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Navi e proprietà navale a Genova. Seconda metà del sec. XII

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(1)

ATTI DBJÌLA ÌSÒGIETA LIGURE m STORIA PATRIA

Nuova Seno • Vol. X X V (XC1X) - l'ASC.

I

HILMAR C. KRUEGER

; Adjunct Professor of Histpr^

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■ M . - x

-NAVI E PROPRIETÀ NAVALE

A GENOVA

SECONDA METÀ DEL SEC. X II

: G

enova

m cm lxxxv

NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA VIA ALBARO, 11

(2)

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I

I

(3)

A T T I D E L L A S O C IE T À L I G U R E D I S T O R IA P A T R IA Nuova Serie - Voi. X X V (X C IX ) - FASC. I

HILMAR C. KRUEGER

Adjunct Professor of History

Arizona State University

NAVI E PROPRIETÀ NAVALE

A GENOVA

SECONDA METÀ DEL SEC. X II

G E N O V A — M C M L X X X V

(4)

D esid ero esprim ere la m ia gratitud ine al p rofesso r F re d e rick G iffin, titolare della ca tte d ra del D ipartim en to di S to ria d ell’U n iversità S tatale d ell’A rizon a, che ha prov ved u to diverse copie del m an oscritto e al E m e riti G ra n ts C om m ittee ch e ha erogato i fon d i p er la b a ttitu ra a m acchina del m io lavoro c p e r la fotocop iatu ra del m ateriale d o cu m en tario richiesto p er la sua p reparazione. M i è g rad ito in oltre ricord are l ’In te r-L ib ra ry L o a n D e p a rtm e n t dell’U n iversità S tatale deU’A rizon a che m i è stato di m o lto aiu to nella rice rca di libri e riviste ch e n o n eran o disponibili presso la bib lioteca deH’U n iversità. I m iei ringraziam enti anche alla signora G iu ­ lietta C attan eo C ard on a che ha tra d o tto il p resente lavoro.

I l term ine « genovese » u sato nelle pagine seguenti del testo si riferisce non soltan to alle persone ed alle fam iglie di G e n o v a città , m a anche alle m o lte p e r­ sone ed agli ab itanti dei nu m erosi p iccoli com u n i della R iviera L ig u re. I p ro ­ p rie ta ri di nave com e pu re le lo ro navi p rovengono sem pre più spesso d a queste p iccole com unità m an m ano ch e G en ova esten d e il suo dom inio sulle zone co­ stiere. P e r qu esta definizione v. R . L , R eyn old s, Iti sstxtch of a B u sin ess Class itt T h ir le e n ib C e n tu ry G en o a , in « T h e Jo u rn a l o f E con om ie H i s t o r y » , 5 , 1 9 4 5 ,

pp, 4 -1 0 .

O ltre alle consu ete sigle À S G ( = A rch iv io di S tato di G e n o v a ), sono state adoperate poch e altre abbreviazioni bibliografich e (edizioni di fo n ti, in partico lare di quelle notarili gen ovesi), p e r il cui com pletam en to cfr. l ’appendice bibliografica.

(5)

Anche se m olto è stato scritto intorno alla rivoluzione comm erciale dei secoli dodicesimo e tredicesim o, si è prestata relativam ente scarsa attenzione alle navi e ai proprietari di nave, che p u r erano ovviam ente alla base di tale rivoluzione.

Il presente studio costituisce un tentativo di chiarire da un punto di vista generale la posizione politica e socio-econom ica dei proprietari di nave genovesi de], dodicesimo secolo — fin dove ci è consentito dal­ la documentazione disponibile, — e, ciò che è più significativo, accer­ tare le fonti del capitale che si rendeva disponibile e che veniva pro­ babilmente destinato alla costruzione e manutenzione delle navi. M en­ tre questo rimane il tem a centrale della nostra ricerca, molti altri aspetti dell’industria della navigazione sono stati messi in evidenza dalla nostra analisi e m eritano di essere menzionati p er delineare un quadro quanto più com pleto possibile.

I G enovesi, chiusi dai m onti a nord, furono co stretti, per tro ­ vare occupazione e mezzi di sostentam ento, a rivolgersi verso il m are. P er loro fortuna G enova aveva un ottim o p orto, uno dei migliori del­ l ’intero bacino m editerraneo. N ei secoli dodicesimo e tredicesimo il por­ to di G enova fu il più attivo dell’Occiclente, i suoi m ercanti ed arm a­ tori erano i più attivi di tu tto il M editerraneo occidentale e secondi solo ai Veneziani ad O riente. In oltre i docum enti comm erciali genovesi ■— ■ che si trovano nei cartolari notarili depositati nell’Archivio di S tato di G enova — costituiscono la documentazione più com pleta e più estesa del m ondo, anzi, p er il dodicesimo secolo, sono pressoché gli unici docu­ m enti di questo tipo che siano giunti sino a noi. Fo rse le conclusioni che si traggono e i suggerimenti che vengono offerti nelle pagine se­ guenti potranno essere accettati come pertinenti anche p er altri centri commerciali.

N ei prim i decenni del dodicesimo secolo, i nomi dei proprietari di nave a G enova e altrove non venivano di solito indicati, com e pure

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non venivano fo m iti dalle fonti i nomi delle loro n a v i! . C affaro, ad

1 E sisto n o vari riferim en ti sia ai p ro p rie ta ri che alle navi nei prim i decenni del secolo X I I . F r a il 1 0 8 7 e il 1 0 9 1 il co n te R o b e rto I di Fian d ra s ’im barcò sulla nave genovese « Pom ella » p e r recarsi ad A lessand ria e d i lì alla ch iesa del S an to Sepolcro a G erusalem m e. N el 1 0 9 9 G uglielm o e P rim o E m b ria co andarono a G iaffa con le lo ro due galee. P o ich é le du e navi fu ron o tira te , in se cco , e de­ m olite, gli E m b riaco acqu istarono u n ’altra n av e p e r il lo ro rito rn o a G e n o v a . N e l 1 1 2 6 la nave « S . A n d r e a » n au fragò p er un a tem p esta nella rad a d i G e n o v a e nel 1 1 2 7 i G en ovesi ca ttu ra ro n o e p o rta ro n o a G en ova la galea pisan a A lam annam no m in e. I riferim en ti alla « P o m ella » e agli E m b ria ci si trovan o nel D e Libera- tione C ivitatum O rien tis di C affaro, in A n n , G e n ., I , pp . 9 9 e sgg., 1 1 0 . L e

navi del 1 1 2 6 e del 1 1 2 7 ven gon o in d icate in A n n , G e n ., I , p . 2 3 e sgg. Se­

condo II R egistro arcivescovile, M erlo di C astello possedeva p a rte di u n a navis-,

L am b erto M edico e i suoi fratelli eran o com p rop rietari di tre n a v es; A rn ald o ed

E n rico , figli di A m ico B ru sco , possed evano u n q u arto di lig n u m ; B on ifacio dalla

V o lta e G u ilia d i C astello ed un figlio di C o rrad o G u a ra co possedevano una

navis a testa. C ostoro nel 1 1 2 9 eran o in lite con il vescovo d i G en o v a pel­

la d ecim a maris.

