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La distribuzione degli impegni per provincia

Nel documento L'agricoltura nella Campania in cifre. 2010 (pagine 143-151)

LA DISTRIBUZIONE DEL SOSTEGNO AL SETTORE

Grafico 25 La distribuzione degli impegni per provincia

si riferisce ad impegni erogati a beneficiari localizzati al di fuori del territorio campano e che incide sul totale nella misura del 6%. La stima del sostegno che riceve il settore

agricolo nella provincia di Salerno ammon- ta, nel 2010, a 85,7 milioni di euro. Il 37,5% è costituito da impegni a favore del- le Comunità montane presenti sul territo-

rio (32,1 milioni di euro); le somme asse- gnate ai Consorzi di bonifica ammontano a 25,4 milioni di euro (pari al 29,7% degli im- pegni nella provincia) (tabella 11).

Tabella 11 - Impegni per provincia della spesa pubblica in agricoltura, 2010 (valori in percentuale)

Beneficiari Provincia Totale

Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Altro complessivo

Ditte private 0,0 0,0 0,2 2,6 0,0 42,8 2,8 Settori provinciali 30,8 27,5 13,3 15,9 17,4 0,2 19,7 Province 2,2 10,0 19,5 28,8 14,3 0,0 12,6 Consorzi di bonifica 6,4 32,5 36,5 15,9 29,7 0,0 23,5 Comunità montane 59,5 29,5 28,8 0,0 37,5 0,0 33,6 Istituti di ricerca 0,1 0,0 0,7 12,0 0,4 1,1 1,5

Associazioni di produttori e organismi professionali 0,6 0,0 0,4 8,8 0,0 0,1 1,0

Cooperative e consorzi 0,0 0,0 0,0 1,3 0,0 0,0 0,1 Agenzie di sviluppo 0,0 0,1 0,1 3,9 0,1 6,4 0,8 Regione 0,0 0,0 0,0 10,2 0,0 2,7 1,1 Comuni 0,4 0,4 0,6 0,7 0,4 0,0 0,4 Editoria e pubblicità 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,2 0,2 AGEA 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 34,3 2,0 Non classificabile 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 8,1 0,5

TOTALE PER PROVINCIA 18,8 14,8 11,9 9,6 38,9 6,0 100,0

La provincia di Avellino riceve finanziamen- ti per circa 41,3 milioni di euro, pari al 18,8% del sostegno complessivo; nella fatti- specie sono le Comunità montane a benefi- ciare della parte di oltre la metà delle eroga- zioni (24,5 milioni di euro). Non trascurabi- le la quota assegnata ai Settori Provinciali, che ammonta a 12 milioni di euro (pari al 30,8% dei trasferimenti nella provincia). La provincia di Benevento riceve finanzia- menti per poco più di 32,6 milioni di euro; in questo caso sono i Consorzi di Bonifica a beneficiare della parte più cospicua delle erogazioni (10,5 milioni di euro). Una quota consistente dei trasferimenti è assegnata anche alle Comunità montane e ai Settori Provinciali (rispettivamente pari al 29,5% e 27,5% degli impegni nella provincia). La stima del sostegno che riceve il settore

agricolo nella provincia di Caserta ammonta nel 2010 a 26,1 milioni di euro. Il 36,5% è costituito da impegni a favore dei Consorzi di bonifica presenti sul territorio (9,5 mi- lioni di euro), seguono le somme stanziate a favore delle Comunità montane (pari al 28,8% degli impegni nella provincia) e della Amministrazione Provinciale pari al 19,5%. Infine la provincia di Napoli che riceve fi- nanziamenti per circa 21 milioni di euro; all’Amministrazione Provinciale sono de- stinate il 28,8% delle risorse impegnate; i Settori Provinciali e i Consorzi di bonifica incidono entrambi per il 15,9%. Notevoli anche le risorse stanziate per gli enti ed istituti di ricerca (2,5 milioni di euro) co- me ad esempio il CRA - Centro di Ricerca per l’Orticoltura e il CRA CAT-Colture Al- ternative al Tabacco.

