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ENERGIE RINNOVABILI

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 19 63 19 66 19 69 19 72 19 75 19 78 19 81 19 84 19 87 19 90 19 93 19 96 19 99 20 02 20 05 20 08 Campania Italia

Consumi di energia elettrica per abitante in Italia e Campania (kWh/ab), dal 1963 al 2009

Fonte: elaborazioni su dati Terna

51,0% 9,8% 5,8% 2,7% 30,7% Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno

Producibilità di biogas nelle province campane

mento all’eolico (+17%) e, seppur ancora po- co sviluppato, al fotovoltaico, la cui offerta è quasi quadruplicata nell’arco di un anno. In- fatti la produzione da energia rinnovabile nel 2009 si aggira intorno ai 1.543 GWh, il 16% dell’energia destinata al consumo. In Campania le agroenergie sono ancora poco sfruttate pur essendo presenti dis- crete quantità di biomassa di origine vege- tale ed animale da residui, concretamente utilizzabili per la produzione di energia (so- prattutto reflui zootecnici degli alleva- menti bufalini e biomassa ligneo cellulosi- ca). L’Atlante Nazionale delle biomasse sti- ma in circa 120.000 tonnellate annue la potenzialità di sostanza secca proveniente da boschi ed arboricoltura in Campania, mentre per la filiera del biogas è stata sti- mata nell’intera regione una producibilità di 119 milioni di Nm3all’anno.

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2009 2008 Idroel. (fluente, bacino,

apporti naturali) Idroel. (pompaggi) Termoelettrico tradizionale Eolico Fotovoltaico Totale da FER Totale 0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

Produzione energia elettrica in Campania (GWh), 2008 e 2009

La superficie forestale della Campania, se- condo i dati dell’Inventario forestale na- zionale (INFC, anno 2005) si estende su 445.274 ettari, pari al 32,7% della super- ficie territoriale regionale. Tale superficie si suddivide in due macrocategorie: “bo- schi” (384.395 ha) ed “altre superfici (60.879 ha). La prima categoria occupa, dunque il 28,3% della superficie regionale, valore lievemente inferiore alla media na- zionale, ed è prevalentemente costituita da boschi alti (98,9%), mentre le residue su- perfici sono rappresentate da impianti di arboricoltura da legno e superfici tempo- raneamente prive di soprassuolo. Le “altre terre boscate” sono invece prevalentemen- te costituite da arbusteti (46,6%) e da aree boscate inaccessibili o non classifica- te (32,9%).

La superficie boscata privata rappresenta il 52,3% del totale mentre sono circa 192.000 gli ettari di superficie pubblica (da- ti INFC anno 2005).

Il 96% della superficie boscata è localizza- ta in montagna (47%) e collina (49%) e per

il restante 4% in pianura. L’80% dei boschi è accessibile e facilmente raggiungibile so- prattutto nelle zone a cavallo delle province di Avellino-Salerno (Monti Picentini) e nel- la provincia di Salerno (Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano) ed in alcuni ca- si (Parco regionale del Partenio) situati in posizione baricentrica rispetto all’intero territorio regionale.

Pur avendo perso nell’arco di 40 anni il 16% della superficie agricola utilizzata, ad essa si contrappone un incremento di 104.000 ettari (+43%) delle formazioni se- minaturali, ovvero i boschi e gli arbusteti. Va tuttavia segnalato un fenomeno che, an- cora negli anni più recenti, caratterizza (in negativo) la dinamicità del paesaggio e del- la naturalità del territorio campano: l’a-

FORESTE

Superficie regionale delle categorie inventariali

Macro-categorie Categorie Superficie % su % su % su

(ha) macro- superficie superficie categorie forestale regionale

Boschi Boschi altiImpianti di arboricoltura da legno 380.0021.156 98,9%0,3% 86,3% 28,3% Aree temporaneamente prive di soprassuolo 3.237 0,8%

Totale 384.395 100,0%

Altre terre boscate

Boschi bassi 5.156 8,5%

13,7% 0,1%

Boschi radi 5.892 9,7%

Boscaglie 1.473 2,4%

Arbusteti 28.348 46,6%

Aree boscate inaccessibili o non classificate 20.010 32,9%

Totale 60.879 100,0%

Castagni da frutto

Pioppeti, saliceti, altre latifoglie Boschi di latifoglie

Boschi di conifere

Boschi misti di latifoglie e di conifere Cespuglieti e arbusteti

Aree a vegetazione sclerofilla Aree a ricolonizzazione naturale

Aree a riconolizzazione artificiale (rimboschimenti)

Parchi nazionali Parchi regionali

Distribuzione spaziale delle formazioni forestali della regione Campania

Fonte: AS-CUAS (Aggiornamento Satellitare - Carta dell’Utilizzazione Agricola del Suolo), Regione Campania, Settore SIRCA - 2008

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vanzamento, con circa 71.000 ettari, delle

aree urbane (+321%)1.

