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Il flusso di lavoro

3. L’astrazione del modello ICoN

3.5 Astrazione di un modulo didattico

3.5.2 Il flusso di lavoro

In un’ottica di gestione ottimale degli oggetti di apprendimento ICoN, tutti i livelli (codifica del testo, aggregazione degli oggetti, trasformazione ed erogazione su LMS) sono diverse fasi di un processo automatizzato, o per meglio dire veicolato da almeno due strumenti il cui sviluppo è delegato a una fase successiva alla definizione dello schema: l’editor di testo

(strumento di authoring), e il componente traduttore. Per questo motivo, nell’analizzare questa prima migrazione dall’XML astratto al libro Moodle dobbiamo tenere presente una gestione “ibrida”, in parte automatizzata (conversione del vecchio materiale didattico in formato XML, trasformazione in output HTML5) e in parte manuale (codifica del testo secondo lo schema ICoN, costruzione delle attività e caricamento dell’output in piattaforma). Per rendere il lavoro di codifica più agevole è stato sviluppato dal supporto tecnico un

convertitore la cui funzione è quella di costruire un documento XML già impostato nella struttura definita dalla redazione. Il contenuto testuale di ciascun modulo è stato importato automaticamente a partire dal vecchio codice XHTML che è stato ripulito, dove possibile (tag vuoti, tag obsoleti, caratteri speciali ecc.) ed inserito nei tag ​<content>​ associati ai rispettivi elementi (vedi 3.5.3). Gli in-line styles (marcature di stile interne ai tag) sono stati mantenuti, il più delle volte, poiché agli stili interni del testo era spesso stata affidata - erroneamente - una marcatura semantica, distinguendo il semplice contenuto testuale da citazioni ecc. Ne consegue che, eccetto le poche operazioni sopra descritte, il grosso del lavoro di valutazione è stato affidato ai redattori e al loro occhio esperto sui testi.

Possiamo riprendere, per dare un’idea dei livelli d’intervento, la citazione poetica contenuta nell’UD 5.5 del modulo D00001 (vedi 3.4.4). Il codice che segue è un estratto dalla pagina UD05-05.html, presa come punto di partenza per la conversione.

<html xmlns=​"http://www.w3.org/1999/xhtml"​>

<​head​>

<​meta​ ​http-equiv​=​"Content-Type"​ ​content​=​"text/html; charset=iso-8859-1"

/>

<​title​>​5.5​</​title​> </​head​>

<​body​>

[...]

<​p​>​Tra i poeti pi&ugrave; definiti che sono emersi nella parte

conclusiva del Novecento, alcuni hanno optato per il dialetto. Di questi, appare particolarmente significativo Emilio Rentocchini (Sassuolo, 1949), che scrive nel dialetto della nativa Sassuolo, in provincia di Modena. [...]​</​p​>

<​p​ ​style​=​"font-size:smaller; font-family:Verdana; line-height:150%"​>​Na

léngua ch'l'an crèss ménga, ch'l'as scunsómma​<​br​/>​In t'el cusèini vèdvi,

ai lèt di vèc,​<​br​/>​bòuna a ciamèr sòul quèll ch'l'è dre ch'al

sfómma​<​br​/>dre de la lus, dèinter l'arseint di spèc​ ​<​br​/>​in dove

baiòch ed léngua ch'an crèss ménga,​<​br​/>​ch'as scunsómma da lonedè a la dmènga.​</​p​>

<​p​ ​style​=​"font-size:smaller; font-family:Verdana; line-height:150%"​>​Una lingua che non scresce mica, che si consuma / nelle cucine vedove, ai letti dei vecchi, / buona a nominare solo ciò che sta sfumando / dietro la luce, nell'argento degli specchi / dove primavera non profuma, / primavera spietata con i vecchi / e il loro baiocco di lingua che non

cresce mica / e si consuma da lunedì a domenica.​</​p​>

[...]

</​body​> </​html​>

Come si può notare, l’estratto del brano poetico è stato marcato originariamente con degli stili interni che indicano font e dimensioni del carattere (ridotte rispetto al corpo del testo). Il contenuto è stato preso e inserito all’interno della nuova struttura costruita dal convertitore, vale a dire all’interno dell’elemento ​<content>​ della sotto-unità didattica contenente la citazione (ovvero un elemento ​<sub-didactic-unit>​; vedi 3.5.9):

<​sub-didactic-unit​ ​order​=​"5"​>

<title>La poesia in dialetto: Emilio Rentocchini e Gian Mario Villalta​</​title​>

​<​content​>

​<​p​>​Tra i poeti più definiti che sono emersi nella parte conclusiva

del Novecento, alcuni hanno optato per il dialetto. Di questi, appare particolarmente significativo Emilio Rentocchini (Sassuolo, 1949), che scrive nel dialetto della nativa Sassuolo, in provincia di Modena. [...]​</​p​>

