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Il raffreddamento cadaverico (algor mortis), la rigidità cadaverica (rigor mortis) e le ipostasi (livor mortis) sono i tre elementi principali per la diagnosi di epoca di decesso; a essi si possono aggiungere l’acidificazione, legata all’arresto dei processi metabolici tissutali e il disseccamento legato alla disidratazione soprattutto a livello delle mucose, che appare intorno alle 4-6 ore dalla morte.147

3.2.1. Il raffreddamento cadaverico

Con la morte si ha la cessazione dei processi metabolici che inducono la produzione di calore e la temperatura corporea tenderà ad equilibrarsi alla temperatura ambientale in un arco di tempo che varia dalle 11 alle 30 ore. Tale lasso di tempo è naturalmente fortemente influenzato dalle condizioni climatiche ambientali poiché più è alta la differenza di temperatura tra cadavere ed ambiente in cui si trova e maggiore sarà la rapidità con cui si raggiunge l’equilibrio termico.

Nei nostri climi, in linea di massima, nelle prime 3-4 ore si avrà una riduzione della temperatura corporea di 1-2 gradi centigradi all’ora, mentre nelle successive 6-10 ore il decremento calorico corporeo è di 1° C per ora

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Liviero V. in: Picozzi M., Intini A., (2009), Scienze Forensi. Teoria e prassi dell’investigazione

scientifica, pp.51, UTET Giuridica-Torino

147 Tancredi D.M.in: Carella Prada O., Tancredi M. (2006), Il sopralluogo giudiziario medico

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e, allontanadosi dal momento della morte, si avranno perdite termiche di ¾, ½ e ¼ di grado fino a raggiungere l’equilibrio termico con l’ambiente.148 Tra i fattori intrinseci si rammenta che più lo strato adiposo del cadavere è spesso, più la perdita di calore risulterà ridotta, funzionando il grasso corporeo da isolante; l’eventuale emorragia pre-morte può determinare invece perdite di calore più repentine.

Tra i fattori estrinseci la temperatura, l’umidità e la ventilazione ambientali influenzano in modo importante la perdita di calore corporeo, come fondamentali sono pure il tipo e la quantità di indumenti indossati dal defunto.

Nella rilevazione della temperatura ambientale è necessario non esporre il termometro a fonti di calore dirette o a correnti d’aria e rilevandola in prossimità della posizione del cadavere.

La rilevazione della temperatura corporea del cadavere va effettuata invece per via rettale mediante termometro a colonna di mercurio; nel sospetto di rapporto sessuale anale pre-morte la rilevazione in tale sede può essere sconsigliata per l’eventuale presenza di materiale biologico presente nella cavità che può alterare la misurazione.

In alternativa si può usare un termometro digitale a doppia sonda, una per il cadavere ed una per l’ambiente.

Per evitare errori le misurazioni vanno effettuate almeno tre volte: subito e poi due a distanza di mezz’ora l’una dall’altra.149

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Liviero V. in: Picozzi M., Intini A., (2009), Scienze Forensi. Teoria e prassi dell’investigazione

scientifica, pp.52, UTET Giuridica-Torino

149 Tancredi D.M. in: Picozzi M., Intini A., (2009), Scienze Forensi. Teoria e prassi

128 3.2.2. La rigidità cadaverica

Al momento del decesso la muscolatura si trova in uno stato di totale flaccidità, mentre col passare del tempo, a causa di particolari fenomeni cellulari, si realizza uno stato di contrazione massimale dei muscoli che appare in senso cranio-caudale, a partire dalla terza-quarta ora, con iniziale contrazione della mandibola, dei muscoli facciali e cervicali e finendo con le piccole articolazioni delle mani e dei piedi, con fissità completa delle articolazioni che si raggiunge intorno alla settima- dodicesima ora dopo la morte. Tale rigor raggiunge l’apice massimo tra la 36° e 48° ora e poi tende a regredire fino a scomparire completamente dopo la 72° ora.150

In rari casi in cui il soggetto muore durante un'intensa attività muscolare la rigidità cadaverica può instaurarsi immediatamente, senza la fase di rilassamento muscolare iniziale (rigidità catalettica o statuaria); il calcolo dell'epoca di morte viene comunque effettuato anche in base al raffeddamento e alle ipostasi, nonostante la discrepanza con il rigor.

La rigidità può essere risolta meccanicamente forzando le articolazioni e ciò risulterà più difficile ovviamente quando si è al massimo della contrazione; se effettuato precedentemente, la mobilizzazione può risultare più agevole e può continuare il processo di irrigidimento ma da un livello più basso; ciò è fondamentale nel sospetto di spostamento o manipolazione del cadavere, soprattutto se effettuato precocemente rispetto al momento in cui la rigidità stava instaurandosi, perchè uno o più distretti articolari risulteranno meno irrigiditi rispetto al resto del cadavere.

Anche nel caso del rigor sia fattori intrinseci che estrinseci possono modificare la comparsa o l'entità della rigidità. Tra i fattori intrinseci importati sono lo sviluppo dalla massa muscolare del soggetto, il tipo di morte (nelle morti improvvise la rigidità è più precoce ed intensa), l'età e la

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contrazione muscolare del soggetto nel momento della morte. Tra i fattori estrinseci si ricorda la temperatura ambientale (col freddo il rigor si instaura più tardivamente).151

3.2.3 Le ipostasi

Sono macchie cutanee di colore rosso scuro legate alla cessazione dell'attività cardio-circolatoria con conseguente ristagno del sangue nelle porzioni declivi ad esclusione delle zone di appoggio del cadavere o di compressione (cintura x es.) per effetto compressivo dei vasi.

Le ipostasi di solito compaiono 2-3 ore dopo la morte e ai fini della tanatocronologia si distinguono tre fasi: fase della migrabilità, (entro 10-12 ore) in cui in seguito a spostamenti del cadavere possono scomparire in una sede e spostarsi un un'altra declive rimanendo nella primitiva sede solo attenuate; fase della fissità relativa (fino a 48-72 ore dalla morte) in cui le macchie possono attenuarsi o scomparire in seguito a digitopressione o compressione; fase della fissità assoluta (oltre le 48-72 ore dalla morte) in cui non si possono ottenere modificazioni delle ipostasi per l'emolisi e la putrefazione vasale.152

Anche per le ipostasi fattori intrinseci ed estrinseci possono influenzarne l'estrinsecazione: nelle morti avvenute con cadavere in sospensione, come per es. nelle impiccagioni, oltre alle ipostasi si apprezzano anche petecchie sottocutanee; nei casi di morte da monossido di carbonio le ipostasi avranno un colore rosso acceso per il forte legame tra CO ed emoglobina; in soggetti morti per asfissia le ipostasi saranno più abbondanti e compariranno più

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Carella Prada O., Tancredi M. (2006), Il sopralluogo giudiziario medico legale, Roma. Società Editrice Universo.

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precocemente, come nei soggetti scoagulati (cardiopatici in terapia anticoagulante o soggetti con patologie ematologiche), per la maggior fluidità del sangue.153