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ALCUNI EDUCATORI E MARITAIN

Nel documento E JACQUES MARITAIN (pagine 171-175)

DEL MARITAINISMO MARCHIGIANO Valerio Volpini e Alfredo Trifogli

11. ALCUNI EDUCATORI E MARITAIN

11.1. Bruno Cantarini: tra educazione e poesia

Nato a Bergamo nel 1953 e morto a Loreto nel 2015, Bruno Cantarini fu insegnante e poeta. Conseguì la maturità classica al Liceo Rinaldini di Ancona e la laurea in Lettere all’Università di Roma. Operatore culturale legato al movimento di Comunione e li-berazione (aveva incontrato da giovane don Luigi Giussani), fu pre-sidente del Circolo Miguel Manara di Ancona. Pubblicista, collabo-rò a giornali e riviste, e cucollabo-rò varie mostre d’arte e di fotografia. Dopo aver insegnato religione, fu docente di italiano al Liceo Artistico Mannucci di Ancona fino a quando una grave malattia lo costrinse ad abbandonare quella che per lui non era solo una professione, ma una vera e propria vocazione.

Fu segretario di redazione di “Quaderni marchigiani di cultura”, rivista dell’Istituto marchigiano Maritain, e del filosofo francese pri-vilegiava la critica alla modernità (come potei constatare nelle nostre conversazioni).

Realizzò nel 1993 il libro d’arte a tiratura limitata Il giardino sel-vatico per la Provincia di Ancona. Pubblicò alcune raccolte di poesie Banchi diversi (Raffaelli, Rimini 2007) e Ritorni e partenze (Itaca, Castel Bolognese 2011). Postuma uscì la raccolta Stagioni (Itaca, Ca-stel Bolognese 2017) con presentazione della moglie Giorgia Cop-pari, anche lei scrittrice. Gli è stato dedicato dall’Amministrazione comunale di Ancona il Belvedere del Parco del Cardeto di Ancona.

11.2. Emilio Gardini: tra educazione e società

Nato a Porto Recanati nel 1934 e morto a Recanati nel 1995, Emilio Gardini fu insegnante, politico e scrittore. Visse a Porto Re-canati, dove fu maestro elementare, presidente dell’Azienda di

sog-giorno, dirigente della società sportiva calcio e consigliere comunale, nonché membro attivo della Democrazia Cristiana. L’apertura “alla società di persone umane” significò per lui soprattutto il servizio reso nell’attività sociale. La sua attività in politica si svolse sempre fuori dalla logica dell’appartenenza a schieramenti e correnti; di questa sua indipendenza andava orgoglioso, Il bene comune costituì il criterio ispiratore del suo impegno amministrativo e educativo.

Come ha scritto Donato Caporalini, la sua vocazione di educa-tore era nata probabilmente nel suo impegno oratoriano, iniziato giovanissimo come dirigente dell’Azione Cattolica. Ricordo di aver collaborato con lui all’Ufficio regionale Aspiranti della GIAC delle Marche. “Collaboratore dei direttori salesiani che si avvicendarono a Porto Recanati, la sua vocazione di educatore e il suo senso reli-gioso dell’amicizia scaturivano entrambi dal bisogno di comunione umana”. Ricordo che questo in lui si traduceva in una cordialità gioiosa e contagiosa. Tale bisogno era “l’espressione della sua perso-nalità e l’incontro con il personalismo cristiano, di cui aveva fatto suoi i motivi essenziali. Aveva una predilezione per la religiosità che si fa evento comunitario, di popolo; fusione spirituale nella quale rinasce la fede del cuore, assieme ai suoi emblemi. Ma essere cristiano per lui significò soprattutto vivere il comandamento evangelico dell’amore,

“l’apertura verso le persone umane” (J. Maritain, La persona umana in generale). In questo spirito egli visse anche l’apertura conciliare al confronto con gli “uomini di buona volontà”.

Le sue opere di poesia in dialetto portorecanatese e sul folklore di Porto Recanati furono pubblicate da Cappelletti e da Tecnostampa.

Il Comune di Porto Recanati gli ha intitolato una via.

11.3. Aldo Crialesi: tra educazione e storia

Nato nel 1935 a Fabriano e qui morto nel 2017, Aldo Crialesi fu un intellettuale e storico cattolico. Fu professore di diritto per molti anni all’Istituto Morea di Fabriano. Formò molte generazioni di giovani nell’Azione Cattolica diocesana e nella San Vincenzo De’

Paoli.; fu anche presidente della Casa di accoglienza.

Giornalista, fu vicedirettore del settimanale “L’Azione” (diret-tore don Pietro Ragni). Fondò con Emo Sparisci il Centro studi Don Riganelli per la storia del movimento cattolico locale. Dedicò molteplici libri a Fabriano. Si interessò alla politica, avvicinandosi al partito dei Popolari. Fu impegnato nella Scuola diocesana di teo-logia, promossa da don Lido Ciccolini, e fu referente diocesano del Progetto culturale della Chiesa in Italia. Per quest’ultimo impegno soprattutto, essendo io referente regionale per le Marche del citato Progetto, ebbi modo di sentirmi con lui a più riprese: sua preoccu-pazione era la promozione di un umanesimo che sviluppasse quello maritainiano, senza cedimenti alle mode culturali.

