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Duilio Bonifazi: Maritain conciliare

Nel documento E JACQUES MARITAIN (pagine 105-108)

DEL MARITAINISMO MARCHIGIANO Valerio Volpini e Alfredo Trifogli

5. ALCUNI TEOLOGI E MARITAIN

5.1. Duilio Bonifazi: Maritain conciliare

Nato a Francavilla d’Ete (in provincia di Fermo) nel 1930 e morto a Fermo nel 2016, Duilio Bonifazi fu un teologo e filosofo cattolico.

Ordinato presbitero a Roma nel 1954, conseguì la licenza e il dot-torato in teologia alla Pontificia Università Lateranense e si laureò in filosofia all’Università di Urbino. Fu docente e preside negli istituti secondari superiori. Dopo essere stato docente di teologia e filosofia al Seminario di Fermo, divenne professore di ecclesiologia nel bien-nio di licenza della Facoltà di teologia della Lateranense e di eccle-siologia al Pontificio Ateneo Antonianum. Insegnò teologia dogma-tica all’Istituto superiore marchigiano di scienze religiose di Loreto e Fermo, e all’Istituto teologico marchigiano di Fano e Fermo, poi di Ancona e Fermo. Dal 1995 al 2001 fu preside dell’Istituto teologico marchigiano aggregato alla facoltà teologica del Laterano. Fu mem-bro del consiglio di presidenza dell’Associazione Teologica Italiana (ATI). Fu autore tra l’altro dei volumi editi dalla PUL: Blondel e il problema della filosofia cristiana (1968), Filosofia e cristianesimo. Di-scussioni recenti (1968), Cristianesimo e Chiesa nella civiltà contempo-ranea (1977); coautore (con Luigi Alici) de Il pensiero del Novecento.

Filosofia. Scienza. Cristianesimo (Queriniana, Brescia1988); curatore (con Edoardo Bressan) del volume A quarant’anni dal Concilio della speranza. L’attualità del Vaticano II (EUM, Macerata 2008).

Bonifazi fu nelle Marche uno dei protagonisti del dibattito teo-logico postconciliare, e di Maritain si interessò in particolare al con-vegno di Ancona su “Il pensiero politico di Jacques Maritain”, cui partecipò con una comunicazione su L’umanesimo integrale in Jac-ques Maritain e nella Gaudium et spes in cui intese “porre a confron-to alcune prospettive della Gaudium et spes con le tesi di Maritain

sull’umanesimo integrale, per evidenziare eventuali identità o analo-gie o divergenze”. Dal confronto ci sembra – sintetizza Bonifazi (nel volume degli Atti pp. 131-132) – che possa emergere una conclusio-ne articolata in queste affermazioni: 1) l’uno e l’altra interpretano il cristianesimo come umanesimo cristiano, cioè secondo la categoria dell’umanesimo integrale; 2) l’uno e l’altra rifiutano perciò sia l’in-terpretazione del cristianesimo come soprannaturalismo e escatolo-gismo, sia la riduzione del cristianesimo a umanesimo naturalistico secolaristico; 3) l’uno e l’altra pongono questa interpretazione del cristianesimo alla base dell’impegno del cristiano nel temporale e della presenza dell’azione della chiesa nel mondo; 4) Maritain pone il rapporto tra chiesa e mondo su una base in cui l’accento dualistico è notevole, anche se l’istanza dell’inserimento e dell’incarnazione è forte, mentre la Gaudium et spes, anche se non è sostanzialmente di-versa da quella di Maritain, tuttavia tende a superare maggiormente gli aspetti dualistici; 5) il personalismo comunitario di Maritain si ritrova nella Gaudium et spes, che però prescinde da uno specifico significato di terza via tra liberalismo e socialismo; 6) l’antimoderno di Maritain non ci sembra recepito completamente nella Gaudium et spes né a livello di critica teoretica delle componenti principali del-la cultura moderna, né a livello di atteggiamento concreto nei loro confronti; 7) la prospettiva della Gaudium et spes è più complessa e aggiornata di quella di Maritain.

Bonifazi si era in precedenza interessato a Maritain riflettendo sull’idea di filosofia cristiana nel volume Filosofia e cristianesimo. Di-scussioni recenti (pubblicato dalla Libreria Editrice della Pontificia Università Lateranense, dove insegnava); in questo libro aveva dedi-cato un capitolo a “Filosofia e cultura secondo Gilson e Maritain”.

