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G u glielm o C assinese, n 1264.

I 3 5 proprietari di nave che erano stati capi politici, comandanti navali e am basciatori del Com une, costituiscono il 3 9 per cento dei 9

47 G u glielm o C assinese, n 1264.

48 A S G , sez. notai, cart. 2 , Lanfranco ed al., f. 230 v.

49 A S G , sez. notai, cart. 4, Lanfranco ed al., f. 237 v.

piccolo delle navi a vela norm ali e aveva una capienza assai m inore. P e r queste ragioni non risulta attivo sulle ro tte per i p o rti m olto lo n ­ tani. Se il term ine bucìus fosse sinonim o di navis ■— com e suggerisce il Byrne — allora il bucius avrebbe dovuto essere una versione assai più piccola della navis nel dodicesim o secolo. P e r nessun bucius di que­ sto periodo viene m enzionato mai l ’equipaggiam ento, sia in tu tto che in parte.

Sei località n e ll’o rb ita di G enova vengono m enzionate specifica- m ente quali luoghi p er la costruzione di navi. C an tieri navali erano si­ tuati ad A renzano, Chiavari, Finale, P orto ven ere, R ecco e Sampierda- rena. In o ltre , alcune delle navi elencate che avevano connessione con una data località o con i cittadini di un determ inato com une, potevano essere state costru ite in quella località. T a li com uni erano Savona, Sar- zana, P o rto M aurizio, V entim iglia e N oli. I l tem po di costruzione an­ dava da sei m esi a due anni, L a costruzione veniva d iretta da un m ae­ stro d ’ascia (magìster axie), che poteva servirsi di altri m aestri d ’ascia perché curassero determ inate parti della nave, quali gli alberi, le vele, i tim oni. I m ateriali venivano di solito fo rn iti dai fu tu ri proprietari se­ condo le indicazioni dei costru ttori. P e r pagarsi i m ateriali ed il salario dei m aestri d ’ascia, i p roprietari spesso vendevano delle quote o dei loca nella nave oppure ottenevano le somme necessarie attraverso p re­ stiti per i quali davano in garanzia dei lo c a 50. H o trovato soltanto due riferim enti sicuri ad un cantiere navale vicino al porto di G enova nel periodo che stiam o esam inando. N el 1 1 5 4 i consoli ordinarono di co­ struire galeas prò munimine civitatis e presero in p restito L . 1 5 .0 0 0 dai P iacentini per pagarle, ma non viene indicato il num ero delle navi o il luogo dove vennero c o s tr u ite 51.

50 P er le modalità e le stipulazioni relative alla costruzione delle navi, v. E . H . Byrne, G e n o e s e S h tp p in g cit., pp. 25-27.

51 C od . D ip i., I , p. 2 5 3 ; G io van ni d i G u ib e r to, n. 90 (1 2 0 0 ): galea nova q u e fu it facta ad m o d u lu m et . . . galea sua nova q u e fu it facta A iren za n o (v, anche E . H . Byrne, G e n o e s e S h ip p in g cit., p, 7 0 ); ib id ., n. 418 (1 2 0 1 ): terciam partent galee q u e fu it facta ante m a cellum d e M o d u lo : A n n . G e n ., I , p. 38. N el 1206 per la prima volta furono scelti i consules q uatuo r m aris e nello stesso anno l ’intero gruppo dei consoli ordinò di armare delle galee per azioni m ilitari, ma l ’annalista non ci offre alcuna indicazione dell’esistenza di un cantiere navale comunale: ib id .,

I I , p. 102 e sg.

