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La Banca di Pisa e Fornacette nasce nel 1962 con il nome di “Cassa Rurale e Artigiana di Fornacette”. Nel 1994 diventa una Banca di Credito Cooperativo cambiando la propria denominazione sociale in "Banca di Credito Cooperativo di Fornacette".

Nella sua progressiva espansione la banca apre numerose filiali fino anche nella città di Pisa. Nel 2013 cambia nuovamente denominazione, assumendo l’attuale “Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo”.

Oggi l’istituto fa parte del Gruppo Bancario Iccrea ed opera nelle provincie di Pisa e Lucca attraverso una rete di 21 filiali e 230 dipendenti.

Il suo portafoglio clienti è composto per un 45% da privati e per il restante 55% da imprese. Di queste, il 95% è rappresentato da PMI mentre il restante 5% da grandi imprese56.

Nonostante la sua dimensione locale, si è da sempre dimostrata molto attenta e pronta a cogliere tutte le novità derivanti dalla digital innovation tant’è che, come vedremo nel

55 Vedere Appendice A per il questionario completo.

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prosieguo del lavoro, è la prima BCC in Italia ad aver dato vita ad una banca interamente online: “BccforWeb”. I clienti di Banca di Pisa e Fornacette hanno a disposizione un servizio home banking completo, “Mito Home Banking”, al quale possono accedere sia da PC che tramite l’apposita App per smartphone “Mito Mobile”. Attualmente la percentuale dei clienti che hanno attivato il servizio da PC è pari al 60% di tutte le posizioni dell’istituto e di questi, circa la metà hanno attivato il servizio anche sul proprio smartphone (30% sul totale delle posizioni). Tali percentuali sono in continua crescita registrando in media 5000 nuove attivazioni ogni anno57.

Oltre al suo carattere innovativo, la Banca di Pisa e Fornacette è un esempio significativo nella analisi del fenomeno della digital innovation anche per il suo costante contatto con la generazione dei Millennials (ed a breve lo sarà con la generazione Z). La Banca collabora infatti, ormai da diversi anni, con l’Università di Pisa e sviluppa per i suoi studenti strumenti ad hoc per soddisfarne le diverse esigenze.

5.2.

1 I progetti di digital innovation

Prima di addentrarci nel prosieguo del lavoro, è necessario premettere che le soluzioni adottate ed i prodotti proposti da Banca di Pisa e Fornacette, in quanto parte del Gruppo Bancario Iccrea, fanno sempre riferimento ad una strategia di gruppo. Detto questo, Banca di Pisa e Fornacette si è sempre caratterizzata per un forte orientamento verso l’innovazione digitale e questo gli ha permesso di essere la prima e ad oggi l’unica BCC in Italia ad avere una banca completamente online, BccforWeb.

BccforWeb è nata nel dicembre del 2011 ed opera su tutto il territorio nazionale con prodotti come il conto corrente, conto deposito, time deposit o strumenti finanziari come il conto titoli. Grazie alla collaborazione con IB Navigator, i clienti hanno a disposizione anche un robo-advisor per i propri progetti di investimento e gestione patrimoniale. Tale progetto, affiancato al costante orientamento verso la digitalizzazione, ha permesso alla banca di sviluppare in modo significativo il rapporto online con il cliente diventando così anche una vera e propria “social bank”. Da lungo tempo porta avanti progetti di social customer care aprendo “filiali” su tutti i social network principali ed offrendo assistenza al cliente su ogni canale possibile: Messanger, Telegram, Skype ecc.

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La banca sta inoltre sviluppando una piattaforma “phygital”. L’obiettivo di questa è

“abbattere a breve le pareti delle filiali” in modo da far sì che la filiale non sia

semplicemente una presenza sul territorio presso la quale il cliente possa recarsi e fare le operazioni tradizionali, ma, in una accezione più ampia, una presenza con la quale possa anche interagire a distanza tramite App oppure totem.

