• Non ci sono risultati.

Le lettere autografe di Giovanni Battista Cavalcaselle a Pietro Mugna qui pubblicate sono conservate nella busta E. 76 del Fondo Epistolari presso la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza. La collocazione attuale non coincide con quella in vigore fino al 1992 e, rispetto ad essa, razionalizza e semplifica l’ordinamento dei materiali, ora archiviati in serie unica e secondo uno stretto ordine alfabetico. I testi sono pubblicati rispettando la loro forma originaria, che presenta ipercorrettismi e scem- piamenti da ricondurre alla patina linguistica dell’autore. Per una maggiore leggibilità, si è minimamente intervenuti sulla punteggiatura. A livello ortografico, è stato regolarizzato l’uso dell’apostrofo davanti a parole maschili e femminili che inizia- no con la vocale, si è scelta la forma univerbata per le congiunzioni e gli avverbi, si sono distinti da congiunzione e dà verbo,

j è stato regolarizzato in i, in un caso ve l’ho spedirò è stato corretto in ve lo spedirò e potrete d’armi in potrete darmi. Le

abbreviazioni sono state sciolte fra parentesi tonde solo laddove necessario. Eventuali integrazioni sono indicate fra parentesi angolate. Fra parentesi quadre sono state indicate in corsivo eventuali note dell’editore. Le parti sottolineate del testo origina- le sono state riprodotte in caratteri corsivi, come pure i titoli delle monografie citate dal Cavalcaselle, mentre eventuali titoli di riviste sono state poste fra virgolette basse secondo l’uso moderno. Le lettere sono state numerate con caratteri romani e per ciascuna viene fornita una doppia datazione, una editoriale e l’altra nella stessa forma adottata dal Cavalcaselle. Le lettere senza indicazione di luogo e data sono contraddistinte dalle sigle s.l. (=senza luogo) e s.d. (=senza data) e, fra parentesi qua- dre, si aggiungono eventuali indicazioni spazio-temporali ricavabili da elementi interni ed esterni al documento esaminato.

I. Firenze, 1 settembre 1869 II. Firenze, 19 settembre 1869 III. Firenze, 4 ottobre 1869 IV. Firenze, 13 ottobre 1869 V. Firenze, 22 ottobre 1869 VI. Firenze, 30 novembre 1869 VII. Firenze, 13 febbraio 1870 VIII. [Firenze], 6 maggio 1870 IX. Firenze, 5 giugno 1870 X. Firenze, 18 giugno 1876 XI. Firenze, 5 luglio 1870 XII. Firenze, 27 agosto 1870

XIII. s.l. s.d. [Firenze], 3 settembre [1870] XIV. Firenze, 12 settembre 1870 XV. Firenze, 15 settembre 1870 XVI. Firenze, 20 settembre 1870 XVII. Firenze, 4 ottobre 1870

XVIII. s.l. s.d. [Firenze, autunno 1870] XIX. Firenze, 30 ottobre 1870

XX. Firenze, 6 novembre 1870 XXI. Firenze, 22 novembre 1870 XXII. s.l. s.d. [Firenze, fine dicembre 1870] XXIII. Firenze, 23 febbraio 1871 XXIV. Firenze, 10 marzo 1871 XXV. s.l. [Firenze], 21 marzo 1871 XXVI. s.l. [Firenze] 5 aprile 1871 XXVII. s.l. [Firenze], 12 aprile 1871 XXVIII. Firenze, 3 giugno 1871 XXIX. s.d. [post 28 giugno 1871] XXX. Firenze, 4 luglio 1871 XXXI. [Firenze], 31 luglio 1871 XXXII. Firenze, 10 settembre 1871 XXXIII. Firenze, 28 settembre 1871 XXXIV. s.l. s.d. [ottobre 1871]

