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19 Come aggiornamento importante, si riporta che il Governo francese utilizzerà il fondo per aiutare i coltivatori diretti a

2.4 Forme associative e fondi mutualistic

Una modalità di gestione del rischio è rappresentata anche dall’affiliazione a forme associative. L’idea di base è che le aziende in determinati momenti di crisi hanno migliori e maggiori strumenti di reazione tramite il sostegno reciproco rispetto all’azione da singole21. In tal senso, si può avere

condivisione del rischio. Si parla, quindi, in generale, di fondi mutualistici quando l’associazione tra agricoltori si basa su scopi di mutualità, intesa come il soccorrersi vicendevolmente attraverso l’unione per il reciproco aiuto.

I fondi sono trattati separatamente dagli altri strumenti di gestione del rischio (e politiche associate) in quanto, per loro natura, non si adattano ad alcuna particolare categoria di strumenti o strategia di controllo. In effetti, il fondo si presenta elastico rispetto a missione e strumenti: possono essere utili a coprire più livelli di rischio (medio, basso), più tipologie di rischio (eventi estremi, fitopatie ed epizoozie, rischio di prezzo) e con più strumenti e strategie (rischio o parte del rischio trasferito con assicurazioni, fondi comuni di investimento, altre forme di risparmio, investimenti strutturali per riduzione dell’esposizione). In pratica, si decide di mettere a disposizione una parte delle proprie risorse da destinare alle necessità, proprie o degli altri associati, senza finalità di lucro.

Il concetto di mutualità è legato, in dottrina, alle società cooperative: il riferimento normativo, mancando una vera e propria definizione legislativa, è l’art. 45 della Costituzione, “la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata”.

Applicando il concetto di mutualità alla gestione del rischio in agricoltura, gli imprenditori agricoli associati si autotassano creando un fondo comune, una riserva finanziaria, e condividono un determinato rischio, oggetto appunto della mutualità: in caso di danno subito, il fondo interviene nel risarcimento. Diverse sono le considerazioni da fare in merito ai fondi mutualistici, in particolare sugli

20 Un esempio per tutti possono essere gli uragani, il cui aumento di frequenza e probabilità di accadimento fanno ritenere

necessaria una revisione dell’approccio al rischio, ma su basi conoscitive e statistiche ancora poco solide.

21 Esempio classico dei vantaggi che produce l’associazione è dato dalle cooperative agricole che condividono spese di

41 elementi che li caratterizzano che li rendono particolarmente interessanti come strumento di gestione del rischio.

Vantaggi

Un primo elemento di interesse risiede nel fatto che il fondo rappresenta una forma di autoassicurazione da parte degli imprenditori agricoli, che quindi scelgono di affrontare e condividere il rischio autofinanziandosi. Ciò tende a corresponsabilizzare maggiormente gli agricoltori e a ridurre l’azzardo morale, poiché vi è un investimento diretto, e inoltre l’associazionismo favorisce meccanismi di controllo interno (tra soci) e quindi tende a sfavorire comportamenti inopportuni o poco corretti.

In secondo luogo, esistono oggettivamente delle condizioni e tipologie di rischio che, pur non essendo sostanzialmente coperte da altri strumenti, sono oggetto di interesse da parte degli agricoltori, ad esempio nei casi in cui non c’è disponibilità a pagare premi assicurativi per proteggere le produzioni per il loro basso valore di mercato, oppure nel caso del rischio fitosanitario, su cui non c’è offerta di polizze.

Come ulteriore aspetto, il fondo rappresenta una riserva finanziaria che, in caso di assenza di necessari risarcimenti, non è a fondo perduto, a differenza dei premi assicurativi ad esempio, poiché rimane stabile e a disposizione dell’associazione.

Ancora, lo strumento si presenta elastico nei contenuti e nelle forme, può essere riassicurato, immobilizzato, presenta cioè una certa varietà di soluzioni tecniche e nel tempo l’oggetto stesso della mutualità e della destinazione può variare se occorre rivedere rischi e priorità.

Non da ultimo, la presenza nel sistema di gestione del rischio di un ulteriore strumento, aumenterebbe il livello di concorrenzialità generale, favorendo la posizione degli agricoltori anche nella contrattazione per l’accesso allo strumento assicurativo (ad esempio, una conseguenza potrebbe essere la riduzione dei premi assicurativi proposti dalle compagnie o la proposta di migliori condizioni di polizza).

In sostanza, l’idea del fondo di mutualità trova terreno fertile in tutte le situazioni in cui il rischio è percepito e si ritiene valga la pena gestirlo, anche attraverso il versamento di liquidità, ma l’offerta sul mercato di altri strumenti e prodotti è assente o ritenuta dagli agricoltori poco appetibile.