Rientra all’interno di questo progetto lo sviluppo di un App molto complessa per fornire un’assistenza completa al cliente e consentirgli un’operatività bancaria totale e multitasking. Attraverso il proprio smartphone o tablet, il cliente potrà, su una parte dello schermo, avere sempre collegato in videochat l’operatore dalla filiale (o dalla direzione, a seconda dell’operatività che richiede) e sulla restante parte svolgere la propria operazione: ad esempio firmare un contratto in firma elettronica o digitale o condurre operazioni strutturate e complesse.

Lo sviluppo di questo progetto è la risposta al trend evolutivo che la stessa banca sta registrando, ormai da alcuni anni, riguardo l’operatività e più in generale il ruolo delle stesse filiali.

Nel corso dell’ultimo decennio si è infatti notevolmente ridotto il numero delle operazioni transazionali effettuate attraverso gli sportelli: è sempre più raro che il cliente si rechi in filiale per fare un bonifico o altre operazioni, come ad esempio il pagamento degli F24, dei MAV; potendo queste essere effettuate tranquillamente attraverso l’home banking. Da qui è nata l’esigenza di sviluppare per il cliente, un servizio online a 360 gradi con un elevato livello di customer experience.

A fronte di questi dati, secondo quanto riscontrato della banca, emerge ancora il bisogno della filiale come luogo presso cui recarsi per operazioni più strutturate e complesse,. Rientra tra queste, ad esempio, la ricerca di un mutuo ipotecario per la quale il cliente preferisce ancora confrontarsi con dei consulenti o comunque dei professionisti. L’operatività della filiale si sta quindi evolvendo: sempre meno transazioni e sempre più consulenza. Questo sta sollecitando le banche ad una revisione del ruolo della stessa filiale con un conseguente suo ridimensionamento fino anche, in molti casi, ad una sua chiusura. Decisioni, queste, correlate anche ad un fattore di risparmio dei costi e ad una riduzione del rapporto cost/income.

Altro aspetto che andrà ad incidere notevolmente sui modelli di business delle banche, sarà l’entrata in vigore nel gennaio del 2018 della direttiva UE nota come Payment Service Directive II (PSD2). Tale direttiva verrà approfondita dettagliatamente nel

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prosieguo del lavoro. Il suo principale effetto sarà quello di facilitare, previa autorizzazione del correntista, l’accesso ai conti da parte di provider esterni (istituti finanziari classici ma anche startup fintech) per la raccolta di informazioni e/o per l’elaborazione di un pagamento.

Banca di Pisa e Fornacette si dichiara pronta a cogliere questa opportunità attraverso l’integrazione del suo servizio di home banking con una piattaforma che possa raccogliere l’intera operatività che il cliente ha con altre banche: il cliente ad oggi è infatti sempre più multibancarizzato. Lo sviluppo dell’online banking ha ridotto notevolmente i costi (se non addirittura azzerati) relativi all’apertura di un conto corrente ed il cliente può così facilmente disporre di più posizioni su più banche utilizzando poi ciascuna di esse a seconda delle esigenze (es. per offerte da parte della banca o se la banca ha un’operatività particolare rispetto ad un'altra).

Si evince da questo come la possibilità per il cliente di avere su un'unica piattaforma le varie posizioni dei conti correnti sia un vantaggio non da poco, basti pensare alla gestione degli user, delle password, delle strong authentication oltre che al risparmio dei costi. Non tutti gli home banking sono infatti gratuiti.

5.2.

2 Il rapporto con le startup fintech

Dopo aver analizzato come la Banca stia affrontando il tema della digitalizzazione e come questo stia modificando il suo modello di business, la seconda parte dello studio si focalizza su come l’istituto finanziario vive le startup ed in generale il mondo fintech. Anche sotto questo profilo, Banca di Pisa e Fornacette si è dimostrata aperta ed interessata alle nuove realtà.

Le startup fintech sono considerate un’opportunità: le banche tradizionali infatti, oggetto di normative sempre più pressanti e stringenti, non riescono a competere, per velocità e flessibilità di risposta, con le fintech.

“N26 apre un conto corrente in 8 minuti mentre noi, pur avendo efficientato il processo

al massimo, in meno di due ore non riusciamo. La banca può ottimizzare i suoi processi, può fare tutto quello che la normativa le consente, nel modo migliore possibile ma di sicuro non potrà competere mai con le fintech.”

