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L’Italia è stata una delle prime nazioni al mondo ad aver messo in atto percorsi di integrazione degli alunni disabili nelle scuole, sposando negli anni un approccio inclusivo. In molti Paesi del mondo la scelta prevalente è ancora quella delle scuole speciali. La Germania, storicamente contraria all’integrazione di alunni con disabilità e bisogni educativi speciali nelle classi e scuole regolari, si è impegnata a mettere in atto percorsi inclusivi nelle sue scuole sottoscrivendo gli impegni sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità.

84 Ivi, p. 14 85 Ivi, p. 188 86 Ivi, p. 188

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Ma se in Italia l’attuale modello inclusivo parte da molto lontano, tanto che il primo passo normativo risale alla legge 517 del 1977, in Germania si sta vivendo proprio in questo momento un periodo di Umdenken (cambiamento del pensiero). Fino al 1990, anno della riunificazione dei due stati tedeschi, le leggi e i sistemi della scuola nella Repubblica Federale Tedesca e nella Repubblica Democratica Tedesca erano diversi fra loro. Soprattutto nella Germania dell’ovest perdurava un sistema scolastico rigidamente suddiviso in tre parti: Volksschule, Mittelschule e

Gymnasium. Questo sistema divideva la popolazione studentesca in base alle

competenze dimostrate rafforzando una suddivisione in tre classi sociali. Pur fortemente limitante ai nostri occhi questa struttura in Germania era vissuta dai tedeschi come "rassicurante" perché in qualche modo si delegava al Ministero dell’Istruzione la scelta del percorso scolastico più idoneo ai propri figli. Ora che in Germania questo sistema sarà modificato le famiglie tedesche vedono con scetticismo e malumore l’attuazione di un modello inclusivo soprattutto per il timore di uno scadimento della didattica generale in termini quantitativi e qualitativi.

Reich, docente per Internationale Lehr-und Lernforschung dell’Università di Köln che si è avuto modo di incontrare nel corso di una personale fase di studio all’estero, partendo dalla necessità di mettere in atto un modello inclusivo propone come modello esemplificativo gli standard della “Toronto District School Board” del Canada. Questi standard individuano cinque punti fondamentali che caratterizzano l’Inclusione:

1. antirazzismo,

2. uguaglianza dei sessi, 3. diversità del modo di vivere, 4. diversità social-economiche 5. disabilità.

Reich,87 sulla base di collaborazioni con insegnanti tedeschi, docenti universitari e pedagogisti ha pubblicato le sue ricerche proponendo modelli e buone pratiche per favorire l’inclusione sia nell’ambiente scolastico sia nel territorio.

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La forte resistenza dell’opinione pubblica tedesca sta ostacolando l’attuazione del modello inclusivo in molti Laender (Regioni) della Germania, nonostante la legge88 dia la possibilità in tutti i Bundesländer tedeschi di attuare percorsi inclusivi nelle scuole dell’obbligo. Eppure, grazie alla sottoscrizione della Convezione ONU in Germania un numero sempre crescente di alunni con bisogni educativi speciali frequenta già la scuola regolare. Nella Regione del Nordrhein Westfalen (Vestfalia) dal 2010 è in atto un progressivo percorso che porterà il sistema inclusivo nel sistema scolastico della Regione. Il ministero dell’istruzione, della Regione della Vestfalia, Lohrmann, sta lavorando seguendo una doppia strategia di inclusione. Da un lato sta preparando una prima legge che normi il diritto all’inclusione sancito dalla Convenzione ONU. Questa prima strategia costituirà la base legislativa per normare l’inserimento degli studenti disabili nelle scuole tradizionali.

Dall’altro lato, (nota del 15.12.2010) sta mettendo in atto percorsi di inserimento dei bambini disabili, a partire dall'anno scolastico 2011/12, sulla base delle spontanee richieste delle famiglie con figli disabili. Questi primi percorsi inclusivi sono sostenuti e valutati dal consiglio d’istituto di tutte le scuole coinvolte.

Il Governo tedesco ha sostenuto questo processo inclusivo nella Regione Vestfalia con un decreto strutturato in cinquantatré punti, che è stato distribuito a gli uffici amministrativi della scuola. Il decreto, del dicembre 2010, è ancora valido e si basa sulla legislazione tedesca vigente. Nel corrente anno scolastico 2012/13 nella Regione della Vestfalia si è registrato un aumento significativo dei tassi di integrazione. Nelle scuole primarie che stanno applicando percorsi inclusivi, l’integrazione è aumentata rispetto all’anno scolastico 2011/12 dal 28,5 al 33,6%. Si è registrato un incremento analogo nella prima classe di quella che sarebbe la nostra scuola secondaria di primo grado, passando dal 14 al 18%. La Regione ha finanziato i processi inclusivi stanziando fondi per oltre 60 milioni di euro nel 2013. Una delle criticità che sta emergendo è data dalla mancanza di personale docente qualificato e formato nella didattica speciale. Il governo ha adottato varie misure per garantire l’assunzione di nuove figure professionali come quelle degli insegnanti di educazione speciale nelle scuole inclusive. In particolare, dal mese

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di febbraio 2013, più di 200 insegnanti con esperienze nelle scuole speciali della Vestfalia hanno intrapreso un percorso di formazione qualificante della durata di diciotto mesi. Un terzo della formazione è centrata sullo sviluppo emotivo e

sociale delle persone disabili e con bisogni educativi speciali, mentre due terzi del

percorso formativo è incentrato sulla didattica speciale e inclusiva con moduli di tirocinio presso le scuole della Regione.

Grafico 1.1 – Percentuale di inclusione anno 2012/13 in Vestfalia

Nel grafico89 viene evidenziato, nello spicchio verde, che nel corso dell’a.s. 2012/13 il 6,7 % delle scuole della Regione Vestfalia prevede l’inserimento inclusivo di alunni disabili. In questa percentuale del 6,7 % rientrano studenti che presentano le seguenti disabilità:

- disturbi di apprendimento (2,4 %)

- disturbi della sfera emotiva e sociale (1,3 %) - disturbi cognitivi (1,1 %) - disturbi di linguaggio (1,0 %) - disturbi motori (0,5 %) - disturbi uditivi (0,3 %) - disturbi visivi (0,1 %) 89

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L’emanazione di una legge specifica sulla disabilità che garantisca il diritto all’inclusione scolastica, inizialmente prevista per dicembre 2012, è stata rimandata per valutarne, con la collaborazione di un centinaio di organizzazioni che rappresentano varie categorie di disabili, le criticità. Il ministro dell’istruzione della Regione ha dichiarato che la legge verrà emanata in tempi utili per le operazione di iscrizione al nuovo anno scolastico nelle scuole dell’obbligo.

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