• Non ci sono risultati.

Un nuovo dialogo col Macbeth

4. Los Enamoramientos: dall’intertestualità all’intratestualità

4.2. Un nuovo dialogo col Macbeth

La reazione di fronte alla morte di una persona amata viene analizzata, al di là del richiamo al Colonel Chabert, tramite la citazione di alcuni versi del Macbeth non menzionati in Corazón tan blanco. Si tratta delle parole pronunciate dal sovrano dopo aver appreso la notizia della morte della moglie, nutrite di un‘ambiguità non inferiore a quella appartenente ai versi «My hands are of your colour; but I shame/ to wear a heart so white»448. Così, cripticamente, si esprime Macbeth:

She should have died hereafter.

There would have been a time for such a word449.

In Lettura del Macbeth, Agostino Lombardo ricorda che la frase ha suscitato notevoli perplessità, essendo interpretabile in due modi: «o nel senso di ―Avrebbe dovuto morire più tardi:/ Ci sarebbe stato un tempo (più adatto) per una parola siffatta‖ o in quello di ―Sarebbe dovuta morire, prima o poi:/ Sarebbe venuto il momento per una parola siffatta‖»450. Nel primo caso prevale la frustrazione e la rabbia, nel secondo l‘accettazione della morte e il disincanto.

447 Ivi, p. 166.

448 W. Shakespeare, Macbeth, cit., atto II, scena II, vv. 64-65, p. 60. 449 Ivi, atto V, scena V, vv. 17-18, p 182.

182 In Los enamoramientos l‘esplicitazione del riferimento shakespeariano è incorniciata dalla teoria esposta da Javier, maggiormente vicina alla prima spiegazione fornita da Lombardo: l‘errore in cui tutti gli uomini incappano è desiderare che ciò che amano non abbia mai fine. Ognuno anela la permanenza immutata dell‘altro, ma questo desiderio si rivela un‘illusione sfiorita, recisa sistematicamente dalla vita concreta. Secondo Díaz-Varela, le persone che non riusciamo a lasciar andare sono quelle che ci vengono tolte brutalmente, la cui mancanza ci fa disperare. In realtà, come si scopre assecondando il suo ragionamento, sbagliamo ad abbatterci: il prolungamento corrompe, macchia e imputridisce.

La reacción que tenemos todos ante la muerte de alguien cercano es parecida a la que tuvo Macbeth ante el anuncio de la de su mujer, la Reina. ―She should have

died hereafter‖, responde de manera algo enigmática: ―Debería haber muerto a

partir de ahora‖, es lo que dice, o ―de ahora en adelante‖. También podría entenderse con menos ambigüedad y más llaneza, esto es, ―más adelante‖ a secas, o ―Debería haber esperado un poco más, haber aguantado‖; en todo caso lo que dice es ―no en este istante, no en el elegido‖451.

Come mostra il comportamento di Macbeth, non esiste il momento giusto per pronunciare la parola «fine». Così, però, tutto rischierebbe di contaminarsi irrimediabilmente. Per questo motivo, secondo Javier, nessun finale è nelle nostre mani, «si dependiera de ellas todo continuaría indefinidamene, contaminándose y ensuciándose, sin que ningún vivo pasara jamás a ser muerto»452. María non è d‘accordo: «Bueno, los finales sí dependen de nuestras manos, si éstas son suicidas. No digamos si son asesinas»453. La narratrice continua il ragionamento fra sé e sé:

Esas nunca dirían de su víctima ―She should have died hereafter‖, sino ―He

should have died yesterday‖, ―Debería haber muerto ayer‖, o hace siglos, hace

mucho más tiempo; ojalá no hubiera nacido ni dejado huella alguna en el mundo, así no habríamos tenido que matarlo454.

451 J. Marías, Los enamoramientos, cit., pp. 136-137. 452 Ivi, p. 137.

453 Ivi, p. 138. 454 Ivi, p. 140.

183 Anche se non sono state direttamente le mani di Javier a togliere la vita a Miguel, il finale di Los enamoramientos lascia intendere che l‘uomo avrebbe potuto esprimersi in questi stessi termini riguardo all‘amico. L‘intertestualità shakespeariana, tramite l‘interpretazione dei personaggi, al solito anticipa, insinua il sospetto e racchiude il nucleo dell‘evento tragico: come l‘istigazione di Lady Macbeth lascia il posto alle parole involontariamente persuasive di Teresa, portando Ranz a uccidere la moglie455, così la riflessione sui versi di Macbeth