La provincia di Salerno si conferma anche nel 2010 come quella che riceve maggiori stanziamenti, mentre quella di Avellino (terza nel 2009) si attesta al secondo po- sto mentre Napoli (seconda nel 2009) di- venta l’ultima provincia. Tra gli enti dele- gati le Comunità montane si confermano leader nelle assegnazioni, anche se l’inci- denza sul totale passa dal 49,2% del 2009 al 33,6 dell’anno appena trascorso, mentre cresce il peso degli impegni a favore dei Consorzi di bonifica soprattutto nel terri- torio salernitano e casertano, infatti l’inci- denza sul totale passa dal 13,3% del 2009 al 23,5% del 2010. Ai Settori Provinciali e le Amministrazioni Provinciali il compito di individuare il modo più corretto per valo- rizzare e promuovere il settore agricolo campano mediante progetti ed iniziative.

Contributi alla produzione

Con l’entrata in vigore nel 2005 della ri- forma della PAC e l’introduzione del paga- mento unico per azienda è stata rivista la classificazione degli aiuti che prima con- fluivano nel prezzo base. Ora vengono clas- sificati in: Contributi ai prodotti, Altri con- tributi alla produzione, e Contributi per al- tre attività economiche. Solo la prima cate- goria contributi ai prodotti rientra nella va- lutazione del prezzo base.

Consumi intermedi

Aggregato delle spese correnti delle aziende agricole. Accanto a quelle tradizionali (se- menti, concimi, antiparassitari, mangimi, energia, acqua irrigua e servizi vari) sono state calcolate anche: manutenzione e ri- parazione di macchine e attrezzature agri- cole, spese veterinarie, spese di trasforma- zione e imbottigliamento, collaudi e analisi tecniche, spese di pubblicità, studi di mer- cato e servizi di ricerca, spese associative, assicurative, bancarie e finanziarie, per consulenze legali e contabili.

A queste voci vanno aggiunti i reimpieghi.

Contoterzismo

Fornitura di mezzi meccanici da parte di ditte e/o società specializzate nello svolgi- mento di attività produttive aziendali (ara- tura, semina, raccolta, ecc.).

Famiglia del conduttore

L’insieme delle persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio o parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi.

Fatturato

L’ammontare di tutte le fatture emesse nel periodo di riferimento per vendite sul mer- cato interno ed estero. Il valore del fattu- rato si intende al netto dell’IVA fatturata ai clienti, degli abbuoni e sconti e al lordo del- le spese (trasporti, imballaggi, ecc.) e delle altre imposte addebitate ai clienti (per es. imposta di fabbricazione). Nel fatturato so- no comprese anche le vendite di prodotti non trasformati dall’impresa e le fatture per prestazioni di servizi e per lavorazioni

eseguite per conto terzi su materie prime da essi fornite; sono escluse le vendite dei capitali fissi dell’impresa.

Grande distribuzione

L’impresa che possiede punti vendita ope- ranti nella forma di supermercato, iper- mercato, discount, grande magazzino, altra impresa specializzata di grande superficie.

Imposte

I prelievi obbligatori operati dalle ammini- strazioni pubbliche. Sono di due specie: le imposte dirette, che sono prelevate perio- dicamente sul reddito e sul patrimonio; le imposte indirette, che operano sulla produ- zione e sulle importazioni di beni e servizi, sull’utilizzazione del lavoro, sulla proprie- tà e sull’utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell’attività di produzione.

Ipermercato

Esercizio al dettaglio con superficie di ven- dita superiore a 2.500 mq., suddiviso in re- parti (alimentare e non alimentare), cia-

scuno dei quali aventi, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino.

Manodopera extrafamiliare

Operai a tempo indeterminato, categorie speciali, impiegati, dirigenti, operai a tempo determinato e coloni impropri.

Manodopera familiare

Persone di 15 anni e più appartenenti alla famiglia del conduttore che svolgono lavoro agricolo nell’azienda.

Minimercato

Esercizio al dettaglio in sede fissa operan- te nel campo alimentare con superficie di vendita che varia tra 200 e 399 mq. e che presenta le medesime caratteristiche del supermercato.

