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La funzione sociale dello sport nel Libro Bianco sullo sport

4. La funzione sociale dello sport

4.3. La funzione sociale dello sport nel Libro Bianco sullo sport

Il 2007 è un anno molto importante per quanto riguarda lo sport e il dialogo interculturale. In quell’anno il Parlamento rilasciò due risoluzioni che, nonostante trattassero di temi distinti, avevano un esplicito riferimento alla funzione sociale dello sport. La prima risoluzione riguardava il futuro del calcio professionistico e il ruolo dello sport nell’educazione e dopo aver ribadito che “lo sport europeo,

e il calcio in particolare, costituisce una parte inalienabile dell’identità e della cittadinanza europea” il Parlamento Europeo

mette in risalto il fatto che “il calcio riveste un importante ruolo

sociale ed educativo e rappresenta un efficiente strumento di inclusione sociale e di dialogo multiculturale e può svolgere un ruolo attivo nella lotta contro la discriminazione, l’intolleranza, il razzismo e la violenza”68. La seconda risoluzione del Parlamento europeo

rappresenta di gran lunga il più corposo e completo documento attraverso il quale la Commissione ha cercato di “dare un orientamento

strategico sul ruolo dello sport in Europa, incoraggiare il dibattito su alcuni problemi specifici, migliorare la visibilità dello sport nel processo decisionale europeo e sensibilizzare il pubblico in merito alle

66 Commissione UE, il modello europeo di sport, documento di lavoro della DGX, consultabile su

www.sport-in-europe.com

67 Cfr., con nota numero 2

68 Risoluzione del Parlamento Europeo del 29 marzo 2007 sul futuro del calcio professionistico in

Europa, consultabile in http://eur-

55 esigenze e alle specificità del settore”. Stiamo parlando del Libro

Bianco sullo sport. In questo ultimo paragrafo analizzeremo solamente il ruolo sociale dello sport all’interno del Libro Bianco. In particolare, nel Libro Bianco viene richiamato lo sport come valido strumento per migliorare la salute pubblica: al suo interno si sottolinea come la mancanza di attività fisica aumenti il rischio di obesità o di sovrappeso e una serie di disturbi cronici che senza ombra di dubbio riducono l’aspettativa di vita delle persone. Si evidenzia la necessità di servirsi di misure preventive e dinamiche per combattere il calo dell’attività fisica così come si evidenzia il bisogno di rafforzare la collaborazione a livello ministeriale tra i settori della salute, dell’istruzione e dello sport negli Stati membri, in modo da abbassare il rischio di contrazione delle suddette malattie poc’anzi menzionate. Pertanto, la Commissione si candida di realizzare, con l’aiuto degli Stati membri, nuovi orientamenti sull’attività fisica a vantaggio della salute (c.d. H.E.P.A., Health Enhancing Ohysical Activity), così come farà dell’attività fisica un punto di riferimento delle sue attività relative allo sport.

Lo sport assume una veste essenziale anche nel campo dell’istruzione e della formazione. Lo sport infatti, grazie al suo ruolo nell’istruzione formale e non, rafforza il capitale umano dell’Europa. Tutti i valori fondamentali veicolati dallo sport, come la solidarietà, l’amicizia e il rispetto reciproco, favoriscono lo svilupparsi della conoscenza, della motivazione e della disponibilità a compiere sforzi personali. Fondamentale risulta essere la decisione della Commissione di sostenere lo sport e l’attività fisica attraverso il programma di apprendimento permanente, la cui possibilità di partecipazione è divenuta argomento prioritario per i partenariati scolastici sostenuti dal programma Cornelius. La Commissione nondimeno, ritiene importante anche assicurare agli sportivi professionisti a fine carriera un reinserimento nel mercato del lavoro ed è proprio per questo motivo che si è posta come obiettivo quello di preparare i giovani sportivi ad

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una duplice carriera attraverso l’istituzione di centri di formazione sociale di alta qualità per garantire i loro interessi morali, educativi, professionali. L'istituzione di questi centri di formazione per i giovani sportivi rappresenta un elemento fondamentale per un sostenibile sviluppo dello sport a tutti i livelli. Infine, si sottolinea come questi centri di formazione devono escludere qualsiasi discriminazione basata sulla nazionalità. L'istruzione quindi, secondo quanto riconosciuto dal Parlamento europeo e dal Consiglio svolge “un’importante funzione nell’ambito della conservazione e del rinnovo

del contesto culturale comune nella società nonché

nell’apprendimento di valori sociali e civici essenziali quali la cittadinanza, l’uguaglianza, la tolleranza e il rispetto in un momento storico nel quale tutti gli Stati membri si trovano dinnanzi al problema di come affrontare la crescente diversità socioculturale”69.