​<​p​ ​style​=​"font-size:smaller; font-family:Verdana; line-height:150%"​>​Na léngua ch'l'an crèss ménga, ch'l'as

scunsómma​<​br​/>In t'el cusèini vèdvi, ai lèt di vèc,​ ​<​br​/>​bòuna a ciamèr

sòul quèll ch'l'è dre ch'al sfómma​<​br​/>​dre de la lus, dèinter l'arseint

di spèc​<​br​/>in dove premavèira l'an profómma,​ ​<​br​/>​premavèira spietèda con i vèc​<​br​/>e al sô baiòch ed léngua ch'an crèss ménga,​ ​<​br​/>​ch'as scunsómma da lonedè a la dmènga.​</​p​>

​<​p​ ​style​=​"font-size:smaller; font-family:Verdana;

line-height:150%"​>​Una lingua che non scresce mica, che si consuma / nelle cucine vedove, ai letti dei vecchi, / buona a nominare solo ciò che sta sfumando / dietro la luce, nell'argento degli specchi / dove primavera non profuma, / primavera spietata con i vecchi / e il loro baiocco di lingua che non cresce mica / e si consuma da lunedì a domenica.​</​p​>

[...] ​</​content​>

[...]

</​sub-didactic-unit​>

Risulta evidente come un’operazione di eliminazione automatica degli stili interni ai tag, per quanto di semplice realizzazione, avrebbe comportato una perdita d’informazione, togliendo al redattore incaricato della codifica del modulo didattico una qualsiasi distinzione tra il testo della sotto-unità didattica e la citazione poetica. In questo modo, invece, l’operatore ha potuto procedere alla marcatura del testo secondo lo schema definito per la gestione delle citazioni: in questo caso, un elemento denominato ​<extract>​, che specifica il tipo di estratto

(poetico), all’interno del quale troviamo diversi sotto-elementi: il blocco della citazione vera e propria (​<blockquote>​) e l’elemento ​<text-variant>​, dentro cui si sono riportati elementi paratestuali quali parafrasi, traduzioni ecc. All’interno dell’elemento ​<poem>​, la codifica adoperata per strofe (​<lg>​) e versi (​<l>​) della citazione segue l’esempio TEI. <​sub-didactic-unit order=​"5"​>

​<​title​>​La poesia in dialetto: Emilio Rentocchini e Gian Mario Villalta​</​title​>

<content>

​<​p​>​Tra i poeti più definiti che sono emersi nella parte conclusiva

del Novecento, alcuni hanno optato per il dialetto. Di questi, appare particolarmente significativo Emilio Rentocchini (Sassuolo, 1949), che scrive nel dialetto della nativa Sassuolo, in provincia di Modena. [...]​</​p​>

​<​extract type=​"poetry"​>

​<​blockquote​>

​<​poem​ ​type​=​"simple"​>

​<​lg​>

​<​l​>​Na léngua ch'l'an crèss ménga, ch'l'as scunsómma​</​l​>

​<​l​>​In t'el cusèini vèdvi, ai lèt di vèc,​</​l​>

​<​l​>​bòuna a ciamèr sòul quèll ch'l'è dre ch'al sfómma​</​l​>

​<​l​>​dre de la lus, dèinter l'arseint di spèc​</​l​>

​<​l​>​in dove premavèira l'an profómma,​</​l​>

​<​l​>​premavèira spietèda con i vèc​</​l​>

​<​l​>​e al sô baiòch ed léngua ch'an crèss ménga,​</​l​>

​<​l​>​ch'as scunsómma da lonedè a la dmènga.​</​l​>

​</​lg​>

​</​poem​>

​<​ref​>​(E. Rentocchini, ​<​em​>​Ottave​</​em​>​, 2001)​</​ref​>

​</​blockquote​>

​<​text-variant​>

cucine vedove, ai letti dei vecchi, / buona a nominare solo ciò che sta sfumando / dietro la luce, nell'argento degli specchi / dove primavera non profuma, / primavera spietata con i vecchi / e il loro baiocco di lingua

che non cresce mica / e si consuma da lunedì a domenica.​</​p​>

​</​text-variant​> ​</​extract​> [...] ​</​content​> [...] </​sub-didactic-unit​>

L’esito finale della trasformazione del documento XML in HTML è quello che abbiamo già visto trattando della trasposizione su Moodle (3.4.4): le regole definite dal foglio di stile XLST hanno fatto sì che gli elementi ​<extract>​ fossero convertiti, in HTML, in

<blockquote>​ contenenti sia la citazione poetica (​<div class="poem simple">​) che l’elemento di chiusura (​<footer>​) in cui è stata riportata l’indicazione della fonte (elemento <ref>​ nel documento XML) che la traduzione del testo (​<text-variant>​).

