• Non ci sono risultati.

Genesi dello strumento

IV. OSSERVANDO LA FRONTIERA. Interventi di contrasto alla povertà ed

5. Progetto di Accompagnamento Economico della Caritas di Trieste

5.1 Genesi dello strumento

Nel 2007 l‘Associazione Accoglienza Caritas Trieste ha istituito un servizio di microcredito rivolto a persone e famiglie che non riescono a far fronte a necessità economiche straordinarie, che si trovano in condizioni di sovra-indebitamento o in difficoltà nella gestione del proprio budget. Aveva infatti registrato situazioni di grave disagio economico familiare provocato dal tentativo di mantenere un tenore di vita superiore alle proprie disponibilità, legato a volte anche a dipendenze, che le persone avevano tentato di risolvere ricorrendo a finanziarie che, talvolta, sfioravano i limiti dell‘usura; il tutto aggravato in molti casi dalla revisione delle rate del mutuo a tasso variabile. Si è riscontrato quindi che l‘incapacità nella gestione del bilancio familiare e un uso scorretto del credito al consumo portavano interi nuclei familiari, anche con redditi consistenti, alla povertà. L‘aumento del ricorso al credito al consumo con conseguente

sovra-indebitamento è risultato l‘aspetto più preoccupante del disagio economico delle famiglie che si rivolgevano alla Caritas.

I dati del progetto, tuttavia, nel corso del 2008 hanno registrato un forte calo delle erogazioni di microcredito, a causa della non bancabilità delle persone che lo richiedevano. Nel corso dello stesso anno, con il protrarsi della crisi economico finanziaria, anche la Caritas di Trieste ha visto affluire ai propri servizi di ascolto, accoglienza ed accompagnamento, una fascia di popolazione che non si era mai rivolta ai servizi sia pubblici che privati. Viene pertanto avviato in via sperimentale un progetto di accompagnamento economico (AE), rivolto alla presa in carico delle situazioni per le quali non risulti attivabile il microcredito. Nello specifico, la sperimentazione consiste in un servizio di accompagnamento economico con tutoraggio per risolvere i problemi e per educare le persone a individuare uno stile di vita e una gestione economica familiare coerente con le proprie possibilità, razionalizzando l‘utilizzo del credito, in particolare quello al consumo.

Il progetto di AE, di fatto, si articola in più interventi diversificati in base alle caratteristiche specifiche delle situazioni da affrontare e in specifico:

- azioni di tutoraggio rivolte a persone con problemi di gestione del bilancio

familiare che accettano di percorrere un progetto volto a cercare di risolvere i problemi di carattere economico;

- erogazione di contributi a fondo perduto per persone che si trovano con improvvise necessità economiche (canone d‘affitto, bolletta di importo elevato, acquisto di elettrodomestici ecc.) e sono prive di reddito o con reddito insufficiente a pagare una rata di prestito;

- prestiti concessi a persone con difficoltà improvvise o che devono

chiudere posizioni debitore arretrate di utenze, affitto, finanziarie in modo risolutorio, che dispongano però di un reddito, anche se non a tempo indeterminato;

- accompagnamento economico, inteso come tutoraggio e monitoraggio del

bilancio familiare, rivolto a tutte le persone prese in carico, a prescindere dall‘attivazione o meno della misura economica che eventualmente viene attivata.

Nel caso in cui, attraverso la razionalizzazione delle risorse economiche a disposizione e/o l‘attivazione delle reti primarie di sostegno, la persona possa uscire dalla situazione di disagio economico, allora viene fornita solo una consulenza atta a definire il percorso più consono alla risoluzione del problema stesso. Nei casi in cui vi sia la necessità di un intervento economico invece viene scelto uno dei due interventi sopraindicati.

Per la realizzazione del progetto sono stati costituiti due fondi di solidarietà (uno per le persone residenti nel comune di Trieste, l‘altro per quelle residenti nei comuni di Muggia e di S. Dorligo della Valle/Dolina) che erogano in parte contributi a fondo perduto per un massimo di 1.000 euro e in parte prestiti di solidarietà senza interessi per un massimo di 3.000 euro per una durata di 30 mesi.

Il fondo è stato istituito a partire da risorse interne alla Caritas alle quali si sono aggiunti contributi di vari enti, pubblici e privati. Gli enti pubblici coinvolti sono il Comune di Trieste e l‘Ambito distrettuale di Muggia - San Dorligo della Valle/Dolina con i quali sono stati firmati degli accordi per l‘implementazione dei fondi ma soprattutto per la progettazione di percorsi integrati per la presa in carico integrata di persone con particolari situazioni di sovra indebitamento che non hanno i requisiti per usufruire dell‘assistenza economica dei servizi pubblici. Il loro coinvolgimento nasce dalla necessità di integrare il lavoro di accompagnamento economico con un più ampio discorso di accompagnamento sociale, per evitare il rischio di sostituzione rispetto a problematiche socio-economiche emergenti che difficilmente possono essere prese in carico dai servizi sociali dei Comuni in quanto non rispondono ai requisiti di reddito necessari per accedere all‘assistenza economica, ma anche per un‘oggettiva difficoltà degli

assistenti sociali a fare un vero lavoro di accompagnamento, sia per una questione di prassi operative e organizzative. Nel concreto il rapporto si sostanzia attraverso un lavoro di rete in cui la persona che necessita dell‘accompagnamento economico viene segnalata dal servizio sociale oppure, nel caso in cui si rivolga direttamente alla Caritas, si coinvolge l‘assistente sociale di riferimento per comprendere gli eventuali margini di un lavoro sinergico nella presa in carico.

A questi enti si aggiungono alcuni partner privati (Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, Mediocredito Friuli Venezia Giulia, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Banca di Credito Cooperativo del Carso, AcegasAps, EstEnergy, Ater) coinvolti principalmente nella costituzione del fondo e mantenuti informati periodicamente sull‘andamento del progetto attraverso report e riunioni. Con la Fondazione bancaria CRTrieste c‘è anche un coinvolto diretto nella valutazione dei singoli interventi. I fornitori di luce, acqua, gas e alloggi a edilizia popolare invece, sono coinvolti, attraverso dei protocolli operativi, per favorire lo scambio di informazioni inerenti situazioni di morosità al fine di pianificare interventi volti a sanarle. Le realtà associative (Società 5. Vincenzo provinciale, Rotary Club, Azione Cattolica) oltre a contribuire alla costruzione del fondo, sono presenze territoriali che integrano l‘azione Caritas e dei servizi sociali nella segnalazione di situazioni problematiche. Inoltre, come nel caso dell‘Azione Cattolica, entrano in gioco aspetti educativi attraverso il coinvolgimento sia nella conoscenza dei fenomeni di povertà del proprio territorio sia nella partecipazione rispetto a problematiche sociali emergenti.

Con i partner che hanno soltanto contribuito finanziariamente il rapporto è di tipo informale, con un aggiornamento annuale sull‘andamento del progetto. Col Comune di Trieste e con l‘Ambito distrettuale di Muggia invece è stato sottoscritto un protocollo operativo. Con la Fondazione CRT il rapporto è informale e prevede resoconti economici periodici per l‘erogazione del contributo nonché la partecipazione del vice-Presidente alla

commissione che decide dell‘erogazione dei contributi e dei prestiti. Con la BBC del Carso è stato sottoscritto un prestito quadriennale senza interessi.