Nella prim a m enzione della d ecim a ch e vien e fa tta nel R eg istro , a pagina 9 , viene d e tto ch e andava p ag ata dal p ro p rietario della nave ogni v o lta ch e la

nave en trav a nel p o rto di G en ova, m a si so ttin ten d e m olto ch iaram en te ch e le navi facevano un a sola e n tra ta all’anno d e pelago. L e pagine successive, p erò ,

evidenziano anch e che alcuni carich i p rovenivano dai p o rti vicini sulla costa e ch e le navi p o tevan o p ertan to rie n tra re a G en ova p iù v o lte a ll’an n o ed essere in tal n o d o soggette alla d ecim a ogni v o lta. P o tre b b e darsi ch e sim ili rien tri

n on fossero con sid erati d e pela go. E sistev a certam en te un a ce rta confusione a p ro ­

p o sito del pagam en to della d ecim a e la qu estion e doveva p erciò essere chiarita.

N el 1 1 2 9 il vescovo e i consoli di giustizia di G en ova con v en n ero ch e ogni im barcazione dovesse p agare la d ecim a m a ris un a sola v o lta all’ann o (n isi tan- tu m m o d o s e m e l in a n n o ), in b ase alla capienza in d icata { I l R eg istro , p . 2 7 e sgg.).

C ’è qualche in certezza rigu ard o a ll’anno 1 1 2 9 . N el 1 1 4 5 B on ifacio de R an fred o sostenne senza successo di essere esente dal p ag am en to della decim a p e r la sua

galea, con un carico dalla Sicilia, m otivand o ch e la galea era un a n av e p irata ch e navigava in acque bizantine: ib id ., p. 1 1 8 . N el 1 1 4 7 i consoli d ecretaron o

ch e L a m b e rto M u sso doveva a ll’arcivescovo 4 soldi quale d ecim a m aris pel- la

sua quota di un a nave che era sta ta v en d u ta ad A lessand ria. I consoli fecero in tend ere che u n sim ile p ag am en to era con su etu d in ario : ib id ., p . 4 0 4 . C h e il

sopram m enzionato B on ifacio dalla V o lta abbia con tin u ato ad essere u n p ro p rie ­ tario di nave attiv o risu lta im plicitam ente dal p a tto del 1 1 5 5 fra il co n te G u ­ glielm o V I I di M on tp ellier e i consoli gen ovesi. I n qu esto p a tto G u glielm o as­ solveva B onifacio da richieste non m eglio specificate relativ e alle navi ch e e n tra­ vano nel p o rto di M on tp ellier, d e na vibus d u ce n d is a p u d M o n te m p e s u la n u w .

(7)

esempio, il più fam oso degli annalisti genovesi, dopo aver menzionato i prim i consoli del nuovo governo comunale, racconta che ventisei ga­ lee e sei navi a vela avevano lasciato G enova p er la T errasanta, m a non menziona né i nomi delle navi né quelli dei loro proprietari. Anche i cartolari notarili genovesi, che sono pieni di riferim enti al com m ercio d ’oltrem are, non danno m olte informazioni sugli uomini e sulle donne che fornivano le navi p er tale com m ercio, eppure, senza l ’interessamen­ to e l ’iniziativa di queste persone, la rivoluzione comm erciale non avrebbe avuto luogo.

Giovanni Scriba, il più antico dei notai genovesi e uom o di grande esperienza, non ci ha dato un sol nome di nave. P erò i riferim enti ai proprietari e alle loro navi aumentano nei decenni successivi; il presen­ te studio si basa su questo genere di notizie, inizialmente occasionali ma in graduale a u m e n to 2.

C od . D ip l., I , p . 3 1 9 .

N egli annali pisani del M arangone com p are la navis « S. Iohan nes » d ie nel

1 1 5 9 tra sp o rta v a tre grand i colonne d all’E lb a a P isa e, nu ovam ente, nel 1 1 6 2 altre due gran d i colonne d alla Sardegna a P o rto v e n e re e quindi a P isa : A n n a les Pisani di B ern ard o M aran go n e, a cu ra d i K . P e rtz , in M o n u m e n ta G erm a n ia e H istórica, S S ., X I X , H a n n o v e r 1 8 6 6 , p. 2 4 2 .

P e r C affaro ved i il re ce n te stud io di R . D . F a c e , Secu la r history in tw elfth cen tu ry Italy, C affaro o f G e n o a , in « T h e Jo u rn a l of M edieval H isto ry », 6 , 1 9 8 0 , pp.

1 6 9 -1 8 4 .

2 V , anch e l ’in teressan te articolo di G . B alb i, I n o m i d i na ve a G en o v a n e i secoli X I I e X I I I , in M iscellanea d i Storia L ig u r e in m em o ria d i G io rgio Fa lco , G en ova 1 9 6 6 , pp . 6 5 -8 6 . L a B albi basa in gran p a rte la sua analisi sui

ca rto la ri dell’ep o ca p u bb licati, P e r am pliare il suo stud io h o aggiunto le navi nom inate n e i ca rto la ri n o n pu b b licati quali risu ltan o dai Cartolari notarili g e n o ­ vesi (1 - 1 4 9 ) I n v e n t a n o , in P u b b lica zio n i d e g li A rch iv i d i Stato, X X I I e X L I ,

R o m a 1 9 5 6 , 1 9 6 1 . I nom i di nave era n o più consu etud inari di q u an to n o n abbia ip otizzato W . A sh b u rn er nel suo T h e R h od ian Sea L a w , O x fo rd 1 9 0 9 , spec. p.

C L V e sg, L a B alb i indica com e d a ta p er la parten za della « P o m ella » gli anni dal 1 1 8 3 al 1 1 8 5 . I o seguo le date suggerite da diversi au tori in A H is to ry o f th e C ru sa d es, a cu ra di M . W . B ald w in , M adison (W iscon sin ) 1 9 6 9 , pp . 7 8 , 2 2 8 ,

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?

PARTE PRIMA

1155-1164

I ( i \ i

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(10)

Negli anni che vanno dal 1 1 5 5 al 1 1 6 4 Giovanni Scriba elenca sessantadue proprietari di navi, e si tratta di uno solo fra gli almeno dieci notai che esercitavano all’epoca, per cui una simile lista è soltanto parziale. U n co n tratto del 1 1 5 6 redatto da un notaio sconosciuto elen­ ca altri tre p roprietari, compresi un padre e un figlio. Il num ero (6 5 ) di proprietari di nave non serve naturalm ente ad indicare quello delle navi possedute, dato che le navi erano spesso possedute in com pro­ prietà. I num eri, di per se stessi, spesso non significano quasi nulla, ma varie deduzioni e conclusioni significative si possono trarre dai pochi rife rim e n til.

Facciam o seguire una lista degli arm atori divisi anno p er anno.

1. Lisia d ei proprietari di nave e delle loro navi

1 1 5 5

navis di G iorgio, d iretta a Tunisi andata e ritorno 2.

