La proposta americana di riarmo tedesco e la reazione francese
4. Fonti statunitensi e francesi per la ricostruzione del piano ‘one package’ e della reazione del governo Pleven
Dopo aver presentato le principali tesi storiografiche degli storici italiani, francesi e anglosassoni sulle origini del riarmo tedesco e dopo aver evidenziato le maggiori criticità delle contrapposte analisi, si intende utilizzare la cornice fornita dai molteplici contributi scientifici per arrivare a descrivere il quadro relativo al periodo compreso tra l’agosto e la fine di ottobre 1950, con le due distinte e contrapposte proposte di rafforzamento del dispositivo di sicurezza in Europa occidentale, attraverso l’uso diretto e comparato delle fonti primarie statunitensi e francesi.
Si può affermare che fino all’aprile del 1950, data di stesura della già citata direttiva di sicurezza nazionale NSC 68, i vertici americani non contemplavano il riarmo della Germania: in quel fondamentale documento della guerra fredda non ne troviamo traccia. Un primo segnale verso il valore strategico del contributo tedesco alla sicurezza occidentale venne lanciato dal segretario alla Difesa Johnson con la stesura del documento NSC 71 dell’8 giugno 195084, testo che si poggiava su quanto affermato dai capi di Stato maggiore delle forze armate:
- la politica occidentale nei riguardi del paese tedesco era ancora guidata dalla preoccupazione d’impedire alla Germania di riguadagnare una posizione tale da compromettere nuovamente la pace nel mondo, ma sembrava arrivato il momento di “verificare quale contributo possa dare con il suo grande potenziale economico verso uno sviluppo economico più forte dell’Europa occidentale. Prima […] deve essere 84 NSC 71, “Extracts of views of the Joint Chiefs of Staff with respect to Western policy toward Germany”, in FRUS, 1950, Foreign relations of the United States. Central and Eastern Europe; the Soviet Union,
vol. IV, Washington 1980, pp. 686-687.
raggiunto un accordo con la Francia per modificare gli attuali controlli ultra-restrittivi sull’industria tedesca”85: anche per i vertici militari, quindi, era ben presente la necessità di trovare un accordo preventivo con la Francia;
- la politica di disarmo e di demilitarizzazione doveva cessare, per consentire il riarmo della Germania, visto fermamente dal punto di vista militare come di fondamentale importanza per la difesa contro l’URSS: ancora si insisteva per rimuovere gli ostacoli di ordine politico e psicologico presenti in Europa al riguardo e adottare politiche tali da spingere la Francia a riconoscere che la minaccia sovietica era più temibile del pericolo proveniente dalla confinante Germania;
- si appoggiava la richiesta da parte tedesca, vagliata dagli alti commissari alleati, di fornirsi di una forza di polizia federale di cinquemila uomini, “poiché una tale forza potrebbe benissimo essere il passo iniziale per l’eventuale riarmo della Germania”86. Qualche giorno dopo, il 16 giugno, il presidente Truman ebbe modo di esprimersi al riguardo di questo rapporto e in generale della politica verso la Germania in due distinti messaggi ad Acheson: con il primo memorandum il Presidente giudicava il rapporto del titolare alla Difesa “decisamente militaristico e non realistico con le condizioni attuali” 87; nel secondo memorandum Truman entrò nel merito dell’atteggiamento britannico al riguardo della Germania occupata a partire dalla questione della polizia federale e della possibile reazione francese, dimostrando la sua grande passione per la storia88 con un accostamento fra il primo e il secondo dopoguerra: richiamando un telegramma dell’alto commissario McCloy, il presidente si lamentava dell’attivismo unilaterale dei britannici nella questione della polizia federale, tale da rischiare di dividere l’unità degli alleati occidentali per l’inevitabile reazione francese. Il possibile scenario era così descritto da Truman:
noi certamente non vogliamo fare lo stesso errore che fu compiuto dopo la prima guerra mondiale, quando la Germania fu autorizzata ad addestrare centomila soldati, principalmente per mantenere 85 Ivi, p. 687.
86Ibidem. 87 Ivi, p. 688.
