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Datazione 40-60 d.C sulla base di dati epigrafici, stilistici, archeologici.

N. Inventario senza n inventario

2.4 Analisi iconografica

2.4.4 Gli elementi decorat

Passando ora agli elementi decorativi presenti sul corpo delle sfingi cisalpine (cfr. Tab. 2 – Collana), si individuano 6 casi in cui il collo è chiaramente adornato da una collana: uno proveniente da Aquileia (cat. n. 50) e le restanti da Altino (cat. nn. 26, 30, 32, 34, 36). La tipologia documentata è sempre costituita da semplici vaghi di forma perlopiù ovale da cui in metà dei casi (tutti altinati) si

368 Per il cosiddetto Schlichter-Typus cfr. POLASCHEK 1973, p. 23 e BUCCINO 2011, p. 368. 369 Cfr. GHEDINI 1980, p. 112.

distingue quello centrale, di dimensione maggiore e caratterizzato dalla superficie piatta ad indicare probabilmente una gemma incastonata371.

Non figurano sfingi a rilievo tra quelle decorate da collana, così come non ve ne sono tra quelle che hanno il torace fasciato da bende di varia forma e larghezza, documentate invece in 13 esemplari lavorati a tutto tondo (cfr. Tab. 2 – Fasce pettorali): cat. nn. 1 da Piacenza, 14 da Bedriacum, 19 da Monselice, 20 da Adria, 50 da Aquileia e 23, 24, 26, 30, 32, 34-36 da Altino372. Le soluzioni sono

varie ma rientrano essenzialmente in due tipologie principali, con una o più fasce poste orizzontalmente sotto il seno (cat. nn. 19, 20, 26, 30, 32) oppure incrociate al centro del petto (cat. nn. 1, 23, 24, 35, 36, 50). Presenta entrambe le tipologie la sfinge altinate cat. n. 34, mentre la n. 14, da Bedriacum, si distingue per una soluzione insolita, anche se non del tutto chiara, che sembra prevedere una fascia orizzontale posta a coprire il seno373 a cui si aggiungono due bende o nastri che

scendono ai lati del collo, distinti dalle due ciocche laterali di capelli, e si dispongono rigidamente sul petto terminando almeno in un caso con un taglio in sbieco.

Tra le sfingi con fasce incrociate si evidenziano inoltre tre sottogruppi in base al sistema con cui sono poste in connessione al centro del petto (cfr. Tab. 2 - Tipo di connessione fasce incrociate). Vi sono infatti 4 esemplari con fissaggio mediante nodo erculeo (cat. nn. 1 da Piacenza, 34 e 36 da Altino, 50 da Aquileia), 1 con anello (cat. n. 35 da Altino) e 2 con semplice sovrapposizione delle bende (cat. nn. 23 e 24). Risulta chiara la consistente presenza di questa caratterizzazione tra le grandi sfingi associate ai monumenti funerari su podio (3 su 6, laddove l’utilizzo complessivo di fasce pettorali riguarda solamente il 31 % delle 41 sfingi a tutto tondo cisalpine)374, diversamente

dalla scarsità di collane (1 solo caso, cat. n. 50 da Aquileia) e di cercini (1 esemplare, cat. n. 2 da Borgo Panigale). Una particolare concentrazione nella rappresentazione di fasce pettorali emerge tra

371 Cat. nn. 30, 32, 34, tutte da Altino.

372 Rimane dubbia l’identificazione come fascia pettorale per la sfinge altinate n. 28, la quale presenta dei solchi incisi che scendono ai lati del collo, tra i seni e poi girano verso i fianchi.

373 Sembra ragionevole interpretare in questo modo le due sottili linee incise orizzontalmente subito al di sopra e al di sotto del seno.

le sfingi altinati, sia di tipo monumentale che di dimensioni medio-piccole, ove ne sono documentate 8 (rispetto a 13 sfingi totali con fasce pettorali e 19 esemplari altinati a tutto tondo). Si riscontra inoltre una particolarità nella presenza in combinazione variabile di collana, fasce pettorali e cercine tra i capelli. Tutte le sfingi con collana, ad esempio, sono associate anche alla presenza di bande sul petto, indipendentemente dalla tipologia di queste ultime, e per quanto documentabile anche del cercine nella pettinatura375; considerando invece tutti gli esemplari con

cercine si riscontra un’associazione con 4 reperti con collana e 5 con fascia376. Rispetto al totale