1 L a B alb i non h a stu d iato q u esti anni p erch é a lei in teressavan o sop rat­ tu tto i nom i delle navi e nessuna nave venne in d icata co l nom e in tale decennio. 2 G io v a n n i S crib a , n . 3 2 . I p ro p rietari d i nave e le lo ro navi appaiono

in ordine cro n ologico p e r giorn o, m ese ed ann o. I m igliori lavori sulle navi ge­ novesi del p erio d o in esam e sono E . H e y ck , G e n u a u n d sein e M a rin e im Z eiialter d e r K reu zziige, In n sb ru ck 1 8 8 6 e E . H . B y rn e, G e n o e s e S h ip p in g in th è T w e lft h and T h ir te e n th C e n tu rie s, C am b ridge M ass. 1 9 3 0 . H ey ck basa il suo studio esclusiva-

m en te sui d o cu m en ti u fficiali p u bb licati, m en tre B yrn e si è serv ito so p ra ttu tto di ca rto la ri n o ta rili inediti. A causa della scarsezza delle fo n ti p er il dodi­ cesim o secolo entram bi gli au tori h an no privilegiato il tredicesim o secolo. I o ho aggiunto diversi riferim en ti e d ettagli relativ i al secolo dodicesim o, H e y ck (pp.

— 11 —

(11)

galee di Am ico “ de C uria" e dei suoi fratelli, Raimondo e Rinaldo, con

destinazione la R o m an ia3.

navìs di Guglielmo V ento e Baldo P olpo, destinazione Sardegna 4. navis di A lvernacio, viaggio di andata e ritorno in S icilia5.

navis di Bongiovanni Tigna, destinazione Sicilia. Bongiovanni aveva ri­

cevuto due prestiti m arittim i, clie aveva prom esso di restituire in S icilia6.

1 1 5 6

6 2 -6 4 ) elenca i nom i d i varie navi genovesi del dodicesim o e tredicesim o secolo e, a p . 6 4 , n. 1, aggiunge anch e i nom i di va rie navi pisan e. R o b e rto S, Lo p ez h a dato u n a visione generale delle navi genovesi e della navigazione nella sua

Storia d elle colo nie g e n o v esi n el M e d it e r ra n e o , B ologna 1 9 3 8 , p p . 3 9 -7 4 , in u n

capitolo in tito la to : « L e navi e la n a v ig a z io n e » . F o rn isco n o in oltre diverse n o ­ tizie sulle navi e la navigazione n e l M ed ioevo W . A sh b u rn er c it., pp . L X - C C X C I I I e i vecchi volum i di A . J a l, A rc h é o lo g ie N avale, P a ris 1 8 4 0 e il G lo ssa ire N au- t iq u e , Paris 1 8 4 8 , I l recen te vo lu m e di R . W , U n ger, T h e S h ip in th è M ed iev a l E co n o m y 6 0 0 - 1 6 0 0 , L o n d on 1 9 8 0 si sofferm a m o lto sulla p rog ettazio n e e la co­

struzione delle n av i; forn isce m o lte in form azion i su altri argom enti di ca ra tte re n au tico e com m erciale e m e tte a co n fro n to fra di lo ro le navi e la navi­ gazione nel M ed iterran eo e n e l N o rd . A lle p p . 1 2 0 -1 2 7 , l ’au to re fa un a sintesi eccellente sulle dim ensioni e sulla stru ttu ra delle navi m editerranee n e l dodice­ sim o e tredicesim o secolo.

3 G io van ni S crib a , n. 9 7 . I l c o n tra tto p reved eva anch e la destinazione vel u b i d a b u n tu r soldate galeis, il che stava ad in dicare che i tre fratelli eran o stati

al servizio della m arina bizantina e d eran o p ro n ti a negoziare di n u ovo la p re ­ stazione d i sim ili servigi. Id o M allone, il p o rta to re di un a societas, aveva c e rta ­

m en te in m en te u n servizio del gen ere: v . n . 8 4 p e r i nom i dei du e fratelli, la lo ro fam iglia e la c o rte bizantina co n le su e carich e com e m eta. M o lti G en ovesi con le lo ro navi si m ettevan o a servizio della m arin a bizantina; anzi, i G en ovesi convenn ero p ro p rio di fare qu esto in determ in ate circostanze conn esse co n la difesa dell'im p ero: A , Schaube, H a n d e ls g es c h ic h te d e r ro m a n isch en V ò lk e r d es M ittelm eerg eb iets bis zum e n d e d e r K re u z z u g e , M u n ch en 1 9 0 6 , p, 2 3 0 .

4 G io van ni S crib a , n, 9 8 . B ald o viaggiò sulla prop ria nave, T ra sp o rta v a anch e ancoras I I I I in ipsa na v i; app artenevan o a G uglielm o V en to , L ’im portanza

delle ancore si può acce rta re consu ltan do W , A sh b u rn er c it., pp . L X X X - L X X X I V . 5 G io van ni S crib a , n. 1 2 0 .

6 I b i d ., n. 1 4 0 , B ongiovanni s ’im b arcò sulla p ro p ria nave. D ied e in ga­ ran zia q u a rteriu m u n u m della sua nave ad u n suo cred ito re e a liu d q u a rteriu m

(12)

buca di Arnaldo de P o rta, Giordano Benzerro e Burdino, figlio di

A rn a ld o 7.

navis ad un second o cred ito re, R ib ald o “ S erafia”, u n m ercan te im p o rtan te, V .

Slessarev, D ie S o g en a n n len O rientale}} in m ittela lterlich en G e n u a , in « Vi.ei.tel-

jah rsch rift fu r Soziai u n d W irtsch aftsgesch ich te », 5 1 , 1 9 6 4 , p. 4 8 , lo descrive com e un p ro p rie ta rio d i nave. P e r q u anto Slessarev n o n d ia alcuna precisazione, egli si è fo rse b asato p e r la sua afferm azione sul conti-atto in esam e. A cce tto l ’ip otesi ch e R ib ald o fosse colu i ch e h a fa tto il second o p re stito , m a non ch e fosse p rop rietario d i nave.

7 G io v a n n i S crib a , I I , A p pend ice I I , n . 3 5 , dalla n o tu la di u n n o taio ignoto.

N ico la R oza, d ie agisce p e r con to d i G io rd an o B en zerro , u n p are n te , ven d e V locos b u c e ad A rn ald o de P o rta . B u rd in o, figlio di A rn ald o, era già com p rop rie­

tario della nave, N o n è ch ia ro se G io rd an o abbia v en d u to tu tta la sua q u o ta o se abbia te n u to a ltri loci. B u c iu s , b u ca , b u z u m , appaiono p iù d i freq u en te verso la

fine del secolo dodicesim o che n o n in questi primi, decenni, m a m en o d i fre ­ q u ente ch e navis e galea. Q u este denom inazioni si riferiscono a navi da carico

alq uan to più p iccole della navis, fond am en talm ente navi a v ela, m a con rem i

ausiliari. N e i decen ni successivi il b u ciu s, a q u anto p are, si avvicinò alla navis,

sia com e s tru ttu ra che com e uso: E . H e y ck c it., p p . 9 0 -9 4 . Q u e sta v en d ita co n ­ tiene il p iù an tico riferim en to a lo cu s, lo cu m (la p aro la app are in en tram b i i

