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Strumento d‘indagine e somministrazione

IV. OSSERVANDO LA FRONTIERA. Interventi di contrasto alla povertà ed

5. Dal quadro di riferimento teorico alla ricerca empirica

1.3 Strumento d‘indagine e somministrazione

A questo punto era importante individuare lo strumento da utilizzare per avviare l‘indagine. Per quanto detto sopra si è scelto di utilizzare l‘intervista strutturata80

e quindi con domande chiuse. Per quello che riguardava la parte di campione relativo ai progetti di accompagnamento economico si è pensato di utilizzare la modalità CAPI (Computer Assisted

Personale Interviewing)81 mentre per quello che riguardava il campione

79 Questa tecnica è un metodo di campionamento consistente nel selezionare casualmente n unità, a ciascuna delle quali viene chiesto di indicare altre possibili k unita' che appartengono alla stessa popolazione. Il campionamento si dice a valanga perché il campione selezionata casualmente ha la possibilità di coinvolge nuove unità.

Per una trattazione più approfondita rimandiamo a Corbetta (1999).

80 Lo strumento che caratterizza l'intervista strutturata è il questionario, composto da: una breve presentazione della ricerca, una serie di domande da sottoporre all'intervistato, una serie di domande all'intervistatore stesso (che possono riguardare la durata dell'intervista, le reazionidell'intervistato alla situazione di intervista, le caratteristiche dell'ambiente in cui l'intervista ha luogo). Per un maggiore approfondimento, si rimanda a Fideli, Marradi (1996)

81

Si tratta di interviste faccia-a-faccia in cui l‘intervistatore somministra il questionario elettronico avvalendosi di un computer. Ciò consente di ridurre gli errori ed ottimizzare i tempi di elaborazione grazie all‘inserimento diretto dei dati.

casuale si è utilizzata la modalità CAWI (Computer Assisted Web

Interviewing)82 da somministrare attraverso l‘invio via mail. Le associazioni contattare si sono rese disponibili a rendere disponibili le proprie mailing list per l‘invio.

Di seguito si riporta una tabella con le associazioni contattate, il riferimento territoriale e il numero di mail contenute in ogni mailing list messa a disposizione dalle stesse e da cui si evince il numero totale di questionari inviati via mail. A tale numero vanno sommati altri 20 questionari arrivati attraverso segnalazioni riferibili al metodo ―a palla di neve‖ per un totale quindi di 10.230 questionari somministrati con la modalità CAWI.

Tabella 21 – Associazioni che hanno fornito le proprie mailing list e n° di mail per mailing list

Associazione Riferimento territoriale n° mail

Associazione Famiglie Numerose Friuli Venezia Giulia 614 Associazione Genitori Separati e Divorziati Friuli Venezia Giulia 117 Centro di Aiuto alla Vita Friuli Venezia Giulia 459 Società San Vincenzo de Paoli Friuli Venezia Giulia 413

Caritas Gorizia Gorizia 845

Croce Rossa Italiana Gorizia 162

Associazione Vicini di Casa Pordenone 276

Caritas Pordenone Pordenone 1.172

Caritas Trieste Trieste 1.527

Centro Culturale Veritas Trieste 638

Comunità San Martino al Campo Trieste 1.093

Croce Rossa Italiana Trieste 284

Arcigay Trieste Trieste/Gorizia 424

Associazione Nuovi Vicini Udine 341

Caritas Udine Udine 1.845

TOTALE MAIL INVIATE 10.210

Individuati lo strumento da utilizzare e il campione di riferimento, si è fissata la soglia di interviste da raccogliere e la loro localizzazione geografica. Si sono individuate in 90 le interviste di persone afferenti alle soglie ―quasi poveri‖ e ―appena poveri‖, suddivise equamente tra coloro che

82 È un metodo IDC (Internet Data Collection). La somministrazione avviene on-line attraverso una o più pagine web. Per una maggior approfondimento si veda Altieri (2009).

si rivolgono a servizi e che non si rivolgono ad essi. Per la loro localizzazione geografica si è fatto riferimento al numero di abitanti della regione, secondo una ripartizione per province. Naturalmente tale scelta ha posto davanti al vincolo di non dare rilevanza statistica alla indagine.