documentato, Altino riveste sicuramente una voce di spicco per quanto riguarda la diffusione di elementi decorativi tra le sfingi, con 5 esemplari dei complessivi 6 dotati di collana, 8 su 13 con fasce pettorali e 8 su 11 con cercine. Per quanto il contesto delle sfingi altinati sia particolarmente denso di ritrovamenti all’interno di un medesimo territorio, non si riscontra nulla di equiparabile nemmeno osservando altri raggruppamenti quali ad esempio le sfingi aquileiesi (una sola sfinge con collana e fasce pettorali su 5 a tutto tondo) o quelle relative a Iulia Concordia (nessuna sfinge con elementi decorativi tra le 4 a tutto tondo documentate). Un esempio eclatante della preferenza di gusto altinate per gli elementi decorativi è rappresentato dalla sfinge n. 34, decorata dalla già citata sovrapposizione di fasce orizzontali e incrociate con nodo erculeo e anche da collana e cercine. Tale sovrabbondanza decorativa riscontrata nelle sfingi di Altino parrebbe non casuale, sebbene possa certamente aver risentito in una certa misura di una diffusione locale di tipo imitativo, riscontrabile ad esempio nella rappresentazione esclusivamente altinate della collana con castone centrale.

Al di là del caso altinate, tuttavia, rimane evidente la diffusa associazione combinata dei vari elementi decorativi nelle sfingi cisalpine, forse al fine di sottolinearne l’aspetto femminile (attraverso il tipo di acconciatura dei capelli e di decorazione o esaltazione dei seni) che, come già

375 Documentato per le sfingi cat. nn. 26, 32, 34, 36; le nn. 30 e 50 sono acefale.

376 Cat. nn. 26, 32, 34, 36 con collana e cercine; le medesime più cat. n. 23 con fasce pettorali e cercine. L’analisi dei reperti con fasce pettorali produce specularmente l’associazione con tutte le sfingi con collana e con le cinque appena elencate per la presenza combinata di fasce e cercine.

definito in precedenza, rappresenta uno degli elementi costitutivi della sfinge insieme alle ali e al corpo leonino con mammelle377.

In riferimento particolare alle fasce incrociate sul petto sembra possibile un richiamo al kestòs

himàs di Afrodite, composto da due bande che passando sopra le spalle e sotto le braccia si

incrociano sul petto e sulla schiena378. Si tratta di un elemento che caratterizza tipicamente le

divinità della fecondità, quali Ishtar, Astarte, Atargatis e Afrodite, documentato nel Vicino Oriente già a partire dagli inizi del terzo millennio a.C.379 e con una tale diffusione da essere spesso

associato anche alla raffigurazione di altre figure, alate o meno, quali i demoni della pittura vascolare apula380, gli Eroti381 e le Lase etrusche (in particolare Vanth, demone alato della morte, cfr.

cap. 1.1.2 e fig. 44) queste ultime talvolta adornate anche da una collana.

Si noti inoltre che nelle sfingi cisalpine le fasce incrociate sono perlopiù composte da elementi tubolari con nodo erculeo centrale, conosciuto per il suo significato simbolico e diffuso su collane, fibule e accessori da indossare con valore di amuleto382: le fonti ne citano spesso l’efficacia ad

esempio nell’accelerare la guarigione delle ferite, se posto a chiudere la fasciatura che le copre383 o

nel propiziare la fertilità, secondo l’usanza in cui il marito cinge la moglie con il nodo erculeo384.

Emerge quindi una connessione con la fecondità sia nelle fasce pettorali incrociate che nel nodo erculeo ma vale la pena sottolineare che entrambi, insieme alle altre tipologie di fasciatura adottate nelle sfingi, si inseriscono anche nell’ambito del generico potere magico attribuito nell’antichità a

377 Cfr. supra cap. 1.1.1. Sui tratti distintivi e più visibili della sfinge cfr. SANTORO BIANCHI 1984, p. 28.

378 Sul suo studio approfondito e sull’associazione del termine citato già da Omero (Il. XIV, 214-217) con questo particolare elemento a fasce incrociate cfr. BONNER 1949. Si vedano inoltre riprese più recenti del tema in MASTROCINQUE 2005 e FARAONE 1990, quest’ultimo a p. 229 cita alcuni influssi vicino-orientali nelle celebrazioni del matrimonio greco, come ad esempio l’usanza di donare un amuleto come il kestòs himàs.

379 Cfr. BONNER 1949, p. 1.

380 Associazione citata da SANTORO BIANCHI 1984, p. 27, nota 57.

381 Per la rappresentazione di tale elemento anche su Eroti cfr. ad es. ESPÉRANDIEU 1907, vol. 8, pp. 336-337 e SENA CHIESA 2005, p. 240.

382 Sulla diffusione del nodo erculeo presso i popoli antichi e sui poteri apotropaici ad esso associati cfr. DAREMBERG, SAGLIO 1873, IV, pt. 1, Nodus, pp. 87-88 e FERWERDA 1973.

383 Plin., Nat. Hist. XXXIV, 63-64. 384 Paul., Fest., 63, 18 M, s.v. cingillo.

corde, fasce e nodi e della loro capacità di inibire forze esterne ed eventualmente pericolose per chi le indossa385, ed è in tale ambito che sembrano trovare maggiormente una spiegazione386.