generi) ch e io abbia tro v a to nelle fo n ti genovesi. I l significato d i q u esti term ini è stato oggetto d i co n tro v e rsia , co n qualche anim osità, a p a rtire dalle conclusioni del B yrn e (c it., pp , 1 2 -2 1 ) secondo le quali loca si riferiv a alle q u ote di una

n ave, il n u m ero dei loca corrisp on d eva al nu m ero dei m arin ai ch e erano rich iesti

com e equipaggio, ciascu n lo cu m p o tev a essere suddiviso, I n tale m aniera, si era

resa possibile un a p ro p rie tà frazionata della nave, app artenen te a v a ri com p o­ n en ti della com u n ità gen ovese, nello stesso m om en to in cui si era v erificata una crescen te p artecip azion e d i tu tte le classi al com m ercio d ’oltrem are d ell’epoca. L ’analisi p iù app ro fo n d ita del significato d i loca fu fa tta da M . C hiaudano ( I loca

navis n ei d o cu m e n ti g e n o v es i d e i seco li X I I e X I I I , in S tu d i in o n o re d i E n ric o B esta, M ilano 1 9 3 8 , I V , pp , 4 1 3 -4 4 6 ) ch e con cord a con il B y rn e sul significato

di lo cu m e dim o stra ch e lo cu m sostituisce pars com e term ine u sato p e r in dicare

q u ote verso la fin e del dodicesim o secolo, qu ando le navi eran o più grand i e più costose e, d i conseguenza, richied evano u n m aggior num ero di azionisti p e r co­ p rire i costi p iù elevati e rid u rre il risch io individuale. D i u n lo cu m si p o tevan o

fare varie suddivisioni e questa operazione ren d ev a possibile ch e u n num ero sem p re m aggiore d i persone con m ezzi finanziari m odesti po tesse p a rte cip a re agli in vestim enti in n a v i e assum erne p a rte dei risch i. C hiaudano si differenzia alquanto dal B yrn e p erch é prend e il lo cu m com e base p er l ’assegnazione delle spese di

equipaggiam ento, salario dei m arinarli e deH 'arm am ento, m en tre B yrn e suggerisce,

im plicitam ente soltan to , ch e il lo cu m era u n a q u o ta di p ro p rietà della nave e a

tale titolo aveva anche un a q u o ta del p ro fitto deriv an te dal n a u lu m d i ogni q u ota

(13)

o lo cu m . I dati relativ i a qu esto p rob lem a sono tro p p o esigui p e r giungere ad

un a conclusione e d è d ’uopo n o tare ch e il B yrn e non e n trò n ella polem ica. L e sue afferm azioni trovan o una qualche conferm a da c o n tra tti p o steriori ch e stabiliscono un a prop orzion e f ra i m arin ai im b arcati c il m assim o qu anti­ ta tiv o di carico ch e si p o te v a tra sp o rta re : R , W . U n g er c it., p p . 2 2 7 -2 5 7 . È possibile ch e ogni nave dovesse avere u n nu m ero m inim o d i m arin ai e che il num ero dei loca nella nave im ponesse un a d eterm in ata prop orzion e di m arinai

p er uno specifico viaggio, m a ch e e v e n ti avv ersi, quali p ericoli d eriv an ti dai nem ici o dai p irati, p o tessero richied ern e u n n u m ero m aggiore. C i fu u n caso in cui l ’equipaggio d o v ette essere au m en tato da 1 0 0 m arinai più q u a ttro nauta e q u attro sup ersa lien tes a 1 2 4 m arinai com presi q u attro n a u te e q u attro su p ersa lien tes, — un

aum ento di 1 6 u n ità n ell’equipaggio — , se la nave si fosse d ire tta o ltre M on tpellier a B arcellon a: A S G , sez. notai, ca rt. 4 , L a n fra n co ed al,, f. 2 2 3 e sg. 11 C hiaudano fu più esplicito di B yrn e nel riconoscere u n legam e fra i lo ca e lo spazio p e r il

carico nella nave e il na ulum prov en ien te dal m edesim o spazio p e r il carico c

dal trasp orto del carico stesso. I n A S G , sez. n o ta i, ca rt. 7 , P ie tro R u ffo , ff, 9 5 -9 5 v.,

si legge: item ob lìgo U bi p ign o ri totu m n a u lu m q u o d dieta lo ca h a b u erin t d e Sa rdinea in la n u a m , nel f. 9 5 v.\ item ob lìgo tib i p ign o ri totu m n a u lu m q u o d p e rtin eb it ad dieta I I I I or loca d e S a rd in ea in la n u a m . I n B onv illa no, n . 7 3 , com ­

p a re : E t A lb e rt u s dat ei licentìam naulizandi sua loca sicu li naulizabit s u u m set q u is q u e eo ru m d e b e t b a b e re n a u lu m d e suo loco. A S G , sez. n o tai, m s. 1 0 2 , f,

9 5 v. (1 1 9 7 ) re cita : m ed ieta tem totius nauli q u o d d e isto loco 1 V2 lu cratus fu e r o ; ib id .,

f, 1 6 4 v. (1 2 0 0 ) : locos I I tuos p ro p rio s ia m dicte navis c u m h o n o re ip so ru m loco- ru m . D a I I R eg istro , pp . 5 7 -5 9 , app are ch iaro che la curia arcivescovile si faceva

pagare un pedaggio dalle navi in arriv o in b ase al nu m ero dei m arin ai ch e la nave aveva a b o rd o ; e il nu m ero dei m arin ai doveva essere p rop orzion ato alla grandezza della n av e e la grandezza e l ’e tà della nave regolavano la m isura del carico . E .I 'I . B yrn e (c it., p. 3 7 e sgg.) fa m enzione del ra p p o rto fra loca c spazio­

carico , m a solo in ciden talm ente e in u n co n te sto diverso. L ’ A sh b u rn er (c it., pp, C L I I - C L V ) sostiene ch e il va lo re di u n a nave, com e di conseguenza quello delle sue qu ote, dipendeva dalla e tà e dalla capienza. C om e ap p are ch iaro dalle pa­ gine seguenti, i loca in un a nave ven ivan o divisi, ven d u ti, d ati in garanzia e,

s ’in tend e, u sati com e in vestim enti p e r re d d ito e guadagno. C fr. anche G io van ni S crib a , n. 1 3 5 , in cui A rn ald o de P o rta h a, fra altre vo ci, in custo diam . . , X X V I I a navis da G u id o di San L o ren zo, che p u ò fo rse riferirsi ad un 2 1 ° d i nave,,

m a ta le divisione sarebbe assai inusuale. I l significato non è chiaro,

I n G io van ni S c rib a , I I , A p p en d ice I V , n, 6 , in un a notula di G iovan ni Scri­

ba i consoli di giustizia assegnano a G uglielm o V e n to , L an fran co P e v e re e Aim e-rico "M an iam u re" ed altri d iritti sulla p ro p rie tà e le concessioni di R ainaldino de Po rcello a C am ogli e altrove. L e ragioni di qu esta decisione sono in certe, poiché il notaio d escrive gli assegnatari sem p licem ente com e q u i in U gno ilio p ecu- niam babebant. F o rs e costoro avevano in vestito d en aro in un a nav e ch e R ainaldino

stava costru en d o p e r loro. C om un que è ch ia ro che R ain aldino aveva dissip ato la som m a, N e ll’appendice I (1 1 5 6 ) , un a navis « d e O s p ita le » viene cita ta in una