prefigura le premesse del crimine di Díaz-Varela. Spiega anche il motivo per cui Miguel, secondo la versione di Javier, aveva chiesto di essere ucciso: «No estaba en su mano quedarse en el mundo, pero sí salir de él de manera más airosa que la señalada, bastaba con salir un poco antes»456. Interviene così la narratrice: « ―He

aquí un caso entonces‖, pensé, ―en el que no convendría decir ―He should have died hereafter‖, porque ese ―más adelante‖ significaría mucho peor, con más padecimiento y humillación […]‖»457. Al solito, la citazione funziona da detonatore e, dopo la sua esplicitazione, vera e propria deflagrazione semantica, si tramuta in schegge che riaffiorano nel testo all‘improvviso. Uno di questi frammenti, segnalato in corsivo, compare nella considerazione di Javier «A Luisa le han destrozado la vida que tenía ahora, pero no la futura»458: il dolore della donna non sarà eterno, potrà nuovamente essere felice.

María accetta pazientemente il trattamento che Javier può riservarle: non si illude, è consapevole di trovarsi in una posizione subalterna. Alla narratrice non resta che la speranza di diventare imprescindibile nel tempo, di sostituire Luisa nei pensieri dell‘amato o, per lo meno, di occupare il secondo posto. Come Javier ha intuito che per assumere il ruolo di Miguel avrebbe dovuto eliminarlo fisicamente, così María avverte che le sue possibilità di essere amata sono limitate a un insuccesso dell‘amante, alla sua resa di fronte a un‘attesa logorante e inutile. Non sarebbe un problema essere un sostitutivo: per lei tutti lo sono, almeno

455 L‘idea di uccidere la prima moglie era nata in Ranz dopo che Teresa aveva detto: «Nuestra

única posibilidad es que un día muriera ella» (J. Marías, Corazón tan blanco, cit., pp. 369-370).

456 J. Marías, Los enamoramientos, cit., p. 340. 457 Ivi, p. 340.

184 inizialmente. Qualsiasi attenzione, anche la più umiliante, è gradita agli occhi di un innamorato: per una chiamata di Javier, ad esempio, María potrebbe arrivare a pensare «―Se acuerda de mí cuando se aburre, o si ha sufrido un revés con quien le importa, que es Luisa, quizá yo esté en segundo lugar y eso ya es algo‖»459.

La tela di ragno del possibile, del desiderabile, avviluppa i pensieri e li tinge di colori sinistri: è naturale fantasticare sulla scomparsa di chi occupa il primo posto, proprio come, secondo la narratrice, sicuramente hanno avuto chiaro tutti i fratelli minori di un re e persino i suoi parenti più lontani. Ancora una volta il riferimento implicito al Riccardo III; ancora una volta al sangue reale sparso da Macbeth. La riflessione di María si giova del richiamo shakespeariano e lo riformula per adattarlo all‘oscurità, ai contorni plumbei di desideri difficilmente confessabili:

[…] en algún momento todos ellos se habrán formulado en silencio su inexpresable deseo: ―He should have died yesterday‖, o ―Debería haber muerto ayer, o hace siglos‖; o el que a continuación se enciende en las cabezas de los más atrevidos: ―Todavía está a tiempo de morir mañana, que será el ayer de pasado mañana, si para entonces yo sigo vivo‖460.

Dopo che María avrà ascoltato il dialogo di Javier con Ruibérriz, ben due pagine saranno dedicate all‘approfondimento dell‘intertesto shakespeariano461. La narratrice, stupita, si domanda come abbia fatto Miguel a fidarsi di lui per un‘impresa così delicata: «una que mancha tanto: la de traerle a alguien la muerte cuando ―he should have died hereafter‖, cuando le tocaba morir más adelante o a partir de ahora, quizá mañana y si no mañana o mañana, pero nunca ahora»462.

Che senso ha, inoltre, la frase di Macbeth «There would have been a time for such a word» pronunciata dopo aver saputo della morte della regina? María cerca di rispondere traducendo e disambiguando il verso: «―Habría habido un tiempo para semejante palabra‖, esto es, ―para tal información‖ o ―semejante frase‖», ma

459 Ivi, p. 152. 460 Ivi, p. 152. 461 Ivi, pp. 216-217. 462 Ivi, p. 216.

185 ammette che neanche le note dei commentatori della tragedia, come spesso accade in Shakespeare463, l‘abbiano saputa indirizzare verso un‘interpretazione univoca.