PIL - Prodotto interno lordo

Il PILè costituito dal valore complessivo dei

beni e servizi prodotti all’interno di un pae- se, durante un determinato periodo di tem-

po (di solito un anno solare). Non compren- de il valore dei beni e servizi intermedi.

Produzione al prezzo di base

Con il SEC 95 vengono inclusi nella produ- zione i reimpieghi e gli scambi fra le azien- de agricole, nonché i servizi annessi all’a- gricoltura. La valorizzazione della produ- zione viene effettuata al prezzo di base, cioè al prezzo ricevuto dal produttore per unità di prodotto, dedotte le imposte sul prodotto e inclusi tutti i contributi legati al prodotto stesso. Si escludono i contributi non commisurati ai prodotti.

Reimpieghi

Con il SEC 95 si distingue tra quelli reim- piegati nell’ambito della stessa azienda e quelli oggetto di scambio tra aziende agri- cole con contropartita di carattere econo- mico. Dalla nuova valutazione vanno esclu- se dal calcolo le seguenti produzioni: uve per la produzione di vino da parte delle aziende agricole, in quanto il relativo valo- re è compreso nella trasformazione del vi-

no; olive destinate alla produzione di olio direttamente da parte delle aziende agri- cole; il latte destinato all’alimentazione dei redi nell’ambito della stessa azienda agri- cola; le foraggere permanenti non oggetto di compravendita tra aziende agricole; i sottoprodotti senza valore economico; le sementi riutilizzate nell’ambito della stes- sa azienda agricola. Vanno invece incluse nel calcolo dei reimpieghi: le sementi, che hanno un valore economico e che sono ven- dute ad altre aziende agricole; i prodotti utilizzati anche nell’alimentazione del be- stiame; le produzioni foraggere diretta- mente commercializzabili (fieno, insilati di mais, ecc.).

Servizi connessi

Esercizio per conto terzi e noleggio di mez- zi e di macchine agricole con personale; raccolta, prima lavorazione (esclusa tra- sformazione), conservazione di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi all’agricoltura svolti per conto terzi; siste- mazione di parchi, giardini e aiuole; attivi-

tà dei servizi connessi all’allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari.

SAU - Superficie agricola utilizzata

Costituita dall’insieme dei seminativi, pra- ti permanenti e pascoli, coltivazioni legno- se agrarie, orti familiari e castagneti da frutto.

SN - Saldo normalizzato

È dato dal rapporto percentuale tra il saldo semplice (esportazioni - importazioni) e il volume di commercio (esportazioni + im- portazioni); varia tra -100 (assenza di esportazioni) e +100 (assenza di importa- zioni) e consente di confrontare la perfor- mance commerciale di aggregati di prodot- ti diversi e di diverso valore assoluto.

Supermercato

Esercizio al dettaglio operante nel campo alimentare, organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita su- periore a 400 mq. E di un vasto assorti- mento di prodotti di largo consumo ed in massima parte preconfezionati nonché, eventualmente, di alcuni articoli alimentari di uso domestico corrente.

UL - Unità di lavoro

Unità di analisi che quantifica in modo omo- geneo il volume di lavoro svolto da coloro che partecipano, con diverse modalità ed intensità di tempi, al processo di produzio- ne un paese, a prescindere dalla loro resi- denza. L’insieme delle unità di lavoro è ot-

tenuto dalla somma delle posizioni lavora- tive a tempo pieno e dalle posizioni lavora- tive a tempo parziale (principali e seconda- rie), trasformate in unità a tempo pieno.

VA - Valore aggiunto

È il saldo tra la produzione e i consumi in- termedi, in cui la produzione è valutata ai prezzi di base, cioè al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai pro- dotti. La produzione valutata ai prezzi di base si differenzia da quella valutata al co- sto dei fattori: quest’ultima è al netto di tut- te le imposte (sia quelle sui prodotti, sia le altre imposte sulla produzione) e al lordo di tutti i contributi (sia i contributi commi- surati al valore dei beni prodotti, sia gli al- tri contributi alla produzione).

GLOSSARIO SPESA AGRICOLA

Nel documento L'agricoltura nella Campania in cifre. 2010 (pagine 143-151)