(14)

1 1 5 7

navis di G ionata " C iriolis” e N atarello, destinazione Palerm o e la Sar­

degna. G ionata era anche p ortatore di un’accomendatio e di un

proprio in v estim en to 8.

navis di "S tra le ira ", destinazione A lessan dria9.

navis di Gandolfo "d e G otizone" e Guglielm oto "C iriolis”, destinazione

P a le rm o 10.

navis di R ufino, destinazione Costantinopoli. Am ico di M urta e sua

moglie A lda avevano preso a prestito L . 1 0 0 con un cambio m a­ rittim o, pagabile a Costantinopoli. A m ico viaggiò su questa nave com e legato del Com une, con istruzioni consolari per convincere l ’im peratore M anuele I Comneno ad onorare l ’impegno del 1 1 5 5 relativo alla concessione di un quartiere e di uno spazio d ’orm eg­ gio ai Genovesi in Costantinopoli. D opo aver appreso del p atto di non intervento stipulato dai Genovesi con il re Guglielmo I di Sicilia, l ’im peratore non era per certo propenso ad accordare privi­ legi ai Genovesi n .

accom endazione fra A n sald o B aialardo e In g o dalla V olta. P e r qu esto in teres­ san te docu m en to cfr. G . A stu ti, R en d ico n ti m erca n tili in ed iti d e l cartolare di G io v a n n i S crib a , in T e s t i in ed iti o rari p u b b lica ti da ll'istitu to G iu rid ico della R . U niversità d i T o r in o , I I I , T o rin o 1 9 3 3 . U n altro riferim en to alla nave degli

O sp ed alieri com pare nel 1 1 5 9 .

8 G io v a n n i S crib a , nn . 1 7 9 , 1 9 1 , 2 8 5 . G ion ata assai prob ab ilm en te era il

G ion ata “ C irio lis" m enzionato com e testim on e. Fig u ra v a com e p rop rietario di nave nel n. 1 9 1 .

9 I b i d ., nn . 1 8 0 , 2 3 1 . S traleira viaggiò con la p ro p ria nave.

10 I b i d ., nn . 2 1 8 , 2 4 0 . M olto p rob abilm en te questa navis era la stessa cui

si riferisce il n. 1 9 1 . G io n a ta e G uglielm o "C irio lis ” erano p a ren ti, forse fra ­ telli. I n base a l n . 2 4 0 si può ipotizzare ch e en tram b i fossero im b arcati sulla nave.

11 I b i d ., n. 2 1 9 . R aym on d de R o o v er discu te gli asp etti finan ziari di qu e­

sto do cu m en to in C a m b rid g e E c o n o m ic H isto ry o f E u r o p e , a c u ra d i M . M . P o -

stan ed a ltri, I I I , C am b ridge 1 9 6 3 , p . 5 5 e sg., e, p iù d i re cen te, in T h e C am bium

M aritim u m , C on tract a cco rd in g to th e G e n o e s e N otarial R e co rd s o f th e T w elfth a n d T h ir te e n th C e n tu rie s, in E c o n o m y , S o ciety a n d G o v ern m en t in M ed iev a l Italy,

K e n t (O h io ) 1 9 6 9 , p, 2 4 e sg,; A n n . G e n ., I , p, 4 8 ,

15 —

(15)

navis di Eliadar, moglie di Solimano di Salerno, con destinazione P a ­

lerm o. E liad ar aveva anche investito in una so cìeta s1Z. navis di Giovanni "T o x icu s", destinazione Alessandria 13. navis di Tado e O b erto Pedicula, Palerm o andata e rito rn o 14. navis di Musso "B u iach esiu s", a Palerm o andata e rito rn o 15. navis di Ugo A lberico, destinazione Palerm o 16.

navis di Gandolfo "d e G o tizon e", che p ortava a Palerm o una accomen- datio da "B oiam un s”, figlio di Giovanni Cristiano. V accomenda- Ho comprendeva pepe bianco, droghe e spezie preziose, libri sara­

ceni, legno di sandalo, ram e, myrobalan, altre m erci e vigesimam quartam navis cum lignam ineì che potrebbe riferirsi ad 1 / 2 4 dello

spazio p er il carico in una nave che trasportava le g n am e17.

navis di Ism aele, destinazione Sicilia 18.

1 1 5 8

lignum galeotus di Guglielmo Culzano, destinazione Salerno 19.

12 G io v a n n i S crib a , n. 2 2 5 .

13 I b i d ., nn , 2 3 1 , 2 3 8 , 2 4 3 . G iovan n i “ T o x ic u s " s ’im barcò sulla n av e e

contrasse tre p re stiti m arittim i di L . 4 0 , 2 0 , 15 pagabili in A lessand ria prim a di N atale, I p re stiti furono stip ulati fra il 9 ed il 19 agosto.

14 I b id ., nn . 2 3 9 , 2 9 8 ,

15 I b i d ., n, 2 6 0 .

« Ib id .

17 I b i d ., n, 2 8 7 , D , A b ulafia, T h e T w o Ila lies : E c o n o m ic R elation s b e tw e e n th e N o rm a n K in g d o m o f Sicily and th e N o rth e rn C o m m u n es , C am b ridge 1 9 7 7 ,

p. 2 2 0 e sg,, h a analizzato q u esto c o n tra tto ed h a individuato le nu m erose m erci esotich e del carico , L a q u ota di u n o tta n te sim o anziché di u n ven tiq u attresim o forse rappresentava u n lo cu m della nave.

18 G io v a n n i S crib a , n. 2 9 5 , Ism aele era im b arcato sulla p ro p ria nave.

19 I b id ., n. 3 4 8 , 31 ga leo tu s o lig n u m galeo tus com pare solo tr e v o lte (co n

destinazione Salerno, Sardegna, P ro v en za) in q u esto decen nio. E r a più piccolo e più veloce della galea e ven iva u sato p er gli stessi scopi della galea-. E . H ey ck cit.,

p . 7 6 e sg.; E . H . B y rn e c it., p . 5 e sg, G uglielm o C ulzano nello stesso viaggio p o r­ ta v a due c o n tra tti d i accom endazione p e r O b e rto Sarago, ad u n te rz o dei p ro fitti,

(16)

navis eli O b erto Pedicula, destinazione non in d icata20. navis di Enrico M edico, destinazione non indicata 21.

navis di M ichele di Pavarano, Alessandria andata e rito rn o 22.

navis di Bussato, in Sicilia e a Palerm o andata e ritorno. Bussato ave­

va preso L . 16 in un prestito m arittim o, pagabile a G enova 23.

navis di "D o rm ito r" e Gandolfo "d e G otizon e” a Palerm o e in Sicilia,

andata e ritorno 24.

navis di Ribaldo Cevolla, viaggio di andata e ritorno in Sicilia e in

S iria 25.

navis di M archio Castagna, Guglielmo, figlio di P ietro Nanfo e cogna­

to di M archio, e Solimano di Salerno, viaggio ad Alessandria an­ data e rito rn o 26.

bucius di G uglielm oto "C irio lis", a Palerm o andata e rito rn o 27. navis di M artino E rib erto , destinazione S icilia28.

ed un a societas di G uglielm o Scarsaria, alla quale aveva con trib u ito con L , 8 : G io ­ vanni S crib a , nn . 3 5 2 , 3 5 3 , 3 6 5 . 20 I b i d ., n. 3 7 4 . 2' Ib id . 22 I b i d ., n. 3 9 4 . 23 I b i d ., n , 4 0 3 . 24 I b i d ., nn . 4 1 0 , 4 5 1 .

