Dichiarazioni del vescovo su molte domande
Un giovane uomo, Epitteto132, si rivolse a un uomo profittevole. L'uomo lo mandò dal
vescovo, il vescovo lo mandò al re, il re lo mandò all'imperatore, l'imperatore lo mandò al duca il quale fu cavaliere molto saggio. Quando si rivolsero a quell'uomo, per prima cosa, cominciarono a dire: “non lo si conosce, andiamo a salutarlo”. Dunque andarono e dissero a quel giovane uomo: “di dove sei tu e da quale contrada venisti?”. Rispose: “dal Padre, dalla Madre e dal comandamento di Dio sono creato”.
Dicci: dove hai tu religione? Rispose: lì dove c'è moglie, lì c'è religione. Dicci: perché sei qui? Rispose: per informarmi sui costumi degli uomini. Gli dicono: sei tu saggio? Rispose: è saggio chi si castiga da sé.
Dicci: come fu fatto il cielo? Rispose: se fosse stato fatto, sarebbe caduto da tempo133.
Dunque è nato? Rispose: se fosse nato, sarebbe morto da tempo.
Cosa faremo dunque? Come troveremo questa persona? E lo lasciarono e più non gli domandarono. E Adriano, che fu eletto Imperatore, lo fece venire a sé e dunque Adriano gli disse: “Signor Epitteto134, cos'è il cielo?” Rispose: “velo infinito”.
Cosa uscì in primo luogo dalla bocca di Dio? Rispose: parola, in principio. Che cosa disse la seconda volta? Rispose: sia fatta la luce.
Chi fu morto e non nato? Rispose: Adamo.
A quale ora Adamo mangiò il frutto? Rispose: all'ora terza e alla nona fu gettato fuori dal Paradiso.
Quanti <figli e quante> figlie ha Adamo? Rispose: venti figli e trenta figlie, esclusi Caino, Abele e Seth.
Chi fu il primo a fare sacrificio a Dio? Rispose: Abele, un agnello. Chi piantò la prima vigna? Rispose: Noè dopo il diluvio.
Chi fu concepito senza concepimento carnale? Rispose: nostro Signore che fu nato e
132 Il termine, Pictaus, non è attestato. Si tratterà senza dubbio del nome provenzale del filosofo Epitteto, protagonista del dialogo insieme all'imperatore Adriano.
133 Il termine pess'aza è attestato soltanto nella tenzone fittizia D’una dona ai auzit dir que s’es clamada attribuita a Peire Duran, vincitore nel 1373 della violetta ai Jeux Floreaux, o secondo altri a Guilhem de Saint-Didier, con significato non del tutto chiaro. Visto il contesto in cui è utilizzato si può ipotizzare una derivazione dal latino PECIA AD SATIS, da rendere con pessa assatz, “da un gran pezzo”; il significato di pessa in provenzale, infatti, è esplicitamente collegato ad un esteso lasso temporale.
134 Il termine Pissicus non è attestato: lo abbiamo inteso come una variante per interpretare il nome di Epitteto, in precedenza reso in Pictaus, come suggeriscono il contesto e la presenza della particella onorifica En.
non morto.
Chi fu il primo prete? Rispose: Melchisedec. Chi fu il primo diacono? Rispose: Stefano. Chi fu il primo sottodiacono? Rispose: Giobbe. Chi fu il primo lettore? Rispose: Abramo. Chi fu il primo portiere? Rispose: Tronimeus135.
Quale città fu fatta per prima? Rispose: Ninive.
Chi costruì il primo monastero e fu primo eremita o abate? Rispose: Antonio. In quale montagna non piove? Rispose: Gilboe.
Chi parla con l'asina? Balaam.
Quanti paesi ci sono in terra? Rispose: centoventidue. Quanti tipi di serpenti ci sono? Rispose: ventiquattro. Chi pose loro nome per primo? Rispose: Adamo. Da dove vengono i saraceni? Rispose: Caino.
Chi fu morto due volte e una volta nato? Rispose: Lazzaro.
Quanti cavalieri si spartirono il vestimento di Gesù Cristo? Rispose: quattro. Chi sono quelli che furono crocifissi con lui? Rispose: due ladri, Dimos e Diges136.