Di seguito si riporta la tabella con la definizione del campione per distribuzione geografica.

Tabella 22 – Ipotesi di somministrazione questionari (entro le soglie "quasi poveri" e "appena poveri" ), seguiti e non seguiti dai servizi

n° abitanti % N° questionari da somministrare di cui non seguiti dai servizi di cui seguiti dai servizi Provincia di Gorizia 142.627 11,6% 10 5 5 Provincia di Pordenone 313.870 25,4% 22 11 11 Provincia di Trieste 236.546 19,2% 18 9 9 Provincia di Udine 541.036 43,8% 40 20 20 Totale Regione FVG 1.234.079 100,0% 90 45 45

Il passo successivo è stato quello di costruire il questionario, partendo dalla definizione del quadro concettuale della ricerca. Si è operata una scomposizione in aree problematiche e dimensioni concettuali da sondare. Per le prime, ci si è riferiti al capitale sociale, vissuto quotidiano e valori/elementi culturali mentre, per le seconde, si sono scomposte le aree problematiche, rispettivamente, in capitale fisico, umano e relazionale, tempi di vita ed infine in religiosità e valori etici e sociali. In ultimo si è passati dalle dimensioni concettuali alle variabili e agli indicatori. In particolare si è scomposta la dimensione relativa al capitale relazionale in due sottodimensioni (relazioni con reti interne ed esterne nella normalità e relazioni con reti interne ed esterne nella difficoltà). Nello specifico si sono individuati tredici variabili (di cui quattro dicotomiche) e ventuno indicatori. Nell‘ultima parte si è prevista la somministrazione di due domande aperte miranti a sondare le opinioni sui concetti di povertà e ricchezza. L‘ipotesi è stata quella di fare emergere aspetti valoriali nella definizione

degli stessi concetti e comprendere se questi valori hanno un‘influenza rispetto alle scelte di vita e alla prospettive esistenziali.

Di seguito si riportano, sia lo schema del quadro concettuale che la scomposizione in variabili ed indicatori a cui si sono fatte menzione sopra. Per una visione completa del questionario, si rimanda alla sezione ―allegati‖.

Figura 7 – Quadro concettuale della ricerca

AREE PROBLEMATICHE

CAPITALE SOCIALE VISSUTO QUOTIDIANO VALORI ED ELEMENTI

CULTURALI

CAPITALE FISICO

CAPITALE UMANO

CAPITALE RELAZIONALE

TEMPI DI VITA RELIGIOSITA’

VALORI ETICI E SOCIALI D I M . C O N C E T T U A L I

Tabella 23 – Scomposizione delle aree problematiche: dalle dimensioni concettuali agli indicatori AREA PROBLEMATICHE DIMENSIONI CONCETTUALI VARIABILI 83 INDICATORI84 Caratteristiche del

nucleo familiare Variabili strutturali

Griglia variabili strutturali (1,2,3,4,5,6,7,8,9,10) - 1.Sesso - 2.Età - 3.Cittadinanza - 4.Stato civile - 5.Titolo di studio - 6.Condizione lavorativa - 7.Condizione professionale - 8.condizione abitativa - 9.composizione del nucleo convivente

- 10. reddito del nucleo

Capitale sociale Capitale umano - Titolo di studio (5) - Difficoltà economiche (10,12) - 5.Titolo di studio - 10.Reddito del nucleo - 12.Situazione debitoria Capitale fisico - Condizione professionale (7) - Condizione abitativa (8) - Condizioni economiche (10,12) - 7.Condizione professionale - 8.condizione abitativa - 10.Reddito del nucleo - 12.Situazione debitoria Capitale relazionale Relazioni con reti interne ed esterne nella normalità - Relazioni sociali (17) - Partecipazione sociale (18,19)

- 17. Reti di relazioni sociali - 18. frequentazione rete sociale esterna

- 19. Frequenza nella

partecipazione ad attività sociali Relazioni con reti interne ed esterne nella difficoltà

Ruolo delle reti nella presa in carico di situazioni di difficoltà (14)

14.Rete di contrasto nel disagio

Vissuto quotidiano Tempi di vita Scelte nella gestione del tempo (17,18,19)