25 I b i d ., nn, 4 2 2 , 4 4 2 . N el n. 4 2 2 fu stip ulato u n p restito m arittim o d i L . 2 0 0 ,

pagabile a G en o v a, m a solo dopo il felice arriv o della nave in Sicilia. A q u anto pare il p re stito doveva v en ire in vestito in Sicilia; i destin atari del p re stito , o uno di essi, to rn a ro n o a G en ova con u n ’a ltra nave, m en tre la p rim a nave, d o p o aver fa tto scalo in Sicilia, prosegu ì p er la Siria. “ U ltra m a re " nei n o ta i dell’ep o ca signifi­ cava la Siria di quei tem p i, che si estend eva d all’A rm en ia a n o rd sino al confine, m eno ch iaram en te stabilito, dell’E g itto a sud.

26 I b i d ., n. 4 2 6 . M arch io C astagna aveva p ro g e tta to u n pellegrinaggio a San

G iaco m o d i C om postella e p e rciò lu i e Solim ano sciolsero tem p o ran eam en te diversi co n tra tti, co n tu tta l ’intenzione d i riprend ere la società a l rito rn o di C astagna.

27 I b i d ., n. 4 3 0 .

28 I b i d ., n, 4 6 1 .

— 17

(17)

navis di T ado, germ anus di G iorgio, ad Alessandria andata e rito rn o 29. navis di Gandolfo G a m ico , destinazione Costantinopoli andata e rito r­

no 30.

lignum di Bonvassallo Salsa, destinazione A rcem ( ? ) 31.

navis di Guglielmoto "C iriolis" e G andolfo "d e G otizone”, destinazione

P a le rm o 32.

bucia di Lam berto "C alcato r ”, viaggio a Bugia andata e ritorno. L am ­

berto aveva con tratto un prestito m arittim o per L . 8 , pagabile a G e n o v a 33.

galeotus di Ingo Puella, Sardegna andata e rito rn o 34. bucia di E nrico N evitella, d iretta in Sicilia e in S p agn a35.

29 I b id ., n . 4 6 6 ,

30 I b i d ., n, 4 6 8 . G an dolfo s'im b arcò sulla p rop ria nave.

31 I b i d ., nn . 4 7 2 , 4 8 0 ,

32 I b id ., I I , A p pend ice X X V I . P rob ab ilm en te qu esta nav e era la stessa che

viene m enzionata al n, 4 3 0 , che si recav a an ch ’essa a P a le rm o . N e l n. 4 3 0 solo G u glielm oto viene cita to com e p ro p rietario di un b u ciu s d ire tto a P a le rm o , p e r cui

avrebbe p o tu to essere p ro p rietario o com p rop rietario di du e n av i, m a i n o ta i spesso usavano la parola b u ciu s p er in d icare un a p iccola navis. I l prim o c o n tra tto p o r­

ta v a la d a ta dell’ 11 agosto, il secondo del 4 settem b re, m a qu esta differenza di data non ha rilevanza.

33 I b i d ., n. 5 0 8 .

34 I b i d ., n. 5 1 7 , C he P u ella e In g o P u ella fossero la stessa persona app are

chiaro dai nu m eri 8 7 7 e 8 8 3 , N e l prim o a tto “ In go P u e lla ” e nel second o “P u e lla ’', si riferiscono ad u n ’u n ica p erson a p e r lo stesso co n tra tto .

33 I b i d ., nn , 4 9 7 , 4 9 8 , 4 9 9 , 5 0 0 , A b ulafia (c it,, p. 2 4 3 e s g .), fa riferim ento

ad E n rico N evitella com e p ro p rietario d i nave n e l settem b re 1 1 5 8 , sulla b ase dei su d d etti c o n tra tti. A vev a, a q u anto p a re , in m en te la dichiarazione: R a n e societatem R ib a ld u s d e b e t laboratum p o rta re cu m E n ric o N evitella q u o ìverit, C h e E n ric o fos­

se prop rietario di nave è prob abile, in q u anto lui, o il figlio o il n ip ote dello stesso nom e, com pare com e p rop rietario di nave nel 1 1 8 0 , 1 1 8 4 , 1 1 9 1 , 1 1 9 2 , L a p rop rietà delle navi era p er lo ro un a tradizione di fam iglia. È anch e possibile che R ib aldo e O liverio di P a v ia (u n altro agente di Solim ano) avessero ricev u to l ’ord i­ n e di viaggiare con E n rico dovunque andasse, p erch é era l ’agen te di Solim ano più

(18)

1 1 5 9

navis di B enedetto Aregiano e Bonico, di ritorno da " T r a p e n a " 36. navis et barca, caravellum coopertum et gabias eius di Solimano di Sa­

lerno, Guglielm oto "C irio lis” e Musso “Boiachesius”, destinazione Alessandria. Solimano possedeva una m età della navis che i tre

uomini avevano acquistato da poco per quel viaggio. I tre proprie­ tari avevano preso tre calafati per preparare la nave al viaggio; i calafati acconsentirono di fare il viaggio con loro e di tornare a G enova con la medesima nave per un compenso aggiuntivo e di calafatare qualsiasi altra nave che i tre proprietari potessero ac­ quistare, nel caso la nave in oggetto fosse venduta. I calafati ave­ vano anche prom esso di dividere con Solimano e soci tu tti i pro­ fitti che potessero fare calafatando altre navi ancorate ad A les­ sandria. Ogni arm atore aveva l’obbligo di far ben calafatare la p ro ­ pria nave per evitare danni da infiltrazioni al carico 37.

galeotus di Piloso, destinazione la P ro v e n z a 38.

anziano e più esp erto . D o vevan o viaggiare co n E n rico , m a n o n necessariam ente sulla m edesim a nave.

36 G io v a m i S crib a , n. 5 4 3 .

37 I b i d ., n . 5 7 8 . I n u n a nave ch e ven ne noleggiata p e r u n viaggio a T un isi

nella p rim avera del 1 1 8 4 i p ro p rie ta ri dovevan o fo rn ire dieci m arin ai esp erti, com ­ p reso un calafato (calafatus) : I b i d ., I I , A p p en d ice X e n. 6 . I-Ieyck (c it., p . 1 2 3 ),

in te rp re ta calafatus in senso p iù am pio, cioè com e il carp en tiere di b o rd o . È cer­

ta m e n te possib ile ch e d u ran te il viaggio e nei p o rti stranieri il calafato eseguisse il lav o ro del ca rp e n tie re in casi di em ergenza, m a nel p eriodo della costru zio n e i calafati e i ca rp en tieri avev an o com p iti diversi e specifici. C on flitti di com peten za fra calafati e ca rp en tieri dovevan o essere freq u en ti. I l com p ito p rin cipale dei cala­ fa ti con sistev a n e l fa r p e n e tra re stop p a nelle giu n tu re delle navi e n e l cop rirle di bitum e. L a con testazion e v e rte v a su chi dovesse costru ire quelle p a rti della nave le cui giu n tu re era n o esposte a ll’acqua.

