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4. UN ESEMPIO CONCRETO DELL’INFLUENZA OCCIDENTALE

4.7 Emotività e intelligenza »

A questo punto non si può non ricordare che pochi giorni dopo l’arrivo di Dewey a Shan- ghai, nel 1919 (come peraltro già accennato), scoppiò il Movimento del 4 Maggio, diffonden- dosi rapidamente pressoché in tutta la Cina e coinvolgendo studenti e lavoratori. Dewey ap- parve molto colpito dall’entusiasmo degli studenti, ma al contempo era preoccupato che il movimento fosse soltanto l’espressione, priva di progettualità, di una forte (ma poco costrutti- va) indignazione rinnovatrice.35 Proprio partendo dall’analisi del “Movimento”, Dewey si de- dicò intensamente a convincere i Cinesi che vi è una sostanziale differenza tra emotività e in- telligenza, essendo più socialmente utile preferire la seconda alla prima (“I do not deprecate

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Ivi, p. 20.

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Uno dei grandi meriti culturali di Hu Shi fu anche quello di mettere in relazione i sistemi filosofici cinesi con il loro contesto storico e sociale. Con Hu Shi per la prima volta le antiche Scuole di Filosofia della Cina sono state studiate da un intellettuale cinese con la cura scientifica e la corretta analisi critica secondo i canoni della cultura occidentale (Th. Berry, op. cit., p. 213).

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Relativamente all’aspetto più specificamente filosofico dell’opera di questo eminente Autore di scuola de- weyana, si può vedere Hu Xinhe, “Hu Shi’s Enlightenment Philosophy”, in Contemporary Chinese Philosophy (a cura di Chung-Ying Chang e N. Bunnin), Oxford, Blackwell Publishers, 2002, pp. 82 e sgg.

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A proposito del “Movimento”, Dewey si espresse in questi termini: “The movement is for the most part still a feeling rather than an idea. It is also accompanied by the extravagances and confusion, the undigested medley of wisdom and nonsense that inevitably mark so ambitious a movement in its early stages”; J. Dewey, Charac-

emotion; emotion is essential, but it must be under the control of intelligence if it is to contri- bute to the solution of fundamental problems. The student movement now has this character- istic of controlled emotion; it is a conscious movement which hopes, with reason, that it can help build a new China”).36

Secondo Clopton e Ou (quest’ultimo curò la traduzione delle lezioni di Dewey in Cina) le più importanti soluzioni pratiche della riforma culturale cinese di quegli anni avvenne proprio sotto la diretta influenza delle idee di Dewey. Ci riferiamo in particolare ai seguenti aspetti: l’adattamento del sistema educativo alle esigenze dell’evoluzione sociale; la promozione dello spirito democratico; lo sviluppo dell’individualità; la considerazione della situazione econo- mica delle persone; la promozione dell’educazione alla vita; l’agevolazione della diffusione dell’istruzione universale; la flessibilità nel sistema scolastico nazionale in considerazione delle variabili locali.37

C’è anche da dire che, nonostante la filosofia di Dewey sia stata poi oscurata (anche se, probabilmente, mai del tutto eliminata) dal Governo comunista cinese per motivi principal- mente di natura politica, l’influenza dell’illustre studioso occidentale si è rivelata, sul versante più squisitamente pedagogico/didattico, assai duratura e rilevante nel tempo, al punto che l’importanza del suo pensiero è riconosciuta nell’ambito culturale cinese ancora oggi. Nel corso degli anni Settanta del Novecento, in piena epoca maoista, furono pubblicati (e furono oggetto di particolare attenzione) alcuni suoi importanti testi; a partire dagli anni Ottanta, i- noltre, un numero sempre crescente di persone si interessa al pensiero di Dewey, e attualmen- te tutti i suoi libri sono continuamente ripubblicati.38

Un ulteriore elemento del grande successo del pensiero di Dewey in Cina fu il suo ricono- scimento che i Cinesi avevano la capacità di sviluppare un modo autonomo di pensare, non- ché di risolvere i loro problemi. Questa fiducia nel popolo cinese non può essere pienamente apprezzata se non si tiene in considerazione che le autorità politiche e religiose locali si erano sempre rifiutate di riconoscere le “capacità di autonomia” degli asiatici in generale e dei Cine- si in particolare.39

36

J. Dewey, Lectures in China […], cit., p. 302.

37

J. Dewey, Lectures in China […], cit., p. 23; nonché E. R. Hughes, The Invasion of China by the Western

World, New York, Macmillan, 1938, p. 185.

38

Mei Wu Hoyt, op. cit., p. 21.

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Si può dunque affermare che la figura di Dewey sia stata come “chiusa in un cassetto” so- stanzialmente soltanto dal 1950 al 1970. Il pragmatismo di Dewey, insieme a tante altre cose, fu colpito dalla “tabula rasa” avviata dal governo cinese proprio nel 1950, anche per via della sua esplicita disapprovazione del marxismo. Oltretutto le idee di Dewey divennero un bersa- glio del regime non solo per le posizioni anti-marxiste del professore statunitense, ma ancor più perché molti suoi seguaci, in particolare Hu Shi, fuggirono a Taiwan e si unirono al Parti- to Nazionalista.40 E non è neppure trascurabile il fatto che il regime comunista cinese offuscò persino la stessa nozione confuciana di etica, moralità e cultura (secondo cui ogni persona do- vrebbe incarnare un sé morale ed etico) che, come detto in precedenza, ben si armonizzava con l’impianto ideologico deweyano.41

Ai nostri giorni, a causa della particolare situazione politica della Cina, si può dire che il perseguimento dei valori tradizionali della morale e della cultura non sia stato pienamente vissuto dalla maggior parte dei Cinesi, che hanno sempre più bisogno di rivalutare e valoriz- zare siffatti principi. La rapida crescita economica della Cina offre oggi agli individui la liber- tà sufficiente per realizzarsi individualmente, ma non incoraggia a sviluppare la responsabilità sociale secondo la progettualità di Dewey (in armonia con il confucianesimo tradizionale). Il concetto di sé in relazione agli altri rimane ancora una visione sostanzialmente da perseguire per il popolo cinese.42

In questa prospettiva, si può forse affermare che il pensiero di Dewey, oltre ad essere sta- to assai significativo in passato, possa costituire ancora oggi una fonte utile e proficua di ispi- razione.