Chi fu quello, escluso Gesù Cristo, che al sepolcro non fu trovato? Rispose: Mosè137.
Quanti tipi ci sono di volatili? Rispose: cinquantaquattro.
Che cos'è più grave da sopportare? Rispose: cuore d'uomo e ira di re.
Che cosa non è mai saziata? Rispose: il ventre della donna, terra, fuoco e Inferno. Qual'è la cosa più leggera al mondo? Rispose: pensiero d'uomo.
Che cosa tocca l'uomo e non vede? Rispose: anima. Che cosa vede l'uomo e non tocca? Rispose: il cielo. Che cos'è il sole? Rispose: splendore del giorno.
Che cos'è dilettevole? Rispose: la notte, poiché c'è più riposo per la gente. Che cosa va in un <modo> e in un altro torna? Rispose: pioggia.
Cos'è la luna? Rispose: splendore nelle tenebre e dottrina di tutti i mali. Cosa fa stare il sole in cielo? Rispose: Giosuè.
Cosa sostiene la terra? Rispose: acqua. Cosa sostiene l'acqua? Rispose: pietra.
135 Di questo personaggio pare non esservi notizia.
136 Anche questi due nomi sembrano non essere menzionati altrove.
137 Nel testo è: Moyzen. L'attestazione è unica ma ci si dovrebbe riferire al patriarca biblico. L'accostamento col mancato ritrovamento di Gesù nel sepolcro è piuttosto singolare, ma potrebbe riferirsi al fatto che la tomba di Mosè non fu mai scoperta dal suo popolo.
Cosa sostiene la pietra? Rispose: quattro bestie che sono i quattro evangelisti. Cosa sostiene le quattro bestie? Rispose: fuoco.
Cosa sostiene il fuoco? Rispose: abisso.
Cosa sostiene l'abisso? Rispose: l'albero del cominciamento vi è posato, che è Gesù Cristo.
Che cos'è che sostiene un peso e non lo sente? Rispose: il capo dell'uomo, i capelli non sente né sa il loro nome.
Chi digiunò tre giorni e tre notti e non vide cielo né toccò la terra? Rispose: Giona nel ventre del pesce.
Che cos'è che mette rami e non foglie né fiori né porta frutto? Rispose: il capo del cervo che ha le corna che non fioriscono e non portano grano né frutto.
Che cos'è casa spezzata? Rispose: nave in mare.
Che cos'è che tira a sé e ad altri dona morte? Rispose: arco. Che cos'è acuta senza essere aguzzata? Rispose: spina.
Che cos'è un villaggio senza coraggio? Rispose: una città senza popolo. Che cos'è la vergine? Rispose: lettera nei vangeli.
Cos'è donna pura? Rispose: via fangosa138.
Cosa sono due che bevono, due che fanno tenzone e quattro che sono indirizzati verso il cielo? Rispose: due buoi, due campanelle e quattro corna che tendono il capo.
Chi scrisse per primo? Rispose: Seth.
Cos'è che in terra si semina e cresce così come cedro del Libano139, ha il fusto che pende
e nasce in acqua e si affloscia al sole e sta col ferro ed è rotto dall'uomo e con esso sono adornate le chiese? Rispose: seme di giglio.
Che cos'è il senso? Rispose: una smania di tristezza, gioia senza danno. Dove sarà la conclusione140 di questo secolo? Rispose: nella valle di Giosafàt.
Che cos'è una bella donna? Rispose: cattiva cupidigia e l'abbracciamento della lussuria. Quante cose ci sono? Rispose: sei, creatore e creatura, bene e male, risurrezione dei morti.
In quanti modi parla la Scrittura? Rispose: libro di franchezza del Figlio, da leggere come dice il Vangelo di Giovanni, se voi siete onesti veramente sarete liberi, libro del figlio, come dicono Rachele e Giacobbe: donami un figlio sennò morirai, libro del
138 Questa risposta e la precedente lasciano qualche dubbio a livello di interpretazione, ma la lezione del manoscritto è sufficientemente sicura.
139 Il manoscritto ha solo Libanus. Si è trattato probabilmente di identificare il legno con l'area storica di provenienza, da qui la nostra integrazione.
lignaggio, come dice Matteo, liber generationis domini nostri Ihesu Cristi.