L a barca , caravellu m (in qu esto caso c o o p ertu m ) ven iva u sata com e ch iatta

p e r tra sp o rta re il carico e le persone dalla nave a te rra e d a un a nave all’altra . A veva dei rem i e forse anche un a p iccola vela. P o te v a essere utilizzata p e r la naviga­ zione lungo la co sta e p e r la p esca: E . H e y ck cit., pp . 9 6 -9 8 ; W . A sh b u rn er cit,, p p . C L X X X I I I e sgg„ C X C I X ,

38 G io v a n n i S crib a , n. 5 8 8 ,

— 19 —

(19)

1 1 6 0

navis di Solimano di Salerno, destinazione A lessandria39.

galee che erano in corso di costruzione, nelle quali Guglielmo Burono

e Rufino, conte di Lavagna, avevano investito ciascuno indiretta­ m ente L . 5 0 . Guglielmo Piperata aveva di fatto investito le 1 0 0 lire e m olto probabilmente era anche un investitore e futuro p ro ­ prietario 40.

galee 3 di Bisacia, dirette in Sicilia e Romania. Bisacia era il Ribaldo

o Rubaldo Bisacia spesso menzionato come console. E ra il fratello di E nrico G uercio, un console genovese del 1 1 6 0 e legato ge­ novese inviato a Costantinopoli per ottenere il quartiere e le ban­ chine che erano state prom esse ai Genovesi dalPim peratore M a­ nuele nel 1 1 5 5 . M olto probabilm ente E nrico viaggiò con Bisacia in una delle n a v i41.

navis di Bussato, diretta ad A lessan dria42.

navis di Vicino "d e Cibilis” diretta ad Alessandria. Vicino aveva stipu­

lato un cambio m arittim o di L , 3 7 Vi pagabile ad A lessan dria43.

39 I b i d ., nn . 6 1 0 , 7 0 8 . È possibile ch e il viaggio del n, 6 1 0 sia stato il viag­

gio rita rd a to del n . 5 7 8 , m a è anch e possib ile che i nn . 6 1 0 e 7 0 8 si riferiscano al viaggio p revisto p er l ’autun no dell’anno 1 1 6 0 e realizzato in anticipo.

40 I b i d ., n . 6 2 7 .

41 I b i d ., nn . 6 1 5 , 6 6 6 , 6 7 3 , 6 7 4 . L e tre galee vengono in dicate nel n . 6 6 6 .

Bisacia era u n personaggio p o ten te e di riliev o, d ato che negoziava anche co n il r e di Sicilia a prop osito d i u n even tuale ru olo nelle forze navali di q u est'u ltim o. I n qu este navi rap p resen tan ti di im p o rta n ti fam iglie genovesi facevano confluire investim enti com m erciali. C h e E n rico G u e rcio , B alduino G u e rcio e B isacia fossero fratelli risulta chiaram ente dai nn . 3 9 8 e 1 1 8 1 . N é B alduino G u e rcio n é R ubaldo Bisacia giuraron o d i osservare il tr a tta to consolare del 1 1 5 7 co n re G uglielm o I di Sicilia, tra tta to con il quale G en ova p ren d eva l ’im pegno di non dare m an fo rte a ll’im peratore bizantino nel caso ch e questi attaccasse il re di Sicilia. I G u erci eran o in gen ere favorevoli alla co rte bizantina e p e rta n to il lo ro m an cato giura­ m ento non sorprende, m a è anch e possibile ch e fossero assenti a ll’epoca in cui fu firm ato il tr a tta to : C od. D ip i., I , pp . 3 4 4 -3 4 9 .

42 G io v a n n i S crib a , n, 6 6 1 . B u ssato, ch e aveva co n tratto u n cam b io m arittim o

d i L , 5 0 pagabile in A lessandria, s’im b arcò sulla p ro p ria nave. 43 I b i d ., n . 6 6 5 .

(20)

galea com m unis diretta in S pagn a44.

navis di O b erto Piccam iglio, diretta ad Alessandria. O b erto aveva p re­

so a p restito con cambio m arittim o L . 12, pagabile ad Alessan­ d ria 45.

navis di Ocello e G uido di N ovara, d iretta a Palerm o andata e ri­

torno 46.

1 161

navis di Ism aele, d iretta in Sicilia andata e rito rn o 47.

navis di N icola “À g u xin u s", d iretta a C euta andata e rito rn o 48.

44 I b i d ., n. 6 9 4 . M o lto prob abilm en te la n av e trasp o rtav a O b erto Spinola e

soci ch e si recav an o d a l R e L u p o d i Spagna p e r te n ta re di m igliorare le relazioni politiche e com m erciali d i G e n o v a con quel regn o : A n n . G e n ., I , p . 6 0 . N u m erose

afferm azioni degli annali fan n o riten ere ch e il C om un e avesse la fa co ltà d i co ­ stru ire, arm are e requisire un a flo tta com unale p e r il servizio a ttiv o in tem po d ’em ergenza, I l C om un e n o n aveva i m ezzi finanziari p e r co stru ire e m an ten ere da solo la p ro p ria flo tta e di conseguenza doveva fare assegnam ento sulle navi dei p riv ati. A b itu alm en te un a galea co m m u n is accom p agnava ogni convoglio attrav erso

le acque in fe sta te da p ira ti o dalle navi nem iche. I funzionari add etti a qu esto com p ito variavan o d a tem p o a tem po. N e l 1 1 9 6 , a seguito di un a raccom and azio­ n e degli em e n d a to re s, fu ro n o scelti o tto rec to re s p er rap p resen tare le q u attro "c o m ­

p a g n e ” della città e f ra i lo ro doveri era com preso quello di sovrain tend ere alle

ga lee com unali e all’equipaggiam ento n av ale: ib id ., I I , p. 6 0 . A q u anto p are, i rec to re s si add ossaron o alcun e delle in com b enze dei consoli prim a dell’avvento del

podestà. I n tem po d ’em ergenza i consoli requisivano le navi dei priv ati citta d in i; anzi, i m em b ri patrizi del con solato requisivano le p ro p rie navi e quelle di am ici e p aren ti. I l com penso p e r l ’u so della nave era in prop orzion e al tem po p er cui ven iva u tilizzata. N o n sorp ren d e ch e u n console e p rop rietario di n av e fo sse spes­ so il com andan te della flo tta o flottiglia in v iata dal C om u n e: E . H e y ck c it., pp. 1 0 5 -1 1 9 , 1 5 6 , 1 7 6 ; A n n . G e n ., I I , p p . 60-74.