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A nche le indicazioni relative alla capienza delle navi del dodice­ simo secolo sono rare. I l tariffario del 1 1 4 9 fa riferim ento ad un go- labium di 8 0 0 mine e ad un altro di 1 .0 0 0 mine ed o ltre. L a mina variava com e peso da un periodo all’altro, ma per la fine del dodicesi­ m o secolo viene suggerito un peso di circa 5 0 K g. (1 0 5 lib b re di pe­ so). D i conseguenza, un golabium di 8 0 0 mine poteva trasportare 3 7 ,5 tonnellate, e quello con una capienza di 1 0 0 mine 4 6 ,8 7 5 tonnellate. Se si può ipotizzare che le navi alle quali veniva im posta una tariffa più elevata fossero più capienti e fossero in grado di trasportare un carico m aggiore, allora certe navi potevano portare un carico di 150 tonnellate, ma sarebbe azzardato andare oltre una cifra s im ile 52. N el 1 1 8 2 quattro com proprietari noleggiarono la loro navis, con un equ i­ paggio di 16 marinarii, per un viaggio da C agliari a G enova. I noleg­ gianti convennero di fornire un carico com pleto (totum caricum) am*- m ontante a 1 .5 0 0 cantari per il viaggio, cioè circa 1 0 0 ,4 tonnellate. L a spesa per il trasporto fu di L . 1 2 5 53. N el 1 1 8 0 B ald o de A frica, C lario e soci convennero di trasportare un carico (omnem mercationem vestram ) da G enova a Bugia senza spese di trasporto {dono), ma per il ritorno a G enova il costo era di un bisante per ogni 2 V2 cantari di pelli {cantarata de 2 V2 becunarum). I noleggiatori convennero di fornire un equipaggio di 16 marinarii e i locatari prom isero di fornire un carico di 4 8 1 cantari, cioè un to tale di 3 2 ,1 tonnellate. Pagarono un naulum che poteva oscillare da L . 8 3 ,1 fin o a L . 1 1 0 ,8 , a seconda del c a m b io 54. N el 1 2 0 1 ad una navis, con 2 8 marinarii sine conquis di equ i­ paggio, diretta a Bugia da G enova venne garantito un carico di 1 .0 0 0

52Cod. D ipi., I , p. 253.

53 A S G , sez. notai, cart. 2, Lanfranco ed al., f. 3. I l contratto venne stipu­ lato nel settem bre del 1182; i noleggiatori convennero di caricare il loro carico entro la m età di marzo del 1183, e il contratto di noleggio durò fino all’otto­ bre del 1183.

54 A SG , sez. notai, Notai Ig n oti, cart. I , doc. 1, n. 10. Benché la spesa di trasporto fosse in ragione di un bisante per ogni 2 V2 cantari, il vero naulum era nascosto nelle pieghe del cambio corrente fra bisanti e lire. Sull’uso del dono e di ex dono invece di sine aliqu o naulo, vedi E . H . Byrne, G en oese Shipping cit., p. 41, n, 1. I l suo esempio è del 1201.

cantari, cioè di 6 6 ,9 6 to n n e lla te 55.

Byrne ci o ffre diverse cifre di tonnellaggio per il tredicesim o se­ colo; sono assai più elevate: 6 0 0 tonnellate ( 1 2 5 1 ) , 2 2 5 (l’anno non viene indicato, ma era il 1 2 5 3 ), 3 7 5 (l’anno non viene indicato, ma era il 1 2 5 3 ), da 4 0 2 ,4 a 4 3 6 ,0 5 (1 2 9 0 ) 56.

L e cifre relative alle dim ensioni delle navi del dodicesim o secolo sono purtroppo assai scarse e vanno oltre la m ia com petenza in fa tto di costruzioni navali. In un contratto per la costruzione di un bucius, la lunghezza d ell’im barcazione viene indicata in 9 8 ,6 piedi (2 9 ,8 8 m e­ tr i); la sua larghezza a livello di pavim ento 9 ,8 2 piedi (2 ,9 7 m etri ed oltre ), e la sua p rofond ità in buca 1 3 ,9 piedi (4 ,2 1 m e t r i) 57. U n altro con tratto per la consegna di m ateriali per una navis com prendeva una chiglia di 7 1 ,4 7 piedi (2 6 ,6 6 m etri), due arieti, un tragantum di 2 7 ,1 piedi (8 ,2 1 7 m etri) ed una ballista. La nave sarebbe stata lunga fra gli 8 5 e i 90 piedi (2 5 ,7 - 2 7 ,2 m etri) con un albero eguale per lunghezza a quella della nave e, in base al rapporto 1 : 3 o 1 : 4 fra lunghezza e larghezza, una larghezza fra i 2 2 ,5 e i 3 0 piedi (cioè fra i 5 ,6 e i 9 m e t r i) 58. Q ueste cifre, pur così scarse, si accordano con quelle, m olto più num erose, del tredicesim o secolo.

55 G io v a n n i d i G u ib e rto , n. 348, pubblicato anche da E . H . Byrne, G e n o e s e