Trattando quest’ultimo (pp. 33-43), Bonifazi, dopo aver definito Maritain “uno dei migliori esponenti dell’attuale movimento neo-scolastico”, afferma che in Maritain c’è “l’esigenza di salvare sia il carattere specificamente razionale della filosofia cristiana, sia la pos-sibilità per la ragione umana, di costruire concretamente una

scien-za filosofica autonoma e distinta dalla scienscien-za teologica” almeno in riferimento alla filosofia speculativa, perché per la filosofia morale la connotazione cristiana è la condizione per essere adeguata.

Detto questo vorrei ricordare Bonifazi anche per il fatto che, da preside dell’ITM, ha appoggiato la mia proposta che l’ITM tenesse annualmente una “Giornata filosofica”; l’iniziativa si è mantenuta anche dopo i due mandati di Bonifazi, e nelle 19 edizioni è stata più volte prestata attenzione a Maritain: nell’ambito della I edizio-ne (1997) intitolata “Nel nome dell’altro: percorsi dell’etica con-temporanea: Maritain, Levinas, Ricoeur e Apel”, ho trattato il tema Maritain: esistere con gli altri; nell’ambito della IX edizione 2005 dedicata a “Personalisti del ’900 (I): Mounier a confronto (nel cen-tenario della nascita di Mounier)” ho tenuto una relazione su Mou-nier e Maritain; infine nell’ambito della X edizione 2006 dedicata a

“Personalisti del ’900 (II): a partire da Maritain: questioni disputate ieri e oggi (nel centenario della conversione di Maritain) le relazio-ni sono state di Duilio Borelazio-nifazi: Chiesa e mondo: da Maritain al Concilio ecumenico Vaticano II, Giuseppe Dall’Asta: Persona e società:

da Maritain all’etica pubblica, Giancarlo Galeazzi:Verità e saperi: da Maritain all’odierna epistemologia, Paola Mancinelli Santità e misti-ca: da Maritain alla teologia contemporanea.

Questi e altri contributi sono stati poi pubblicati sulla rivista del Polo teologico marchigiano dell’Università Lateranense intitolata prima “Quaderni di scienze religiose” e poi “Sacramentaria e scien-ze religiose”. Su questa rivista sono apparsi anche miei contributi direttamente o indirettamente riguardanti Maritain. Su “Quader-ni di scienze religiose”: Il problema dell’autorità politica nel tomismo e nel neotomismo, 1, 1992, pp. 23-40; La Madonna dei filosofi, 3, 1994, pp. 95-116; Jacques Maritain: un tomismo per la postmoder-nità, 4, 1995, pp. 69-81; Maritain e la psicoanalisi, 6, 1996, pp.

45-52; Postmodernità, postmodernismo e postmoderno, 11, 1999, pp.

104-110; Il rapporto tra filosofia e teologia nell’ultimo Maritain e nel-la Fides et ratio, 12, 1999, pp. 9-22; Giuseppe Lazzati, 12, 1999,

pp. 140-141; Un cristiano siciliano, 12, 1999, pp. 141-142; Storia e geografia della filosofia, 15, 2001, pp. 105-109; La religione tra mo-dernità e postmomo-dernità, 15, 2001, pp. 143-144; Ricordo di tre intel-lettuali maritainiani: Volpini, Camilucci e Bo, 16, 2001, pp. 90-96;

Metafisica ed ermeneutica nel dibattito filosofico attuale, 19, 2003, pp.

105-114; Nuove proposte per l’impegno dei cristiani nella società, 22, 2004, pp. 188-204; Universalità e pluralità della mistica, 22, 2004, pp. 206-211; Spunti da “Tre follie” di Italo Mancini. Esserci oggi, 23, 2005, pp. 126-129; Mounier e Maritain: due approcci alla persona, 27, 2007, pp. 32-42; Verità e saperi: da Maritain alle epistemologie contemporanee, 29, 2007, pp. 44-59; Su “Sacramentaria e scienze religiose”: Il rapporto tra insegnante e allievo alla luce della filosofia dell’educazione di Guy Boissard, 33, 2009, pp. 111-123; L’Institut in-ternational Jacques Maritain tra memoria e progettualità, 36, 2011, pp. 233-240; La persona tra epistemologia e ontologia, 39, 2012, pp.

142-154; Dialogicità della persona, 40, 2013, pp. 109-116; Umane-simo e pluralismo: al centro la persona, 43, 2014, pp. 126-138; Per un umanesimo prismatico, pp. 139-152.

Nel documento E JACQUES MARITAIN (pagine 105-108)