- 17.Reti di relazioni primarie - 18. Reti relazionali secondarie - 19. Frequenza nella

partecipazione ad attività sociali

Valori ed elementi culturali

Religiosità Rapporto tra fede e scelte di vita (16)

16.Percezione dell’influenza della fede religiosa sulle scelte di vita

Valori etici e sociali

- attribuzione di significati alle

azioni/scelte nella vita quotidiana (15,20,21) - percezione di status sociale ed economico (11,13,20,21)

- 11. Definizione della soglia di povertà soggettiva

- 13. Percezione di impoverimento

- 14. Rete di contrasto nel disagio

- 15. Scelte prioritarie nella percezione del disagio - 20. Attribuzione di significato alla povertà - 21.Attribuzione di significato alla ricchezza 83

Sono riportati tra parentesi gli indicatori che misurano le variabili di riferimento

84 I numeri indicati prima degli indicatori corrispondono ai numeri progressivi delle domande del questionario

Per poter ovviare al problema di una rilevazione mista tra interviste somministrate direttamente e attraverso il web, si è pensato di costruire un questionario online che potesse essere utilizzato in entrambi i casi. Si è utilizzata la versione Basic del software Survey Monkey85.

Completata la costruzione del questionario online, si è avviata una fase di pre-testing con l‘ausilio di operatori sociali della Caritas ed, attraverso i loro suggerimenti, si è provveduto agli aggiustamenti necessari per una corretta comprensione e compilazione del questionario stesso.

Finita questa fase, da una parte, si sono inviati via mail i questionari alle mailing list fornite dalle associazioni e, dall‘altro lato, si è fruito del supporto dei responsabili dei progetti di accompagnamento sociale per l‘individuazione degli intervistati in qualità di persone prese in carico dai progetti e ricadenti nelle fasce ―quasi poveri‖ e ―appena poveri‖86

.

85

http://it.surveymonkey.com/

86 Nei progetti di Accompagnamento Economico si raccolgono informazioni dettagliate sui bilanci familiari e quindi anche sulla situazione reddituale delle persone prese in carico.

Di seguito, si riporta uno schema relativo ai questionari somministrati, con la specifica relativa all‘utilizzo delle due tecniche, CAPI e CAWI.

Tabella 24 – Questionari somministrati con metodologia CAWI e CAPI

Com p u te r As s is te d W e b In te rwi e v (CAWI )

Totale spediti web 10.230

Totale arrivati web 477 4,7% % su totale spediti web Totale completi87 364 3,6% % su totale spediti web Totale entro le soglie "quasi

poveri" e "appena poveri"

(non presi in carico da servizi)

55 15,1% % su totale completi Totale entro le soglie "quasi

poveri" e "appena poveri"

(presi in carico da servizi)

4 1,1% % su totale completi Com p u te r As s is te d Pe rs o n a l In te rwi e v (CAPI) Totale completi 51

Totale entro le soglie "quasi poveri" e "appena poveri"

(presi in carico da servizi)

25 49,0% % su totale CAPI To ta le (CAWI +CAPI)

Totale questionari completi 415 Totale entro le soglie "quasi

poveri" e "appena poveri"

(non presi in carico da servizi)

55 Totale entro le soglie "quasi

poveri" e "appena poveri"

(presi in carico da servizi)

29 Totale completi entro le

soglie "quasi poveri" e "appena poveri" (non presi e presi in carico da servizi)

84 20,2% % su totale completi

Dalla tabella 24 si può evidenziare come:

- rispetto alla somministrazione con le tecnica CAWI, sul totale dei questionari spediti, si è avuto un ritorno pari al 4,7% (3,6% questionari completi). Il dato è sostanzialmente allineato a quanto rilevato da alcune aziende specializzate in questo tipo di somministrazione88;

- sempre nel CAWI, il 15,1% dei questionari completi ha riguardato persone non prese in carico dai servizi che si attestano dentro le due soglie di riferimento mentre l‘1,1% è sempre dentro le soglie ma è preso in carico dai servizi. Il dato è particolarmente significativo perché: è riuscito a saturare la

87 Si definiscono completi quei questionari in cui sono state completate almeno il 70% delle risposte (con l‘obbligo delle risposte relative a composizione del nucleo familiare e reddito percepito – dati necessari all‘individuazione delle soglie di povertà).

