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Fratelli cari e sorelle in Cristo, molto dobbiamo temere le pene dell'Inferno e dobbiamo mettere tutto il nostro intendimento affinché possiamo giungere alla gloria del Paradiso. San Paolo stava in prigione, per volontà di Dio fu rapito e San Michele lo portò in spirito in un luogo dove udì un segreto di cui non si deve parlare a nessuno.

E tra tutte le altre cose, l'arcangelo San Michele gli mostrò il fondamento dell'Inferno e lo condusse sopra un fiume molto grande chiamato Oceano che circonda tutta la terra e le stelle del cielo. E qui San Paolo vide un luogo molto terribile e di grande orrore, e qui vi erano tenebre e pianti e sospiri; il quale fiume bolliva più che fuoco e le onde salivano vicino al cielo e dentro c'era un drago di fuoco il quale aveva sul collo cento teste e su ogni testa duecento occhi e mille denti e ciascun dente era come un coltello aguzzo e la sua gola stava aperta continuamente per divorare le anime dei peccatori. Poi ancora vide davanti alle porte dell'Inferno alberi di fuoco e le anime dei peccatori appese e torturate su quegli alberi; li uni pendevano per i piedi, gli altri per le mani, altri per le lingue e altri per il collo. E dunque San Paolo domandò all'angelo: “chi sono questi?”. E l'angelo gli disse: “Paolo, questi che pendono per i piedi sono stati leggeri a correre per far male. Quelli che pendono per le mani sono ladri e malfattori. Quelli che pendono per i capelli sono quelli che hanno messo il loro intendimento a pettinare e nutrire i loro capelli con grande orgoglio. Quelli che pendono per il collo sono quelli che hanno mangiato a tutte le ore come fanno le bestie brute e non hanno osservato l'ora prescritta. Quelli che pendono per la lingua sono maldicenti, accusatori, detrattori e quelli che mettono discordia”.

E poi vide in quel fiume molti uomini e donne annegate, gli uni fino al ginocchio, gli altri fino al piede, altri fino alla bocca e altri fino alle ascelle. Dunque San Paolo sospirò e pianse amaramente e domandò: “Signore, quali sono quelli che sono nel fiume fino al ginocchio?”. Rispose: “quelli <che> hanno fatto furti e rapine e non hanno fatto penitenza. E quelli che sono là fino al piede sono quelli che, dopo aver ricevuto il corpo di Cristo, hanno fatto fornicazione e poi non si sono convertiti per penitenza; quelli che sono là fino alla bocca sono traditori che hanno fatto falsa testimonianza e quelli che per la loro negligenza non volevano udire la parola di Dio. E quelli che sono annegati fino alle ascelle sono quelli che con anima finta mostravano ai loro amici amore, per bocca e per sembianza, e dentro al cuore avevano il fiele e poi li trattavano male e davano loro bevande mortali”.

E poi lo condusse là nell'Inferno e vide una fornace di fuoco ardente nel quale c'era una fiamma di diversi colori, molti bruciavano lì dentro e gli uni piangevano, gli altri ululavano, altri gemevano e desideravano la morte e non potevano morire. E la profondità di quella era cinquanta miglia e duecento cubiti, e gridavano: “Signore Dio, abbi pietà di noi”.

vide un fiume grande e bollente e ardente e molto bruciante e un gran numero di anime là dentro che dalla grande afflizione mordevano le loro lingue, e tutt'intorno vermi li rosicchiavano e li mangiavano e li colpivano crudelmente. E disse l'angelo: “Paolo, questi sono <quelli> che hanno nuociuto141 a figli orfani e a donne vedove, e usurai che

non hanno avuto misericordia per i loro debitori ma hanno tolto loro la sostanza per usura”.

Poi vide là San Paolo diverse donne nere e ardenti in un fuoco di pece e di zolfo e draghi e serpenti che stavano loro in collo e per tutto il corpo e le mordevano, le rosicchiavano e le tormentavano. E c'era lì un demone con corna di fuoco che laidamente e crudelmente le batteva. E domandò San Paolo: “Signore, chi sono queste donne?”. E l'angelo disse: “queste sono donne che hanno macellato e ucciso i loro figli e hanno causato la morte dei loro mariti e hanno violato la loro verginità nel peccato e hanno fatto divinazioni e sortilegi”. E dunque San Paolo pianse e l'angelo gli disse: “Paolo, non piangere, ma seguimi che ancora vedrai tormenti maggiori”.

E lo condusse verso settentrione sopra un poggio molto alto sigillato con sette sigilli e gli disse l'angelo: “Paolo, stai lontano da qui e fatti indietro che non potresti sopportare il puzzo che esce da qui”, e aprì la bocca da cui uscì gran puzzo, tale che nessuna creatura umana lo potrebbe sopportare, e disse l'angelo: “questo è l'Inferno in cui tutto il mondo entrava prima dell'avvento di Dio, il quale Dio per sua misericordia lo chiuse142 e

lo sigillò e segnò con sette sigilli e poi là dentro non entrò niente e nel Giorno del Giudizio molti vi entreranno per i loro peccati, dei quali mai ci sarà memoria davanti a Dio, e perdonerà i peccatori che avranno fatta penitenza”.

E in quel luogo si tormentavano quelli che Gesù Cristo lasciò lì quando trasse Adamo e gli altri, e questi che erano dentro gridavano: “o angelo di Dio, e tu Paolo, fai una preghiera per noi”, e poi gli mostrò l'angelo sette demoni che portavano l'anima di un peccatore in Inferno, la quale anima ululava e gridava e faceva ciò dal grande orrore che provava, e poi gli mostrò l'angelo alcuni angeli che conducevano un'anima in Paradiso, di un uomo giusto, tra inni e canti spirituali dicevano: “o anima beata, rallegrati perché oggi sarai coronata e poiché sarà fatta la volontà di Dio, vivrai per sempre nella gioia”. E udì qui lo stesso San Paolo una voce dal cielo che giungeva all'anima, poiché gridavano i santi, la quale si udiva in cielo e mai in terra, e dicevano: “benedetto sia Gesù Cristo che restaura per la sua misericordia i perduti, anima beata sei e sarai per

141 Nozegut nel manoscritto, una forma non attestata che traduciamo per congettura.

sempre”.

Poiché la domenica San Michele lo portò a vedere le cose e le meraviglie del Paradiso e dell'Inferno entrambi fecero una preghiera a Dio Gesù Cristo e con loro mille milioni di angeli e di anime giuste del Paradiso che pregarono Gesù Cristo umilmente che le anime dei trapassati nelle pene avessero riposo la domenica. E Gesù Cristo, per le orazioni e le preghiere dei sopraddetti, concesse alle anime dei fedeli cristiani, dalla ora nona del sabato fino all'ora seconda del lunedì, riposo dalle loro pene; perciò ogni persona che ciò leggerà abbia paura delle pene dell'Inferno e si adoperi affinché giunga alla gloria eterna del Paradiso, alla quale gloria ci conduce il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, amen.

Finito libro, lode e gloria a Cristo, amen.

L'anno 1466 al 18 del mese di Maggio fu completato il presente libro di Tindalo e di San Patrizio per la mano mia, Depetralata

Finito libro di San Patrizio e Tindalo Sia lodata la Madre del genitore, amen143.

Commento linguistico: Visio Sancti Pauli, versione provenzale R, e