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2.1. UOC minori stranieri non residenti e accoglienza nel Comune di Venezia

2.1.5. Dopo lo “sgancio” chi sostiene i neomaggiorenni?

Il Comune di Venezia ha accolto complessivamente 259 MSNA nel 2010, 292 nel 2011 e 346 nel 2012, 354 nel 201329 e 12930 secondo i datti aggiornati al settembre 2014 di cui il 90% maschi.

A Venezia l’accoglienza e la presa in carico dei MSNA, come abbiamo visto, dura fino al compimento dei 18 anni. Fino all’anno scorso, era possibile che gli AS, su mandato del Comune, continuassero a offrire una consulenza fino ai tre mesi successivi al compimento della maggiore età mentre oggi non è più possibile. Abbiamo visto fin qui le varie fasi dell’accoglienza dalla prima segnalazione e la pronta accoglienza fino allo sgancio. Adesso proverò a spiegare cosa succede al compimento dei diciotto anni e quali risorse ci sono sul territorio a sostegno dei neomaggiorenni. Il bisogno di prevedere degli interventi di sostegno all’autonomia dopo i 18 anni e a coronamento e chiusura del percorso di presa in carico del Comune è sempre più forte ed espresso dagli stessi assistenti sociali ed educatori preoccupati delle sorti dei ragazzi neomaggiorenni. Nel territorio veneziano forte e partecipata è la riflessione e l’attenzione rispetto ai MSNA, durante

29 Fonte: Report cittadino sull’infanzia e l’adolescenza del Comune di Venezia per l’anno 2013. 30 Fonte: Paola Sartori, responsabile del Servizio Politiche cittadine per l'infanzia e adolescenza del

Comune di Venezia. Logo ufficiale del progetto

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il periodo della minore età e nei mesi/anni successivi ai 18 anni. Per questo, anche grazie all’appoggio e alla promozione degli enti pubblici circa due anni fa è nata la Rete Insieme a Km 0. La Rete si propone di supportare i neomaggiorenni in modo da evitare che dopo i 18 anni finiscano in strada o vengano intercettati da apparati di criminalità e abbandonati all’illegalità e all’emarginazione sociale. La rete si compone di varie realtà pubbliche e del privato sociale tra cui: il Comune di Venezia, l’Associazione “Amaltea”, l’Associazione “Una Strada”, l’Associazione “Pari Onlus”, l’Associazione “Comunicare”, la Cooperativa “Co.Ge.S”, la Cooperativa “Gea”, la Cooperativa “Elleuno”, l’Istituto Scolastico “L. Stefanini”, la Fondazione di partecipazione “Casa dell’Ospitalità”, la Pastorale veneziana per gli Stili di Vita, l’Associazione “Informaticisenzafrontiere” e privati cittadini. Altri enti che, pur non facendone parte, collaborano a vario titolo con la rete sono: Condominio Solidale “Il Grappolo” di Mirano (VE), Parrocchia San Pio X (VE), Parrocchia San Francesco e Chiara (VE), Parrocchia Gesù Lavoratore (VE), Parrocchia Santissima Resurrezione VE). La Rete è inoltre aperta a chiunque (privati, famiglie, associazioni, cooperative, ecc.) ne condivida i seguenti obiettivi e finalità: accompagnare i ragazzi a cavallo tra i 17 e i 18 anni (e al bisogno anche oltre) nel loro inserimento abitativo, lavorativo, scolastico e sanitario; informare e sensibilizzare la cittadinanza rispetto a questo fenomeno; cooperare e mediare al fine di prevenire situazioni di emarginazione e degrado del territorio; sostenere i ragazzi più vulnerabili e che non hanno una rete familiare e/o amicale abbastanza solida nel loro percorso di autonomia in modo da prevenire l’insorgere di importanti rischi sociali e di dare così una continuità al percorso iniziato con i servizi. Gli strumenti attraverso cui realizzare questi obiettivi sono i più disparati ma si possono raggruppare tutti nel concetto di Rete. La collaborazione tra ente pubblico, privato sociale e no profit permette alla rete di conoscere il percorso individuale dei ragazzi più fragili e, grazie a un rapporto diretto e collaborativo tra i soggetti della rete, l’assessore alle politiche dell’infanzia, gli assistenti sociali e gli educatori, è possibile riflettere sulle criticità e i bisogni prioritari in modo da agire con interventi mirati e calibrati sulla persona rispetto anche a ciò che è già stato fatto in precedenza e quanto ha funzionato o no. Per raggiungere tali obiettivi, la Rete ha proposto varie collaborazioni e partenariati tra cui quella con la Commissione Albo Odontoiatri della Provincia di Venezia per organizzare presso le comunità dei momenti di prevenzione odontoiatrica gratuita e per prevedere un numero di interventi professionali all’anno offerti gratuitamente da alcuni iscritti all’Albo a vantaggio di un numero ristretto di ragazzi. Altre collaborazioni prevedono invece il rapporto diretto con alcuni esponenti del mercato privato della casa o con alcuni immobili di proprietà della Chiesa in modo da concordare delle soluzioni abitative a canone gratuito o agevolato per chi non ha parenti o amici sul territorio disposti a ospitarli. In questo caso, la Rete si propone di trovare delle soluzioni abitative e di mediare tra i proprietari e i ragazzi in caso di problemi o difficoltà legate al canone d’affitto da

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pagare ogni mese. Spesso infatti la Rete ha pagato l’affitto o le bollette di ragazzi che non avevano ancora trovato o avevano perso da poco il lavoro e che non si potevano permettere di pagare. Rispetto invece al lavoro, la Rete ha curato la realizzazione di un calendario per l’anno 2013 sui MSNA (a cui hanno partecipato anche loro) che ha avuto da lato la scopo di sensibilizzare la cittadinanza rispetto al fenomeno e dall’altro ha permesso una raccolta fondi con cui verranno finanziate delle borse lavoro per i ragazzi a cavallo tra i 17 e i 18 anni e i neomaggiorenni. Inoltre, la Rete si occupa anche di realizzare e promuovere delle iniziative di informazione e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza di interventi nelle scuole in cui permettere a dei MSNA o neomaggiorenni di portare la propria testimonianza rispetto al viaggio e all’accoglienza e al periodo successivo della maggiore età. La Rete si propone come strumento flessibile e aperto al cambiamento del fenomeno migratorio negli anni. Si riunisce due volte al mese e discute sulle problematicità e criticità portate al tavolo da educatori e assistenti sociali e si propone di riflettere insieme e di mobilitare le risorse di ognuno per poter dare una risposta soprattutto ai casi maggiormente critici. Fino ad adesso, la rete si è attivata soprattutto rispetto alle emergenze, ma adesso sta cercando di darsi un’organizzazione interna più strutturata in modo da poter rispondere in modo più puntuale e mirato alle diverse esigenze portate ai tavoli di volta in volta. L’obiettivo è quello di trovare delle soluzioni rispetto ai casi specifici, ma anche di dotarsi di apparati strutturati da poter mettere a disposizione e attivare in qualsiasi momento e con un approccio più generalizzato senza dover agire sempre sulle emergenze e con strumenti improvvisati.

2.1.6. Conclusioni rispetto al percorso dell’accoglienza dei MSNA sul territorio