Grazie al tema della funzione educativa è possibile allacciarsi ad un ulteriore ambito sociale analizzato dal Libro Bianco: l’inclusione sociale, l’integrazione e le pari opportunità. Lo sport è promotore di un senso comune di appartenenza e di partecipazione e può svolgere un ruolo essenziale nell’integrazione degli immigrati. È importante quindi finanziare delle azioni volte alla messa a disposizione di spazi per lo sport e al sostentamento di attività relative allo sport, in modo tale da combattere le discriminazioni e favorire l’inserimento di immigrati. La rilevanza dello sport in ambito di inclusione e di integrazione la possiamo rilevare attraverso il contributo dello sport alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica. Le attività sportive senza scopo di lucro favoriscono una coesione sociale e un inserimento sociale delle categorie di soggetti vulnerabili: la Commissione incentiva gli Stati membri e le organizzazioni sportive ad adeguare le

69 RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 dicembre 2006 relativa a

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proprie infrastrutture sportive per favorire le esigenze di persone con disabilità. Infine, occorre garantire una pari libertà di accesso allo sport per tutti i giovani sportivi, in modo specifico per i bambini con disabilità attraverso la formazione di educatori, psicologi e volontari che siano in grado di accogliere questi soggetti. Un’ ultima indicazione deve essere fatta relativamente all’integrazione delle donne nello sport, in particolare delle donne immigrate e delle donne appartenenti a minoranze etniche: la Commissione, anche in questo ambito, si impegna a favorire l’integrazione di tutte le questioni di genere nelle attività relative allo sport. Il consolidamento dell’integrazione e dell’inclusione sociale da parte dell’Unione Europea è necessario anche per combattere i fenomeni di violenza e di razzismo che sempre più spesso creano disagi, sia all’interno degli impianti sportivi sia nelle aree urbane. La Commissione si è posta come obiettivo la prevenzione di questi disordini, aumentando e rendendo più semplici gli scambi di informazione tra gli Stati membri, le organizzazioni internazionali, le organizzazioni sportive e le forze dell’ordine. La Commissione raccomanda alle federazioni sportive di predisporre dei mezzi di sostegno per le persone discriminate durante le partite e invita le stesse a rafforzare le norme contro ogni forma di razzismo. Più nello specifico, la Commissione promuove uno scambio di informazioni e di competenze tra le varie forze dell’ordine e le organizzazioni sportive in materia di prevenzione degli episodi di razzismo e di violenza; ricerca nuovi possibili strumenti giuridici in grado di prevenire possibili disordini; rafforza la collaborazione regolare e ordinata tra le forze dell’ordine e le parti interessate; incoraggia a utilizzare i seguenti programmi per contribuire a prevenire e combattere la lotta al razzismo: Gioventù in azione, Europa dei cittadini, DAPHNE III. Bisogna infine segnalare che lo sport assume un ruolo di grande interesse nella condivisione dei valori europei con le altre parti del mondo. Lo sport ha tutte le capacità e le risorse per promuovere, nelle

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aree extra-europee, azioni concrete di salute, istruzione e dialogo interculturale e, proprio per questo, diviene un elemento fondamentale dei programmi di assistenza esterna, una componente essenziale per la diplomazia pubblica dell’Unione Europea: “la Commissione si

impegna a promuovere l’utilizzo dello sport come strumento della propria politica di sviluppo al dichiarato fine di creare sinergie con i programmi in corso delle Nazioni Unite, con gli Stati membri, le autorità locali e gli enti privati” e inoltre “ l’Unione Europea inserirà i temi relativi allo sport, come i trasferimenti internazionali dei giocatori, lo sfruttamento dei giocatori minorenni, il doping, il riciclaggio di denaro sporco attraverso lo sport e la sicurezza durante i principali eventi sportivi internazionali, nel quadro del dialogo e della collaborazione con i paesi partners”70.

Appare chiaro, alla luce di tutti i documenti qui mostrati, come lo sport, per il diritto comunitario, non si presenti solo come un’attività economica, ma assuma altresì un ruolo imprescindibile nella vita di tutti noi. È grazie allo sport, e a tutte le sue sfaccettature, che possiamo aspirare ad un mondo più unito, un mondo più solidale, un mondo socialmente migliore.

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CAPITOLO II

LA GOVERNANCE EUROPEA SPORTIVA

DOPO IL TRATTATO DI LISBONA

1. Lo sport a seguito del Trattato di Lisbona71.