A fronte di questi vantaggi le fintech hanno un’attività molto verticalizzata, ovvero riescono a sviluppare solo singoli segmenti di operatività. Esistono startup che operano nell’ambito del crowdfunding, altre nei pagamenti digitali, nell’asset management,

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nell’invoice financing ecc. ma manca un collettore capace di integrarle nell’ambito di un’unica operatività e qui il settore bancario potrebbe avere le sue opportunità.

“Le fintech non sono concorrenti ma al contrario possibili partner con cui collaborare, l’importante è adottare l’approccio corretto.”

Le considerazioni suddette possono essere in parte estese anche al Gruppo Iccrea (attualmente conta 162 BCC aderenti) che dal 2016 ha instaurato un’importante sinergia con Satispay, startup fintech italiana operante nel settore dei mobile payment e di cui abbiamo parlato in precedenza. Tale collaborazione, oltre ad aver reso Banca Iccrea uno dei principali investitori di Satispay, ha portato l’innovativo sistema di pagamento sui POS Ingenico di 83.000 esercenti commerciali in tutta Italia, clienti delle BCC aderenti al Gruppo Bancario Iccrea. A questi POS è stato fornito un aggiornamento del software in grado di rendere possibile tali pagamenti58.

Questa soluzione, messa a punto per i clienti delle Banche di Credito Cooperativo, potrà essere integrata anche sui terminali Ingenico (che complessivamente in Italia sono 1,7 milioni) di clienti di altri operatori bancari che desiderino usufruire del servizio.

A ulteriore conferma delle opportunità offerte da queste partnership, la dott.ssa Guantini sottolinea: “Satispay all’inizio sembrava che potesse minare l’operatività della banca ed

invece si è integrata perfettamente e sta svolgendo uno splendido lavoro riuscendo ad efficientare anche i nostri sistemi di pagamento. Non solo, sono un laboratorio di sviluppo e di test impagabile perché riescono a sperimentare, cosa che noi non riusciamo a fare.”

Oltre a questa partnership nel settore dei pagamenti, Banca di Pisa e Fornacette sta studiando collaborazioni anche nell’equity crowdfunding. Questa tipologia di crowdfunding ha bisogno di una validazione MIFID del cliente che decida di contribuire per somme superiori ai 500 euro (ed in alcuni casi anche inferiori). Avendo queste operazioni un rapporto costo/beneficio elevato, la banca, con le sue strumentazioni, potrebbe offrire questi servizi di verifica alle startup del settore in modo da abbattere la barriera dei costi e consentire anche alle nuove piattaforme di poter raccogliere offerte con maggiore facilità.

Le opportunità sopra emerse con le startup fintech possono essere estese anche ai grandi player dell’IT come Google, Amazon, Facebook, Apple che si stanno affacciando sul settore finanziario.

58http://www.gruppobancarioiccrea.it/Pagine/Area_Stampa/News/nuovasinergiatraiccreabancaesatispayla startsbarcasuiposingenico.aspx

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“In un’epoca in cui si va più verso l’economia del valore più che l’economia di prodotto,

dove la ricchezza è rappresentata dalle informazioni, io posso trarre ricchezza da queste società e da queste collaborazioni perché loro sono molto bravi nel conoscere i clienti raccogliendo ed elaborando dati online e per questo possono essere una fonte importante di informazioni. L’importante è saperle finalizzare, saperle gestire ed utilizzarle poi per quelli che sono gli obiettivi strategici dell’azienda [...] I Big Data, se correttamente analizzati, permettono di cogliere l’attimo e di inserirsi nel processo decisionale del cliente ancor prima che questa l’abbia perfettamente maturata e naturalmente il futuro si giocherà su questi fattori.”

Si possono quindi creare delle soluzioni win-win: le grandi aziende del settore IT hanno bisogno degli istituti finanziari per tutta una serie di normative bancarie che non possono bypassare. Le banche d’altro lato possono usufruire delle loro piattaforme e della loro capacità di raccogliere ed elaborare i dati dei clienti per poter cogliere i loro bisogni e costruire poi delle offerte su misura.