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I. Donne occidentali e donne non-occidentali tra metropoli e colonie: questioni introduttive

2. Clelia Golfarelli al Primo Congresso delle donne italiane: il suo emancipazionismo

2.3 L'emancipazionismo di Clelia Golfarelli

Nessuno degli scritti fin qui analizzati contiene la teorizzazione di ideologie esplicitamente emancipazioniste o femministe e Clelia Golfarelli non può, certamente, essere considerata una figura di spicco del movimento emancipazionista dell'epoca. Il suo rapporto con Sofia Bisi Albini e la collaborazione alla «Rivista per le Signorine», la partecipazione al Primo Congresso Nazionale delle donne italiane e, più in generale, il suo tentativo di ottenere visibilità nel panorama pubblico dell'Italia giolittiana come scrittrice, ci permettono, però, di annoverarla tra quel folto, e tuttavia pressoché ignoto, gruppo di soggetti attivi all'interno dell'emancipazionismo di inizio Novecento. Come per molte emancipazioniste affiliate al CNDI, il femminismo di Clelia Golfarelli “non suona lotta” e sembra, al contrario, teso a riconfermare i tradizionali rapporti di genere e a scongiurare qualsiasi radicale cambiamento sociale195. L'affermare che “soltanto ai doveri possono corrispondere

193 Ibidem, pp. 86-87. 194 Ibidem, p. 85.

diritti” esalta infatti la donna nel ruolo tradizionale di moglie e di madre196. Giovani fidanzate o

mogli, d'altra parte, erano le protagoniste dei suoi racconti, e il fine della scuola professionale da lei sottolineato è quello di insegnare a queste donne a provvedere ai bisogni della famiglia. Nel suo pensiero, inoltre, l'emancipazione femminile non presuppone nessuna radicale trasformazione sociale e, in questo senso, matura la più grande distanza con il femminismo di stampo socialista. Per quest'ultimo l'uguaglianza dei diritti tra uomo e donna può essere ottenuta solo come conseguenza dell'uguaglianza delle condizioni materiali tra gli individui. Per Clelia, invece, l'importante è che ogni classe svolga al meglio i propri doveri e l'intervento sulle scuole professionali, facendo riferimento “all'evoluzione morale di ogni classe sociale”, sembra alludere, sebbene in maniera implicita, ad una concezione della società in cui alle diverse classi sociali corrispondono differenti possibilità di sviluppo197. La donna (sia quella della classi popolari, sia quella delle classi più agiate)

deve sì ottenere una posizione paritaria rispetto all'uomo, ma questo deve avvenire attraverso un personale miglioramento, intellettuale, ma anche morale, che la metta in grado di meglio assisterlo e coadiuvarlo nelle sue funzioni. Clelia, in tutti i suoi scritti, insiste sull'importanza di coltivare le qualità considerate precipue del femminile. Nel già citato articolo su Melchior De Vogüé, la duchessa di Broglie, figlia di Mme de Staël, si distingue dalle sue contemporanee per:

[…] il forte amore al proprio dovere, la coscienza della missione materna, l'illuminata bontà e la semplicità della sua religione, trascendentale, all'infuori delle pratiche esterne e delle pompe ufficiali: per l'equilibrio, l'armonia, l'eguaglianza di carattere e di serenità, in un'epoca di ebollizione e di attiva compartecipazione femminile al movimento, sotto qualunque aspetto;- il profumo della donna, - rimasta immune dell'esagerazione, e custode della tradizionale gentilezza nella rara e visibile energia dell'anima.198

La donna, in alcuni passi, diventa anche “ispiratrice dell'uomo” presentandosi come musa di quei sentimenti di gentilezza, di pace, di amore che si riteneva caratterizzassero la sua personalità e che invece fossero assenti in quella dell'uomo199. Una concezione della donna, questa, che risente molto

di quella dei pensatori idealisti ed in particolare dell'ideale Schureiano delle grandi ispiratrici. In questi termini, si esprimeva allora in un altro articolo:

perché la crediamo pronta a sostenere i nuovi doveri che la moderna civiltà le impone senza per questo dimenticare quelli che furono e saranno sempre il titolo più bello della sua gloria: la maternità e l'educazione dell'uomo!", Cfr.

Atti del primo Congresso cit. 1912, pp. 20-24.

196 Alma duchessa d'Aurora, Atti del primo Congresso cit. 1908, p. 86. 197 Ibidem, p. 89.

198 Alma duchessa d'Aurora, Leggendo Vogüé cit. 1903, p. 698. 199 Clelia Golfarelli, Atti del primo Congresso cit. 1912, p. 89.

La donna più dell'uomo va soggetta al destino, sa accettarlo con semplicità, senza ribellarsi ad esso con veemenza; più prossima a Dio per natura, accogliendo puramente l'azione del mistero, essa può dare a chi l'ama il presentimento lucido di un'esistenza migliore, che proviene dalle sorgenti medesime della vita. […] Qualche cosa di strano e di mirabile si compie nella fanciulla amante; qualche cosa che è di fanciulla, e che all'uomo sfugge, perché nel pensiero di lei «l'amore è sempre eterno». Così l'anima sua è più pronta al risveglio, più alata alla resurrezione; per amore può rispondere sempre alle più alte esigenze di un'altra anima, in qualunque condizione alta o abbietta essa sia. Per questo la donna sa cose che l'uomo non sa, e segue una fase che l'uomo ha perduta; per questo ha sicurezze e gravità sorprendenti, come se mani forti e divine la sostenessero. La donna sa: e immergendo lo sguardo innamorato fino in fondo al cuore del prediletto, in un attimo- il tempo che fu e quello avvenire- le balenano davanti. Sorella velata di tutte le grandi cose incomprensibili, sublimi emozioni dei primi giorni sopravvivono in lei, ritemprandosi alle origini del sentimento, nell'infinito. Fanciulla perenne discopre, in ore date, mirabili segreti; onde sapienti e filosofi, poeti ed amanti le devono, oltre i doni ideali dell'amore, il dono prezioso di aver conservato ad essi fin qui il senso mistico sulla terra.200

L'emancipazionismo della Golfarelli, dunque, è un emancipazionismo di tipo moderato, il quale unisce, all'elevazione intellettuale e morale della donna come volano principale per una sua nuova affermazione in ambito sociale, una concezione, di chiara derivazione idealistica, che colloca la donna al centro di una società da rigenerare e che, proprio alla donna, attribuisce un ruolo di primaria importanza all'interno di questa rigenerazione.