2. Popolamento, ambiente e risorse nella pianura udinese durante l'età del bronzo
2.2 Evoluzione morfologica della pianura in relazione al popolamento protostorico
Dal punto di vista geomorfologico, la formazione dell'intera pianura friulana è legata all'evoluzione tardo-pleistocenica e olocenica dei corsi fluviali del Tagliamento, del Corno, del Cormor e del sistema Torre-Isonzo, la cui attività ha prodotto ampi corpi sedimentari con morfologie “a ventaglio”, definiti negli ultimi anni come megafans alluvionali, che, con caratteristiche del tutto simili, sono stati identificati anche nel vicino settore veneto39.
279). Più di recente, infine, è stato sostenuto che pur non escludendo dinamiche di crisi temporanee dovute a motivi più specificamente culturali, la contrazione dell'insediamento nei territori della bassa pianura friulana sarebbe imputabile ad eventi di natura ambientale, indicati dall'intensificarsi di fenomeni alluvionali (Vitri, Tasca, Fontana 2013, 42).
37
Càssola Guida 2006, 26-27; Sull'approvvigionamento e la gestione delle risorse metallifere cfr. Borgna 2001, 325-327.
38 Càssola Guida 2006, 28.
39
Per uno studio di dettaglio sull'evoluzione morfologica della bassa pianura friulana si rinvia a Fontana 2006. Per le dinamiche di formazione della pianura veneto-friulana: Fontana 2008; Fontana, Mozzi, Bondesan
Dopo una prima fase di rilevante sedimentazione40 riferibile all'Ultimo Massimo Glaciale o LGM (ca. 30.000-18.000 BP) da parte dei due principali scaricatori fluvioglaciali (Tagliamento e Corno), che seguì al sollevamento tettonico di diverse alture isolate tra cui quelle principali di Pozzuolo, Variano e Udine, l'alta pianura e la fascia delle risorgive non furono più sostanzialmente interessate da successivi apporti alluvionali. Questo fatto ebbe importanti conseguenze sulla presenza antropica che, a partire dalle fasi terminali dell'ultima glaciazione, poté sfruttare la vicinanza e la stabilità dei maggiori fiumi, confinati entro strette incisioni durante la prima fase di scioglimento dei ghiacciai (detta cataglaciale, 18.500-14.500 BP), e si concentrò soprattutto sui principali alti strutturali presenti nell'alta pianura: questi costituirono, fin dalle fasi paleolitiche e mesolitiche, i punti privilegiati per l'insediamento41. Lo scioglimento dei ghiacciai, che provocò il terrazzamento dell'alta pianura, depositò invece in bassa pianura sedimenti sabbioso-ghiaiosi che formarono dossi fluviali, alcuni dei quali oggi ancora visibili42. In un momento successivo, con l'inizio dell'Olocene (ca. 15-10.000 BP), l'innalzamento del livello del mare provocato dallo scioglimento dei ghiacciai raggiunse l'attuale area costiera e successivamente diede luogo, a partire dal 7000-6000 BP circa, alla formazione delle lagune di Grado e Marano. Nel contempo, il mutamento delle condizioni ambientali innescò il terrazzamento dei lobi cataglaciali e contribuì a formare ampie bassure nell'area ad est dell'attuale corso del Tagliamento, soprattutto nel settore compreso tra i fiumi Stella e Aussa. Alcune di queste incisioni furono sfruttate dai corsi di risorgiva che crearono una fitta e ramificata rete idrografica. A causa del notevole dislivello esistente tra la sorgente e la foce, questi fiumi hanno scavato nel tempo profondi terrazzi creati dal trasporto di sedimenti, la cui azione ha prodotto, in certi casi, isole fluviali molto adatte all'insediamento, come nel caso di Porpetto Le Isole43.
In una fase successiva, tra il II e il I millennio a.C. circa, il periodo di maggiore interesse per questo studio, si instaurò una nuova fase di aggradazione che provocò lo sviluppo di ampi
2008.
40 Si intende con questo termine il trasporto di enormi masse di detriti e sedimenti dalle valli alpine.
41
Si datano infatti al Paleolitico superiore e al Mesolitico le più antiche evidenze di frequentazione di questi alti, poi stabilmente occupati a partire dal Neolitico Medio: cfr. Pessina, Muscio 1998.
42
Ad esempio, nel megafan del Cormor e nella parte occidentale del megafan del Torre: Fontana 2006, 96; per un'analisi dettagliata: Ibidem, 101-115.
