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Gli indicatori di performance nella rendicontazione sociale: un’analisi empirica sulla prassi italiana

30 SOCIETA' CATTOLICA DI ASSICURAZIONE

3.3 Le tabelle di sintesi degli indicator

3.3.2 Gli indicatori relativi agli azionisti/soc

Nell’ambito della categoria di stakeholder azionisti/soci si sono potuti riscontrare i seguenti aspetti:

ƒ composizione e dinamica del capitale sociale ƒ finanza etica e indici di borsa di sostenibilità ƒ dati di bilancio

ƒ dati relativi al titolo

ƒ relazioni con investitori e analisti ƒ assemblee e corporate governance ƒ vantaggi riservati ai soci

Composizione e dinamica del capitale sociale

La composizione del capitale sociale può essere espressa attraverso diversi “misuratori”:

ƒ n soci/azionisti ƒ n azioni

ƒ percentuali

Ciascuna di queste unità di misura è atta a rappresentare i seguenti aspetti rilevanti:

ƒ possesso nominativo del capitale

ƒ caratteristiche dell’azionariato (natura giuridica, area geografica, sesso, fasce di età, fasce di anzianità, categoria economica di appartenenza, tipologie di azioni, soci-clienti e soci-dipendenti, stile di investimento). Il possesso nominativo del capitale, ovvero l’assetto proprietario, è un’informazione molto diffusa, che viene resa attraverso l’indicazione della percentuale di possesso del capitale da parte di ciascun azionista o dei principali (azionisti rilevanti): tale informazione è presente in 25 casi su 32.

Le informazioni relative al numero di azioni sono meno diffuse, se non come indicazione del n totale di azioni in circolazione e la loro suddivisione tra azioni ordinarie e di risparmio.

Le suddivisioni basate sul n di soci e sulle loro caratteristiche sono abbastanza frequenti poiché elevata è l’incidenza nei casi esaminati di assicurazioni e banche (tra le quali molte popolari), nelle quali il legame con il socio-persona fisica è piuttosto forte.

In particolare i caratteri maggiormente indagati sono la natura giuridica (persone fisiche o persone giuridiche), la tipologia di soci (imprese, privati, enti ecc.) e l’area geografica.

Meno diffusa ma piuttosto rilevante è la descrizione di quei casi in cui si viene a sommare in un’unica persona la qualifica di socio e di dipendente dell’azienda: tale informazione è resa come percentuale di capitale sociale detenuta da dipendenti o come n dipendenti che hanno aderito a programmi di azionariato a loro destinati.

Come si è avuto modo di ribadire in altri casi, anche questa è una classica informazione di confine, che alcune società rendono nell’ambito della categoria del personale (dati relativi alle stock option), altre nel contesto degli azionisti; nel primo caso si è riscontrata la tendenza a indicare soprattutto le caratteristiche tecniche dell’offerta di azioni (prezzo, valore nominale, n di offerte) mentre nel secondo caso

l’ottica è quella di evidenziare l’incidenza sul capitale del potere decisionale dei dipendenti.

Sempre collegata al potere decisionale è l’informazione in merito alla concentrazione del capitale sociale, esprimibile oltre che con le percentuali di possesso dei principali soci, con la distribuzione del n di soci per fasce di azioni possedute.

In merito alla dinamica del capitale sociale, pochi casi di banche presentano informazioni su nuove emissioni di azioni, eventualmente a seguito di esercizio di warrant e sul n di nuovi soci acquisiti.

Finanza etica e indici di borsa di sostenibilità

L’atteggiamento socialmente responsabile delle imprese comporta spesso un riconoscimento da parte della comunità finanziaria, che si può esplicitare nell’inserimento del titolo della società nel paniere di investimenti etici (SRI o

Socially Responsible Investing) o nella composizione di appositi indici di borsa che

inseriscono tra i loro criteri di selezione le prassi di responsabilità sociale d’impresa. Nel primo caso si riscontra una presenza nell’azionariato di fondi di investimento etici; le informazioni rese in tal senso (peraltro da una sola società) sono principalmente il n di soci che appartengono alla categoria dei fondi SRI e il valore di capitale da essi detenuto.

Nel secondo caso, che annovera almeno 6 società, l’informazione resa dalla quasi totalità di esse riguarda il punteggio percentuale di performance di sostenibilità attribuito dalla società che gestisce l’indice di borsa (ad esempio SAM per il Dow Jones Sustainability Index ed EIRIS per il FTSE4good).

Tale indicatore assume pertanto la valenza di indicatore di sintesi della performance sociale d’impresa, avendo inoltre il pregio di essere attribuito da un organismo esterno indipendente.

Dati di bilancio

Sotto tale aspetto si sono raggruppati quei valori che vengono ripresi dal bilancio d’esercizio (o dai verbali di approvazione dello stesso) e che riguardano in particolare il capitale proprio dell’impresa.

I dati riscontrati sono:

ƒ il capitale sociale (frequenza 8) ƒ il patrimonio netto (frequenza 6)

ƒ gli utili d’esercizio (eventualmente precisando se trattasi di utili consolidati, di gruppo o della capogruppo, per un totale di frequenza pari a 9)

ƒ i dividendi totali deliberati (frequenza 9)

Dati relativi al titolo

I dati tecnici relativi al titolo sono in assoluto quelli sui quali si nota maggiore convergenza; ciò è sicuramente attribuibile al fatto che tali dati sono quelli standard richiesti o elaborati nell’ambito dell’informativa dei mercati finanziari.

