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Pasolini e le terre friulane – 15 novembre 2014

3. ITINERARI EDIZIONE 2014/2015 – ANALISI

3.2 Pasolini e le terre friulane – 15 novembre 2014

Fontana d'acqua del mio paese. Non c'è acqua più fresca che nel mio paese. Fontana di rustico amore.95

(Cityteller)

Primo itinerario proposto nella prima edizione di “pordenonelegge il territorio”, è stato il tour dedicato a Pier Paolo Pasolini. La Segreteria Organizzativa e il Direttore hanno puntato molto sull’aspetto promozionale. Una scelta coraggiosa proporre Pasolini96.

95 Pier Paolo Pasolini, Poesie a Casarsa (1941-1943).

96 L’artista era stato allontanato a causa dei suoi comportamenti nei confronti di alcuni ragazzi della scuola. L’omosessualità e le sue idee contrastavano con la realtà degli abitanti di Casarsa, allora cittadina

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La prima tappa, ha visto l’incontro con il responsabile della Biblioteca civica di Casarsa della Delizia, che ha accompagnato gli ospiti nei luoghi di Casarsa da cui lo scrittore ha tratto ispirazione. Versuta, frazione di Casarsa visitata successivamente, ha portato alla visita dei luoghi intimamente legati alla vita dell’autore. Tra questi la Chiesa di Sant’Antonio Abate dove sono presenti alcuni oggetti e dei particolari che portano alla memoria dell’artista: le panche con le sedute di marmo dove è stampato il simbolo dell’Academiuta di Lenga furlana. La fontana dalla quale l’artista ha tratto ispirazione per “Aghe dal me pais” che costituisce l’incipit di Poesie a Casarsa.

A Casa Colussi avviene l’incontro con il Presidente del Centro Studi Pier Paolo Pasolini. La casa della madre dell’artista Susanna Colussi ha ospitato Pasolini durante l’estate della sua giovinezza, ora la casa è adibita a sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini. La famiglia Pasolini, da Bologna, si trasferì a Casarsa della Delizia per sottrarsi ai pericoli di bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.

Nella città di Casarsa ci sono altri i luoghi legati a Pasolini e che hanno caratterizzato la sua produzione poetica e letteraria. Per esempio la Chiesa parrocchiale di Santa Croce custodisce al suo interno la lapide votiva che ricorda l’erezione di un’altra chiesa, la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie. Quest’ultima è stata eretta nel 1529 per onorare un voto del 1499 quando Casarsa era minacciata dall’invasione dei turchi. Alla minaccia dei turchi, infatti è ispirato il dramma teatrale “I Turcs tal Friûl”. Infine, importante è la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie perché da lì partì il funerale dell’artista il 6 novembre del 1975. I giornali dell’epoca raccontano di una folla numerosa, all’incirca 10 mila persone, che partecipò al funerale. L’autore è ora sepolto al cimitero di Casarsa, insieme ai suoi parenti, spazio al quale è stata dedicata una breve visita.

Il pranzo è stato organizzato all’antica osteria “Il favri” di Rauscedo, dove sono stati serviti prodotti tipici97. L’oste ha spiegato agli ospiti l’enogastronomia pordenonese e i

molto chiusa. Alla fine degli anni ’80 il personaggio riscuoteva ancora delle controversie date le discussioni dopo la proposta dell’intitolazione dell’attuale Liceo Classico Leopardi Majorana con il nome dell’artista dato il suo legame con la provincia pordenonese. Le opposizioni ne hanno impedito l’intitolazione dando alla scuola il nome che porta ancora oggi.

97 Antipasto, insalata di cappuccio, mele nostrane e formaggio salato tradizionale, il primo piatto l’orzotto

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piatti serviti. Tra le realtà aziendali e produttive di eccellenza che caratterizzano la provincia di Pordenone è notevole la produzione di barbatelle, per le quali la regione vanta un primato a livello mondiale. Il gruppo ha fatto tappa alla sede di VCR (Vivai Cooperativi Rauscedo), successivamente il Centro Sperimentale Casa 40 a Rauscedo, un centro dove vengono effettuate le selezioni clonali delle piante della vite, le microvinificazioni e i controlli enologici con le uve prodotte dagli innesti. Le barbatelle98