XXXV. Firenze, 3 ottobre 1871 XXXVI. [Firenze], 19 ottobre 1871

XXXVII. s.l. s.d. [Firenze, post 19 ottobre 1871] XXXVIII. Roma, 9 novembre 1871

XXXIX. Firenze, 23 dicembre 1871 XL. Roma, 14 aprile 1872

XLI. s.l. s.d. [Roma, 1873] XLII. Roma,15 aprile 1876 XLIII. Roma, 19 maggio 1876 XLIV. Roma, 29 maggio 1876 XLV. Roma, 9 giugno 1876 XLVI. Roma, 27 giugno 1876 XLVII. Roma, 14 luglio 1876 XLVIII. Roma, 19 gennaio 1877 XLIX. Roma, 6 maggio 1877 L. Roma, 21 novembre 1877 LI. Roma, 24 dicembre 1878

263 262

I

F

irenze

, 1

setteMbre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle consiglia a Pietro Mugna di scrivere una lettera al Consiglio di amministrazione dei Successori Le Monnier per proporre la stampa dell’edizione italiana della New History of painting in North Italy (Crowe, Cavalcaselle 1864; Iidem

1866), traducendo il testo dal tedesco (Crowe, Cavalcaselle 1869). Vi è la possibilità di richiedere da Lipsia i clichés di tredici

illustrazioni al prezzo di 375 franchi, ma, a suo parere, a parte qualche pianta geometrica, non sono necessarie (cfr. lettere VI, VII, XXIV, XXXVI e XXXVII). Il secondo volume dell’edizione tedesca non gli è ancora stato spedito (cfr. lettere IV, V e VI).

1 settembre 1859 Firenze Caro Mugna,

Barbèra va per le lunghe. Ora adduce la scusa della malattia dell’imperatore dei Francesi. Vengo con- sigliato da persona che ha cognizione di causa intorno a quello che vi scrivo, che voi fate la vostra pro- posta ai Successori Le Monnier dirigendo la lettera al “Segretario del Consiglio di amministrazione della Società dei Successori Le Monnier”, mandando la lettera aperta a me perché la faccia recapitare nel modo che mi viene suggerito.

Credo che per ora si sia bene che non ne facciate parola al Selvatico. Il tutto vostro

G. B. Cavalcaselle

N.B.

Potete dire che volete fare un’edizione italiana da quella tedesca, essendo questa stata riveduta, corretta e fate delle aggiunte dagli autori.

Quanto alle incisioni in legno, se le vogliono, si potranno avere i clichés delle 13 illustrazioni del volu- me Io. per 375 franchi da Lipsia, ma tali illustrazioni non sono assolutamente necessarie, meno qualche

pianta geometrica. Aspetto risposta.

Il IIo vol. tedesco non è ancora giunto a Firenze. Addio di nuovo

II

F

irenze

, 19

setteMbre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle comunica all’abate Mugna il giudizio positivo del Consiglio di amministrazione Le Monnier sull’opera proposta per la stampa, tuttavia è necessario abbassare il prezzo per la traduzione, in quanto la richiesta avanzata è stata considerata eccessiva. Mugna può quindi ritenersi libero di accettare o rifiutare, purché glielo comunichi, indirizzando le eventuali lettere direttamente al suo indirizzo fermo posta a Firenze e non presso il Museo del Bargello. Alla fine Cavalcaselle dice che sta lavorando assiduamente al quinto volume dell’edizione inglese (cfr. lettere VII, X e XI): la prima metà del lavoro è pronta per la stampa, e nei mesi successivi attenderà alla continuazione.

19. se(ttem)bre 1869 Firenze Mio caro e buon amico,

Ieri sono stato dal Le Monnier, il quale mi disse che il Consiglio desiderava di farne la pubblicazione, ma dopo aver fatto i conti, trovando ch’era troppo costosa la traduzione, domandava col suo mezzo un ribasso di prezzo. Risposi che subito dopo ch’esso mi aveva fatto conoscere che per le Lire 25 al foglio l’affare si poteva concludere vi avevo scritto in proposito, e che voi, da buon amico, mi avete risposto che per il solo piacere di vedere la traduzione, e non spinto da interesse veruno, eravate disposto di accettare di fare il lavoro per le Lire 25, sempre che s’inte‹n›desse un’affare concluso. Le Monnier rispose che esso riteneva

un affare come concluso, ma che però occorreva l’approvazione del Consiglio, il qual Consiglio si sarebbe addunato ai primi del mese venturo. Io credo dalle parole, e dal modo come mi parlò Le Monnier, che la cosa sia sicura, essendo impegnato anch’esso, ma come vedete la cosa non è fatta.