88 “My debt to history is one which cannot be calculated. I know of no other motivation which so accounts for my awakening interest as a young lad in the principles of leadership and government. […] But I know that the one great external influence which, more than anything else, nourished and sustained that interest in government and public service was the endless reading of history which I began as a boy and which I have kept up ever since”: H. S. Truman, Memoirs, vol. 1, Years of decisions,
New York 1955, p. 138.
l’ordine in Germania. Come sai [rivolto ad Acheson], quei centomila furono utilizzati come base per l’addestramento della più grande macchina da guerra che si sia mai vista nella storia europea. Anche se non raggiunse i suoi obiettivi, essa ha certamente causato la morte non necessaria di milioni e milioni di giovani di tutti gli altri paesi europei e degli Stati Uniti89.
Truman riteneva quindi necessario un incontro con i due Segretari agli Esteri e alla Difesa, insieme al commissario McCloy, per discutere del migliore approccio alla formazione di una forza di polizia tedesca in grado di mantenere l’ordine, senza che però potesse evolvere in un complesso militare in grado di unirsi ai sovietici per minacciare il mondo.
Nelle due settimane successive il segretario di Stato ebbe modo di formalizzare, secondo le linee tracciate da Truman, la politica estera americana in materia in un telegramma a McCloy90 e subito dopo in un rapporto al Consiglio nazionale di sicurezza, denominato NSC 71/191. Nel telegramma indirizzato a Francoforte, Acheson preliminarmente condannava il metodo inglese di procedere in modo unilaterale, testimoniato dal fatto di aver “quantomeno ispirato, se non parzialmente scritto”92 la lettera con la quale Adenauer chiedeva la creazione di una forza di polizia federale, poi sottolineava che il problema di creare una tale forza di polizia doveva rimanere su un piano separato da quello della rimilitarizzazione, perché quest’ultima era considerata prematura: comunque si poteva discutere della proposta di Adenauer, sapendo che non poteva però essere ricreata una forte forza di polizia tedesca accentrata perché avrebbe potuto costituire un pericolo per la democrazia, come sottolineato dal presidente Truman. Nel secondo documento, il rapporto NSC 71/1, Acheson formalizzava la risposta della Segreteria di Stato alle proposte dei vertici della Difesa sul riarmo tedesco contenute nel rapporto NSC 71, con un testo molto articolato, da analizzare nei punti salienti:
- anche i vertici militari erano consapevoli delle implicazioni politiche correlate alla proposta di riarmo tedesco, per cui si rendevano imprescindibili alcuni passi per ottenere il necessario accordo preventivo tra tutte le parti in gioco: la scelta di fondo era di associare velocemente e stabilmente la Germania al mondo occidentale con alcuni passi importanti in questa direzione già fatti, come il Consiglio d’Europa e
89 FRUS, 1950, vol. IV, cit., p. 688.
90 Ivi, pp. 689-690, telegramma del segretario di Stato all’alto commissario per la Germania McCloy del 21 giugno 1950.
91 Ivi, pp. 691-695, rapporto del segretario di Stato NSC 71/1 del 3 luglio 1950, “Views of the Department
of State on the rearmament of Western Germany”.
