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19 Come aggiornamento importante, si riporta che il Governo francese utilizzerà il fondo per aiutare i coltivatori diretti a

2.5 Stabilizzazione del reddito

Una menzione particolare si è ritenuta opportuna sugli strumenti che si pongono come obiettivo esplicito la stabilizzazione del reddito agricolo. Rispetto a quanto evidenziato nel capitolo 1, il reddito come variabile non è una componente di rischio, nel senso che il reddito è il risultato finale, mentre i fattori di rischio sono le variabili che incidono sul risultato. In ogni caso, nel contesto globale emergente, la scelta di strumenti di stabilizzazione del reddito, legittima nelle scelte dei Paesi, rappresenta un tema emergente e dibattuto, in quanto le recenti crisi di mercato e la volatilità dei prezzi (INEA, 2010b), hanno evidenziato l’esigenza di trovare nuove modalità di stabilizzazione dei redditi agricoli, da affiancare al tradizionale supporto al reddito, presente in tutti i Paesi con diverse politiche e strumenti di sostegno.

45 Su tale questione si è aperto un dibattito a livello tecnico e politico, anche a livello europeo in vista della futura PAC. Nella Comunicazione del 18 novembre 2010 sulla PAC verso il 2020, la Commissione europea indica tra gli obiettivi la ricerca di strumenti di stabilizzazione del reddito nell’ambito della gestione del rischio (Commissione europea, 2010). Alcuni Paesi hanno avviato studi e valutazioni in materia (Francia, Spagna, Italia) per approfondire gli aspetti più problematici, che sono la definizione e il calcolo del reddito (collegamento a sistemi fiscali e analisi dei dati storici) e l’integrazione con altri strumenti al fine di evitare la sovracompensazione.

Diversi programmi e politiche riscontrabili in vari Paesi cercano di agire direttamente sulle oscillazioni di reddito indipendentemente dalle cause che le determinano, cioè adottano dei meccanismi per i quali alle oscillazioni rispetto ad un reddito medio corrisponde un indennizzo.

I tentativi più espliciti e più noti in tal senso sono stati fatti in Canada con i cosiddetti conti di

stabilizzazione, introdotti con diversi programmi governativi e affiancati alla consolidata copertura dei

rischi per condizioni climatiche avverse. Il programma CAIS (Canadian agricultural income stabilization) è partito nel 2003 ed è stato sostituito da Agristability nel 2007.

Agristability è un programma basato sui margini di produzione, intesi come differenza tra il ricavo ammissibile e le spese ammissibili, che fornisce un supporto quando i produttori subiscono perdite di reddito che, all’interno dell’anno fiscale, superino il 15% rispetto ai loro margini medi degli anni precedenti (cioè, i loro margini di riferimento). I pagamenti vengono attivati quando il margine scende sotto la soglia dell’85% del margine di riferimento del produttore24. Il programma è finanziato

congiuntamente da Governo federale e dai Governi provinciali in ragione del 60 e 40% rispettivamente; agli agricoltori che aderiscono è chiesta una quota partecipativa a copertura dei soli costi amministrativi pari a 55 dollari annui. Il Canada ha preventivato nel 2007, data di inizio del programma, una spesa di circa 3,2 miliardi di dollari di finanziamento, da utilizzarsi nei 5 anni di attività fino al 2012 (anno di chiusura del programma). Il programma Agristability non ha riscosso un grande successo e il grado di insoddisfazione ha raggiunto, secondo un’indagine svolta dal Canadian federation of independent business, livelli molto alti25.

Complementare a tale programma è AgriInvest, che provvede invece alla copertura dei redditi nel caso in cui le perdite siano di minore entità. I produttori possono depositare su conti speciali fino all’1,5% del ricavo annuo ammissibile e ricevere la stessa quantità monetaria depositata dal Governo federale, fino ad un limite massimo di 22.500 dollari, da utilizzare come fondi per far fronte a cali di reddito aziendale annuo inferiore al 15% rispetto ai loro margini medi degli anni precedenti (cioè, i loro margini di riferimento).

24 Il contributo del programma non può superare, come previsto dal green box del WTO,il 70% del margine di riferimento. 25 Secondo quanto riportato (Labbie, 2010), su un campione di quasi 1.100 proprietari di imprese agroalimentari canadesi, il

58% ha evidenziato l’inadeguatezza di tale sistema, che presenta diverse problematiche, dalla mancanza di assistenza ai piccoli agricoltori, alla complessità burocratica, all’importante volume di documenti da presentare, alla mancata tempestività negli interventi finanziari di indennizzo; molti, inoltre, hanno lamentato l’inadeguatezza dell’indennizzo rispetto alle perdite realmente subite, la difficoltà nel calcolo della classificazione del reddito e delle voci di spesa ammissibili (http://www.betterfarming.com/).

46 I Governi centrale e federali canadesi, in seguito all’ammissione di non funzionamento del programma, stanno conducendo delle consultazioni con i produttori e le parti interessate, relativa alla sfide che attendono il settore e a quali debbano essere le riforme necessarie al programma affinché possa essere più vicino alle esigenze dei fruitori dello stesso (Labbie, 2010). I programmi sono sovvenzionati con l’azione congiunta del Governo federale, delle Province e degli agricoltori.

A livello tecnico, l’attivazione di strumenti di stabilizzazione quali fondi di mutualità o polizze assicurative potrebbe risolvere a monte il problema, ma a livello pratico le poche esperienze sinora condotte non sono molto positive.

I nodi principali da scogliere sono la definizione univoca di reddito e il calcolo del reddito medio aziendale.

In conclusione, si evidenziano alcuni concetti:

a) se si decide di considerare la stabilizzazione del reddito come gestione del rischio, andrebbe considerato come uno strumento omnicomprensivo, che agisce a monte di tutte le cause, per cui, nel caso l’imprenditore optasse per un contributo pubblico sullo strumento, non potrebbe accedere ad altri fondi;

b) la stabilizzazione dei redditi non discriminerebbe le imprese rispetto alle capacità di gestione aziendale;

c) è necessario integrare la stabilizzazione con gli obiettivi di altre politiche, ad esempio quelle ambientali, per evitare forme di azzardo morale e maladattamento ai cambiamenti climatici.

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Capitolo 3

Riflessioni per un sistema integrato di gestione del rischio