11.4. Enzo Serenelli: tra educazione e religione

Nato nel 1931 ad Ancona e qui morto nel 2009, Enzo Serenelli fu presbitero e educatore. Ordinato sacerdote nel 1953, fu direttore dell’Ufficio missionario a livello diocesano (1962) poi a livello re-gionale. Fu assistente diocesano dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) di Ancona (1968-1972). Fu poi nominato diret-tore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (dal 1983-1998).

Successivamente fu incaricato della pastorale universitaria dell’arci-diocesi di Ancona-Osimo. Fu docente di Pastorale missionaria all’I-stituto superiore di scienze religiose “Ecclesia Mater” di Roma e “Re-demptoris Mater” di Ancona della Pontificia Università Lateranense.

Fu membro della commissione missionaria del comitato centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000. Tra le sue opere ricordiamo: Tu per la missione (EMI, 1992) e La missione un nuovo inizio (Urbania-na University Press, Roma 1999); ha prefato il volume collettaneo:

La chiesa mistero di comunione per la missione. Un contributo teologico e pastorale (Urbaniana University Press, Roma 1997).

Il filo rosso che attraversava i suoi diversi incarichi fu la preoc-cupazione, anzi l’attitudine educativa: l’attenzione ai giovani e alla loro formazione fu una costante, che potei constatare personalmen-te nell’ambito della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC)

diocesana e degli studenti dell’Università Politecnica delle Marche, quando ebbi modo di collaborare con lui; il richiamo era sempre a una formazione integrale che evitasse, tanto il moralismo e il con-fessionalismo di certi ambienti cattolici, quanto lo scientismo e la tecnocrazia di certi ambienti universitari. Si trattava di una impo-stazione che ho ritrovato in altri preti suoi amici con cui ho avuto la possibilità di collaborare e precisamente Don Giorgio Terruzzi (1925-1985), don Nicola Larivera (Montefalcone CB 1929 – Anco-na 2017) e don Franco Galeazzi (AncoAnco-na 1932- AncoAnco-na 2014); certo gli ambiti privilegiati da ciascuno erano diversi: quello delle Missioni e dell’insegnamento Serenelli, quello degli Scout e del lavoro Terruz-zi (fu uno degli assistenti naTerruz-zionali delle ACLI), quello dell’insegna-mento e della pastorale Larivera, e quello della parrocchia e del vo-lontariato Galeazzi; in ogni caso furono sacerdoti capaci di educare il laicato al confronto e al dialogo in quello spirito maritainano, che aveva trovato espressione nel Concilio Vaticano II, in particolare in documenti come Dignitatis humanae, Lumen gentium e Gaudium et spes e nell’Azione Cattolica, specialmente postconciliare.

Nota bibliografica Su Bruno Cantarini

Eleonora Giovannini, L’Istituto Mannucci di Ancona e il suo omaggio a Bruno Can-tarini, in “Full d’Assi Magazine”, 20/10/2018.

Su Emilio Gardini

Donato Caporalini, Caro Emilio, a cura di portorecanatesi.it Su Aldo Crialesi

Claudio Curti, Si è spento Aldo Crialesi, in “Centropagina”, 8/8/2017; Carlo Cam-moranesi, Ricordo di Aldo Crialesi, in 10/8/2017.

Su Enzo Serenelli

S. L. Una vita per l’animazione missionaria, “Agenzia Fides”, 9/9/2009.

12. ALCUNI EDITORI E MARITAIN

12.1. Cesare Crespi: le Edizioni Massimo

Nato a Teramo nel 1917 e morto a Milano nel 2012, Cesare Cre-spi fu un editore cattolico. Dal 1920 al 1945 risiedette con la famiglia ad Ancona. Si laureò in Economia e commercio all’Università di Bo-logna e in seguito nel corso specialistico di magistero di Economia e diritto all’Università di Venezia. Fu dirigente della FUCI e dell’Azio-ne Cattolica e in questo ambito conobbe Alfredo Trifogli. Nel 1946 si trasferì a Milano, dove, rilevata la editrice Massimo, si dedicò alla editoria, proseguendo il lavoro di distribuzione libraria con l’agenzia Mescat (Messaggerie Cattoliche). Fece parte del consiglio direttivo dell’Unione Editori Cattolici (UECI) e fu tesoriere dell’Associazione Italiana Editori (AIE). Nel 1983 fu nominato socio corrispondente dell’Istituto marchigiano Accademia di scienze lettere e arti di Anco-na. Nel 1993 Gribaudi gli cedette il suo marchio.

La casa editrice Massimo fu fondata formalmente nel 1952, ma era già operante nel 1949 quando l’arcivescovo di Parigi, cardinale Suhard, permise a Crespi di pubblicare il suo testo Il senso di Dio (che però, non apparve varata dalla Massimo ma uscì con la sigla Il Giorno avuta in prestito). Oltre alle collane letterarie, religiose e sco-lastiche, ospitò la collana “Studia Pontificiae Universitatis s. Tomhae in urbe” diretta da p. Raimondo Spiazzi. Molteplici le coedizioni con la Jaca Book, tra cui le Poesie di Raissa Maritain. Fu anche edi-tore di due riviste: “Notes et documents” dell’ Institut international Jacques Maritain e “Per la filosofia” dell’Associazione Docenti Italia-ni di Filosofia (ADIF).

Amico di Luigi Gedda, fu uno dei dirigenti dei Comitati Civici e fece parte del movimento ecclesiale “Società operaia”, fondato dallo stesso Gedda. Amico di Trifogli, venne incontro negli anni Settanta

Nel documento E JACQUES MARITAIN (pagine 171-175)