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Sceneggiare in corrispondenza Il caso I delfin

1.5 Fra le righe

Forse a taluno queste lettere sembrare potrebbero di nessuna o poca importanza…255

Dal 1949 agli anni Settanta e in particolare durante i primi anni Cinquanta, la coppia Sa- pienza Maselli ha spesso comunicato attraverso lettere, a volte brevi e spesso composte di molte pagine. Racconti minuziosi da cui, oltre alla quotidianità, emergono il lavoro, i rap- porti con i colleghi e in controluce si può ravvisare l’idea che del mondo del cinema e dello spettacolo in generale hanno avuto il regista e la sua compagna. Queste missive sono state esaminate presso l’Archivio Sapienza Pellegrino, a Roma, dove sono custoditi tutti i do- cumenti manoscritti e dattiloscritti prodotti da Goliarda Sapienza durante la sua vita. Vi sono, ad esempio, interessanti e sofferte lettere inviate da Maselli alla compagna dai set dei film Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni (1950),256 di cui è stato sceneggiato- re e aiuto regista e il film a episodi Siamo donne (1953), in cui è stato aiuto regista per l’episodio Anna Magnani; lettere dalle quali emergono rapporti fortemente contrastati con Antonioni e grande ammirazione per Visconti e da cui traspare il legame di fiducia in cam- po lavorativo che ha sempre legato il regista Maselli alla sua compagna.

I carteggi ci permettono di ricostruire fatti ed eventi, di completare la biografia di alcuni personaggi e spesso - come nel caso di Goliarda Sapienza - di restituire a certe personalità un po’ del merito che gli spetta nella costruzione di un’evento o di un percorso. D’altra

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Anonimo, Lettere di illustri letterati scritte alla celebre poetessa pallina Grismondi nata Contessa Secco-Suardo, fra le Arcadi Lesbia Cilonia, in «Bibliografia italiana», 73, Febbraio 1834, p.101.

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parte si è sempre dimostrato interesse vivissimo per le testimonianze di personaggi illustri, per i loro diari, taccuini, carteggi e scritti teorici, e oggi sempre di più anche per tutto quel- lo che contribuisce a svelare «le segrete cose delle loro fucine».257 Alle annotazioni sul quotidiano, su tutti gli aspetti più prosaici della vita, si affiancano quelle legate più inti- mamente al lavoro, fondamentali per ricostruirne più compiutamente la dimensione.

Maselli, come abbiamo visto, ha dichiarato rare volte, e solo dopo il riconoscimento lette- rario, quanto Sapienza fosse stata importante nel suo lavoro. I loro scambi epistolari rive- lano questa realtà, mettendo in luce come per il regista la compagna fosse indispensabile per il suo lavoro. Prendiamo ad esempio una lettera scritta dal regista nel marzo del 1951 da Perugia, dove sta girando uno dei suoi primi documentari:

Iuzza cara, qui le cose proprio bene non vanno: mi sento monotono e ovvio, mi sembra di ripetere sempre le stesse inquadrature, bellissime quanto vuoi, ma sempre dello stesso gusto (di FINESTRE e soprattutto di BAGNAIA) […] ma sempre gli stessi bambini che giocano, le stesse vecchie, gli stessi carrettini…può essere che vadano benissimo e che sia io a farmi degli eccessivi scrupoli, ma non so proprio alla fine come verrà fuori tutto ciò. Io continuo a girare ma se ci faccio mente locale, a queste azioni monotone e terribilmente “documentaristiche” mi vengono i brividi. Anche in questo senso sento la tua assenza: tu hai sempre una capacità di osservazione, sui fatti, gli episodi, le notazioni locali, che mi sarebbero state letteralmente preziose. Se ti ricordi qualcosa di interessante e di tipico di Perugia, anzi, ti prego di scrivermelo. […] E poi non so, mi sento davvero terribilmente monotono, schematico, retorico: con quei bambini piccolissimi, quelle donne che lavorano sulla soglia o in primo piano a bordo del fotogramma, con quei soliti “passaggi”. Ma del resto quali cristo di azioni devo andare a pescare… quelle sono, non per niente anche questi maledetti vicoli somigliano a quelli di Bagnaia… Dimmi qualche cosa che mi conforti e mi aiuti in qualche modo. […] Iuzza cara, non hai idea di come ti vorrei qui e di come mi saresti utile, e se questo da un lato è un guaio, è anche molto bello non ti pare? A proposito, fai assolutamente una cosa: telefona assolutamente a Fusco il quale dovrebbe vedere quasi tutti i giorni il materiale digli che ti ho scritto che se lui lo vedeva tu devi vederlo con lui, o più semplicemente che ti portasse con lui. Sarebbe splendido, ti giuro che sarebbe un’altra cosa se potessi sentire un tuo giudizio preciso mentre ancora lavoro. Ma

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purtroppo non è sicuro che Fusco veda il materiale. Iuzza cara mi devi assolutamente rispondere a giro di posta.258

A questa lettera Sapienza risponde subito dando solo delle piccole indicazioni, nell’impossibilità di poter fare altro, ma che appaiono agli occhi di chi legge come inquadrature già definite nella sua mente:

Citto caro, ho ricevuto adesso la tua lettera, ti rispondo subito, anche se brevemente, altrimenti chissà quando lo farò. Capisco i tuoi dubbi, ma cosa dirti, così da lontano? L’unica cosa che ricordo è quel senso di sali e scendi e il bellissimo mercato nella piazza principale, con le terraglie sparse sui gradini del Duomo. Ma tutto questo tu lo sai e sono sicura che farai bene il tuo lavoro. Se è possibile cerca di non fermarti troppo sui vicoli. Telefonerò a Fusco, sono ansiosa di vedere quello che hai girato.259

Fra le righe di questo breve scambio emerge in filigrana il rapporto di dipendenza che la coppia Maselli Sapienza ha vissuto per diciotto anni, un rapporto di dipendenza non semplicemente affettiva - come spesso i carteggi rivelano - ma artistica; emerge la necessità per il regista di poter aver «un giudizio preciso» da Sapienza, di poter sfruttare la sua capacità di osservazione «letteralmente preziosa».

Il corposo epistolario Sapienza Maselli è prezioso perché ci permette di rileggere un periodo del cinema italiano dalla voce stessa di alcuni dei suoi protagonisti, una voce intima, che restituisce alcuni eventi con una veste inedita. Oltre agli episodi strettamente legati ai lavori che Sapienza e Maselli hanno realizzato insieme, lo scambio epistolare si rivela prezioso anche per i continui riferimenti a numerosi personaggi del cinema, da Zavattini a Visconti, Blasetti, Comencini e Antonioni.

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Lettera in Archivio Sapienza-Pellegrino. La raccolta epistolare è divisa in faldoni: lettere di Sapienza a Maselli, let- tere di Maselli a Sapienza e corrispondenza varia. Non sono catalogate, né numerate. Di tutte le lettere che ho avuto modo di visionare, solo alcune sono datate, o in intestazione o in chiusura. Mancano, nella quasi totalità, le buste che le contenevano e che recavano il timbro postale. In particolare per l'epistolario Sapienza-Maselli, è possibile risalire alle date, o quantomeno all'anno di stesura, dagli argomenti di conversazione, spesso la lavorazione dei film. Della lettera citata si può dire che sia stata scritta nell’aprile del 1951 perché vi è la risposta di Sapienza datata 14/4/1951.

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2.5 Sceneggiare per corrispondenza