La protagonista, al di là dell‘innegabile somiglianza fra il significante del suo nome e del cognome dell‘autore, rappresenta l‘alterego di Marías: ne sta ripercorrendo i passi reali all‘interno della diegesi. Sta facendo appello alla sua curiosità, alla voglia felicemente inappagata di cogliere il senso ultimo dei versi shakespeariani. E la mente di critici e lettori facilmente torna alle dichiarazioni rese in passato dallo scrittore. Infatti, la riflessione del personaggio femminile ricorda il commento usato da Marías per spiegare la scelta del titolo Corazón tan blanco. In quell‘occasione, ricordiamo, egli aveva ammesso:

[...] para mí es una suerte seguir sin saber, como a menudo sucede en Shakespeare, qué significa esa expresión que nunca ha llamado la atención de los más concienzudos exégetas, ni de los múltiples lectores, ni de los incontables espectadores de Macbeth. Pues supongo que es justamente en virtud de su comprensibilidad e ininteligibilidad simultáneas, de su indecisión última, por lo que ha acabado haciéndome el gran favor de convertirse también en el título de una novela, quizá para su desgracia464.

I versi shakespeariani contenuti in Los enamoramientos vengono commentati tramite dubbi e supposizioni:

¿Qué quiere eso decir? ¿‖Habría habido tiempo más apropiado‖? ¿―Mejor ocasión para ese hecho, porque esta no me conviene‖? ¿Tal vez ―un tiempo más oportuno y pacífico, durante el que se le podrían haber rendido honores, en el que yo podría haberme detenido y haber llorado debidamente la pérdida de quien compartió tanto conmigo, la ambición y el crimen, la esperanza y el poder y el miedo465?

Ma l‘ambiguità lascia spazio all‘interpretazione. La narratrice ci rammenta che, di lì a poco, a Macbeth verrà comunicato che, come previsto dalla nefasta profezia delle streghe, il grande bosco di Birnam sta avanzando contro di lui verso il colle

463 Il passaggio dalla finzione, a cui appartiene la narratrice di Los enamoramientos, alla realtà di

qualsiasi lettore si rivela altrettanto avaro di soluzioni. Prendendo come riferimento, oltre al lavoro di Lombardo, anche l‘edizione Arden del Macbeth curata da Kenneth Muir, l‘ambiguità non si dissolve. Cfr. W. Shakespeare, Macbeth, ed. K. Muir, London, Arden Shakespeare, 2006, nota 17, pp. 152-153.

464 J, Marías, Shakespeare indeciso, in Id., Literatura y fantama, cit., p. 335. 465 J. Marías, Los enamoramientos, cit., p. 217.

186 di Dunsinane: è il segnale della sua fine imminente. Così María ipotizza i pensieri del personaggio riguardo alla morte della moglie: «―Debería haber muerto más adelante, cuando yo ya no estuviera aquí para escucharlo, ni tampoco para ver ni soñar nada; cuando ya no estuviera en el tiempo, y ni siquiera pudiera enterarme‖»466.

Le parole di Macbeth saranno utilizzate anche per descrivere i sentimenti della narratrice. Quando Javier la incalza per capire se ha ascoltato il suo dialogo con Ruibérriz, la donna pensa fra sé e sé che per salvarsi potrebbe fargli credere di non avere avuto nessun interesse a spiarlo. La loro relazione non era destinata a durare e, al di là degli incontri occasionali, la sua vita non la riguardava: «Yo no había estado en ella ni tampoco iba a estar ―hereafter‖, a partir de ahora ni más adelante, nuestros días tenían su número y nunca estuvo lejos»467. La presenza di hereafter, in questa occasione, serve a sottolineare per contrasto il distacco emotivo di Javier: l‘amante, al contrario di Macbeth, nel caso di un ipotetico abbandono di María non pronuncerebbe sconsolato una parola che, per le sue implicazioni intertestuali, risulta carica di affetto. Non potrà esserci più niente fra lei e Javier: «―Todo ha durado tan poco que me solaparé con otras y su memoria me confundirá. Seré indistinguible, seré un antes, una página en blanco, lo contrario de ―a partir de ahora‖, y perteneceré a lo que ya no cuenta‖»468. Infine, descrivendo la fine della sua relazione con Díaz-Varela, María afferma: «No me alcanzará a mí ese día, para mí no hay ―más adelante‖ o ―a partir de ahora‖, como no lo hubo para Lady Macbeth, estoy a salvo de esa prórroga benefactora o dañina, esa es mi desgracia y mi suerte»469. Non ci sarà tempo per consolidare il rapporto; non ci sarà tempo per osservarlo mentre si logora.