Limiti

Ovviamente, il fondo mutualistico presenta delle caratteristiche di cui bisogna tener conto per delimitarne il campo di azione e garantirne l’efficacia.

I fondi, per loro stessa natura, tendono ad avere significative connotazioni territoriali, sono cioè creati dall’unione di più produttori aventi problemi simili sullo stesso territorio e/o produzioni simili, vi è, quindi, un interesse comune poiché gli stessi sono soggetti a medesimo rischio (sia per tipologia che per entità). Ciò comporta che sia maggiore il fattore aggregativo, elemento questo positivo, ma probabilmente un fondo avrà più possibilità di sviluppo nelle realtà in cui vi è già una buona predisposizione, anche culturale, alla condivisione, cioè nelle aree in cui l’attivismo cooperativo storicamente è già forte. Quindi, proprio le aree più deboli, in cui maggiormente servirebbe sviluppare

42 una nuovo approccio imprenditoriale e azioni attive sulla gestione del rischio, potrebbero essere invece quelle meno ricettive.

Inoltre, il carattere territoriale del fondo comporta una necessaria maggiore attenzione nei confronti del rischio (stessa esposizione e vulnerabilità), per il pericolo di danni ingenti e generalizzati che mettano in crisi il fondo in fase di risarcimento.

Le potenzialità dei fondi mutualistici sono indiscusse e si sono avviate una serie di iniziative atte a incentivarne la diffusione, anche se ad oggi i fondi con finalità di gestione del rischio non sono ancora molto diffusi.

Innanzitutto, si evidenzia che in nessun Paese analizzato è presente uno strumento simile ai fondi (o alle assicurazioni) per la gestione del rischio fitosanitario, affrontato sostanzialmente attraverso pratiche di riduzione dell’esposizione e della vulnerabilità di natura gestionale (prevenzione ed eradicazione).

Esperienze importanti sono registrate nei Paesi Bassi, in cui la tradizione dei fondi è forte e si basa sulla condivisione e sul trasferimento del rischio attraverso fondi comuni di investimento a scopi assicurativi: la tradizione olandese dimostra un pieno funzionamento dei fondi (Melyukhina, 2011) e la loro tipologia e diffusione (Potatopol, Avipol, Porcopol, OFH, Agriver ) sembra indicare che gli strumenti specializzati per settori o produzione abbiano un buon successo, anche maggiore delle assicurazioni generali (più difficile incorrere in problemi di asimmetria informativa e maggiore specializzazione dei contenuti e delle condizioni delle polizze).

A dimostrazione di ciò è, inoltre, l’esempio della Francia e dei Gruppi di difesa sanitaria (GDS). Si tratta di associazioni di allevatori che dal 1991 si fanno carico dei problemi sanitari degli allevamenti, nate con la riduzione degli indennizzi statali agli allevatori per le epidemie da afta epizootica. Sono nati, quindi, dei fondi mutualistici cha hanno raccolto il consenso e l’adesione della maggior parte dei produttori francesi, rivelandosi fondamentali durante l’episodio di diffusione dell’afta epizootica del 200122. Il Fondo ha una doppia struttura, fondo centrale e fondi locali per ciascun GDS aderente, e si è

dotato di un regolamento istitutivo e gestionale avente come principi cardine il principio mutualistico, l’indennizzabilità dei soli danni da afta epizootica, la garanzia di efficacia e di efficienza e la trasparenza delle valutazioni tecniche23. Il fondo non gode di contributo pubblico. I primi 4 anni

dall’avvio sono serviti a costituire la riserva del fondo tramite contributo dei produttori, calcolato per equivalente bovino. Gli anni successivi, eccezion fatta per gli anni in cui si sono registrate epizoozie e quindi indennizzi, il fondo non ha subito decrementi, grazie all’immobilità del patrimonio e all’andamento favorevole dei tassi di interesse; le uniche spese rilevanti si sono registrate a causa della

22 L’unione di tali Gruppi di difesa in una Federazione nazionale per la creazione del fondo rappresentava allora una sfida del

tutto nuova, ma necessaria per la sopravvivenza delle aziende zootecniche in caso di epidemie di afta epizootica: con l’introduzione del divieto di vaccinazione dei capi all’interno della Comunità europea era infatti necessario trovare, in tempi brevi, uno strumento efficiente a protezione del reddito degli allevatori in caso di blocco degli allevamenti e dei prodotti animali nelle zone di protezione e in quelle di sorveglianza.

23 La valutazione delle perdite attorno ai focolai di afta epizootica, determinate dal blocco degli allevamenti, ed effettuata

contestualmente all’accensione del fondo, è stata stimata in termini di media dell’ordine di grandezza delle perdite che si sarebbero subite a seguito di epidemia e in base a tale stima si è proceduto, nei casi di epizoozia, all’indennizzo dei produttori.

