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Gli accordi di cooperazione con l’Unione Europea

2. La gestione del settore sportivo in Europa

2.3 Gli accordi di cooperazione con l’Unione Europea

Con accordi di cooperazione si intendono degli accordi conclusi dalla Comunità con Istituzioni terze per l’istaurazione di forme di cooperazione economica, sociale e politica. Gli accordi di cooperazione che andremo ad analizzare trattano di questioni economiche e sociali che interessano l’Unione europea e la UEFA aventi l’obiettivo finale di rafforzare i rapporti tra le due Istituzioni e combattere i fenomeni dannosi che colpiscono il calcio europeo e lo sport in generale.

Il primo accordo92 rilevante in materia è quello siglato il 14 ottobre

2014 a Bruxelles tra il Presidente della UEFA, Michel Platini, e il

92 Arrangement for Cooperation between the Union of European Football Associations and the

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Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou. Attraverso questo accordo di cooperazione la UEFA e la Commissione Europea condividono il pensiero comune di promuovere e salvaguardare i valori di equità e di apertura allo sport nei loro rispettivi ambiti di azione. Le parti in causa si augurano di rafforzare le loro relazioni, di facilitare future cooperazioni su materie di comune interesse e si sforzano di promuovere un dialogo avente la finalità di costruire un solido legame basato su valori sociali, culturali e sportivi. Entrambe le Istituzioni sono coscienti del fatto che alla base della cooperazione vi deve essere la consapevolezza che l’accordo e le future iniziative dovranno essere intraprese nel pieno rispetto delle normative rilevanti, incluso il diritto alla concorrenza.

La UEFA e la Commissione Europea si impegnano in questo senso a rafforzare il loro dialogo a vantaggio di uno sviluppo a lungo termine dello sport e sul suo ruolo sociale, concentrandosi anche su particolari materie di ambito calcistico. Lo sport produce una grande quantità di benefici relativi all’istruzione, all’integrazione sociale e alla salute pubblica, è parte integrante della cultura europea e riesce a riunire milioni di persone con culture e origini differenti. Lo sport, inoltre, risulta essere anche un settore in grande crescita per l’economia in generale visto che grazie ad esso si sta incrementando l’occupazione, anche quella giovanile. Tuttavia, al giorno d’oggi, lo sport deve affrontare ulteriori sfide che richiedono uno sforzo comune da parte di entrambe le Istituzioni: la corruzione, il fenomeno delle partite truccate, instabilità finanziaria, il doping, la violenza e il razzismo sono tutti fenomeni che necessitano di una risposta ferma, decisa, volta a salvaguardare l’etica dello sport, a promuovere una buona governance

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e a assicurare un futuro roseo per lo sport. Una stretta collaborazione riguardante lo scambio di informazioni tra le pubbliche autorità e le istituzioni sportive è necessaria per prevenire, investigare ed eliminare il fenomeno delle partite truccate. È di fondamentale importanza elaborare un chiaro quadro legale volto alla repressione di tali fenomeni dannosi per il mondo dello sport.

Guardando al lato prettamente finanziario, la UEFA e la Commissione Europea si impegnano a mantenere un certo equilibrio tra i finanziamenti degli sport di élite e gli sport di base, ma anche tra tutti i club professionistici: tutto questo è fondamentale per proteggere l’integrità delle competizioni. La stabilità finanziaria, la trasparenza e una buona governance all’interno dello sport possono essere raggiunte attraverso una sorta di autoregolamentazione responsabile. In tal senso, e in conformità con il diritto alla concorrenza, si cerca di favorire una maggiore razionalità e regolazione nella situazione finanziaria del club attraverso un focus, un’analisi, fatta sul lungo periodo, come appunto l’iniziativa del fair play finanziario, che contribuisce ad uno sviluppo sostenibile e ad una sana crescita dello sport in Europa. Il punto 2.7 dell’accordo di cooperazione indica chiaramente che l’Unione riconosce alla normativa del Fair Play Finanziario un ruolo fondamentale per garantire una crescita sana e sostenibile del settore93. Più in generale, c’è il bisogno di promuovere un dialogo all’interno del settore sportivo per tutelare e proteggere i diritti sanciti nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, per esempio l’uguaglianza dei generi, la lotta a ogni forma di razzismo, la lotta alla xenofobia, omofobia e ad ogni forma di discriminazione, inclusa quella sulla base della disabilità. La promozione della partecipazione allo sport di

