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Stress prenatale o gestazionale

1.7 Comportamento materno ed epigenetica

1.7.4 Stress prenatale o gestazionale

Le prime esperienze di vita influenzano dunque il comportamento e molte ricerche sono state effettuate sugli effetti che le differenti fonti di stress esercitano sul coportamento materno e sullo sviluppo della prole (Priestnall, 1973; Lee e Williams, 1974; Meek et al., 2001; Macrì e Wűrbel, 2007).

Champagne e Meaney (2000), hanno esaminato gli effetti dello stress gestazionale sul comportamento materno di madri con low e high ABN-LG. Le femmine precedentemente definite come madri con low e high ABN-LG in relazione alla loro prima cucciolata, erano esposte a stress da reclusione durante la prima metà della gestazione. Lo stress gestazionale diminuiva la frequenza di ABN-LG nelle madri con high ABN-LG ma non in quelle con low ABN-LG. Di conseguenza, un segnale ambientale di stress durante la gravidanza era sufficiente a ribaltare completamente il pattern di comportamento materno nelle madri con high ABN-LG. Tali risultati furono osservati anche da Parent e colleghi (2005).

In uno studio successivo condotto sempre da Champagne e Meaney (2006), madri di ratto catalogate a seconda della loro spiccata (high ABN-LG) o scarsa (low ABN-LG) tendenza a leccare e curare i cuccioli, sono state fecondate e sottoposte per 7 giorni nel corso della gestazione a condizioni di stress. Le femmine di ratto si sono poi accoppiate per una terza

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volta senza nessuna successiva interferenza. Sono stati esaminati il comportamento materno, il legame dei recettori per l'ossitocina e il comportamento della prole. I risultati emersi da questo studio hanno rivelato che lo stress riduce i legami dei recettori per l'ossitocina a livello dell’area preottica mediale (MPOA) e la predisposizione a leccare e curare il cucciolo nelle madri high ABN-LG, fino a livelli comparabili alle madri low ABN-LG. Raggiunta l'età adulta, la prole femmina delle madri con high ABN-LG sottoposte a stress gestazionale, mostrava indicatori comportamentali relativi allo stress, al comportamento materno e legami dei recettori per l'ossitocina, simili a quelli della prole delle madri con low ABN-LG. Dai risultati della terza fecondazione è emerso un effetto duraturo prodotto dallo stress in gestazione sull'atteggiamento di leccare e curare il cucciolo sia nella madre che nella prole femminile. Questi dati suggeriscono che lo stress può direttamente alterare le cure materne attraverso il sistema neuroendocrino che normalmente le regola. Perciò, gli effetti derivanti dalle condizioni avverse subìte possono tramandarsi alle generazioni successive attraverso un meccanismo di azione non genomico (Parent et al., 2005, Champagne e Meaney, 2006). Considerati nel loro insieme, i risultati di questa ricerca suggeriscono che un ambiente ostile può alterare il benessere emotivo di alcune madri, provocando una diminuzione della sensibilità materna. Dunque lo stress durante la gestazione porta alla riduzione dei livelli di interazioni post-partum madre-cucciolo (Champagne e Meaney, 2006; Moore e Power, 1986; Champagne, 2011).

Riassumendo, nelle femmine che sono state precedentemente caratterizzate come esibenti un high ABN-LG verso i loro cuccioli, l'esperienza di uno stress cronico gestazionale sopprime la frequenza di LG dopo il parto associato a una riduzione stress-indotta dei recettori per l’ossitocina (OTR) nell’area preottica mediale (MPOA) e nell'amigdala (Champagne et al., 2003; Champagne e Meaney, 2006; Champagne, 2011). La riduzione del LG persiste quando queste femmine sono ri-accoppiate, e persiste anche fino alla terza generazione (Champagne

et al., 2003) suggerendo una down-regulation a lungo termine dei circuiti neuroendocrini

sottostanti il comportamento materno (Champagne, 2011).

I tipi di stress a cui vengono sottoposte le femmine di roditore in gravidanza possono essere vari: termostress, iniezioni, immobilizzazione; uno stress cronico è ottenuto invece attraverso esposizioni ripetute (Pardon et al., 2000). Un altro approccio è il protocollo del Chronic Mild

Stress (CMS) dove le fonti di stress possono essere periodi di privazione di cibo e acqua,

scuotimento della gabbia e cambio di conspecifici di gabbia, eseguiti per settimane o mesi (Willner, 1997).

