• Non ci sono risultati.

L’esempio di The Sound and the Fury

The Sound and the Fury: titolo di origine shakespeariana in cui, imponenti colonne, si ergono due sostantivi astratti. Proprio alle parole «sound» e «fury», climax di percezioni uditive, è affidato il compito di introdurre il lettore nell‘universo narrato da Faulkner: una dantesca «selva oscura», caotica e stordente, priva della redenzione paradisiaca. Sancita l‘eclissi delle armoniche sfere celesti, trionfano il frastuono e il furore infernale. Nessuna sorpresa se oscurità, barocco e confusione sono i termini a cui ricorrono i critici per introdurre le loro interpretazioni del testo89.

Il romanzo è articolato in quattro sezioni, ognuna delle quali riporta come titolo una data specifica: il sette aprile 1928, il due giugno 1910, il sei aprile 1928 e l‘otto aprile 1928. L‘ordine di presentazione delle date già preannuncia i salti temporali che caratterizzeranno la narrazione. La decadenza morale e sociale della famiglia Compson viene riferita dalle voci di tre fratelli: Benjy, Quentin e Jason, il cui racconto, seppure in modi diversi, è concentrato sul rapporto morboso che ognuno di loro ha con la sorella, Caddy. A lungo si susseguono strappi e stralci di esistenza, brandelli di vita filtrati dai ricordi. A rievocare non sono che uomini, fragili fenomeni transeunti, dal racconto provvisorio e lacunoso. Il discorso, sorretto da un‘urgenza emozionale fuori controllo, sintetizza l‘opaco intendimento

88 J. Marías, Shakespeare indeciso, in Id., Literatura y fantasma, cit., p. 332.

89 Emilio Tadini commenta l‘utilizzo della parola «barocco» in riferimento alla scrittura del

romanzo di Faulkner. E. Tadini, «Introduzione», in W. Faulkner, L’urlo e il furore, Torino, Einaudi, 1997, pp. VIII-IX.

34 del mondo a cui si può aspirare. Solo nella quarta parte, finalmente, farà la sua comparsa un più rassicurante punto di vista onnisciente.

Faulkner dà conto della struttura dell‘opera, spesso criticata per la poca chiarezza, parlando del suo nucleo iniziale, della vivida immagine che ha ispirato la scrittura delle quattro sezioni: le mutandine sporche di fango di Caddy, osservate dai fratelli, mentre la bambina, curiosa e coraggiosa, si arrampicava su un albero per guardare cosa accadeva nel salotto di casa nel giorno del funerale della nonna. Nel romanzo l‘immagine diventa una scena chiave, il simbolo del futuro dolore.

I tried first to tell it with one brother, and that wasn‘t enough. That was Section One. I tried it with another brother, and that wasn‘t enough. That was Section Two. I tried the third brother, because Caddy was still to me too beautiful and too moving to reduce her to telling what was going on, that it would be more passionate to see her through somebody else‘s eyes, I thought. And that failed and I tried myself-the fourth section- to tell what happened, and I still failed90.

Poco prima che Caddy salisse sull‘albero, i fratelli si erano recati a un ruscello. La bambina si era bagnata il vestito e, incurante dei rimproveri di Quentin, per farlo asciugare aveva deciso di toglierlo, rimanendo solo con il corsetto e le mutandine. Per questa disubbidienza, Quentin le aveva dato uno schiaffo, facendola cadere nell‘acqua. In seguito, i due, fra rabbia e divertimento, avevano iniziato a schizzarsi. In questo episodio, filtrato dai ricordi di Benjy, iniziano ad emergere le prime differenze caratteriali all‘interno della famiglia: al timore espresso da Quentin per le possibili conseguenze della bravata, Caddy contrappone il proprio disinteresse: in caso di rimprovero lei sarebbe fuggita di casa. In un attimo, l‘idea di perdere Caddy e la visione del fango che le sporcava le vesti avevano fatto scoppiare il pianto disperato di Benjy, quasi il custode, insieme a Quentin, dell‘integrità della sorella. Così, nell‘ingenua ribellione, aveva iniziato a guadagnare terreno l‘ombra, concretizzata nell‘insidiosa macchia di fango presaga di sventure sulle mutandine della bambina. L‘indumento intimo, nell‘alterazione

90 Faulkner in the University, ed. Frederick L. Gwynn and Joseph Blotner (New York: Vintage

Books, Random House, 1965; the University Press of Virginia, 1959; reprinted 1977): 1-3. Padgett, John B. ―The Sound and the Fury: Commentary.‖ William Faulkner on the Web. <http://www.mcsr.olemiss.edu/~egjbp/faulkner/n-sf.html>.