sono presenti in tutto il mondo: gli oltre 250 coltivatori vivaisti concentrati nella zona di Rauscedo producono più della metà del prodotto nazionale. E la produzione di vini pone la DOC Friuli Grave al primo posto tra quelle regionali con il 55% del totale e circa 300.000 ettolitri di vino prodotti a cavallo del fiume Tagliamento tra le province di Pordenone e Udine (Vivai Cooperativi Rauscedo). Lo storico della viticoltura regionale, ha accompagnato il gruppo spiegando l’importanza della cantina di Rauscedo, una realtà con alle spalle sessant’anni anni di storia. Ogni anno vengono lavorati oltre 150 mila ettolitri di vino. I partecipanti hanno avuto modo di degustare dei vini offerti dalla cantina, oltre che la possibilità di acquistare99 una bottiglia di vino da portare a casa. Il

vino è un prodotto place specific, esso è un bene culturale a tutti gli effetti, in sé ingloba un ampio patrimonio di conoscenze tacite locali, si mescola a storie, tradizioni, riti, lessici e paesaggi, e altre testimonianze di civiltà (Montella 2012). Alle 18 circa, il gruppo è rientrato a Pordenone.

3.2.1 Pier Paolo Pasolini

Pasolini è nato a Bologna, padre torinese, madre di Casarsa della Delizia, la signora Colussi. Il 2 novembre 2015 ricorrono i 40 anni di anniversario della morte dell’artista. Pordenonelegge ha organizzato, presso il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone una serata il 31 ottobre 2015 all’insegna della lettura delle opere pasoliniane. L’iniziativa rientra nel progetto "Pasolini nostro contemporaneo", promosso dalla Provincia di Pordenone, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia;

frico con patate accompagnato con polenta, insieme a vino bianco e vino rosso della casa. Il dessert, caffè Illy con dolcetti al tagliere.

98 Piante del vino. 99 Momento di acquisto.

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tra i partner oltre alla Fondazione Pordenonelegge.it, il Centro Studi PPP di Casarsa, il Comune di Casarsa della Delizia, l'Associazione Teatro Pordenone e l'Associazione culturale Cinemazero. Le celebrazioni per il quarantennale dalla morte di PPP diventano quindi l'occasione per la riscoperta dell’autore, da tempo trascurato. La poetica del Pasolini friulano raccontata in scena da Piera Degli Esposti su musiche di Alexander Gadjiev e letture di Marta Riservato. La sera in palco l’attrice Piera Degli Esposti, che con Pier Pasolini esordì in “Medea”: la sua voce ripercorrerà appunti, ricordi, episodi, momenti giovanili del Pasolini di Casarsa mentre un pianista eseguirà le melodie di quel tempo. PPP Nuovi versi per musica antica, è l’evocazione dei formidabili anni giovanili e friulani dell’artista, quando prendeva forma la sua poetica. A Casarsa Pasolini inizia a scrivere poesie in friulano. Durante il periodo più crudo della Seconda Guerra Mondiale, il poeta si sposta a Versuta, una frazione di Casarsa, a causa del pericolo del nodo ferroviario di Casarsa. Qui, tenta il coinvolgimento di giovani e giovanissimi amici, indirizza loro verso il teatro e la pittura, si interessa inoltre alla musica suonando il violino e ascoltando l’amica Pina Kalc, fonte di ispirazione per le sue poesie.

Non solo la provincia di Pordenone insieme alla Fondazione si sono organizzati per omaggiare l’artista, ci sono stati degli eventi anche in territorio regionale e lungo il territorio nazionale. Il Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa ha aperto le celebrazioni in Friuli Venezia Giulia con il tradizionale convegno, mentre il 2 novembre si è tenuta una commemorazione pubblica sulla tomba dell'artista a Casarsa. A Udine, il Teatro stabile ha dedicato a lui un'intera stagione all'artista.

La periferia romana è certamente lo scenario principale per ricordare Pasolini, ma ancora altre città sono legate all'artista: Bologna, dove era nato, Firenze, per poi arrivare nella Capitale e a Ciampino, dove l'intellettuale si trasferì negli Anni Cinquanta fino alla morte. I miti che hanno caratterizzato l’opera di Pasolini sono il mondo contadino, il sottoproletariato romano, l’antichità classica, il terzo mondo. Aveva una visione infernale dello sviluppo senza progresso del mondo contemporaneo, era precursore dei mali della modernità, pensatore gramsciano e marxista e primo alfiere della difesa dei valori tradizionali contrario ai diritti civili, all’aborto, al divorzio; portavoce del sottoproletariato urbano e suo stesso sfruttatore sessuale; primo accusatore dei mali

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della comunicazione moderna televisiva e ospite quasi fisso dei principali salotti culturali televisivi.

3.3 Alla scoperta della pedemontana pordenonese con Tullio Avoledo e Irene Cao –