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L’esplosione in questi ultimi anni del fenomeno fintech ha fatto gridare a molti la imminente distruption dell’attuale mercato bancario e finanziario. In realtà mettere in contrapposizione il fintech con le banche è sbagliato e nasce solo da una visione di breve periodo, focalizzata su questa prima fase di sviluppo dirompente di nuovi attori e nuove soluzioni alternative al banking.

Nei fatti il progredire della digitalizzazione e lo sviluppo delle open banking, porterà ad una forte convergenza tra le aziende fintech e le banche tradizionali. Si verranno a creare vere e proprie relazioni simbiotiche win-win, dove le fintech porteranno innovazione, agilità, customer experience e le banche forniranno la dimensione, il brand, il know how su aspetti di compliance. Da un lato alcune fintech amplieranno i propri servizi al punto da essere percepite come vere e proprie banche e dall’altro potranno nascere modelli ibridi di collaborazione tra fintech e banche in un’ottica di fintegration.

Matteo Rizzi, nominato da Financial News uno dei 40 manager più influenti in Europa in ambito fintech, afferma: “La cooperazione tra banche e fintech è necessaria, è il futuro,

e serve ad entrambe. Una realtà serve all’altra e non c’è crescita senza cooperazione. Io non credo che le banche spariranno ma che dovranno cambiare e seguire tre parole d’ordine: collaborazione, innovazione, agilità”66.

In Europa in tanti lo hanno già fatto. La prima a chiudere un accordo con un operatore di marketplace lending nel settore dei prestiti alle PMI è stata Banca Santander con Funding Circle67. La partnership non è esclusiva, nel senso che Funding Circle può stringerne altre

con altre banche ed infatti, a gennaio 2015, lo ha fatto anche con Royal Bank of Scotland. La banca britannica, sollecitata dalla direttiva del governo UK a dirottare verso la finanza alternativa le imprese i cui requisiti non collimano con quelli bancari, ha seguito una strada simile a Santander.

Le banche europee hanno iniziato ad interagire con i marketplace lending anche con il ruolo di investitori: Metro Bank ha investito nella piattaforma Zopa, specializzata nei prestiti ai consumatori privati; La banca spagnola BBVA ha acquistato la startup finlandese Holvi e investito nella Atom in UK e JPMorgan ha acquistato una quota in

66 Per un approfondimento dell’intervista vedere: http://news.borsadelcredito.it/pioniere-italiano-del- fintech-matteo-rizzi-spiega-borsadelcredito-it-cosa-manca-italia-far-decollare-settore/

67 Si veda: http://smartmoney.startupitalia.eu/analisi/59944-20170109-marketplace-lending-analisi- europa-banche

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InvestCloud. In Europa molte altre partnership si sono ultimamente create, dalla Francia all’Olanda, dalla Spagna alla Germania.

Lo sviluppo della tecnologia è inarrestabile e il settore bancario è oggi solo all’inizio del suo processo di trasformazione. Intelligenza artificiale, advanced data analytics, autenticazione vocale, connessione tra device, Application Programming Interface (API) e tecnologie cloud sono già disponibili, ma la loro combinazione ed integrazione aprirà nuovi percorsi evolutivi nell’ambito dei servizi finanziari.

Entro il 2030 la tecnologia potrebbe portare ad un cambiamento epocale nel sistema bancario: la banca potrebbe diventare “invisibile” e farsi strada all’interno di uno stile di vita nuovo, più connesso e digitale.

Provando ad immaginare l’evoluzione del sistema bancario nei prossimi anni, un ruolo da protagonista potrebbe essere assunto dall’assistente personale digitale, EVA (Enlightened Virtual Assistant), una sorta di nipote o pronipote di Cortona e Siri e che potrebbe rivoluzionare il rapporto tra Banca e cliente. Guidato dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale, EVA rivoluzionerà il modo di vivere la banca, contribuendo a migliorare la customer experience del cliente bancario per efficienza e praticità di utilizzo. L’assistente virtuale sarà, infatti, sempre disponibile e potrà essere personalizzato secondo le proprie esigenze.

Il rapporto tra banca e cliente sarà inoltre connesso con altri elementi della quotidianità degli individui: la salute, la gestione del tempo, il divertimento, le amicizie. Più la banca sarà in grado di diventare invisibile, più spazio riuscirà a guadagnare nella vita delle persone.

