• Non ci sono risultati.

FLUSSI DELLE ENTRATE E DELLE SPESE NEL TRIENNIO 2005-2007

PER I RAPPORTI CON I DATORI DI LAVORO

FLUSSI DELLE ENTRATE E DELLE SPESE NEL TRIENNIO 2005-2007

Le valutazioni dei prevedibili flussi pluriennali di entrata e di spesa nel triennio 2005-2007 sono correlate alle prospettive dell’economia italiana nel periodo considerato e si desumo-no, prevalentemente, dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

Nel contesto di una sensibile ripresa in atto nell’economia internazionale, trainata dagli Stati Uniti e dai paesi emergenti dell’Asia (Cina in testa), il gruppo dei tre grandi Paesi dell’Europa occidentale - Germania, Francia ed Italia - rimane a crescita ridotta, ostacolata dalla debole domanda interna, dalle rigidità strutturali e dai vincoli della poli-tica monetaria e di bilancio.

Dopo la battuta d’arresto avvenuta alla fine del 2003 e la modesta crescita del primo trimestre 2004, particolarmente incerto si presenta, quindi, il quadro per l’Italia. Infatti, se il cambio forte contribuisce, da un lato, a contenere la dinamica dei prezzi in tutta Europa, dall’altro mette a rischio la competitività delle nostre imprese che risentono, peraltro, di elevata frammentazione e di carenza di innovazione.

Una dinamica congiunturale più positiva per la nostra economia potrebbe avviarsi negli ultimi mesi dell’anno in corso sostenuta da una più robusta domanda mondiale e da un graduale rafforzamento di quella interna. Il recupero di un clima di fiducia, però, appare soprattutto legato al superamento delle attuali tensioni geopolitiche, tra guerra e terrorismo, e ad una stabilizzazione del prezzo del petrolio.

Considerati gli incoraggianti segnali di ripresa dell’attività interna e il positivo anda-mento dell’economia mondiale, la crescita dell’Italia nel 2004 è stimata in lieve migliora-mento rispetto alle previsioni della scorsa primavera.

Lo stimolo maggiore alla crescita dell’economia italiana dovrebbe provenire dalla domanda interna, in quanto i consumi privati dovrebbero continuare a crescere, ali-mentati dall’incremento del reddito disponibile e della ricchezza finanziaria e immobilia-re delle famiglie.

Trainata dalla ripresa dei consumi e delle esportazioni, proseguirebbe anche la cre-scita degli investimenti: dopo la prolungata flessione registrata nel 2003, si stima un incremento dell’1,9 per cento attendendosi, per contro, un qualche inevitabile ridimen-sionamento del tasso di investimenti nelle costruzioni, a causa del graduale esaurirsi del ciclo della edilizia residenziale.

In un contesto di non stabile crescita economica, dovrebbe però proseguire una dinamica positiva dell’occupazione. Secondo i dati delle rilevazioni trimestrali ISTAT sulle forze di lavoro, la crescita dell’occupazione in Italia nel 2004 dovrebbe attestarsi intorno allo 0,4 per cento - in rallentamento rispetto al 2003 - con prevalenza di nuovi posti di lavoro nel comparto dei servizi, anche per effetto della progressiva diffusione dei contratti cosiddetti “atipici”.

In presenza di tale rallentamento dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione dovrebbe stabilizzarsi attorno all’8,7 per cento, poco al di sotto della media europea.

Per quel che concerne le retribuzioni, ad oggi rimangono in attesa di rinnovo gran parte dei contratti del terziario pubblico e privato, l’intero comparto edile e parte del settore industriale. Le ipotesi di dinamica salariale saranno quindi determinate dai pros-simi rinnovi contrattuali. Con le informazioni attuali le retribuzioni nell’Industria e terzia-rio, si potrebbero attestare su un incremento medio intorno al 2,7 - 3%.

A fronte degli andamenti salariali descritti e sulla base delle variabili internazionali assunte, l’inflazione al consumo - misurata sull’indice dei prezzi al consumo per le fami-glie di operai e impiegati, al netto dei consumi di tabacchi - si porterebbe in via tenden-ziale verso il 2 per cento.

In conclusione, quindi, tutti gli elementi disponibili confortano l’esistenza di una graduale ripresa in atto che trova nei consumi il suo punto di forza e che tende a consolidarsi, tanto che - malgrado il clima di fiducia rimanga a livelli storici molto bassi - è ragionevole attendersi una discreta tenuta dei consumi tale da alimentare la ripresa.

