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L’istruzione come strumento di lotta alla povertà

III 4.2. I CENTRI DI FORMAZIONE

IV. PRESENTE E FUTURO DEL SISTEMA

IV.1. EL SISTEMA NEL MONDO

L’intuizione di Abreu non è certo passata inosservata al di fuori del Venezuela. L’impatto sull’educazione musicale è stato forte e non si è fermato ai confini del Paese.

I premi vinti dal Sistema e dal suo stesso creatore sono innumerevoli, dal primo, il Premio internacional de la música UNESCO del 1993, all’ultimo, il Premio Festival de Abu Dhabi ricevuto il 27 gennaio 2014, passando per il Premio UNICEF- Dalla parte dei bambini del 2005 e il TED Prize vinto nel 2009.

Molti tra i più noti soliti ed interpreti del panorama musicale internazionale hanno collaborato con El Sistema, soprattutto con l’Orchestra Sinfonica Simón Bolívar B. Solo per fare alcuni nomi, ricordiamo Marta Argerich, Yehudi Menuhin, Krzysztof Penderecki, Pacido Domingo, Daniel Baremboim e Yo-Yo Ma.

Molti sono stati anche i direttori d’orchestra che hanno visitato il Venezuela per conoscere da vicino l’opera di Abreu e ne sono rimasti affascinati, sottolineando

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l’importanza di sviluppare modelli simili in tutto il mondo, soprattutto nei loro Paesi d’origine. Tra i più entusiasti sicuramente Sir Simon Rattle, direttore principale dei Berliner Philarmonike, attualmente riconosciuta a livello internazionale come la migliore orchestra sinfonica del mondo, che ha dichiarato:

“Son un virus: quien está cerca de las orquestas y los coros se contagia. Para mí, El Sistema sigue siendo el modelo de educación más inspirador que he conocido en mi vida. En esta residencia han logrado algo maravilloso. Si la gente llora a los dos minutos del concierto, no se puede decir más. Se necesitan a hombres extraordinarios para que sucedan cosas así. Si Sudáfrica tiene a Nelson Mandela, en Venezuela tienen al maestro José Antonio Abreu”72

Anche il Maestro Claudio Abbado è stato tra i primi e più forti sostenitori del Sistema:

“Ero già stato in Venezuela nel 1999 con la Gustav Mahler Jugendorchester, in occasione di una tournée che mi ha portato anche negli Stati Uniti e a Cuba. Ho sentito questi giovani e li ho invitati a Berlino. Ho fatto avere loro il «patronato» dei Berliner Philarmoniker. Molti musicisti dei Berliner vengono qui a insegnare ai giovani ad applicare quel concetto di «zusammenmusizieren», a me tanto caro da anni. Dal 2005 mi trasferisco per vari mesi all’anno a

Caracas. Sono rimasto impressionato dal lavoro di Abreu. E’ un’esperienza che ha cambiato il mio approccio alla musica.”73

72 Chefi Borzacchini, op.cit., p. 121 73 Helmut Failoni, op.cit. p. 75

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Molti sono in effetti i musicisti che si recano ogni anno per periodi più o meno lunghi a insegnare ai colleghi venezuelani: tra questi il nostro connazionale Alessio Allegrini, per otto anni primo corno dell’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la bacchetta di Riccardo Muti, e che ora ricopre lo stesso ruolo nell’Orchestra di Santa Cecilia, nell’Orchestra Mozart e nell’Orchestra di Lucerna.

Un notevole supporto alla fama di questo modello didattico nel mondo l’hanno data sicuramente i suoi “prodotti” più celebri. Per esempio il direttore d’orchestra Diego Matheuz, nato a Barquisimeto nel 1984, scelto da Abbado come suo assistente all’Orchestra Mozart e dal 2011 direttore musicale principale del Teatro La Fenice di Venezia. Oppure Angélica Olivo, classe 1992 ma con una carriera violinistica alle spalle degna dei più noti solisti.

Una delle storie più straordinarie è sicuramente quella del contrabbassista Edicson Ruíz. Edicson è nato a Caracas l’11 maggio 1985 ed è cresciuto nel barrio La Candelaria. Come tanti altri coetanei, ha trascorso buona parte della sua vita per strada. Ma Edicson oggi è uno dei simboli massimi del Sistema.

