5. L’ALLUVIONE DI FAVARO VENETO NEL 2006.
5.1. Favaro Veneto e il suo territorio.
Favaro Veneto è una municipalità del Comune di Venezia e, assieme alle località di Campalto, Tessera, Dese e Ca’ Noghera, costituisce una delle sei circoscrizioni comunali1. Conta 23.753 abitanti2 e il suo territorio confina a nord con Mogliano Veneto, Marcon e Quarto d’Altino, a est con Quarto d’Altino e la laguna, a sud con la laguna e a ovest con Mestre (Fig. 30).
1 Sito del Comune di Venezia, Favaro Veneto (https://www.comune.venezia.it/it/content/favaro-veneto
consultato il 13/08/2018).
2 Comune di Venezia, Statistiche al 21/08/2010
(http://www2.comune.venezia.it/statistica/Territorio/webgis/stra_pop/medium.htm consultato il 13/08/2018).
Figura 30. Mappa di Favaro Veneto e località limitrofe (Google Maps, https://www.google.com/maps/@45.506984,12.2535817,13z consultato il 13/08/2018).
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La storia di Favaro Veneto è essenziale per capire il rischio a cui è sottoposto il territorio in caso di abbondanti piogge, come quelle cadute tra il 16 ed il 17 settembre del 2006. Il nome Favaro potrebbe essere una derivazione dal latino faber, poiché in epoca romana si crede fosse qui presente una stazione di sosta per ferrare i cavalli per chi era diretto verso nord ad Aquileia, o alla più vicina Altino, e verso sud all’Urbe3. Lo stesso vale per le località di Tessera4 e Ca’ Noghera, per le quali si presume un’origine simile a
quella di Favaro, in forza della loro posizione sulla Via Annia e dei vari ritrovamenti archeologici – tra cui monete ed una statua in calcare d’Aurisina rappresentante un togato5. Per quanto riguarda la località di Dese, essa prende il nome dall’omonimo fiume
che vi scorre e si presume che in passato fosse una zona boscosa facente parte della foresta planiziale veneta e che molto probabilmente non vi fossero insediamenti6. Infine, Campalto – situato anch’esso nei pressi della Via Annia – si ritiene fosse una comunità cresciuta attorno alla Pieve di San Martino sulla via che conduceva ad Altino e che divenne altresì uno snodo di comunicazione con Venezia, vista la presenza di un molo che si affacciava sulla laguna7.
3 Comune di Venezia, Favaro. Storia del territorio
(http://archive.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6769 consultato il 13/08/2018). Legato alle arti e ai mestieri è il nome di Favaro Veneto: per alcuni esso deriverebbe da
faber, il fabbro che ferrava i cavalli alle mansiones, stazioni di sosta lungo le vie consolari romane; per altri farebbe riferimento alla presenza di numerosi fabbri residenti (nella vicina Altino esistendo un collegium fabrum, associazione che riuniva le persone che esercitavano tali professioni). Bolzonella
Cecchin M., Marsale S. 2006, pag. 32. Lungo le strade sorgevano posti di sosta, chiamati «mansiones» che
erano piccoli alberghi dove i viandanti potevano trovare cibo e pernottare. Per il cambio dei cavalli c’erano di tanto in tanto delle stalle o «mutationes». La tradizione vuole che in una di queste si trovasse un «faber» cioè un fabbro o un maniscalco che ferrava i cavalli. Da qui avrebbe origine la parola Fabro>
Favaro.
4 Bolzonella Cecchin M., Marsale S. 2006, pag. 72. […] Tessera è stata un vasto colmello – comune rurale
– anticamente ricoperto di boschi, di prati e paludi.
5 Comune di Venezia, Ca’ Noghera
(http://archive.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6769#66c9b3 consultato il 13/08/2018). L'odierno abitato di Ca' Noghera segna il limite orientale della Municipalità di Favaro
Veneto, e del Comune di Venezia. Quella che oggi appare una collocazione marginale e periferica dovette avere tutt'altra sembianza nel periodo romano, quando queste terre costituivano l'immediata periferia della prospera Altino. Semenzato C. 1991, pag. 427. Il nome Tessera viene fatto derivare dal latino”taxus”, da spiegarsi ovviamente con la vegetazione della zona. La località era abitata già in epoca romana, come è dimostrato dai numerosi ritrovamenti archeologici.
6 Semenzato C. 1991, pag.24. […] lungo il fiumicello Dese, non lontano dall’abitato anonimo […] sono
stati rinvenuti importanti resti di industrie litiche che, come per l’area più orientale tra Sile ed il Piave, testimoniano la presenza di gruppi di cacciatori raccoglitori che frequentavano la pianura quando […] essa si presentava ancora come na vasta prateria e la vegetazione arborea […].
7 Comunedi Venezia, Campalto
(http://archive.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6769#66c9b3 consultato il 13/08/2018). I significati dei nomi che hanno contraddistinto nel tempo questa località ci suggeriscono
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Favaro Veneto e le località da cui è composta la sua municipalità hanno origini storiche diverse, ma la conformazione geomorfologica e le modifiche che sono state apportate al loro territorio sono simili. La zona si presentava coperta in larga parte di boschi, con una linea di costa che la separava dalla laguna in maniera non definitiva e avvallamenti che portavano, specie in caso di mare grosso o piogge abbondati, a consistenti impaludamenti. Tutta l’area è sempre stata interessata da opere di bonifica e sicurezza idraulica, la più grande delle quali è il taglio del Marzenego con la creazione dell’Osellino8.
In seguito alle bonifiche, il territorio della Municipalità di Favaro Veneto fu soggetto ad un’intensa attività agricola e, nell’ultima metà del Novecento, ad una crescente urbanizzazione, al punto che oggi le abitazioni si estendono senza soluzione di continuità fino a Mestre. Stiamo parlando – anche in questo caso come per Campagna Lupia – di un territorio a grave rischio idrogeologico dovuto principalmente all’elevato numero di corsi d’acqua grandi e piccoli presenti nel territorio, agli alvei pensili di alcuni di questi e alla mancanza di opere di prevenzione adeguate, con il fine di mitigare l’effetto delle abbondanti piogge, che si presentano sempre più di frequente, con il fenomeno delle bombe d’acqua.