92 Ivi, p. 689.
l’Organizzazione per la cooperazione economica europea, l’OEEC93. Altri due cambiamenti significativi erano in atto e avrebbero contribuito a cementare saldamente la Germania al blocco occidentale: il Piano Schuman, che Acheson riteneva fondamentale, perché “se tale proposta avrà successo, noi speriamo di vedere la Francia incline ad aderire a un approccio alle questioni tedesche che finora era stato impossibile per ogni governo francese da sostenere”94; un secondo elemento era legato alla decisione delle tre potenze a Londra, nel mese di maggio 1950, di modificare i controlli e le restrizioni alla Germania, per permettere un maggiore sviluppo industriale non bellico, a sostegno del paese e di tutto l’Occidente;
- a Londra e anche in sede del Consiglio atlantico era stato stabilito che il riarmo della Germania, e perfino la sua eventuale inclusione nel patto atlantico, era da considerarsi prematuro al punto da non considerare vantaggiosa la discussione sull’argomento; - andavano tenuti ben presenti due problemi: era necessario ottenere il giusto sviluppo e
un corretto profilo della Germania perché il periodo a venire, con le opportune politiche alleate, avrebbe generato attitudini e condizioni che avrebbero condizionato la Germania per i successivi decenni; il secondo problema da non sottovalutare riguardava i sentimenti della maggioranza dei tedeschi, in particolare degli elementi democratici, riguardo alla rimilitarizzazione, con una forte predominanza della contrarietà dell’opinione pubblica alla formazione di nuove forze armate tedesche. Per questi motivi sembrava necessario ad Acheson rinviare la discussione sul riarmo per consentire lo sviluppo di forze democratiche salde e di un governo più reattivo in Germania;
- una brusca accelerazione, al contrario, avrebbe portato all’improvvisa rottura del fronte occidentale, con l’irrigidimento del governo francese, e a ricadute di politica interna, visto che anche una grande parte dell’opinione pubblica americana era contraria a tale misura;
- la situazione economica e finanziaria tedesca era già molto provata dai contributi da versare per il mantenimento delle truppe d’occupazione e ragioni di tipo finanziario consigliavano di rafforzare prima lo sviluppo industriale del paese occupato, in modo da stimolarne l’economia e utilizzare al meglio la manodopera;
93 L’OEEC, Organisation for European Economic Co-operation, era l’organizzazione che dal 16 aprile 1948 fu incaricata della distribuzione degli aiuti nel quadro del Piano Marshall. Originariamente ne facevano parte 18 paesi destinatari degli aiuti e la sede direttiva era situata a Parigi.
94 Ivi, p. 691.
- la presenza di forti sentimenti anti-comunisti in Germania occidentale non bastava ad ancorare il paese al mondo libero: sembrava necessario un tempo maggiore per sviluppare idonee forze politiche che rendessero irrevocabile tale scelta di campo, prima di procedere a una rimilitarizzazione.
La conclusione di Acheson nel rapporto NSC 71/1 era un punto di sintesi inequivocabile: “il dipartimento di Stato non crede, comunque, che sia arrivato il momento in questo processo per gli Stati Uniti per sostenere pubblicamente o in altro modo spingere all’azione nella questione della creazione di forze armate tedesche”95. Questo rapporto del 3 luglio, in linea con le preoccupazioni presidenziali, limitava fortemente le richieste di cambiamento di rotta da parte dei vertici della Difesa e indicava quali obiettivi erano da raggiungere, prima di poter affrontare pubblicamente il problema del riarmo tedesco. Da questo momento in poi la situazione evolveva rapidamente, al punto di costringere il vertice politico americano ad adeguare la politica al corso degli eventi: sia la letteratura citata nei paragrafi precedenti sia gli studi sulla guerra fredda indicano come possibile punto di snodo lo scoppio della guerra di Corea il 25 giugno 1950, con la rapida avanzata delle armate comuniste del Nord e il conseguente timore di un analogo modus operandi da parte sovietica, a partire dalla Germania
orientale96. Lo studio delle fonti americane suggerisce però di coniugare questo filone interpretativo con le sollecitazioni provenienti dalla Germania, attraverso i telegrammi dell’alto commissario McCloy97: queste quindi le principali cause che nel giro di circa due mesi cambiarono il corso della politica USA nei riguardi del riarmo tedesco.
Il primo fattore, la guerra di Corea, provocò un aumento della spesa militare negli Stati Uniti e in tutti i paesi della NATO98, anche grazie a un sostanzioso stanziamento prontamente
95 Ivi, p. 694.
96 Illuminanti al riguardo le parole pronunciate il primo settembre 1950 dal presidente Truman alla nazione, in un discorso trasmesso da radio e televisioni: “if the history of the 1930’s teaches us anything, it is that appeasement of dictators is the sure road to world war. If aggression were allowed to succeed in Korea, it would be an open invitation to new acts of aggression elsewhere”, in Public papers of the Presidents of the United States, Harry S. Truman: Containing the public messages, speeches and statements of the President, 1950, Washington 1965, p. 610 .