L’incontro con la musica avviene a undici anni, quando un’amica delle madre le racconta di aver sentito parlare di un sistema musicale che educa anche i ragazzi. Lei decide quindi di mandarlo al Nucleo più vicino per tenerlo occupato dopo la scuola. Qui inizialmente Edicson si trova in mano una viola, ma quando ascolta il suono profondo del contrabbasso non ha dubbi: è quello il suo strumento. Così iniziano anni di studio, concorsi e sacrifici, fino alla svolta: a 15 anni vince il Concorso internazionale di Contrabbasso di Indianapolis e l’anno successivo tiene un concerto in Germania. Qui la sua vita cambia, Edicson non solo entra a far parte come contrabbassista stabile dei Berliner Philarmoniker, ma è anche il primo ispano-americano e il più giovane musicista di quest’orchestra dalla sua data di fondazione, il 1882. Per lui, per il suo talento, per la sua bravura, hanno fatto una deroga alle ferree leggi di ammissione persino i tedeschi. Nei Berliner si può infatti entrare solo se si ha un’età compresa tra i trenta e i sessant’anni. Edicson

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ha vinto il concorso a diciassette anni ed è entrato effettivamente nelle file dell’orchestra più famosa del mondo soltanto l’anno successivo, al raggiungimento della maggiore età.

Ma la stella indiscussa, enfant prodige e figlio d’arte di Abreu, che ha reso famoso El Sistema e il Venezuela in tutto il mondo, è indubbiamente lui: Gustavo Dudamel.

Il curriculum di “The Dude”, come lo chiamano i losangelini adoranti, fa impressione. Nato nel 1981, il suo avvicinamento alla musica è d’obbligo: i genitori, entrambi musicisti, sono spesso in tournée e lo affidano alla nonna, che cerca di farlo appassionare allo sport, con scarsi risultati. Gustavo ama talmente tanto la musica che si diverte a dirigere per gioco: allinea i pupazzi, mette un disco dei Berliner diretti da Abbado in sottofondo e gioca al direttore d’orchestra.

Quando ha sei anni la nonna cede e lo iscrive al Sistema, prima come violinista poi come direttore. A dodici anni è primo violino dell’Orchestra Infantile del Lara, lo stato della sua città natale, Barquisimeto. Tre anni dopo ha il primo incarico sul podio. Poi Abreu lo vede dirigere e lo porta a Caracas. A diciotto anni debutta come direttore dell’Orchestra Giovanile Cittadina. Infine la Simón Bolívar, che per lui si dividerà in due: la “B” è il regno di questo prodigio della bacchetta. Nel 2004 vince il Concorso Gustav Mahler dei tedeschi Bamberger Symphoniker; dopo di che, è sul podio di praticamente tutte le principali orchestre statunitensi ed europee come

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direttore ospite. Nel 2006 diventa direttore principale della Sinfonica di Göteborg in Svezia, e tre anni dopo viene scelto come direttore musicale della Filarmonica di Los Angeles. “Time” lo definisce uno dei cento uomini più influenti del 2009. Dal 2005 incide per la Deutsche Grammophon, con cui ha pubblicato poco meno di venti cd. Nel 2008 ha ricevuto il Q Prize a Harvard e l’anno successivo il titolo di Cavaliere della Arti e delle Lettere dal ministero della Cultura francese.

Chi lo conosce da vicino ne tesse continuamente le lodi. “Da ragazzo l’ho visto crescere. Il suo successo è dovuto al talento, alla disciplina, alla grande conoscenza della musica” dice Lourdes Sánchez. Ramon Roman, primo violino dell’Orchestra Simón Bolívar:

“Davvero un genio. E allegro di carattere. Se ha un’idea in testa bisogna seguirla, ma si pone sempre in maniera gentile, affascinante. Rispetto agli altri, ha in più la capacità di comunicare con il viso e con le mani. Del resto, un direttore che parla troppo fa solo confusione.”

