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Effetti dello svezzamento precoce dell’isolamento sullo sviluppo della prole

1.8 L’influenza delle esperienze precoci sul comportamento del cucciolo

1.8.5 Effetti dello svezzamento precoce dell’isolamento sullo sviluppo della prole

uno svezzamento precoce. Di solito in natura tale processo avviene gradualmente.

Mogi e colleghi (2011), analizzarono gli effetti comportamentali, neuronali e neuroendocrini del distacco precoce (15 giorni) dalla madre nei roditori.

I roditori svezzati precocemente mostrano maggiore ansia e paura negli ambienti nuovi ed incapacità di affrontare situazioni avverse con assunzione di comportamenti stereotipati e maggiori vocalizzazioni (Latham e Mason, 2007; Mogi et al., 2011).

Per quanto riguarda l’aggressività, a causa dell’aumentato stato di ansia nei soggetti svezzati precocemente, si registra un incremento della frequenza dei morsi nei confronti degli intrusi che entrano nella gabbia (Mogi et al., 2011). I topi svezzzati precocemente mostrano una ridotta espressione dei recettori 5HT1B nell’ippocampo rispetto ai topi svezzati normalmente (Mogi et al., 2011).

Lo svezzamento precoce incide sullo sviluppo di un corretto comportamento materno in quanto il leccamento e il grooming dei cuccioli sono implicati nella trasmissione non genomica (Mogi et al., 2011).

Per quanto riguarda il gioco le teorie sono controverse (Mogi et al., 2011).

I giovani apprendono le abilità sociali attraverso le interazioni di gioco. L’espressione del comportamento di gioco sembra essere influenzato dalla relazione madre-cucciolo e i piccoli che ricevono più leccamenti nella regione anogenitale mostrano, durante lo sviluppo, più comportamenti di gioco (Moore e Power, 1992; Mogi et al., 2011).

Nei ratti lo svezzamento precoce determina minore attività di gioco, mentre nei topi, in cui lo sviluppo sociale non prevede pattern di gioco, lo svezzamento precoce incrementa le interazioni sociali (Mogi et al., 2011).

Nei topi lo svezzamento precoce ha effetti sulle risposte neuroendocrine allo stress, infatti, in questi animali all’età di 3 settimane i livelli basali di corticosterone e la sua secrezione a seguito di eventi stressanti sono elevati nei maschi, ma non nelle femmine, così come

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l’espressione dei geni per i glucocorticoidi nell’ippocampo. Tali livelli si abbassano all’età di 8 settimane (Kikusui et al., 2006).

Il decremento dell’espressione del mRNA per i glucocorticoidi riduce la loro attività di feedback inibitorio incrementando così la secrezione di corticosterone in condizioni di stress. Lo stesso avviene nei ratti (Mogi et al., 2011).

Lo svezzamento precoce e il conseguente aumento dello stato di ansia influenza la formazione della mielina cerebrale durante lo sviluppo tra le tre e le cinque settimane di vita (Kikusui et

al., 2007). Inoltre nei ratti lo svezzamento precoce determina una diminuzione del BDNF

(brain-derived neurotrophic factor) e della neurogenesi nell’ippocampo a causa della maggiore sensibilità ai livelli di glucocorticoidi (Mogi et al., 2011).

Nel maiale, uno svezzamento precoce riduce il tasso di crescita del suinetto, aumenta il comportamento aggressivo e lo sviluppo di comportamenti patologici e stereotipati (Mogi et al., 2011).

Nel cane lo svezzamento precoce può influenzare il temperamento da adulto causando sviluppo di stati ansiosi cronici e aggressività (Duffy et al., 2008; Mogi et al., 2011). Cuccioli svezzati e allontanati dalla compagnia di altri cani prima del periodo di socializzazione mostreranno difficoltà nell’essere manipolati in presenza di altri cani, eccessivo orientamento verso le persone ed incapacità di comunicare, giocare ed anche accoppiarsi con i conspecifici (Slabbert e Rasa, 1993). Cani che sono stati separati precocemente dalla madre e adottati prima delle 6 settimane di età, hanno una maggior probabilità di sviluppare anomalie nel comportamento sociale ed esagerate risposte allo stress (Hsu e Serpell, 2003). Studi effettuati su cani svezzati all’età di sei settimane hanno evidenziato che questi animali sviluppano meno appetito, crescono più lentamente, sono più stressati e suscettibili a malattie e a mortalità precoce (Slabbert e Rasa, 1993).

L’importanza del contatto sociale per il cucciolo, nella fase dello svezzamento, è dimostrata dalla reazione emotiva superiore, in termini di guaiti, che ha quando viene separato dalla cucciolata, rispetto a cani più grandi.

La socializzazione verso gli uomini è altrettanto importante: un cane che ha avuto pochi contatti con le persone fino alla quattordicesima settimana di vita difficilmente diverrà un buon animale domestico e, ogni soggetto, in relazione al proprio bagaglio genetico, potrà essere molto timido oppure molto irruento e difficile da educare.

Questo suggerisce che la presenza della madre è fondamentale nel momento dello svezzamento tra le sei e le otto settimane, quando è in via di completamento l’apprendimento di certi meccanismi (Houpt, 2010).

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Anche le carenze alimentari durante le prime fasi della vita possono alterare il comportamento dell’animale. I cuccioli sottoposti ad un regime alimentare razionato risultano molto attaccati ai loro allevatori durante le ore senza cibo e, da adulti, mostrano una frequenza maggiore di assunzione di alimento, specialmente se molto appetibile (Scott e Fuller, 1965).

Altre evidenze derivano da studi sull’isolamento precoce.

Se i cuccioli di cane vengono isolati completamente dall’età di 3settimane fino a 20 settimane, da adulti presenteranno disturbi comportamentali e la loro capacità di apprendimento sarà limitata. Questi animali, non avendo socializzato né con l’uomo né con altri cani, saranno molto paurosi oppure iperattivi e difficilmente educabili. L’isolamento parziale da 3 a 16 settimane provoca diversi effetti sulle diverse razze: i beagle , per esempio, diventano meno attivi mentre i terrier sviluppano il comportamento opposto (Scott e Fuller, 1965).

Accade raramente che un cane cresca in completo isolamento se non per motivi sperimentali, tuttavia si possono verificare contatti esclusivi con certe tipologie di persone od animali. Cuccioli che crescono con gatti preferiscono la compagnia di questi ultimi piuttosto che quella dei cani e spesso non riescono a riconoscere la loro immagine allo specchio. I cuccioli allevati dall’uomo o svezzati precocemente (a 3-5 settimane) si avvicinano alle persone più rapidamente rispetto a quelli svezzati ad 8 settimane che hanno avuto, fino a quel periodo, pochi contatti umani (Scott e Fuller, 1965).

In conclusione, sia la separazione momentanea dalla madre che lo svezzamento precoce influenzano le risposte allo stress modulando lo sviluppo del sistema neuroendocrino.

Dagli studi sui periodi critici di sviluppo si evince che i cani dovrebbero avere più contatti possibili e variegati nel periodo della socializzazione. Questi contatti dovrebbero essere piacevoli perché durante questo periodo le risposte di paura sono molto forti.

Gli effetti dell’isolamento sono più pronunciati nei cani che sono stati isolati durante il periodo della socializzazione. Comunque l’isolamento, anche parziale, per molte settimane, durante una qualsiasi parte del primo anno di vita, può ridurre la socialità aumentando le reazioni di timore (Scott e Fuller, 1965; Houpt, 2011).

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