97 Appare condivisibile la tesi espressa in T. A. Schwartz, America’s Germany, cit., pp. 124-130, che attribuisce a McCloy un ruolo incisivo nel cambiamento della politica statunitense verso la Germania. 98 Cfr. FRUS, 1951, vol. III, cit., p. 6. Da segnalare in particolare il raddoppio della spesa militare USA, in percentuale sul PIL. L’intera tabella è riprodotta in Appendice, fig. 3.
proposto da Truman e votato dal Congresso per gli aiuti di assistenza militare ai paesi alleati99. Inoltre, la volontà di mettere a punto un più efficace funzionamento dell’alleanza atlantica aveva posto in essere un organismo permanente, il ‘Council Deputies’ con sede a Londra, che si riunì per la prima volta il 25 luglio 1950 con la designazione del rappresentante americano Charles Spofford100 alla presidenza: questo organismo radunava giornalmente i rappresentanti permanenti dei ministri degli Esteri dell’Alleanza, che invece si riunivano nel Consiglio del Nord Atlantico annualmente, con lo scopo di raggiungere un maggiore coordinamento nel funzionamento dell’Alleanza e godeva di ampia autonomia decisionale, denotando inoltre la chiara volontà politica di attribuire un alto valore, non solo simbolico ma prettamente strategico, al patto atlantico101 da parte dei paesi aderenti.
Il secondo fattore va ricercato nel carteggio fra la Segreteria di Stato e McCloy, l’alto commissario americano a Bonn. Le sollecitazioni contenute nei numerosi messaggi in arrivo e in partenza vanno esaminate, prima di analizzare quali proposte esse abbiano generato nelle competenti Direzioni a Washington. Nel corso dei colloqui con gli alti commissari inglese e francese e con il Cancelliere Adenauer erano emersi elementi di preoccupazione da parte tedesca, a seguito delle serie notizie in arrivo dal teatro asiatico; Adenauer, citato in un telegramma classificato del 14 luglio102, pur riconoscendo che non si poteva spingere troppo in avanti sulla questione della sicurezza, lamentava che le brutte notizie dalla Corea avevano generato un clima di sfiducia nei tedeschi occidentali, al punto da spingere qualcuno a
99 FRUS, 1950, vol. III, cit., p. 136. Il presidente Truman il 21 luglio aveva indicato la cifra di 4 miliardi di dollari in aiuti e il segretario alla Difesa aveva specificato che la somma era destinata strettamente al materiale militare. Acheson in una circolare classificata ad alcune ambasciate del 22 luglio dava queste indicazioni al riguardo: “the President has proposed a large increase in the US military effort. He has expressed the view that other free nations will also undoubtedly want to increase their defenses and has expressed our willingness to give them further assistance to help them to make their maximum contribution to the common defense. For NAT countries such a program would be developed in cooperation with them. He will ask Congress for additional funds”, ivi, p. 138.
100 Ivi, p. 141. Come primo rappresentante francese al Council Deputies venne nominato il diplomatico Hervé Alphand.
101 Lo stanziamento di risorse ingenti verso quelli che precedentemente sono stati definiti ‘mezzi esterni’ e la chiara volontà di dar vita a organismi di sostegno alle decisioni strategiche dell’alleanza consolidano la visione delle potenze a confronto da parte dell’amministrazione Truman non come strettamente bipolare, ma con l’attitudine al consolidamento di una terza forza, anche se vincolata alla potenza americana.
102 FRUS, 1950, vol. IV, cit., pp. 696-698, telegramma da McCloy ad Acheson.
chiedersi se non fosse meglio modificare la politica verso la Russia, a meno che gli alleati occidentali non avessero dato loro l’opportunità di difendersi in caso d’emergenza:
egli [Adenauer] disse che riconosceva che l’idea di creare un esercito tedesco fosse fuori questione, almeno fino a quando la Francia fosse rimasta senza un solido esercito, ma che un qualche piano si sarebbe dovuto prevedere per mantenere la stabilità in Germania occidentale nell’eventualità di un attacco della Volkspolizei dall’est e che un’opportunità si sarebbe dovuta dare ai tedeschi per giocare un
qualche ruolo se si fosse verificato un simile sviluppo103.
Di fronte alle richieste del Cancelliere, che sollecitava una decisione sulla polizia federale, si registrava un atteggiamento molto prudente del commissario francese Poncet, l’adesione convinta dell’appena designato alto commissario britannico104 e la mediazione di McCloy su una proposta, formulata solo agli altri due rappresentanti alleati, che prevedeva l’arruolamento di tedeschi volontari negli eserciti dei tre paesi occupanti, da addestrare intanto e poi utilizzare in caso d’invasione: la sensazione di McCloy era che di fronte a tale proposta sia Poncet che Kirkpatrick fossero d’accordo. Una misura intermedia poteva inoltre riguardare la fornitura di mezzi e addestramento per truppe di servizio ausiliare composte da volontari tedeschi.