Dunque voi siete in tempo di pensare, se credete che con altri si possa concludere l’affare a migliori con- dizioni e scrivermelo. Non desidero che voi siate sacrificato per conto mio.

Forse la domanda fatta al Barbèra (di L. 30 al foglio) si sarà conosciuta da quei Signori ai quali ho fatta la domanda di £. 32 e di più di altre £. 100 per ogni vole. tedesco per me. Considerate che la riduzione

domandata dal Le Monnier di Lire 25, accordando a me Lire 100 per ogni volume del tedesco corrispon- desse alle Lire 30 domandate al Barbèra.

Dovevo pensare quando ero giovane a darmi una educazione letteraria, perché con quella avrei potuto guadagnarmi i mezzi per campare un poco meglio. Quello poi che mi rattrista grandemente si è che mo- rendo lascio la mia buona [cancellato] moglie sprovvista di mezzi, ma passiamo ad altro. Vi prego, scri- vendomi, di non indirizzare le lettere al Bargello, ma al mio solo nome e cognome - ferme in posta. Firenze. L’ispettore del Bargello, che vuol dire carcere, ha datto al naso di qualcuno del Museo.

Salutatemi tanto il buon Tolomei, nonchè il Marchese Selvatico.

Soportate le noie che vi do e credetemi sempre riconoscente deela (sic) bontà che mi mostrate. Addio di cuore.

Il vostro devotissimo amico G. B. Cavalcaselle

Continuo a lavorare assiduo al quinto volume dell’inglese il quale è già poco più della metà, bello e spedi- to al mio amico il quale lo ha scritto in inglese e sta pronto per la stampa. Ora mi rimane la continuazione la quale mi terrà ancora occupato per diversi mesi. Quando vedete i Marconati salutatemi, anzi Augusto vi parlerà a nome mio riguardo a quel Girolamo Santi che dipingeva a Padova.

III

F

irenze

, 4

ottobre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle comunica che al successivo Consiglio di amministrazione della Le Monnier verrà discussa la loro proposta finale per la pubblicazione al costo di Lire 30 al foglio, già presentata a suo tempo al Barbèra. Cavalcaselle riferisce che, su «Antologia» è apparso un articolo sulla traduzione tedesca dell’opera. Chiede a Mugna di avvisarlo non appena sarà arrivato a Padova e di inviargli un suo parere sul libro.

Si fa riferimento alla recensione di Gaetano Milanesi (1868, pp. 144, 147) che però non cità l’edizione tedesca il primo volume della quale è del 1869. In questa recensione Milanesi mette in luce la novità di metodo. Rapportabile a quello degli studiosi tedeschi e inglesi: «noi vediamo che essi trattando la storia delle arti nostre non discompagnano la erudizione critica dalla cognizione artistica; usando una continua diligenza nella ricerca e studio dei fatti, delle occasioni e de’ tempi loro».

4. ottobre 1869. Firenze Caro Signore ed amico,

Aspettava a rispondere per darvi qualche risposta.

La persona alla quale ho affidato la condotta dell’affare mi dice che la cosa è bene avviata, ma che il Con- siglio dei Successori Le Monnier non si radunerà che alla riapertura delle Camere. Le condizioni saranno le stesse che voi avete fatte al Barbèra di £ 30 al foglio, cosa che quei Signori già conoscevano.

Speriamo bene.

Conservatemi la vostra buona amicizia, che ne ho bisogno e credetemi sempre. Il vostro devotissimo

265 264

Monnier ai suoi Successori.

Aspetto di conoscere se voi l’approvate o lo cambiate et cetera.