Gli indicatori maggiormente presenti sono quelli che riguardano le performance del titolo, in termini di prezzi, di rendimenti, di corrispondente valorizzazione del capitale:

ƒ prezzo del titolo; in 22 casi su 32 è riportato un grafico di andamento dello stesso durante tutto l’anno di riferimento; in 10 casi si riporta il prezzo di fine anno; in 7 casi la variazione % annua; in 4-5 casi i prezzi massimi, minimi e medi;

ƒ dividendo per azione (DPS) presente in 21 casi; ƒ utile per azione (EPS) presente in 14 casi; ƒ dividend yield (dividendo/prezzo) in 9 casi; ƒ payout (dividendi/utile) in 9 casi;

ƒ book value (patrimonio netto contabile/n azioni), in 7 casi; ƒ capitalizzazione di borsa in 9 casi.

Altri dati relativi al titolo sono i volumi, principalmente rappresentati attraverso la numerosità delle azioni in circolazione a fine anno e i volumi medi di scambi giornalieri.

Relazioni con investitori e analisti

I rapporti con gli investitori e gli analisti vengono descritti principalmente con il numero di incontri organizzati, eventualmente dettagliati per tipologia (one-on-one, roadshow, conference call, con frequenza cumulata 19).

Altri indicatori riscontrati con minore frequenza sono:

ƒ n partecipanti ai vari incontri ed eventuale loro suddivisione per tipologia (investitori istituzionali, analisti);

ƒ altre forme di comunicazione, quali comunicati stampa, e-mail o lettere inviate, copie di bilanci o della rivista aziendale inviate.

In solo un paio di casi vengono date informazioni specifiche sul tema della CSR, ovvero il n di incontri con gli investitori aventi ad oggetto la responsabilità sociale d’impresa o il n di copie del bilancio di sostenibilità inviate.

Nell’ambito dello specifico rapporto con gli analisti, molto spesso vengono invece riportati i giudizi di rating (frequenza 13).

Assemblee e corporate governance

In questo ambito si è riscontrata uno scarso ricorso ad indicatori numerici.

Per quanto riguarda le assemblee in un paio di casi è riportato semplicemente il n di soci che vi hanno partecipato.

Altre due società presentano invece due indicatori più significativi in termini di funzionamento dei processi decisionali all’interno dell’impresa: la percentuale di diritti di voto che al massimo può essere esercitata da un solo socio e la percentuale necessaria ad ottenere la maggioranza nelle assemblee straordinarie.

Rilevante, anche se poco diffusa, è l’informazione in merito ai patti parasociali: presente in tre società esprime la percentuale di capitale unito nel patto parasociale, con dettaglio, in due casi, del capitale di ciascun socio aderente.

Per quanto riguarda la corporate governance, si può vedere come solo 5 società riportino questo tipo di informazioni nella sezione dedicata agli azionisti; per le altre società le informazioni sulla corporate governance, se presenti, sono inserite nelle sezioni introduttive o di identità aziendale del bilancio; quest’ultima scelta è peraltro comprensibile e condivisibile, considerando che gli standard di riferimento solitamente collocano la corporate governance nelle prime sezioni del bilancio ed

inoltre il tema è indubbiamente di interesse di tutti gli stakeholder, non solo degli azionisti.

Gli indicatori inseriti nella categoria degli azionisti sono solitamente riferiti:

all’attività del Cda, dei comitati e del collegio sindacale (n riunioni principalmente, ma anche durata media delle riunioni, partecipazione ai CdA da parte degli amministratori);

la composizione degli organi di governo e di controllo (n amministratori dipendenti/indipendenti ed esecutivi/non esecutivi; n membri del collegio sindacale).

Da segnalare per l’estrema trasparenza due casi di società in cui si riportano i compensi dei singoli amministratori e il n di altri incarichi di ciascun amministratore.

Vantaggi riservati ai soci

L’unico caso riscontrato in cui vengono descritti vantaggi ai soci è quello di una società di assicurazione, nella quale evidentemente è forte il legame tra società e soci persone fisiche.

Gli indicatori riguardano in n di prodotti (nella fattispecie polizze) a particolari condizioni per i soci e il conseguente vantaggio economico ottenibile dal socio.

In generale, osservando l’insieme di indicatori riscontrati nella categoria azionisti emerge la percezione di un rapporto quasi esclusivamente basato su aspetti di tipo economico.

Questa conclusione è sicuramente attribuibile al fatto che le società analizzate sono quotate in borsa, per cui l’azionariato di riferimento è spesso costituito da investitori non legati alla società da rapporti personali, con scarso interesse all’ingerenza nella gestione, ovvero all’esercizio del diritto di voto, ma con l’obiettivo principale di ottenere un ritorno dall’investimento, in termini di dividendi o di accrescimento del valore del capitale; infatti, gli unici casi in cui sembrano avere maggiore spazio i caratteri qualitativi del rapporto sono quelli di società cooperative o di banche popolari.

La coniugazione dell’interesse verso la responsabilità sociale con quest’ottica da investitori più che da “soci”, trova invece espressione nelle informazioni, ancora poco diffuse, sugli investitori etici e sugli indici di sostenibilità.

Si presume tuttavia che tali informazioni siano destinate ad un notevole incremento di diffusione, soprattutto nel momento in cui si riuscirà maggiormente a rappresentare e a misurare quel legame già indagato, senza univocità di risultati, in molte analisi empiriche: il legame tra performance sociali e performance economico- finanziarie delle aziende.