* * *

La determinazione del volume delle entrate è diretta conseguenza della valutazione di tre distinti fattori quali: la massa delle retribuzioni, i livelli di occupazione, il tasso pro-grammato di inflazione.

Questi fattori - opportunamente valutati con riferimento alla situazione generale del paese - devono poi essere integrati e soppesati alla luce delle introduzioni legislative in tema di assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro.

Le previsioni indicano il seguente andamento:

(Dati tratti dal “Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2005-2008) (incrementi percentuali)

2005 2006 2007

P.I.L. 1,9 2,0 2,1

Tasso inflazione 1,6 1,5 1,4

Occupazione 0,9 1,0 0,9

Sulla base del quadro macro-economico appena delineato è possibile costruire atten-dibili prospettive, e cioè effettuare una previsione quanto più accurata possibile sulle prin-cipali variabili economiche che concorrono a determinare l'andamento delle gestioni assi-curative dell'Istituto relative al settore “INDUSTRIA” e al settore “AGRICOLTURA”, vale a dire la retribuzione media, la mano d'opera assicurata e i premi di competenza.

Il quadro generale delle previsioni, secondo quanto prospettato sulla base dei rap-porti forniti dagli Istituti specializzati, dimostrano che nel 2005 l’economia italiana dovrebbe beneficiare del previsto consolidamento dell’economia mondiale, del rinnova-to vigore degli scambi internazionali e della tenuta della domanda interna. In quesrinnova-to scenario l’aumento del PIL è stimato pari all’1,9 per cento.

Dal lato delle componenti interne della domanda, la discesa dell’inflazione, accompa-gnata da un ritrovato dinamismo del mercato del lavoro, dovrebbe consentire una sostenuta crescita dei consumi delle famiglie.

Il 2005 dovrebbe essere caratterizzato da un recupero del 2,9 per cento degli investi-menti, favorito dall’andamento della domanda interna, dalla ripresa delle esportazioni, ma soprattutto dalla persistenza di condizioni favorevoli di finanziamento. Questi fattori gioverebbero al consolidarsi di aspettative positive nelle imprese e inoltre gli investi-menti nel comparto attrezzature e macchinari beneficerebbero dei migliori margini aziendali e di un maggior grado di utilizzo degli impianti.

Le esportazioni dovrebbero registrare un recupero, sospinte dalla favorevole evolu-zione del commercio internazionale, stimato in aumento del 10,2 per cento nel 2005, ma anche dal miglioramento della competitività derivante dalla stabilizzazione del tasso di cambio. Il contributo delle esportazioni nette alla crescita del PIL rimarrebbe tuttavia marginalmente negativo dello 0,2 per cento, a seguito della crescita delle importazioni.

Dal lato dell’offerta, si stima una crescita del valore aggiunto dell’industria in senso stretto del 2,8 per cento, sostenuta dalla ripresa delle esportazioni e degli investimenti.

La crescita dei servizi, 1,7 per cento, sarà sospinta dalla spesa delle famiglie, oltre che dalla ripresa stessa dell’industria.

L’occupazione tornerebbe a crescere a ritmi più sostenuti, ma ugualmente contenuta dalle esigenze di migliorare la produttività, soprattutto nel settore dell’industria. Il tasso di disoccupazione, pertanto, dopo essere diminuito progressivamente negli ultimi anni, si dovrebbe assestare intorno all’8,6 per cento, scontando una ripresa della dinamica delle forze lavoro, indotta anche dal miglioramento ciclico.

In particolare, per quanto riguarda la cosiddetta “Industria INAIL”, cioè quella colletti-vità assicurata equamente distribuita tra industria e servizi, ed il “settore agricoltura” le previsioni indicano le seguenti variazioni per il triennio considerato:

VARIAZIONI DELLA MANODOPERA ASSICURATA (dati prodotti dalla Consulenza Statistico Attuariale - Settore OPSE)

(variazioni percentuali)

2005 2006 2007

settore “industria” e “terziario” - 0,8 - 1,0 - 1,0

settore “agricoltura” - 0,3 - 0,5 - 0,4

Nel triennio 2005-2007 l’occupazione nell’Industria e Terziario INAIL, si dovrebbe col-locare intorno all’1% pur in presenza di un ulteriore lieve calo nel settore agricolo.