35 del suo ideale candore, anticipava simbolicamente la rovina e la corruzione sessuale a cui la ragazza avrebbe prestato il suo corpo, sancendo definitivamente il declino dei Compson. La detonazione è in Caddy; lo scoppio, l‘onda d‘urto, l‘urlo e il furore sono nei fratelli.

L‘inizio del romanzo è affidato a Benjy, un uomo-bambino di trentatré anni, affetto da un grave ritardo mentale. Egli giustappone continuamente presente e ricordi del passato: la sua mente torna sempre a Caddy, l‘unica, insieme alla cuoca di colore Dilsey, a prendersi cura di lui con amore. Senza esplicitare rapporti di causa-effetto, Benjy «diventa lo specchio che riflette, distorti nella loro successione cronologica ma scevri da sovrastrutture di mediazioni e interpretazioni personali, una serie di frammenti d‘una realtà di cui nulla, per ora è noto»91. Col suo sguardo, scarnifica corteccia e pelle del mondo che lo circonda restituendo al lettore esclusivamente pulsioni sensoriali. Non descrive; evoca: «attraverso le reazioni elementari dell‘idiota, incominciamo a reagire […] a situazioni di cui avvertiamo la carica emotiva ma che non conosciamo nel loro valore razionale»92. Paradossalmente è proprio lui, svincolato per natura dal corporeo, incapace di percepirsi e di parlare, a farci dono dell‘immateriale, di ciò che è più vero: per noi diviene respiro, pupille e dita; pur nel tremendo trambusto cognitivo, è lui la nostra migliore guida.

Ancora più oscura della parte di Benjy, la sezione di Quentin presenta difficoltà sia per il ricorso al flusso di coscienza e al monologo interiore che per la densità dei concetti. Il ragazzo si suicida, oppresso dal nichilismo del padre alcolizzato e ossessionato dalla verginità ormai perduta di Caddy, per la quale ha sempre nutrito un amore incestuoso. Quentin sceglie di sfuggire al tempo, per evitare che il suo fluire cancelli l‘orrore provato a causa della sorella, incinta e prossima al matrimonio con un uomo che non è il padre del suo bambino. Così, il maggiore fra i fratelli Compson si getta da un ponte e annega: sceglie di

91 M. Materassi, I romanzi di Faulkner, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1968, p. 98. 92 Ibidem.

36 ricongiungersi all‘acqua, a quell‘elemento che, condiviso con Caddy nell‘episodio del ruscello, preludeva sin dall‘infanzia alla loro sorte sfortunata.

Lo stile diventa più lineare nella terza e quarta parte. Inizialmente prende la parola Jason. Avido e sadico, l‘uomo nutre un profondo odio nei confronti della sorella perché, divorziando da Herbert Head, gli ha fatto perdere l‘opportunità di un buon lavoro in banca. Il suo solo obiettivo è quello di accumulare soldi: per farlo ingannerà anche la madre, donna egocentrica e ipocondriaca, tenendo per sé gli assegni che Caddy, ormai bandita dalla famiglia, invia per il mantenimento della figlia Quentin. La ragazza, abbandonata dalla madre, vive sotto lo stretto controllo dello zio e riuscirà a fuggire di casa portando via tutti i soldi che lui le aveva ingiustamente sottratto. Nell‘ultima sezione, infine, il racconto si concentra sull‘onesta e amorevole Dilsey, l‘unica depositaria di quei valori positivi che la famiglia Compson ha svigorito e cancellato nel tempo; la testimone di tutto il loro urlo e furore.

6. Lo stile e la poesia: la ripetizione nei romanzi di Marías e di Faulkner.