Se la traduzione, come spero, si farà, dovrò tutto a voi e ve ne sarò obbligato per tutta la vita. In aspettativa d’ un vostro riscontro, credetemi con tutta la stima ed amicizia.

Il vostro G. B. Cavalcaselle

N.B. Il 2o volume non l’ho ancora ricevuto, ma mi si scrive da Lipsia che mi è stato spedito. Subito l’avrò

ve lo manderò.

VI

F

irenze

, 30

noVeMbre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle comunica a Mugna di avere ricevuto rassicurazioni da parte del Le Monnier circa l’approvazione dell’accordo per la stampa e per la traduzione. Si tratta di aspettare che il Consiglio di amministrazione si riunisca nuovamente. Riferisce poi di avere parlato anche con l’amico Atto Vannucci, che consiglia di attendere la convocazione del Consiglio e poi, nel caso la proposta venisse rigettata, di rivolgersi alla persona con cui l’abate è in contatto, per concludere con quest’ultima l’affare e ritirare la proposta fatta a Le Monnier.

Si riserva di parlare delle note di Max Jordan in altra occasione (cfr. lettere XIV, XXI e XXII).

Al termine della lettera Cavalcaselle ricorda a Mugna che a Lipsia sono disponibili per 375 franchi i clichés per le illustrazio- ni (cfr. lettere I, VII, XXIV, XXXVI e XXXVII) e gli promette di spedirgli quello stesso giorno il secondo volume dell’edizione tedesca (cfr. lettere I, IV, V) e un estratto dagli «Annali danteschi» di Dresda sulla questione del ritratto di Dante (cfr. lettere IV, VII, XX, XXI, XXIII e L).

30 9bre 1869 Firenze Carissimo mio amico,

Quanto vi debbo della premura che mi mostrate! Ecco come sono le cose col Le Monnier.

Ho presentato la lettera, che voi conoscete, allo stesso Le Monnier il quale la lesse e approvò. Esso con- cluse dicendomi che, se dipendesse da lui, l’affare sarebbe concluso e s’incaricava di far avere la lettera al Consiglio d’amministrazione, del quale il presidente è il Ricasoli, raccomandando la traduzione. È stato pure parlato anco al Segretario Sansone D’Ancona, nonchè al Protonotari, i quali promisero d’appog- giare la domanda. Il Consiglio doveva adunarsi col riaprire della Camera, ma per quello che è avvenuto il Ricasoli si è allontanato da Firenze e per mancanza di numero rimisero l’adunanza di alcuni giorni. Ricevuta la vostra andai dall’amico Atto Vannucci, al quale fatto conoscere quello che voi mi avete scritto, mi disse ch’esso pure aspettava che il Consiglio s’adunasse, e che aveva avuto in risposta dal D’Ancona che tra qualche giorno si sarebbero raccolti. Il Vannucci mi consiglia ad aspettare, molto più che, da quanto esso ne sapeva, gli sembrava sicuro il nostro affare coi Successori Le Monnier. Mi disse che potevate regolarvi di nuovo con chi ne fa la domanda d’induggiare qualche giorno fino che si ha avuta una risposta da Le Monnier.

Io poi penso che se la persona di cui voi mi scrivete è sicura, concludete, e mi avvisate di ciò per lettera, così io andrò dal Le Monnier a ritirare la mia domanda.

Del resto fate voi come credete meglio. Salutatemi Selvatico.

Quanto poi alla domanda che mi fate riguardo alle note del Jordan, ne parleremo in altra occasione. Ricordatevi che, se vogliono le illustrazioni in legno (cioè i clichés), quelle del primo volume costano franchi 375.

Vi spedisco oggi stesso il volume II della traduzione tedesca, più un libretto (parte degli «Annali dante- schi» che si stampano in Dresda) che riguarda al ritratto di Dante. Subito che ve ne siete servito e fatti gli estratti, ritornatemelo perché lo dia al suo padrone.

