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Inventario senza n di inventario

Datazione 40-60 d.C sulla base di dati epigrafici, stilistici, archeologici.

N. Inventario senza n di inventario

Stato di conservazione Si conserva solamente la parte centrale del corpo, privo di testa,

zampe e parte delle ali.

Luogo di rinvenimento Aquileia (UD)

Modalità di rinvenimento -

Data di rinvenimento -

Monumento di provenienza -

Posizione della sfinge rispetto al

monumento Acroterio

Dimensioni Altezza max. cons. 18 cm

Materiale Calcare

Tipologia scultura A tutto tondo

Tipo iconografico della sfinge Sfinge seduta

Descrizione

Frammento acefalo di sfinge, priva anche delle zampe e di parte delle ali. Presenta i seni femminili e subito di seguito le mammelle ferine, che coprono tutto l’addome.

Le ali sono protese verso l’indietro e unite sul lato dorsale; del piumaggio si conservano parte delle penne copritrici, di forma tondeggiante, e delle remiganti, separate da solchi netti.

Testo epigrafico -

Datazione I sec. d.C.

Bibliografia Inedita

Cat. n. 50

Luogo di conservazione Civico Museo di Storia e Arte, Trieste (ex collezione Zandonati,

acquistata dal Comune di Trieste nel 1870)

N. Inventario Inv. 12592

Stato di conservazione

Si conserva la parte centrale del corpo (ali, torso, parte superiore delle zampe anteriori); testa spezzata alla base del collo, torso all’altezza dell’addome, ala sinistra priva della metà terminale. Superficie scheggiata in prossimità delle ali e della spalla destra.

Luogo di rinvenimento Aquileia

Modalità di rinvenimento -

Data di rinvenimento Seconda metà del XIX secolo

Monumento di provenienza -

Posizione della sfinge rispetto

al monumento Acroterio

Dimensioni Altezza max cons. 65 cm, larghezza (ali) 60 cm, profondità

max cons. 30 cm

Materiale Calcare d’Aurisina

Tipologia scultura A tutto tondo

Tipo iconografico della sfinge Sfinge seduta

Descrizione Frammento di sfinge acefala in posizione seduta, con zampe anteriori flesse e vicine al torso; torace caratterizzato da seni e mammelle rappresentati con uguale forma e proporzione, senza soluzione di continuità fino a tutta la parte di addome conservata, attraversati da una “fascia incrociata” e annodata al centro con nodo erculeo. Una collana a perle, di cui sono visibili 7 vaghi, cinge il collo ed è parzialmente coperta da due ciocche di capelli che scendono ai lati del collo, mentre altre di uguale fattura si portano indietro, a occupare lo spazio tra le ali. Nel punto in cui terminano le ciocche è visibile un solco (circa 3 x 8 cm, profondità 1 cm) forse destinato ad aumentare la stabilità della scultura.

Le ali sono piegate e aderenti al corpo, si innestano dietro le spalle e mostrano una resa sommaria sul lato frontale, con linee oblique a indicare il piumaggio, che contrasta con la grande cura del dettaglio sul lato esterno, visibile sui lati e posteriormente, con penne copritrici dalla conformazione “a squame”, rachide centrale a rilievo e disposte a intervalli regolari su più ordini. Le penne remiganti si conservano solo

nell’ala destra, fino a parte della punta, e mostrano una leggera curvatura verso l’esterno apparentemente compatibile con il volume del posteriore che doveva delinearsi poco più sotto, non conservato.

Testo epigrafico -

Datazione Fine I a.C. - inizi I sec. d.C. (in precedenza fine II-inizio III sec.

d.C. perché connessa al mitreo di Aquileia)

Bibliografia CASARI 2001; BORTOLIN 2012, pp. 203-204, n. 10 e fig. 10b

Immagini Tav. 50

Cat. n. 51

Luogo di conservazione Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (UD)

N. Inventario 437

Stato di conservazione

Frammento di sarcofago: si conserva tutta l’estremità sinistra, inclusi parte del fondo e delle lastre anteriore e posteriore. Tale frammento è associato a un altro reperto che costituisce l’estremità destra del sarcofago (con grifone laterale e genio funerario frontale), di cui quindi mancano solo la parte centrale e il coperchio. Il fianco sinistro è spezzato a metà altezza, le lastre anteriore e posteriore sono spezzate lateralmente e nella parte superiore. Della sfinge mancano la testa, la terminazione della coda e la parte alta delle ali.

Luogo di rinvenimento Aquileia (UD), nel Duomo.

Modalità di rinvenimento -

Data di rinvenimento 1745

Monumento di provenienza Sarcofago

Posizione della sfinge rispetto al

monumento Fianco sinistro di sarcofago

Dimensioni Lastra a rilievo: larghezza max 70 cm, altezza max cons. 50

cm, spessore 11 cm

Materiale Calcare

Tipologia scultura A rilievo

Tipo iconografico della sfinge Sfinge seduta

Sfinge divorante (testa di cinghiale)

Descrizione Fianco di sarcofago raffigurante una sfinge in posizione seduta con zampa sinistra alzata che si impone su di una testa di cinghiale che, come la testa di ariete in cat. nn. 52 e 54, si trova

in posizione verticale probabilmente per economia di spazio. Il corpo leonino è imponente, con zampe molto massicce (soprattutto quelle posteriori) e ciuffi di pelo sia su quelle anteriori che su quelle posteriori; gli artigli sono resi in modo dettagliato. Presenta due coppie di mammelle ferine sotto il ventre mentre la disposizione del seno femminile è poco chiara poiché la resa anatomica risulta poco coerente e fatica a trovare profondità anche per la presenza dell’attacco delle ali, molto avanzate rispetto alla spalla. La linea di frattura lascia intravedere l’attacco dell’ala sinistra. La coda, diversamente dalle sfingi a tutto tondo (nei sarcofagi aquileiesi non si conserva) è piegata e rialzata in analogia al grifone posto sul lato destro del sarcofago.

Delle ali si conservano solamente le penne copritrici e un accenno delle remiganti; le copritrici sono disposte in modo caotico, hanno forma arrotondata e sono attraversate da solchi arcuati con l’intento di rendere i dettagli del piumaggio; nel punto di attacco con il corpo si nota una fascia di piccole penne più a rilievo.

La testa di cinghiale è ugualmente resa con volumetrie massicce e tratti abbastanza grossolani ma coloristici, con numerose ciocche di pelo che ricadono verso il basso.

Si conservano tre lati della cornice, che sui lati destro e sinistro presenta una modanatura, mentre inferiormente non è rifinita ma conserva tracce di lavorazione alla martellina; caratteristiche che si ritrovano anche anteriormente e sul lato destro.

Sulla parte frontale del frammento è visibile la metà inferiore di un genio funerario, nella classica posizione stante con piedi incrociati e torcia capovolta; lo stesso elemento, conservato integralmente, si trova specularmente nella parte destra del sarcofago.

Il lato posteriore del sarcofago è solamente sbozzato.

Testo epigrafico -

Datazione Metà del II d.C.

Bibliografia

SCRINARI 1972, n. 503 (grifo) e 506 (sfinge); GABELMANN 1973, 206 n. 10; CILIBERTO 1996, p. 94 n. 62; F. und O. Harl, Ubi Erat Lupa, http://lupa.at/14473

Cat. n. 52

Luogo di conservazione Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (UD)