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I fattori che condizionano il successo dello Sportello Unico

Volendo procedere ad un’elencazione dei fattori “intangibili” che condizionano il successo dello Sportello Unico, sicuramente un peso determinante è rappresentato dal coinvolgimento degli organi politici nell’ambito della progettazione, nel decollo e nella piena operatività, dal momento che se i progetti sono supportati da una forte volontà degli organi politici hanno maggiori probabilità di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ciò è valido, però, nella misura in cui la classe politica è chiamata a dare conto della propria gestione alla cittadinanza e soprattutto se il “successo” del progetto serve a

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Secondo un’indagine, ancora in corso di svolgimento, di Confindustria Piemonte, una delle Regioni con il maggior numero di Sportelli operativi, solo il 50% degli imprenditori ed il 40% di professionisti conoscono il servizio di Sportello Unico, quindi, come è evidente, esiste ancora una problema di informazione anche in quelle realtà dove è maggiormente diffuso. Cfr. CICCHETTI,C.,Lo Sportello Unico? Funziona a singhiozzo, 6 Giugno

dare credibilità alla classe politica e a creare consenso. A tal fine, allora, è necessario che tra i programmi della classe politica il progetto “Sportello Unico” sia presente ed abbia un grande peso. Tuttavia, la forte “volontà politica” sebbene sia condizione necessaria, non si dimostra altrettanto sufficiente per la riuscita del progetto dal momento che se la volontà politica non è accompagnata da un coinvolgimento attivo e da una collaborazione fattiva con i dipendenti dell’amministrazione, non registra buoni risultati o registra gravi ritardi. Al contrario, i progetti nei quali vi è il coinvolgimento e la partecipazione dei funzionari e del personale comunale che concretamente andrà ad operare nello Sportello ottengono e, nella realtà, hanno ottenuto risultati migliori88.

Altro fattore riguarda più propriamente gli aspetti di natura organizzativa dell’Ente Locale, dal momento che la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale può favorire l’istituzione dello Sportello, infatti, in molti casi, effettuata immediatamente prima o contemporaneamente all’avvio del progetto ha influito positivamente sul raggiungimento degli obiettivi progettuali, dal momento che la riorganizzazione permette di attenuare le resistenze che i vari settori dell’amministrazione potrebbero opporre all'istituzione dello Sportello (e più in generale di una nuova realtà amministrativa)89, soprattutto perchè ciò comporta la perdita, da parte loro, di competenze (e dunque di “peso” all'interno dell'organizzazione) a vantaggio dello Sportello. Laddove tale circostanza non si è verificata, e si è cercato di “calare dall’alto” lo Sportello, i risultati non sono stati altrettanto buoni.

Anche la promozione e la pubblicizzazione delle attività dello Sportello, presso l’utenza, gli Enti Terzi, le Associazioni professionali e di categoria può giocare un ruolo positivo nel superamento delle eventuali resistenze esterne, aumentando le probabilità di raggiungere gli obiettivi progettuali, dal momento che un’adeguata informazione sulle funzioni, gli ambiti di competenza, gli obiettivi, le attività dello Sportello, nel favorire la creazione di un rapporto diretto con l'utenza, può, altresì, incoraggiare il coinvolgimento degli Enti Terzi e delle Associazioni professionali e di categoria, che potrebbero altrimenti ostacolare l’istituzione dello Sportello o il suo corretto funzionamento. Le attività di promozione possono dunque attenuare tali resistenze, spesso generate da una diffidenza nei confronti dell’innovazione amministrativa, favorendo pertanto il raggiungimento degli obiettivi di progetto.

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E’ ciò che è accaduto ad esempio nell’ambito di numerosi progetti di Sportelli Unici all’interno degli interventi di sostegno. Cfr. par. 6.2 e relativi sottoparagrafi del presente capitolo.