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Lo stress gestazionale influenza il comportamento materno, come dimostrato da Pardon e colleghi (2000). Riducendo l’intensità del protocollo CMS è stato creato un protocollo CUMS (Chronic Ultra Mild Stress) e utilizzato dalla fine dell’accoppiamento fino a dopo il parto: scuotimento della gabbia, riduzione delle dimensioni della gabbia, periodi notturni con gabbia sporca, difficoltà di accesso al cibo, ecc. Il CUMS si è dimostrato non avere effetti sul comportamento di nest building mentre aveva effetti sull’abilità della madre nel proteggere i propri cuccioli da maschi intrusi. Le femmine che avevano subito il CUMS infatti non rispondevano aggressivamente all’intruso mentre recuperavano i cuccioli e li riportavano al nido (Weber e Olsson, 2008).

Meek e colleghi (2001), sottoposero femmine di topo durante la gravidanza e l'allattamento a varie forme di stress e crearono differenti combinazioni di stress prepartum e post-partum, effettuando successivamente un cross fostering fra cuccioli e madri. Femmine che crescevano cuccioli con una esperienza di stress differente dalla propria mostravano un grado minore di grooming, nursing e tempo di permanenza nel nido. In particolare, madri stressate che crescevano prole non stressata e madri non stressate che crescevano prole stressata, esibivano livello di grooming e nursing significativamente inferiori rispetto ai gruppi controllo (madri stressate con cuccioli stressati e madri non stressate con cuccioli non stressati). Madri non stressate che crescevano cuccioli stressati recuperavano i cuccioli molto più lentamente. Madri non stressate che crescevano prole non stressata esibivano i più bassi livelli di aggressività materna, al contrario femmine stressate che crescevano prole stressata esibivano alti livelli di aggressività materna.Tali risultati confermarono quelli ottenuti da Moore e Power nel 1986 nel ratto norvegese, in cui cuccioli stressati nella vita prenatale elicitavano meno cure materne in termini di leccamento da parte di madri non stressate durante la gravidanza, e madri stressate durante la gravidanza (tramite sovraffollamento nelle gabbie) leccavano meno i cuccioli nati da madri che non avevano subito nessuno stress (Weber e Olsson, 2008).

Lo stress psicosociale sperimentato da femmine gravide attiva l’asse HPA materno con conseguente rilascio di glucocorticoidi che attivano il sistema nervoso parasimpatico. Benchè ci siano enzimi all'interno della placenta, come l’11-β-idrossisteroide deidrogenasi-2 (11- βHSD-2), in grado di inattivare i glucocorticoidi e tamponare l'esposizione del feto in via di sviluppo agli ormoni steroidei, l'esperienza di un grave evento stressante può superare la capacità della conversione enzimatica (Champagne, 2008). Prole esposta ad elevati livelli di glucocorticoidi durante lo sviluppo fetale mostra elevato corticosterone plasmatico (Champagne, 2008) e un maggiore CRH mRNA nell'amigdala con conseguente iperattività,

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inibizione nell’esplorazione, e deficit nel comportamento cognitivo e sociale (Patin et al., 2005; Champagne, 2008).

Femmine con high ABN-LG esposte a stress gestazionale durante l'ultima settimana di gravidanza presentano bassi livelli di cure materne nel periodo post-partum associate a diminuzione del recettore per l'ossitocina ipotalamica, effetto visibile sia nelle madri che nelle figlie femmine (Champagne e Meaney, 2006; Champagne, 2008).

Nei ratti, la riduzione del materiale di rivestimento per i nidi forniti alle madri nel periodo dell’allattamento aumenta in modo significativo l'incidenza di incontri aggressivi tra cuccioli e madri (ad esempio esse pestano i cuccioli, li puliscono in maniera brusca e li trasportano prendendoli da un arto), e diminuisce la frequenza dei comportamenti di allattamento e leccamento (Ivy et al., 2008; Raineki et al., 2010; Gudsnuk e Champagne, 2011).