93 ”Financial stability, transparency and better governance within sport can be pursued through

responsible self-regulation. In this respect, and subject to compliance with competition law, measures to encourage greater rationality and discipline in club finances with a focus on the long-term as opposed to the short-term, such as the Financial Fair Play initiative, contribute to the sustainable development and healthy growth of sport in Europe”.

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persone con disabilità è stata un’azione fondamentale prodotta dalla Strategia Europea sulla Disabilità del 2010-202094 ed è proprio in questo modo che possiamo rilevare il ruolo della UEFA nella ricerca di ulteriori soluzioni opportune per migliorare gli standard di buona governance nel settore calcistico europeo. Lo stesso ruolo di ricerca di miglioramento degli standard di buona governance lo ritroviamo anche all’interno delle tematiche relative al trasferimento dei giocatori e degli agenti.

L'accordo in questione, nei suoi punti finali, fa riferimento anche alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale e all’arbitrato nel mondo dello sport. I diritti di proprietà intellettuale sono oggetto di questo accordo in quanto un loro esercizio rappresenta una fonte di sostentamento nel calcio europeo. Essi, inoltre, sono in grado di garantire un’indipendenza finanziaria al calcio ed è proprio per queste ragioni che l’accordo in questione vuole garantire loro una forte ed effettiva tutela. Passando all’arbitrato, l’accordo si limita ad affermare quanto l’arbitrato sia uno strumento importante per la risoluzione delle dispute sportive e sia necessario per assicurare che le regole sportive vengano interpretate, applicate ed eseguite in un’unica ed effettiva forma. Attraverso l’arbitrato si assicura il rispetto delle disposizioni normative e delle misure di salvaguardia, dentro e fuori i confini europei.

Possiamo concludere affermando che l’adozione di questo accordo di cooperazione è necessario per poter migliorare una buona governance del settore sportivo. Questo dialogo strategico e politico dovrà essere ulteriormente sviluppato attraverso regolari incontri bilaterali aventi come argomento centrale la discussione di nuove politiche su materie

94 La strategia europea sulla disabilità 2010-202020 della Commissione europea, adottata nel 2010, si

basa sulla Convenzione delle N e tiene conto dell'esperienza del piano d'azione sulla disabilità (2004- 2010). I suoi obiettivi sono perseguiti da azioni in otto settori prioritari: 1. Accessibilità; 2.

Partecipazione; 3. Parità; 4. Occupazione; 5. Istruzione e formazione; 6. Protezione sociale; 7. Salute; 8. Azioni esterne. La Commissione sostiene anche la rete accademica di esperti europei in materia di disabilità (ANED), che fornisce alla Commissione un'analisi delle situazioni, delle politiche e dei dati nazionali.

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di comune interesse. Le parti in causa puntano a tenere incontri di alto livello dirigenziale almeno una volta l’anno tra il Segretario Generale della UEFA, o un suo rappresentante, e il Direttore Generale responsabile dello sport della Commissione Europea, con lo scopo di rivedere e valutare i progressi effettuati e di discutere su questioni tecniche e politiche legate ad ulteriori obiettivi dell’accordo.

Questo accordo è rimasto in vigore fino al 31 dicembre 2017, scadenza naturale del patto.

L'accordo di cooperazione stipulato nel 2014 ha aiutato a rafforzare le relazioni tra UEFA e Commissione Europea e per questo motivo, le stesse parti, hanno voluto rinnovare ed estendere l’area di studio a materie nuove, come Euro 2020, e materie già precedentemente regolamentate, come i principi di buona governance e il Fair Play Finanziario.