In quali modi si fa l'interrogazione? Rispose: in tre, quando si vuole apprendere, e quando si vuole insegnare e quando si disprezza l'apprendere.
A quante cose presta attenzione la parola? Rispose: tre, a ciò che dice, o a chi dice o di ciò che dice.
In quanti modi mente l'uomo? Rispose: in cinque, per potere, per cupidigia, per ignoranza, per paura, per iniquità.
In quanti modi è fatta preghiera a Dio? Rispose: in quattro, perché dobbiamo far grazia a Dio di ciò che ci dona e di ciò che noi desideriamo in [… ]
Rispose: per tre, prima è anima onesta che l'uomo non […] poiché è giovane. La seconda che altri peccarono più gravemente di te […] che lungamente. La terza è detta peccato perché grande è la misericordia di Dio e perdonare […] tutti i peccati e per questa sicurezza giunge l'anima in Inferno. Quante cose sono che conducono l'uomo al regno del Paradiso? Rispose: tre, pensiero santo, parola buona, opera perfetta.
Quante cose sono che conducono l'uomo all'Inferno? Rispose: tre, pensiero immondo, parola cattiva, opera malvagia.
Quante cose sono che non sono perdonate in questo mondo né nell'altro? Rispose: tre, chi biasima Dio, chi non ha speranza in Dio, chi non crede nella resurrezione.
Quante cose sono che Dio ama? Rispose: tre, parsimonia in gioventù, la seconda è generosità nella povertà, astinenza nella ricchezza.
Credi tu in Dio onnipotente? Rispose: sì. In quanti credi tu? Rispose: uno e trino.
E com'è trino? Rispose: tre persone in una natura, così come non è visibile lo Spirito Santo così tre persone sono una cosa in natura.
In che modo credi nel Padre? Rispose: non è generato. In che modo credi nel Figlio? Rispose: è generato.
In che modo credi nello Spirito Santo? Né generato né non generato ma il medesimo del Padre e del Figlio.
Perché è detto padre? Rispose: perché ha figlio.
Perché è detto figlio? Rispose: perché ha padre; poiché fu padre si dice dunque il Figlio e lo Spirito Santo.
Credi tu nella resurrezione? Rispose: io credo che in quella stessa carne nella quale viviamo e abbiamo fame e sete e mangiamo, in quella stessa carne resusciteremo nell'età di trent'anni, alla quale nostro Signore fu battezzato da Giovanni nel fiume
Giordano, e in quella si renderà a ciascuno secondo le sue opere, ai buoni bene, ai malvagi male, così che i giusti non abbiano termine né fine e i peccatori pena senza fine secondo ciò che dice verità; i giusti andranno in vita perpetua, i non giusti in tormento perpetuo.
Tutto ciò è opera della trinità nell'incarnazione del Figlio di Dio? Rispose: sì, ma la maggiore opera del Figlio, ricevette la carne che era nella divinità, il Figlio fu rifatto in uomo, Dio verso il Padre, uomo verso la madre.
Sei tu battezzato? Rispose: sì.
Perché? Rispose: per quei peccati che fece Adamo il primo uomo. Quali sono? Rispose: orgoglio, sacrilegio, fornicazione, frutto di brama.
Quali cose risiedono in quei peccati? Rispose: orgoglio poiché la sua volontà vuole, sacrilegio perché non credette in Dio e in qualsiasi luogo l'uomo si trovi esso stesso si getterebbe alla morte, fornicazione perché il fondamento del suo coraggio inorridì per l'ammonizione del serpente perché osò prendere il frutto difeso, brama poiché egli non poteva bastare a sé stesso..
Domandò per quali sette peccati che fece Adamo per cinque mila e duecentoventotto anni, tutti gli uomini giusti e peccatori aveva il diavolo in suo potere e se Cristo non fosse venuto né avesse presa forma di servo e non ci avesse redenti col suo sangue prezioso niente avrebbe potuto entrare nel regno di Dio nostro Signore. Dopo la sua resurrezione ordinò ai suoi discepoli: andate ed insegnate a tutti, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen. Insegnate loro a considerare tutte le cose che io ho mandato a voi ed io sono con voi ogni giorno.