Nel corso del 2009 il territorio regionale è stato percorso da 4.070 incendi che hanno interessato una superficie totale di circa 6.360 ettari di cui 3.500 di boschi. Il nu- mero abbastanza elevato di incendi ha in- teressato quindi mediamente superfici li- mitate 1,16 ettari di bosco ad evento e co- munque negli ultimi dieci anni gli episodi incendiari hanno superato spesso il nume- ro di 3.000 all’anno.

Una prima stima effettuata dal Corpo Fore- stale dello Stato sulla base dei dati dell’In- ventario nazionale delle foreste e dei ser- batoi forestali di carbonio (INFC 2005) va- luta in 20,5 milioni di tonnellate il carbo- nio potenzialmente stoccabile dalla massa epigea dei boschi in Campania, pari al 4,2% del totale nazionale.

1Piano forestale generale 2009-2013.

Riparto superfici forestali

Provincia Aree di Aree Aree a Superficie Superficie Boschi di

persistenza agricole pascolo totale dei forestale neoformazione/ forestale (ha) ricolonizzate ricolonizzate boschi di totale superficie

(ha) (ha) neoformazione (ha) forestale

(ha) totale (%) Avellino 27.281 15.584 6.716 22.300 49.581 45,0 Benevento 10.968 6.550 4.133 10.683 21.651 49,3 Caserta 28.474 15.675 8.990 24.665 53.139 46,4 Napoli 9.180 2.496 2.605 5.101 14.280 35,7 Salerno 80.677 43.979 59.148 103.127 183.803 56,1 TOTALE 156.578 84.283 81.593 165.876 322.454 51,4

Fonte: Regione Campania - Piano Forestale Generale (2009-2013)

Superficie foreste demaniali per provincia (ettari)

Provincia Foreste demaniali Ha

Avellino Foresta Mezzana 465

Benevento Taburno 614

Caserta

Napoli Area Flegrea, Roccarainola con la superficie più estesa (quasi 1.000 ha)

e Astroni (gestita da WWF) 1.369

Sup. boscata (ha) N° incendi 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0 3000 6000 9000 12000 15000

Serie storica incendi boschivi in Campania

Fonte: elaborazioni su dati Regione Campania

La Campania vanta 12 produzioni a deno- minazione di origine protetta (DOP), di cui tre riconosciute nel 2010, e 8 prodotti ad Indicazione Geografica Protetta (IGP). Si tratta di un paniere di prodotti piuttosto ampio e variegato, che ha conosciuto una notevole evoluzione nel corso degli ultimi anni (si pensi che, appena nel 2005, erano riconosciute 6 DOP e 6 IGP) e che lascia prefigurare uno scenario altrettanto dina- mico, considerando che è attualmente in corso l’iter amministrativo finalizzato al ri- conoscimento comunitario di altre tre De- nominazioni di Origine Protetta: Olio ex- travergine di oliva Terre Aurunche, in cor- so di registrazione, Castagna di Serino ed Oliva di Gaeta, in fase di istruttoria mini- steriale. Inoltre, per altre cinque produzio- ni tipiche regionali è stata avanzata la ri- chiesta di riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (Noce di Sorrento, Pa- sta di Gragnano, Torrone di Benevento, Tor- roncino croccantino di San Marco dei Ca- voti, nonché Suino Napoli, che ha ottenuto la protezione transitoria). Va inoltre consi-

derato che la Pizza napoletana è diventata la seconda specialità tradizionale garanti- ta (STG) dopo la Mozzarella.

Alcuni di questi prodotti non sono di origi- ne esclusiva del territorio campano, come ad esempio il Vitellone Bianco dell’Appenni- no Centrale, il Caciocavallo Silano o la Moz- zarella di Bufala Campana. Quest’ultima in- teressa anche alcuni comuni delle provin- ce di Frosinone, Latina, Roma, Foggia e Isernia.

La composizione tipologica del paniere re- gionale evidenzia una forte presenza dei prodotti frutticoli (ben 7 denominazioni).

La superficie complessivamente occupata dalle aziende con produzione certificata nel- l’anno 2009 è pari a 1.536 ettari con un au- mento dell’11,7% rispetto all’anno prece- dente. Si tratta di superfici prevalentemen- te occupate da coltivazioni permanenti, con particolare riferimento all’olivicoltura (circa 683 ettari). Interessanti sono anche la di- mensioni delle superfici dedicate alla pro- duzione della Melannurca campana (oltre 276 ettari) e dei limoni (di Sorrento e Co- sta d’Amalfi, per un totale di circa 189 etta- ri). Nel complesso, tuttavia, le superfici de- stinati alle produzioni DOP ed IGP rappre- sentano appena l’1,1% del totale nazionale. Il quadro cambia leggermente se si analizza la composizione e la numerosità degli ope- ratori (produttori, allevatori e trasforma- tori): il peso della Campania rispetto al da- to nazionale è ben superiore, anche per la consistente presenza di allevatori e tra- sformatori nel settore lattiero-caseario, con specifico riferimento alla filiera della Moz- zarella di Bufala. È inoltre interessante os- servare il peso del settore della trasforma-