L’analisi si concentrerà sempre sugli argomenti già discussi nel precedente accordo di cooperazione.

Una buona governance è il presupposto fondamentale per l’autonomia e la regolamentazione dello sport in generale. L’UEFA e la Commissione Europea condividono l’ambizione di promuovere principi di buona governance nello sport come ad esempio, l’inclusione sociale, l’integrità, la partecipazione e la trasparenza. Le parti, inoltre, concordano sul fatto che la partecipazione dei social partners nel procedimento decisionale sia una caratteristica essenziale per una buona governance. Le stesse Istituzioni sono a conoscenza delle preoccupazioni provenienti da alcune parti interessate relative a operazioni di trasferimento di giocatori e tali preoccupazioni sono dovute ad una mancanza di trasparenza, eccessive spese di mercato e un mancato utilizzo di giocatori locali. Per contrastare tutto ciò le parti si devono sforzare per rafforzare le politiche relative a tali materie cercando di realizzare un sistema che vada incontro ai bisogni del

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calcio europeo e allo stesso tempo che sia compatibile con gli standard legali europei. Il mantenimento di tale equilibrio competitivo è essenziale per un lungo e salutare sviluppo dello sport.

Il richiamo all’aspetto finanziario è presente anche all’interno di questo secondo accordo di cooperazione95. Le politiche portate avanti in comunione dalle due Istituzioni, volte a migliorare la trasparenza finanziaria, la stabilità e una gestione responsabile delle finanze, come il Fair Play Finanziario, sono la chiave per promuovere una buona governance. Le parti in questo accordo confermano il loro appoggio ai meccanismi di solidarietà finanziaria in ambito sportivo il quale aiuta a stabilire e rinforzare il collegamento tra lo sport amatoriale e lo sport professionistico.

La medesima stretta collaborazione tra le parti interessate è necessaria per combattere le ingiustizie presenti nello sport come ad esempio la violenza, il doping e le partite truccate. L'Unione Europea e la UEFA condividono l’ambizione di prevenire che il settore sportivo venga usato come fonte di riciclaggio di denaro. La UEFA ha riconosciuto gli sforzi fatti dalla Commissione attraverso l’individuazione e la valutazione dei rischi relativi al giro di denaro sporco presenti nell’Unione Europea e si impegna a sostenere la stessa Istituzione in tutte le sue azioni volte all’eliminazione di tale piaga sociale. Le parti sono altrettanto consapevoli del loro cruciale ruolo di “informatore” nel momento della lotta e repressione al riciclaggio, frode e corruzione. Alla luce di tutto ciò, le parti affermano il loro supporto per l’introduzione di meccanismi aventi la funzione di rilevare tali infrazioni. Anche all’interno di questo ambito, si riconosce l’importanza dell’equità fiscale e il bisogno di far fronte ai fenomeni di evasione e di frode. La modifica proposta dalla direttiva sulla

95 ANNEX to the Commission Decision adopting the Arrangement for Cooperation between the

European Commission and the Union of the European Football Associations (UEFA), Brussels, 19.2.2018 C(2018) 876 final.

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cooperazione amministrativa96, una volta approvata, porterà maggiore trasparenza, in particolare nel lavoro degli intermediari, dando loro consigli utili relativi alle materie finanziarie, i quali potrebbero essere utili anche per il settore sportivo.

Dall'analisi congiunta di questi due accordi di cooperazione possiamo dedurre come l’Unione Europea e la UEFA siano alla costante ricerca di soluzioni atte allo sviluppo della buona governance. L'ambizione condivisa dalle due Istituzioni deve perdurare nel tempo a causa della crescente espansione di fenomeni negativi che tentano di destabilizzare il mondo dello sport. Futuri incontri tra gli alti dirigenti delle due parti in causa saranno necessari per il rinnovamento di tali accordi o per la costituzione di ulteriori, sempre con lo sguardo rivolto al miglioramento della gestione del settore sportivo.

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CAPITOLO III

IL SISTEMA LICENZE UEFA E IL FAIR

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