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Gli sportelli unic

forma semplificata e la conferenza in forma simultanea

3.4 Altri interventi di semplificazione.

3.5.2 Gli sportelli unic

Gli sportelli unici sono uno strumento importante di semplificazione amministrativa poiché permettono una riduzione dei passaggi dell’iter procedimentale e riduzione dei costi e tempi per il privato. Tra i vari sportelli unici, si evidenzia lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) che è stato introdotto con il Decreto Legislativo n.112/1998 il quale ha previsto un'unica struttura responsabile per tutti quei procedimenti “concernenti la realizzazione, l’ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la

rilocalizzazione di impianti produttivi, al quale gli interessati si rivolgono per tutti gli adempimenti previsti”. L’idea di un unico interlocutore con il quale i cittadini possono dialogare e ottenere risposte in tempi brevi ha matrice europea, e trova la sua generalizzazione nella Direttiva 123/2006/CE.

Gli sportelli unici devono fornire tutte le informazioni riguardanti l’attività che il privato sta per iniziare a svolgere in modo più rapido, chiaro, e semplice possibile per via telematica, devono rendere accessibili i procedimenti amministrativi, semplificarli e velocizzarli senza costituire un ulteriore ostacolo burocratico per l’utente.

Il Decreto Legislativo n.160/2010 individua nel SUAP l’unico soggetto pubblico di riferimento per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi, ad eccezione gli impianti e le infrastrutture energetiche, le attività connesse all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti e di materie radioattive, gli impianti nucleari e di smaltimento di rifiuti radioattivi, le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nonché le infrastrutture strategiche e gli insediamenti produttivi di preminente interesse nazionale.

CONCLUSIONI

Dall’introduzione della legge sul procedimento amministrativo il legislatore è intervenuto sul rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadino, coinvolgendo maggiormente quest’ultimo nello svolgimento del procedimento e garantendone una maggiore trasparenza, cercando di accompagnarla verso una maggiore celerità.

In questo elaborato si è cercato di evidenziare il percorso svolto dal nostro paese, principalmente dal 1990 in poi, per perseguire l’obiettivo di una Pubblica Amministrazione snella e più vicina al cittadino.

Emerge innanzitutto che il percorso verso una vera e propria semplificazione, pur avendo negli ultimi anni visto incoraggianti passi in avanti, rimane tuttavia ancora lungo e tortuoso. L’Italia risulta infatti caratterizzata da un eccesso di legislazione intenta a conseguire una maggiore semplificazione, che tuttavia porta ad una ulteriore complicazione del quadro normativo a causa di una mancata sistematicità e organicità di tali norme. Una semplificazione del procedimento amministrativo non può infatti prescindere da un’importante opera di semplificazione a livello normativo. Pur essendo molteplici gli interventi fatti dal legislatore in questa direzione, è possibile tuttavia sostenere che questi non siano ancora sufficienti, e che il nostro paese sia ancora rallentato da un eccesso di norme che comportano a loro volta un’eccessiva burocratizzazione.

Questa eccessiva presenza di burocrazia, risulta essere un freno anche per lo sviluppo economico del paese e per tutti quei cittadini e quelle imprese che ogni giorno si trovano a svolgere la loro attività dovendo interloquire con una qualsiasi pubblica amministrazione, affrontando così tempi di attesa lunghi e carenze organizzative di quegli uffici a cui si sono rivolti. La necessità di semplificare è emersa nell’ultimo decennio in maniera se possibile, ancora più forte, a causa della crisi economica che l’Italia come il resto del mondo si è trovata ad affrontare, e per la quale sarebbe stato sicuramente importante, ai fini di una ripresa più rapida ed efficiente essere riusciti per tempo ad eliminare tutti quegli adempimenti considerati superflui e che incidono, in qualunque modo, a rendere inefficace e a rallentare il funzionamento della Pubblica

Amministrazione. Il fattore tempo infatti ha assunto sempre di più la veste di elemento imprescindibile per l’attività della Pubblica Amministrazione poiché è cresciuta sempre più la necessità di accelerare i procedimenti e di liberalizzare lo svolgimento di alcune attività, al fine di renderle maggiormente appetibili anche ad investitori stranieri che faciliterebbero sicuramente una più rapida ripresa economica e occupazionale.

L’ultimo intervento del legislatore in materia di semplificazione del procedimento amministrativo si è avuto nel 2015 con la Legge Madia, la quale ha sicuramente introdotto modifiche rilevanti agli istituti della semplificazione procedimentale e al loro funzionamento. In particolare risultano di importanza significativa, l’introduzione del silenzio assenso tra pubbliche amministrazione e gestori di servizi pubblici e la riforma della conferenza dei servizi, per la quale la Legge Madia ha previsto la modalità asincrona come forma ordinaria per il suo svolgimento. Queste due novità, pur con alcuni limiti e problematiche, sembrano rappresentare, anche alla luce dei primi risultati pervenuti dagli enti locali un’importante svolta verso una maggiore celerità dell’azione amministrativa e verso una maggiore efficienza ed efficacia della stessa, come testimonia il fatto che circa il 77% delle conferenze dei servizi svoltesi nel corso del 2017 si sono tenute in forma semplificata.

Tuttavia l’azione del legislatore è da considerare ancora insufficiente, poiché nonostante si continui a parlare all’interno di ogni dibattito politico di semplificazione, questo obiettivo non viene mai perseguito con reale convinzione, e con un piano programmatico che esuli dalle divisioni politiche dei diversi partiti susseguitesi nel corso degli anni alla guida del paese. Manca di conseguenza un’uniformità negli interventi legislativi che favorisca la semplificazione e un cambiamento culturale, sia del legislatore che del personale che opera nella Pubblica Amministrazione. Solo attraverso questi interventi sarà possibile per il nostro paese giungere ad un livello una semplificazione amministrativa in linea con quello degli altri paesi europei, che permetterebbe anche una maggiore competitività a tutto il nostro sistema produttivo e una riduzione degli oneri burocratici per qualunque persona fisica o giuridica che si trovi ad avere rapporti con la Pubblica Amministrazione.

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