43
Per Porpetto cfr. Vitri, Senardi, Mizzan, Petrucci 1994. Tra le incisioni utilizzate dai fiumi di risorgiva un posto di rilievo occupa quella compresa tra il megafan del Tagliamento e quello del Cormor in cui scorre lo Stella (Fontana 2006, 130 e sgg.); nell'area considerata, i fiumi di risorgiva sono compresi tra i corsi fluviali di Tagliamento e Isonzo (Ibidem, 41-47).
dossi fluviali nella fascia di bassa pianura. I dossi, costituiti da corpi sabbiosi e limosi più rilevati ed estesi rispetto a quelli della fase cataglaciale, divennero insieme a quelli di più antica formazione i luoghi privilegiati per il popolamento protostorico della bassa pianura. Questi modesti rilievi, infatti, garantivano una posizione dominante rispetto alla pianura circostante (quindi al riparo da possibili esondazioni), nonché la disponibilità di acqua dolce e la possibilità di sfruttare terreni fertili e facilmente coltivabili per la presenza di substrati limo-sabbiosi44.
Per quanto riguarda l'evoluzione morfologica delle aree costiere, per quanto i dati puntuali siano al momento molto limitati45, è probabile che l'andamento della linea di costa nel tratto tra Tagliamento e Isonzo nel II millennio a.C.non fosse molto diverso da quello attuale e che il mare lambisse i siti che nel BM-BR erano situati nell'attuale fascia lagunare compresa tra i comuni Carlino e di Aquileia46.
Attualmente non si possiedono dati stratigrafici che accertino l'ipotesi di un'ulteriore fase di ingressione nel basso Friuli dopo quella documentata tra 7000-6000 BP. Certi indizi hanno tuttavia indotto alcuni studiosi a mettere in relazione il pressoché generalizzato abbandono dei siti della bassa pianura friulana, avvenuto in momento ancora non precisabile, ma compreso tra BR2 e BF iniziale (dalla seconda metà del XIII sec. a.C. alla fine del XII sec. a.C.), con dinamiche di carattere ambientale. Queste sarebbero costituite da episodi di innalzamento del livello della falda freatica (documentati a Porpetto nell'orizzonte che separa prima e seconda fase), da eventi alluvionali (registrati a Braida Roggia e forse a Cervignano), oltre che dagli interventi strutturali in funzione di bonifica documentati a Gradiscje di Codroipo, presumibilmente in risposta a problemi di impaludamento che in quest'ultimo caso sarebbero databili con buona precisione al BR2 non avanzato (fine XIII sec. a.C. circa)47.
44
Tale caratteristica pare indirizzare le scelte locazionali delle comunità fin dal Neolitico Medio, come è stato sottolineato nel corso del recente convegno IIPP (Ferrari, Fontana, Pessina, Rottoli c.s.).
45
Nuovi dati relativi alla linea di costa sono ora disponibili per l'area di Terzo di Aquileia, nei pressi del sito protostorico di Canale Anfora (v. infra Par. 5.4.).
46
Lungo questa fascia gli abitati di Canale Anfora, Muzzana Bonifica e Marano Ara del Gorgo (v. Appendice I, siti nn. 65, 45, 46) ed altri rinvenimenti riferibili ad attestazioni minori sono stati infatti identificati in superficie in seguito alle bonifiche condotte a partire dalla metà del '700; anche i dati relativi alla subsidenza sembrerebbero confermare questa ipotesi indicando una minore velocità del processo tra Tagliamento e Livenza rispetto a quello attualmente in atto nella costa adriatica tra Chioggia e Ravenna (0,45 mm/anno rispetto a 0,5-1 mm/a, Fontana 2008, 17 in part. cfr. bibliografia).
47
Sulla crisi ambientale del basso Friuli: Vitri, Tasca, Fontana 2013, 42, in part. cfr. bibliografia; per gli interventi strutturali documentati a Gradiscje: Vitri, Tasca, Fontana 2013, 36.
In un momento forse di poco successivo, riferito dagli studiosi al BR2 avanzato, è documentata una fase di ingressione marina nell'area veneta orientale a Concordia Sagittaria e S. Gaetano di Caorle48. Tale ingressione è testimoniata a S. Gaetano dalla costruzione di una strutture di bonifica lignea al di sopra di unità lagunari49 ed è stata messa in relazione con la contrazione dell'insediamento documentata nel corso del BF a Concordia Sagittaria, sito che in questo periodo occupa un'area più limitata rispetto al periodo precedente, circoscritta al tratto posto alla sommità di un antico dosso fluviale50. Benché al momento manchino dati stratigrafici puntuali, vista la vicinanza, è verosimile che un fenomeno di ingressione di tale portata possa avere avuto ripercussioni anche nell'area a est del Tagliamento51.