parte di campione relativa a persone non prese in carico (55 interviste sulle 45 ipotizzate) 89; il dato non è molto lontano dalla percentuale del 12,3% indicato dall‘Istat quale somma dei ―quasi poveri‖ e ―appena poveri‖ in Friuli Venezia Giulia e quindi in linea con i trend indicati dalle statistiche ufficiali;

- l‘ultima sottolineatura sui CAWI riguarda la saturazione del campione riferito alle persone non prese in carico. Mentre per Trieste e Gorizia si è raggiunto l‘obiettivo (a Trieste si sono raccolti 29 questionari completi su 9 ipotizzati), si evidenziano dei saldi negativi a Pordenone e Udine. Oltre alla possibile difficoltà di far emergere situazioni di impoverimento, una possibile causa potrebbe risiedere nel fatto che, delle quindici realtà che si sono rese disponibili ad inviare il questionario alla propria mailing list, soltanto due sono radicate territorialmente nella provincia di Udine e due in quella di Pordenone. Si faceva leva sulle associazioni a carattere regionale ma è probabile che, a dispetto della loro formale appartenenza ―diffusa‖, siano più radicati nel territorio in cui hanno sede.

- rispetto alla somministrazione CAPI, si sono avuti dei problemi di saturazione del campione, in questo caso di persone prese in carico dai servizi. Infatti su 51 interviste effettuale solo il 49,0% è riuscito a rientrare nelle soglie individuate. I problemi principali si sono avuti ad Udine con solo 5 interviste su 20 ipotizzate che sono rientrate dentro le due soglie. Questa situazioni si è generata in primis per una mancata disponibilità da parte degli utenti Caritas a farsi intervistare. Ma da un approfondimento con i referenti del progetto di accompagnamento economico di Udine, è emerso che gli stessi avevano ipotizzato in fase di stesura del progetto una presa in carico delle situazioni a rischio povertà ma nella pratica si sono trovati utenti appartenenti alla fascia di ―sicuramente poveri‖, cioè in situazioni conclamate di povertà e quindi fuori dal target che interessava la ricerca.

89 Questa informazione si deduce dall‘incrocio dei CAPI (somministrata a persone seguite dai progetti di accompagnamento economico) e dai CAWI, al netto delle persone che hanno dichiarato di essere prese in carico da un qualche servizio alla persona, sia pubblico che del privato sociale e del volontariato.

Tale situazione non si è evidenziata in maniera così marcata nella altre Caritas coinvolte nell‘indagine. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva dei questionari relativi a persone dentro le due soglie di povertà con la distinzione di presi/non presi in carico dei servizi e con l‘evidenza dei saldi negativi delle due tipologie e del totale.

Tabella 25 – Riepilogo questionari ipotizzati/completi entro le soglie “quasi poveri” e “appena poveri” – suddivisione per province

Non presi in carico Presi in carico Totale

Provincia Ipotizzati Completi Saldo Ipotizzati Completi Saldo Ipotizzati Completi Saldo

Gorizia 5 6 1 5 3 -2 10 9 -1

Pordenone 11 6 -5 11 10 -1 22 16 -6

Trieste 9 29 20 9 11 2 18 40 22

Udine 20 14 -6 20 5 -15 40 19 -21

Totale 45 55 10 45 29 -16 90 84 -6

Visti i risultati della somministrazione, si è proceduto con un rimodellamento dell‘ipotesi iniziale relativa alla somministrazione, andando a raggruppare le province di Gorizia, Pordenone e Udine sotto la voce ―Resto Regione‖ e realizzando una comparazione con la provincia di Trieste.

Tabella 26 – Riepilogo questionari ipotizzati/completi entro le soglie “quasi poveri” e “appena poveri” – II ipotesi

Non presi in carico Presi in carico Totale

Ipotizzati Completi Saldo Ipotizzati Completi Saldo Ipotizzati Completi Saldo

Provincia di

Trieste 9 29 20 9 11 2 18 40 22

Resto

Regione 36 26 -10 36 18 -18 72 44 -28

Totale 45 55 10 45 29 -16 90 84 -6