La maggior parte degli spunti offerti da McCloy , in particolare nel citato telegramma del 14 luglio, furono elaborati e trasformati in proposte operative dall’ufficio degli Affari tedeschi della Segreteria di Stato e formalizzati in memorandum segreto del suo direttore, Byroade, ad Acheson del 23 luglio105 al riguardo della situazione in Germania e diviso in tre punti: dilemma sul riarmo tedesco, situazione della polizia tedesca e approvvigionamento militare in Germania. Nella parte relativa al dilemma sulla rimilitarizzazione, partendo dalla consapevolezza del bisogno di manodopera tedesca per scopi militari, Byroade elencava una serie di criticità da tenere ben presenti prima di adottare una politica differente: l’unità degli alleati in Europa era un punto di forza strategico da preservare; anche nella presente situazione di crisi il popolo tedesco non voleva la rinascita di forze armate; andavano rafforzate le istituzioni della Germania occidentale e consolidato il cammino di riforme democratiche, per ottenere il ‘giusto tipo di Germania’; esisteva il rischio di creare, con il via alla rimilitarizzazione, una corsa agli armamenti con tedeschi contrapposti ad altri tedeschi; era necessaria una maggiore integrazione economica e politica con l’Occidente prima di permettere un ritorno della Germania alla sovranità militare. Il lavoro svolto dagli alleati in 103 Ivi, p. 697.
104 Sir Ivone A. Kirkpatrick era stato designato il 24 giugno 1950. 105 FRUS, 1950, vol. IV, cit., pp. 699-700.
Germania fino a quel momento stava iniziando a dare i suoi frutti, particolarmente per l’ancoraggio del paese all’Europa, e si stava coniugando con il cammino intrapreso a Londra dal ‘Council Deputies’ per un sempre maggiore coordinamento: prima di poter mettere in opera alcune unità militari tedesche sembrava quindi necessario un rafforzamento nel resto dell’Europa occidentale, specialmente della Francia per arrivare a vedere in pratica una situazione di ‘forze bilanciate’ sotto un comando europeo integrato; un aiuto considerevole su questo cammino poteva essere dato dal pieno successo dell’iniziativa francese del Piano Schuman. In questa situazione complessa e mutevole una proposta iniziale, secondo le idee avanzate da McCloy, poteva riguardare l’arruolamento di personale tedesco nelle forze alleate; allo studio anche l’ipotesi di utilizzare soldati tedeschi nel momento di una possibile emergenza, senza creare però unità organiche in tempo di pace. Queste le due proposte che, ad avviso di Byroade, sollevavano i minori problemi. Quanto al secondo punto, la situazione delle forze di polizia in Germania, si comparavano preliminarmente le forze in campo, con i centomila poliziotti delle tre zone occidentali contrapposti ai centoventimila della zona sotto controllo sovietico, sottolineando la differenza che tra questi ultimi circa cinquantamila erano da considerarsi vere e proprie unità para-militari. Per questo l’ufficio appoggiava la raccomandazione di McCloy di autorizzare una forza federale di diecimila unità da addestrare e armare: non risultavano però al riguardo ancora pervenute al Dipartimento notizie circa l’approvazione di tale misura da parte dei governi inglese e francese. Infine, sull’ultimo punto, si stava studiando la possibilità di far produrre in Germania materiale non strettamente d’armamento per le forze NATO e tale misura era consigliata perché ritenuta sicuramente vantaggiosa.
Si intende qui sottolineare che il memorandum Byroade, pur rimarcando i punti già espressi dal Presidente e da Acheson, aggiungeva la necessità di ottenere un rafforzamento delle forze in campo in Europa occidentale e in particolare dell’esercito francese, inteso come baluardo continentale alla minaccia di una possibile saldatura delle armate tedesche contro l’Occidente, e per la prima volta legava espressamente la creazione di unità tedesche a un comando integrato europeo: questo il documento che per primo citava nello stesso paragrafo i tre elementi del successivo piano Acheson106.
106 Scriveva Byroade: “We want greater strength in the rest of Western Europe and particularly in