e vita di un popolo e include tutta una serie di comportamenti che il visitatore attua durante il tempo trascorso. Tra questi sono inclusi per esempio gli acquisti di artigianato locale, di prodotti enogastronomici tipici, oppure altre cose o oggetti che abbiano un legame con il territorio (Conti e Moriconi 2012). Il turismo culturale è uno dei segmenti principali di domanda in senso numerico ed economico grazie alle sue origini, il Grand Tour (Fondazione Symbola-Unioncamere 2014). Esso si definisce, dalla definizione dell’UNWTO, l’insieme di tutte le forme di mobilità che “soddisfano il bisogno umano di diversità, tendente ad innalzare il livello culturale degli individui ed aumentare la conoscenza, l’esperienza e l’incontro”. La domanda di cultura94, di carattere cognitivo,

inerente alla conoscenza e all’apprendimento, ha rilevanza sociale e rientra nei diritti della cittadinanza (Cerquetti 2012). L’aumento del consumo di beni culturali è imputabile al bisogno irrinunciabile dell’innalzamento della qualità della vita (Timothy and Boyd 2003). Il turismo culturale in Italia è un settore che in questi ultimi anni di crisi ha mostrato una tenuta migliore rispetto a quella di altri comparti. L’industria culturale in Italia ha un ruolo importante e dà un grande contributo allo sviluppo socio- economico. È stato riscontrato che in Italia l’interesse per i piccoli centri (turismo minore), che hanno un patrimonio culturale ben conservato, nelle offerte si integra con varie componenti, per esempio un corso di cucina, lo shopping, un corso di lingua (Fondazione Symbola-Unioncamere 2014).

Il patrimonio culturale comprende i contesti, dai musei - luogo di cultura per eccellenza- alla natura, i prodotti enogastronomici, l’artigianato, le tradizioni, il paesaggio e anche la sua organizzazione produttiva. Esso può essere suddiviso in tre categorie:

- Tangibile immobiliare, fruibile con lo spostamento dell’individuo,

94La nozione di cultura a partire dagli anni ’60 fino ad oggi ha una accezione antropologica, vicina al

concetto di civiltà, è place and time specific. Ovvero l’insieme delle risorse tangibili e intangibili, dei prodotti che ne conseguono di una comunità, prodotti per rispondere alle esigenze della stessa in un determinato tempo e luogo (Montella 2012).

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- Tangibile mobiliare, prodotti che possono essere fruiti al di fuori del territorio con installazioni temporanee e prodotti

- Intangibile, ovvero le conoscenze di una comunità, la sua storia, le tradizioni, è un patrimonio non definibile concettualmente né delimitabile territorialmente.

Lo scritto dell’autore è patrimonio culturale tangibile mobiliare, può essere fruito al di fuori del territorio. Fruire l’opera scritta direttamente nel territorio attraverso la guida di chi lo ha scritto, oppure attraverso la guida di un esperto che lo racconta, ripercorrendo i luoghi descritti, porta valore aggiunto e lega il libro al territorio rendendolo quasi patrimonio immobiliare, apportando radici, meritevole di una visita il loco (Fondazione Ippolito Nievo). Il criterio con il quale negli ultimi anni è stato proposto il tema della valorizzazione del patrimonio culturale, consiste nel recuperare sul territorio un insieme di risorse culturali materiali ed immateriali che siano l’espressione vivente di una realtà locale, del suo passato ma anche di un suo futuro sviluppo. Un principio, questo, sviluppato dalla Convenzione Europea del Paesaggio ed indicato nei criteri UNESCO per i Paesaggi Culturali da inserire nella lista del World Cultural Heritage. Un Paesaggio Culturale può essere un giardino, un parco, una zona rurale, urbana o industriale; ma può essere anche un Paesaggio Culturale integrato, ovvero un paesaggio che associ un elemento naturale ad un fatto religioso, artistico o storico (Timothy and Boyd 2003).

La fascinazione verso i luoghi associati agli scrittori è alimentata dalla possibilità di vedere l’ambiente dell’infanzia dell’autore, guardare con i propri occhi i luoghi che li hanno ispirati oppure rendere omaggio all’autore presso la tomba, in un memoriale pubblico, oppure al ricorrere dell’anniversario della morte. Sono quattro le ragioni fondamentali per cui i turisti visitano i luoghi letterari. In primis possono essere attratti dalla località legate alla vita degli scrittori. Le case natali o i luoghi dove hanno vissuto gli autori ispirano senso di rispetto e reverenza. In secondo luogo i turisti possono essere interessati ai luoghi in cui l’opera letteraria è ambientata. Gli scrittori possono essere stati ispirati dalle località loro familiari oppure i personaggi di finzione hanno lasciato nei luoghi un’impronta indelebile. Terza ragione per cui un turista è spinto a visitare questo genere di luoghi, è la ricerca di un’emozione vasta e profonda non necessariamente

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legata ad un autore specifico. Le visite di questo tipo sono legate alla nostalgia, rievocano le memorie e le emozioni dell’infanzia. La quarta ragione ha a che fare con il luogo di un episodio saliente della vita dell’autore, la morte, il matrimonio, collaborazioni. Il luoghi letterari sono il risultato della sintesi tra il mondo reale in cui gli scrittori vissero e i luoghi immaginari costruiti nel loro scritti. Per i turisti questa distinzione può essere difficile da fare ma è di loro interesse in quanto sono più interessati a ciò che alimenta la loro immaginazione e a quello che ruota intorno alla letteratura. I luoghi associati a importanti figure letterarie diventano attrazioni, come anche i festival letterari (Timothy and Boyd 2003).

Il prodotto è qui inteso come tutte le varie tipologie di offerta, output, in ambito turistico che si ottengono grazie al processo di trasformazione delle risorse, input, da un singolo servizio una vera e propria esperienza. Per prodotto culturale si intende l’insieme di beni e servizi, le esperienze e le trasformazioni - il cambiamento dell’individuo grazie alle esperienze vissute - che hanno origine dal patrimonio culturale, fruibili dal turista grazie alla progettazione da parte delle aziende o dalle organizzazioni di produzione culturale, dandone valore aggiunto. Di natura, questo prodotto ricco di carica simbolica e sentimentale, si ultima al momento della fruizione con l’attribuzione di valore e significato da parte del consumatore (Montella 2012).