La crescita della produttività, stimando un rallentamento del costo del lavoro dal 2,9 per cento dell’anno in corso al 2,8 per il 2005, consentirà una marcata decelerazione del costo del lavoro per unità di prodotto.

COSTO DEL LAVORO “INDUSTRIA INAIL”

(dati prodotti dalla Consulenza Statistico Attuariale - Settore OPSE) (variazioni percentuali)

2005 2006 2007

2,8 3,0 3,0

L’incremento delle retribuzioni nel settore “AGRICOLTURA” può essere valutato nella stessa misura di quello previsto per il settore industriale, in quanto la retribuzione annua convenzionale valevole ai fini della liquidazione delle rendite, ai sensi della L. 243 del 19/7/1993, è calcolata con gli stessi coefficienti valevoli per l'industria.

Sulla scorta degli elementi sopra indicati e di ulteriori considerazioni, connesse alle variazioni della struttura della mano d'opera assicurata e sui conseguenti rischi infortu-nistici correlati ai tassi medi, come riformulati in seguito alla revisione dell’intero siste-ma tariffario, si è pervenuti alla seguente proiezione triennale delle entrate contributive:

(in milioni di euro)

ANNO IMPORTO

2005 8.506

2006 8.733

2007 8.976

Per le spese correnti la previsione triennale ha trovato sostegno nei seguenti criteri generali:

Le restanti entrate correnti, prodotte in misura determinante dalla gestione del patri-monio immobiliare e mobiliare, investito con gli introiti dei capitali di copertura delle rendite del settore industria, e dalle entrate per accessori dei premi e contributi, quali le sanzioni civili ed i soprappremi, sono state valutate nell'ordine delle seguenti entità:

(in milioni di euro)

ANNO IMPORTO

2005 1.205

2006 1.260

2007 1.265

a) Prestazioni istituzionali

La valutazione di tali spese, costituite dalle rendite per inabilità ed ai superstiti, dalle indennità per inabilità temporanea ed altre prestazioni, tiene conto delle ipotesi di variazione dell'occupazione e delle retribuzioni nonché dell'andamento del fenomeno infortunistico.

In definitiva il volume delle spese nel triennio può così essere considerato:

(in milioni di euro)

ANNO IMPORTO

2005 5.963

2006 6.241

2007 6.540

QUADRO RIEPILOGATIVO DEI PREVEDIBILI FLUSSI FINANZIARI NEL TRIENNIO 2005-2007 (in milioni di euro)

Esercizio 2005 Esercizio 2006 Esercizio 2007

A) ENTRATE CORRENTI

- Contributive 8.506 8.733 8.976

- Patrimoniali » 147 90 54

- Altre entrate » 1.058 1.170 1.211

Totale entrate correnti 9.711 9.993 10.241

B) SPESE CORRENTI

- Istituzionali 5.963 6.241 6.540

- Trasferimenti passivi » 500 509 520

- Acquisti beni e servizi » 273 277 281

- Personale » 665 685 705

- Altre spese » 374 368 368

Totale spese correnti 7.775 8.080 8.414

Differenza (A - B) 1.936 1.913 1.827

AVANZO FINANZIARIO CORRENTE 1.936 1.9313 1.827

C) POSTE DI NATURA ECONOMICA

- delle entrate 25 25 24

Totale 25 25 24

- delle spese

* accantonamento capitali di

copertura 149 143 136

* ammortamenti, deperimenti

e svalutazioni » 282 169 135

* altre » 26 23 22

Totale 457 335 293

Differenza - 432 - 310 - 269

AVANZO ECONOMICO 1.504 1.603 1.558

IL PRESIDENTE

(Avv. Prof. Vincenzo MUNGARI) b) Altre spese

La previsione di incremento delle spese di parte corrente è stata formulata tenendo conto delle disposizioni governative di contenimento della spesa pubblica compatibili con il principio di efficienza gestionale.

(in milioni di euro)

ANNO IMPORTO

2005 1.812

2006 1.840

2007 1.875

Per le spese correnti la previsione triennale ha trovato sostegno nei seguenti criteri generali:

Il saldo tra il complesso delle entrate e delle spese correnti, sopra riportato, posto a fronte dell’incremento dei capitali di copertura delle rendite, che si prevede di dover accantonare per il periodo considerato, e delle poste di natura economica conduce ai risultati indicati nel seguente quadro riepilogativo:

Documenti correlati