Nonostante sia ormai una star della musica internazionale, il suo legame con Abreu e con il Sistema resta forte, e non perde occasione per onorare la grande impresa sociale che l’ha portato fin qui:

“Noi della Simón Bolívar rappresentiamo centinaia di bambini e ragazzi che stanno suonando, cantando e lottando per raggiungere una vita migliore attraverso la musica. Nonostante i miei impegni, che comunque considero una bellissima responsabilità, non ho mai lasciato il mio Paese. La vita di un direttore d’orchestra è fatta di spostamenti, ma trascorro la maggior parte del tempo in Venezuela, a lavorare con i bambini e i giovani.”74

Date queste premesse, com’è naturale che sia sono molti gli organismi e le organizzazioni internazionali che riconoscono Il Sistema come un programma di educazione musicale unico, degno di essere importato in tutte le nazioni del mondo e, principalmente, in quei Paesi che cercano di diminuire i loro livelli di povertà,

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analfabetismo, marginalizzazione ed esclusione della popolazione infantile e giovanile.

In più di 35 paesi sono stati creati programmi di educazione musicale che seguono il modello venezuelano. Tra questi si ricordano Argentina, Australia, Austria, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Scozia, Stati Uniti, Francia, Guatemala, Giappone, Honduras, Inghilterra, Giamaica, India, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Trinidad e Tobago, Uruguay.

Un Paese dove El Sistema non è ancora arrivato, e sarebbe utile che lo facesse? “Sono tanti ad averne bisogno” risponde Abreu, “ma non faccio nomi”.75

Il più significativo esempio di programma ispirato al Sistema, secondo in dimensioni solo all'originale, è nato in Colombia e ha il nome di Batuta. Esistono alcune differenze chiave tra i due programmi, tra cui un mix di finanziamenti pubblici e privati, nonché la presenza di una rete di infrastrutture più sviluppata, ma le caratteristiche di base sono le stesse.

La fitta rete di organizzazioni no-profit e fondazioni private dedicate alle arti presenti negli Stati Uniti, ha consentito la crescita internazionale del Sistema anche oltre i confini latino-americani: El Sistema USA è stato fondato nel 2009 con il supporto iniziale del New England Conservatory (NEC) e del Quincy Jones Musiq Consortium.

Come già accennato, nello stesso anno Abreu fu tra i tre vincitori del TED Prize, riconoscimento nato nel 2005 che viene assegnato a persone straordinarie con visioni creative e con una scintilla di cambiamento globale. Ogni anno tre persone ricevono 100.000 $ ciascuna e la possibilità di esprimere un desiderio per cambiare il mondo, desiderio che esse rivelano al TED.

Inoltre nel novembre 1995, Abreu fu nominato delegato speciale dell’UNESCO per lo sviluppo di un Sistema mondiale di orchestre e cori giovanili e infantili.

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Anche al di fuori del continente americano, Il Sistema ha ispirato infiniti programmi per l’educazione musicale diffusa per tutti. Tra questi, l'Orchestra Giovanile delle Indie, che ha debuttato nel 2000 a New York, e il Programma di Orchestra per Giovani a Rischio nei Caraibi nel 2009. Allo stesso modo è nata la Sinfonica Giovanile Ibero-americana, che ha fatto il suo debutto nel 1997 con l'appoggio dell’UNESCO.

L’opera di Abreu è stata anche di ispiratore per la creazione di Musequality, un'organizzazione benefica finalizzata allo sviluppo di progetti musicali per i bambini dei settori più svantaggiati dei Paesi in via di sviluppo. Il suo obiettivo è dare ai bambini in situazione di rischio l'opportunità di acquisire abilità che li aiuti ad uscire dalla povertà, allontanandoli dalle strade, le droghe, la violenza ed il crimine. Attualmente opera in Uganda, Sud Africa, Ghana, Kenya, India e Thailandia.

Dal 2007 Gustavo Dudamel e la Filarmonica di Los Angeles hanno dato vita alla Youth Orchestra of Los Angeles (Yola - Orchestra giovanile di Los Angeles), che ha raggiunto le aree più povere della metropoli, coinvolgendo duemila bambini e ha in programma di creare nei prossimi anni tra le tre e le cinque orchestre infantili nelle zone disagiate della città.

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