La presenza di diverse classi per la resa dei testi poetici dipende dall’estrema varietà riscontrata tra le citazioni contenute nei moduli del Master in Didattica, molti di argomento letterario (è il caso di ​La poesia italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta, di Pietro Cataldi, e di ​La poesia di Vittorio Sereni di Francesco De Rosa). Alle regole di stile del tema grafico “ICoN Didattica” è stata affidata in ultima istanza la diversa resa grafica dei diversi casi: poesie semplici, poesie con versi numerati, poesie con

indicazioni metriche (ABAB) ecc. In questo caso abbiamo una poesia semplice, di cui abbiamo già analizzato a 3.4.4 il codice adoperato per il caricamento su LMS, frutto della trasformazione via XSL, e la resa grafica finale. Riportiamo nuovamente per completezza gli esempi.

<​h2​>​5.5 - La poesia in dialetto: Emilio Rentocchini e Gian Mario

Villalta​</​h2​>

​<​p​>​Tra i poeti pi&ugrave; definiti che sono emersi nella parte conclusiva del Novecento, alcuni hanno optato per il dialetto. Di questi, appare particolarmente significativo Emilio Rentocchini

(Sassuolo, 1949), che scrive nel dialetto della nativa Sassuolo, in provincia di Modena. [...]​</​p​>

​<​blockquote​>

​<​div​ ​class​=​"poem simple"​>

ch'l'as scuns&oacute;mma​<​br​>​In t'el cus&egrave;ini v&egrave;dvi, ai l&egrave;t di v&egrave;c,​<​br​>​b&ograve;una a ciam&egrave;r s&ograve;ul qu&egrave;ll ch'l'&egrave; dre ch'al sf&oacute;mma​<​br​>​dre de la lus, d&egrave;inter l'arseint di sp&egrave;c​<​br​>​in dove premav&egrave;ira l'an prof&oacute;mma,​<​br​>​premav&egrave;ira spiet&egrave;da con i v&egrave;c​<​br​>​e al s&ocirc; bai&ograve;ch ed l&eacute;ngua ch'an

cr&egrave;ss m&eacute;nga,​<​br​>​ch'as scuns&oacute;mma da loned&egrave; a la dm&egrave;nga.​<​br​></​p​>

​</​div​>

​<​footer​>

​<​cite​>​(E. Rentocchini, ​<​em​>​Ottave​</​em​>​, 2001)​</​cite​>

​<​p​>​Una lingua che non scresce mica, che si consuma /

nelle cucine vedove, ai letti dei vecchi, / buona a nominare solo

ci&ograve; che sta sfumando / dietro la luce, nell'argento degli specchi / dove primavera non profuma, / primavera spietata con i vecchi / e il loro baiocco di lingua che non cresce mica / e si consuma da

luned&igrave; a domenica.​</​p​>

​</​footer​>

​</​blockquote​>

Poesia semplice (output finale HTML)

Poesia semplice (Master in Didattica 2017)

Il flusso di lavoro, perciò, ha avuto come base preparatoria una prima definizione degli elementi strutturali fondamentali del modello “Modulo didattico ICoN” e lo sviluppo di un convertitore che importasse i vecchi contenuti all’interno della nuova struttura. Seguendo le

regole predisposte dal convertitore, sono stati generati i documenti strutturati corrispondenti ad ogni modulo didattico. La stessa procedura ha coinvolto l’intero patrimonio delle schede di approfondimento richiamate dal Master, con una più semplice corrispondenza 1:1, dato che per ogni scheda sussiste un solo file XHTML il cui contenuto è stato annidato all’interno di una struttura in XML più semplice di quella del modulo didattico. I singoli documenti sono stati poi lavorati dai redattori, che si sono ripartiti il compito di codifica dei 24 moduli didattici e delle schede di approfondimento. Parallelamente, è stata portata avanti la

definizione dello schema sulla base del lavoro svolto, e delle regole di trasformazione per il materiale da caricare su Moodle.

Per la validazione dello schema “Modulo didattico ICoN” non è stata realizzata alcuna DTD (Document Type Definition) che ne definisca la grammatica. È in previsione, invece, una costruzione di una XSD (XML Schema Definition) per quello in via di sviluppo, allo scopo di validare i documenti XML creati. Lo schema finale consisterà in un’espansione e un

rimodellamento della struttura per allargare la cornice di riferimento a livello di corso e includere tutte le tipologie di materiali didattici ICoN (creando quindi, per esempio, gli elementi specifici dei corsi di lingua che in questa sede non sono trattati).