Perdonate se mi sono dimenticato di accusare ricevuta del vostro libro su Dante in Germania. Quando Nell’ultimo numero della «Antologia» si ricorda la traduzione tedesca. Quando sarete a Padova, scrivete-

melo. Subito che io avrò qualche cosa a comunicarvi lo farò! State sano, addio di nuovo. Ora che leggete il libro, cosa ve ne pare?

IV

F

irenze

, 13

ottobre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle comunica a Mugna che Le Monnier ha posto la condizione di ridurre il prezzo della traduzione da 30 a 25 lire a foglio. Chiede dunque all’interlocutore di decidere se abbassare il prezzo o se, in presenza di migliori offerte, abbandonare la casa editrice Le Monnier. Alla fine della lettera gli domanda se ha potuto visionare il secondo volume in tedesco (cfr. lettere II e V) e se ha ricevuto l’opuscolo sul ritratto di Dante che gli ha mandato (lettere VI, VII, XVI, e XXI). Cfr. Cavalcaselle 1864,

1865; Crowe, Cavalcaselle 1869, II.

13 8bre.1869 Firenze Carissimo amico,

Ecco la risposta che mi ha fatto avere, a voce, Le Monnier da parte dei Successori.

Essi trovano che è troppo alto il prezzo delle Lire 32 al foglio per una traduzione, mentre per un lavoro originale non danno più di Lire 500 al volume.

Aspettano dunque una riduzione di prezzo. Le Monnier, in modo confidenziale, mi ha fatto dire che cre- derebbe che per Lire 25 al foglio l’affare si potrebbe concludere.

Le altre domande poste nella mia lettera (che voi conoscete) sono state accettate, per cui anco le Lire 100 al volume per me. A voi, come pratico di tali affari e di più che avete il faticoso compito della traduzione, sta il decidere.

Aspetto dunque una vostra lettera in proposito. Cioè se debbo trattare riducendo il prezzo fino alle Lire 25 oppure, se avete altra occasione a migliori patti, romperla coi Successori del Le Monnier.

Credetemi sempre Il vostro devotissimo G. B. Cavalcaselle

Spero avrete ricevuto il vol. II del tedesco, più un opuscolo sul ritratto del Dante. Ho incontrato Protono- tari e mi ha detto di dirvi che riduciate il prezzo.

Salutatemi il Marchese Selvatico. Addio di nuovo. Rispondetemi ferma in posta.

V

F

irenze

, 22

ottobre

1869

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle invia in visione a Mugna copia della proposta contrattuale per i Successori Le Monnier, chiedendo al corrispon- dente di esprimersi al riguardo. Promette di inviargli il secondo volume dell’edizione tedesca (cfr. lettere I e IV) non appena lo riceverà da Lipsia. Alla fine della lettera fa nuovamente riferimento al secondo volume tedesco (cfr. lettere I e IV), che dovrebbe essere stato inviato da Lipsia e arrivare nei giorni successivi (Crowe, Cavalcaselle 1869, II).

Firenze 22. ot. 1869 Mio caro buon amico,

267 266

ballo convien ballare.

Voi mi domandate, con quella bontà rara che è una delle belle doti del vostro animo, cosa penso del m(ano)s(critto). Vi risponderò francamente, mio buon amico, che a cagione della mia vista, converrebbe che lo scritto fosse più grande, ed in mezza colonna, cosa questa a cui può rimediarsi. Io ho dato il vostro m(ano)s(critto) a leggere ad un mio amico che conosce l’inglese ed ha l’edizione inglese, il quale me lo restituì ieri, dicendomi che va bene e solo manca quell’ultima limatura solita a darsi alla fine, cosa che voi stesso mi avete detto di abbisognare. Esso però mi disse che sarebbe necessario che io lo rivedessi, cosa anco questa che voi desiderate che io faccia. Ora dunque trattasi di sapere se io debbo avere il vo- stro m(anoscritt)o copiato di nuovo al modo che vi ho detto, oppure aspettare le prime prove di stampa. Se la spesa non fosse forte io pensarei di farlo copiare di nuovo. Ho anco delle correzioni a farsi per le quali occorre un poco di tempo per prepararmi, correzioni che nella edizione tedesca per necessità credo si metteranno nel vole. IIIo., cosa questa per la quale io debbo sentire cosa pensa il mio amico Crowe a