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Il futuro del rapporto banca/cliente

Fonte: KPMG Advisory, “Digital Banking 2017”

Ciao Luca,

vedo che hai qualche minuto a disposizione, possiamo parlare?

Si, dimmi Eva

Bene. Ho notato che nell’ultima settimana hai cambiato stile alimentare, non sei andato a correre e sembri stressato.

EVA individua il momento migliore per contattare Luca analizzando la sua agenda, elaborando i dati provenienti dai suoi dispositivi wearable (rileva la frequenza cardiaca e valuta che in quel momento non sta effettuando alcuna attività) e verificando l’eventuale utilizzo di altri device ( in questo momento non sta ascoltando musica e non sta utilizzando il telefono). EVA utilizza il riconoscimento vocale e l’autenticazione di Luca avviene istantaneamente.

EVA ha accesso ai dati relativi ai pagamenti effettuati, da cui ricava informazioni sull’alimentazione, e li combina con quelli provenienti dai dispositivi wearable, riguardo allo stato di salute e all’attività fisica effettuata. Ho avuto una settimana difficile

al lavoro. Hai suggerimenti? EVA combina le preferenze e le disponibilità di Luca con le offerte disponibili.

Cosa ne pensi di una Lezione di Yoga nella tua palestra? Ci sarebbe

posto martedì e la tua agenda è

libera. EVA cerca costantemente un modo per migliorare l’esperienza d’acquisto. Ok, va bene

Perfetto, ho prenotato la lezione e ho effettuato il pagamento. Vuoi invitare qualcuno? Marco ama lo yoga e sembra libero martedì.

EVA accede ai dati condivisi provenienti dai social media No, grazie, preferisco che non mi veda

in questo stato, non mi sento molto in forma. Cambiando argomento, come stanno andando i miei investimenti?

Stanno andando bene. Ho modificato alcuni investimenti per ottenere un rendimento maggiore. EVA effettua la prenotazione ed esegue il pagamento. Nel frattempo aggiorna l’agenda di Luca. EVA apprende e immagazzina le nuove informazioni migliorando le prossime interazioni EVA monitora costantemente le disponibilità finanziarie di Luca e cerca il modo migliore per gestire la liquidità nel breve termine ed amministrate gli investimenti.

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In futuro il settore bancario potrebbe disaggregarsi in tre componenti fondamentali, chiaramente separate tra loro, che caratterizzeranno il processo di acquisto dei servizi finanziari: le piattaforme, il prodotto ed il processo.

1. Le piattaforme: le banche tradizionali difficilmente riusciranno a competere sulle piattaforme, se si pensa che Amazon, ad esempio, ha già sviluppato Echo, un piccolo autoparlante che risponde ai comandi vocali. Gli istituti bancari non hanno competenze hardware adeguate per misurarsi con i grandi campioni del settore tecnologico ed hanno capacità di sviluppo decisamente inferiori: le aziende tecnologiche investono in media il 10/20% dei propri ricavi in ricerca e sviluppo, mentre le banche solo l’1/2%. Soprattutto in una fase di bassi livelli di redditività e di contenimento dei costi, per il settore bancario sarà difficile competere con questi player.

2. Il prodotto: le competenze sviluppate, ad esempio nella gestione del rischio di credito, potranno consentire alle banche di mantenere il presidio del prodotto bancario anche nel prossimo futuro. Non bisogna dimenticare poi che un settore strategico per l’economia di un paese necessita di una regolamentazione stringente e i prodotti bancari sono storicamente oggetto di rigorose regole. Tuttavia il settore mostra alcune rigidità che andranno corrette per scongiurare il pericolo di sostituzione di prodotto da parte di player non bancari. La banca tradizionale dovrà trasformarsi costruendo prodotti che possano rispondere maggiormente alle richieste di una clientela sempre più esigente.

3. I processi: per quanto riguarda i processi, nei prossimi anni la competizione sarà intensa, soprattutto nell’ambito dei pagamenti, dei settlement, dell’onboarding dei clienti e della conoscenza della clientela. Alcune banche maggiori hanno le potenzialità per mantenere il controllo dell’infrastruttura transazionale ma nei prossimi anni la diffusione della tecnologia blockchain potrebbe avere importanti impatti sui processi sottostanti all’offerta di servizi finanziari. Un ricco ecosistema di fintech, dei principali outsources, di Banche Centrali e Borse collaboreranno con le banche su queste tematiche e, nell’ambito dei pagamenti, si interfacceranno direttamente con i gestori delle piattaforme.

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