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La riorganizzazione, infatti, procedendo ad una redistribuzione delle competenze fra settori, ad una ridefinizione dei carichi e delle modalità di lavoro, di riallocazione delle risorse umane all'interno della struttura, ecc., ha maggiori probabilità di essere condotta a buon fine, perchè maggiormente tollerata o comunque meno ostacolata dagli altri settori.

Esistono anche alcuni fattori “tangibili”, a cui abbiano già fatto riferimento ( e che qui, per brevità di trattazione ci limiteremo esclusivamente a richiamare) che incidono sull’avvio, ma soprattutto sulla corretta gestione dello Sportello: la disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie anche se, per ovviare a tale eventuale carenza, la normativa prescrive che lo Sportello Unico possa essere gestito anche in forma associata.

C

APITOLO

S

ECONDO

L

O SPORTELLO UNICO ALL

INTERNO DELL

ENTE LOCALE

Premessa

L’istituzione dello Sportello Unico per le Attività Produttive determina per i Comuni un processo di riformulazione della propria strategia di intervento sia sul territorio che rispetto alle imprese1, processo che passa attraverso quattro tappe principali:

1. ridefinizione della mission/strategia verso le imprese; 2. riorganizzazione interna;

3. modifica delle relazioni tra Ente Locale ed altri Enti Pubblici;

4. riqualificazione del rapporto impresa - Pubblica Amministrazione sulla base di criteri di efficienza, efficacia e trasparenza.

Nella progettazione e gestione dello Sportello Unico per le Attività Produttive non può esistere una “ricetta” universale: i Comuni sono liberi di organizzarsi sulla base delle differenze dei diversi contesti, che sono chiamati a rappresentare, sia dal punto di vista interno relativamente alle dimensioni e alle dotazioni di risorse umane, strumentali, economiche, sia dal punto di vista esterno in riferimento alle condizioni economico-territoriali, al livello di apertura e sensibilizzazione verso l’innovazione amministrativa, al livello di vocazione imprenditoriale (attività agricole, industriali, terziario avanzato, ecc.), nonché dai contributi che provengono dalle altre amministrazioni locali, Regione e Provincia (o altri) le quali possono assumere iniziative diverse e fornire servizi che possono sollevare il singolo Comune da sforzi organizzativi non sempre facilmente sostenibili.

Quindi, dall'analisi delle esigenze espresse dal mondo imprenditoriale sul territorio e dalle reali condizioni di fattibilità organizzativa presenti nel Comune e negli altri Enti pubblici coinvolti, è possibile progettare e sviluppare un modello ad hoc di Sportello Unico (obiettivi, ruolo, ambito di azione, ecc.) ovvero il miglior modello concretamente attivabile considerate le condizioni ed i vincoli di contesto ed un percorso logico-temporale per la sua attivazione (priorità, fasi, coinvolgimento di Enti Terzi, ecc.).

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In particolare, si è visto che, per quanto riguarda il rapporto con le imprese, la normativa attribuisce ai Comuni, quale livello amministrativo più vicino alla comunità (e quindi al mondo produttivo) due macro aree di responsabilità nel campo dello sviluppo economico: l’attribuzione delle funzioni amministrative relative all'insediamento e alle trasformazioni degli impianti produttivi e l'attività di assistenza alle imprese tramite informazione, consulenza tecnico-amministrativa e promozione degli investimenti e dell’imprenditorialità.

Da questo punto di vista, appare realistico e adeguato progettare un modello semplice che, a partire da un appropriato presidio delle funzioni di carattere amministrativo, assuma ed organizzi, progressivamente ed in raccordo con i soggetti già operanti sul territorio (ad esempio le Associazioni di Categoria e degli Imprenditori) servizi di assistenza sempre più evoluti e ad ampio raggio. Tuttavia, condizione imprescindibile per l’efficacia e la credibilità dello Sportello Unico (nonché il primo ambito su cui lavorare) rimane il miglioramento sostanziale delle funzioni amministrative in termini di efficienza, riduzione dei tempi, semplificazione, certezza del provvedimento finale.