Lipsia. Frattanto voi potete continuare la traduzione, e forse non è male che prima di venire sopra a quello che avete fatto, terminiate il volume. Scrivetemi se devo spedirvi il vostro m(anoscritt)o per farlo copiare di nuovo [e ciò perché non ho denaro per farlo fare]. Voi poi potreste rimandarmelo a pezzi col mezzo postale assicurandolo, così io potrei pezzo per pezzo leggerlo. Sappiate che ho avuto una visita dal Milanesi (resta però la cosa tra noi), il quale mi disse che era contento che si facesse la pubblicazione, soggiungendo che, se non era temerità la sua, si offriva per vedere le prove di stampa. Io non poteva che ringraziarlo accettando. Più occhi vi saranno sopra meglio sarà. Non ci vuole che un’anima buona e generosa come la vostra per sopportare tante noie che vi do.

Vi prego di salutarmi il Marchese Selvatico ed il Tolomei nonché Marconati, dal quale ho avuto una let- tera giorni sono e sto pensando come potrò servirlo.

Ritorno di nuovo all’offerta Milanesi che non ho creduto di rifiutarla, però prima converrà pensarci sopra bene per conoscere se conviene o no accettarla sia a riguardo vostro, come a quello del mio amico Crowe, come anco per altre considerazioni che si affacceranno anco a voi.

Continuatemi la vostra benevolenza e credetemi sempre. Il vostro devotissimo amico.

G. B. Cavalcaselle 13. feb. 1870 Firenze

VIII

[F

irenze

], 6

MaGGio

1870

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle comunica a Mugna che l’indomani arriverà a Padova il collega inglese Joseph Archer Crowe e avvisa di avere fissato un appuntamento al Caffè Pedrocchi perché si possano conoscere. Crowe gli dirà a voce ciò che lui stesso non ha potuto scrivergli per lettera.

6 maggio 1870 Carissimo amico,

Domani sera alle ore 8 arriverà a Padova, proveniente da Firenze, il mio amico J.A. Crowe. Si fermerà il giorno dopo per poi proseguire il suo viaggio in Germania.

Desidero che vi conosca. Subito giunto in Padova si recherà al caffè Pedrocchi a domandare di voi. Potete lasciargli una riga diretta J. A. Crowe per dirgli ove vi potrà incontrare.

Perdonate della fretta. Il mio amico a voce vi farà conoscere ciò che vi dovrei scrivere, essendo stato fuori di Firenze in sua compagnia per qualche tempo.

Non stancatevi del lavoro che fate. Credetemi sempre Il vostro devotissimo.

G. B. Cavalcaselle

Salutatemi i Marconati ed il Marchese Selvatico. Addio di nuovo. mi scriverete dirigete le lettere ferme in posta Firenze ove io vado due volte al giorno a farne domanda.

Quando vedete Marconati salutatemelo. Ditegli che ho ricevuto i denari da Legnago ed ho già scritto al Quatrième. Addio di nuovo.

Il vostro devotissimo G.B. Cavalcaselle

VII

F

irenze

, 13

Febbraio

1870

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Epistolari, E. 76

Cavalcaselle risponde e si scusa con Mugna per avere tardato a scrivergli. L’argomento è ancora l’accordo con Le Monnier per la pubblicazione, che sembrerebbe essere stato raggiunto, mancando soltanto un’ultima formalità per il perfezionamento. Rimane aperta la questione delle incisioni (cfr. lettere I, VI, XXIV, XXXVI e XXXVII) che Le Monnier, sollecitato dal ministro Cesare Correnti, vorrebbe pubblicare separatamente, con l’obbligo, da parte dello stesso Correnti, di acquistarne cento copie da distribuire alle biblioteche. Cavalcaselle sottolinea come la loro importanza sia scarsa, specialmente se date separatamente