43 gestione finanziaria degli investimenti. Ad oggi, il fondo è ancora attivo e sul suo modello i GDS stanno proponendo altri fondi per la difesa da altre zoonosi rilevanti. L’esperienza francese, seppur non pienamente esportabile, può essere senz’altro utile a comprendere le potenzialità dei fondi mutualistici, la loro efficienza e le necessità legate alla loro gestione.

In Belgio sono presenti fondi che godono, invece, dell’aiuto statale in caso di pericolo sanitario a carico delle piante e degli allevamenti (Fonds budgétaire pour la production et la protection des végétaux et produits végétaux e Fonds budgétaire pour la santé et la qualité des animaux et des produits animaux). I due fondi sono obbligatoriamente finanziati per il 50% dai produttori e per la restante parte cofinanziati pubblicamente, hanno per lo più funzione preventiva e sono solo in minima parte utilizzati per il risarcimento danni.

Negli altri Paesi, si cita l’esperienza dei Fondos messicani, fondi di mutua assicurazione per piccoli imprenditori agricoli organizzati in cooperative e riassicurati dal governo federale, con scopi più legati all’aiuto al reddito degli agricoltori.

Un discorso particolare va fatto sulle politiche di sostegno ai fondi previste nell’Unione

europea. Come noto, con l’Health Check della PAC (reg. (CE) n. 73/2009 e successivo reg. (CE) n. 639/2009), si è data la possibilità agli Stati Membri di concedere aiuti pubblici agli strumenti di gestione del rischio, inseriti nel sostegno specifico (artt. 68-71). Con riferimento specifico ai fondi mutualistici, l’art. 68 parla di rischio legato a condizioni atmosferiche avverse, dei rischi sanitari e ambientali. L’art. 71 esplicita le condizioni di attivazione dei fondi, prevedendo contributi, sempre in regime di cofinanziamento con gli Stati (75%), su tre differenti voci e per una quota massima del 65% dei costi delle tre voci stesse:

a) costi amministrativi di costituzione del fondo di mutualizzazione, ripartiti al massimo su un triennio;

b) rimborso del capitale e degli interessi dei prestiti commerciali assunti dal fondo di mutualizzazione ai fini del versamento di compensazioni finanziarie agli agricoltori;

c) importi attinti al capitale sociale del fondo di mutualizzazione per il versamento di compensazioni finanziarie agli agricoltori.

Inoltre, l’art. 71 al comma 9 richiede che gli Stati membri definiscano le regole applicabili alla costituzione e alla gestione dei fondi di mutualizzazione, in particolare per la concessione di pagamenti compensativi agli agricoltori in caso di crisi, nonché alla gestione di tali regole e al controllo della loro applicazione.

In seguito, il reg. (CE) n. 639/2009 all’art. 14 comma 1 stabilisce i contenuti minimi che le norme degli Stati membri devono avere, in particolare:

a) le condizioni di finanziamento del fondo di mutualizzazione;

b) la comparsa di epizoozie o fitopatie o incidenti ambientali che possono dar luogo al pagamento di una compensazione agli agricoltori, precisando se del caso la copertura geografica;

44 c) i criteri per stabilire se un dato evento dà luogo al pagamento di una compensazione agli agricoltori; d) i metodi di calcolo dei costi aggiuntivi che costituiscono perdite economiche ai sensi dell'art. 71; e) il calcolo dei costi amministrativi di cui all'art. 71;

f) gli eventuali massimali per i costi ammissibili al contributo finanziario, applicati in conformità dell'art. 71;

g) la procedura di riconoscimento di un dato fondo di mutualizzazione a norma del diritto nazionale; h) le norme procedurali;

i) le verifiche contabili e di conformità a cui è sottoposto il fondo di mutualizzazione in seguito al suo riconoscimento.

Al comma 2 dell’art. 14, il reg. (CE) n. 639/2009 indica che se la fonte della compensazione finanziaria versata dal fondo di mutualizzazione è un prestito commerciale, la durata è di un anno almeno e di 5 anni al massimo.

Infine, al comma 3 è specificato che gli Stati membri devono assicurarsi che gli agricoltori siano messi a conoscenza de:

a) i fondi di mutualizzazione riconosciuti;

b) le condizioni di adesione ad un fondo di mutualizzazione; c) le modalità di finanziamento del fondo di mutualizzazione.

L’adesione alla misura prevista all’art. 71 è stata inizialmente attivata dalla sola Francia, probabilmente anche a supporto del Fondo delle GDS, ma sembra che il Paese abbia in seguito dirottato i fondi su altre misure (non risulta più attiva).

In conclusione, i fondi mutualistici sembrano poter rappresentare in futuro un importante strumento di gestione del rischio grazie alla loro elasticità e garanzia di integrazione, infatti diversi approfondimenti sono stati avviati in materia.