43 G io v a n n i S crib a , n , 7 1 8 .

46 I b i d ., n . 7 5 8 .

47 I b i d ., n. 8 7 5 , N el n . 8 7 1 si fa riferim ento a navi g ra n d i q u e fu it H ospi- talis d iretta ad A lessand ria. M o lto p rob abilm en te la nave app arteneva agli O sp e­

dalieri.

48 I b i d ., n . 8 8 7 . C fr. H . P . M . , C h a rtarum I I , T o rin o 1 8 5 3 , n . 1 1 0 3 , dato

ch e i nom i dei co n traen ti m ancano nella nu ova edizione.

(21)

navis di T anto (o O getio T anto o T anto G uercio) diretta a C e u ta 49.

1 1 6 2

navis di Bonifacio Collo, senza indicazione di destinazione50. bucia di Salsa che era nel p orto ad Sarzanum 51.

1 1 6 3

navis di Laagio, diretta a B u g ia 32

navis di “Tiinonerius” , diretta ad I b iz a 53.

navis di “M anens de A m o re ", Cagliari andata e rito rn o M. navis di M archio “Englesiu s", C euta andata e rito rn o 55.

navis di Rufino, diretta al G arbo e a Sale sulla costa A tlantica, anda­

ta e rito rn o 56.

45 G io v a n n i S crib a , n, 9 1 0 , T an to era d eb ito re di 3 0 0 bisanti m essem u tin o s

a U go L u p o , ch e d ovevan o essere p ag ati a C eu ta e n tro N a ta le (il co n tra tto fu tra scritto il 2 0 settem bre) e aveva d a to in garanzia arsetinu m u n u m p e rla ru m ,

1 1 /2 on ce di m usch io e 10 libbre di zafferano, ch e U go po se, a p ro p rio rischio, tu tte in u n a accom endazione con due a ltri n o ti m ercan ti. A C eu ta T a n to avrebbe p o tu to sostituire con u n altro p ig n u s le m erci date a G en ova. O p p u re U go p o te­

v a vendere qu este m erci, rim b orsarsi i 3 0 0 bisan ti c restitu ire l ’eccedenza a T a n to . Se la m e rce d a ta in pegno n o n avesse fru tta to 3 0 0 bisan ti, T a n to aveva p rom es­ so di colm are il disavanzo un m ese dopo il suo rito rn o a G en ova o du e m esi d o p o il rito rn o di U go a G en ova. In go b a n eb eriu s p restò garanzia p er 5 0 b i­

san ti a favore di T an to . 50 I b i d ., n, 9 7 3 .

51 I b i d ., n, 9 8 0 . B ongiovanni “M alfiliaster" e A n saldo “ P e ste le riu s” form a­

ro n o un a societas ch e A n sald o avrebb e p o rta to a C eu ta, m a del lo ro p atrim on io

com une 1 8 2 m in e di grano rim asero a G en ova e t loca d u o et m e d iu s in b u ca Salse q u e est ad Sarzanum . 52 I b i d ., n. 1 0 4 1 . 53 I b i d ., n, 1 0 8 8 . 54 I b i d ., n . 1 0 9 1 , 55 I b i d ., n, 1 1 0 2 . ss I b i d ., n n . 1 1 0 6 , 1 1 1 6 , 1 1 1 8 , 1 1 2 1 , 1 1 2 2 , — 22 —

(22)

navis di Baldizzone "d e P asia” , diretta a Tunisi andata e rito rn o 57. navis di E n rico G agina, senza indicazione di destinazione58.

navis di Baldizzone G rasso e di G erardo, destinazione Tunisia e rito r­

no, nonché altre destinazioni59.

navis di O liverio G uaraco, destinazione Tunisi e altri p o r ti60.

1 1 6 4

galea di Filippo "d e Iu s ta " , d iretta in Sardegna e rito rn o 61. navis di A riino, d iretta a B u g ia 62.

navis di “T im onerius” diretta in P ro v en za63.

navis di G iordano “ de F o rti" , d iretta in S ard egna64. navis di Baldizzone “ de P a sia ", d iretta a T rip o li65.

lignum di "S treiap orcu s", senza indicazione di destinazione66.

navis di Bonifacio Collo, diretta a Tunisi o al G arbo e ritorn o. Boni­

facio aveva co n tratto un prestito m arittim o di L . 4 2 .3 .0 67.

57 i b i d ., n . 1 1 1 4 .

58 I b i d ., n. 1 1 2 5 .

59 I b i d ., n. 1 1 3 0 .

60 I b i d ., n, 1 1 3 3 .

61 I b i d ., n . 1 1 8 0 . F u m enzionato solo F ilip p o , m a il n o taio an n otò che il con­

tr a tto ven n e stip u lato in casa di Filip p o “ d e I u s ta " e ch e questi fu u n o dei te ­ stim oni del co n tra tto .

62 I b i d ., n . 1 2 1 9 . I n u n a trascrizione p o co usuale fu ron o c ita ti tre p ro p rie­

ta ri di nav e p erch é il p re s ta to re concesse tr e p restiti m arittim i alla stessa p erso­ n a , m a i p re stiti eran o pagabili al felice arriv o e rito rn o da tre p o rti diversi di tre n a v i d ifferen ti. Q u e sta redazione testim on ia la prudenza delle p a rti e allo stesso tem po la v a rie tà delle aree d ’in vestim ento.

« Ib id . « I b id . 65 I b i d ., n . 1 2 3 8 . « I b i d , n . 1 2 5 2 . 67 I b i d ., n . 1 2 7 4 . — 23 —

(23)

2 . La navis e la galea

In questo prim o decennio la navis, la nave di form a rotonda, la

nave a vela, era la nave da carico più comune. E ra la nave m ercantile. L a sua popolarità si può misurare dalla frequenza con cui appare nella lista dei vari tipi di navi tratta dall’elenco dei proprietari.

navis 5 0

galea 6 ,

bucius, buca, bucìa 4

galeotus 2

lignum 2

lignum galeotus 1

barca 1

carcavellum 1

L a nave era fornita di solito di un albero maestro di prua (arbor d e proda) e di un albero a poppavia (arbor de m edio), entram bi con una

vela latina (artim on), L a nave veniva m anovrata da due timoni late­

rali (tim ones), uno per parte a poppa. N el tardo dodicesimo secolo la

maggior parte delle navi a vela aveva due ponti, per l ’uso prim ario dei mercanti, dei loro servi e del carico più prezioso; alcune navi ne ave­ vano uno solo e nessuna ne aveva tre. Già in questo secolo avevano un castello di prua e di poppa (castellum , supra castellum ) con cabine

per i personaggi più im portanti, condottieri di crociate, ricchi m ercan­ ti, l’arm atore, il nocchiero e il capitano, Di queste navi conosciamo po­ che misure e non chiare, talché ogni stima delle loro dimensioni è azzar­ data. N on esistono misure p er gli anni che vanno dal 1 1 5 5 al 1 1 6 6 e solo notizie fram m entarie per gli anni successivi, notizie che verranno riferite nella parte II .

In lunghezza le navi a vela più grandi del dodicesimo secolo misu­ ravano 2 4 ,2 m etri (8 0 -1 0 0 piedi), in larghezza circa 7 ,5 m etri (2 5 pie­ di) e circa 3 ,6 metri (1 2 piedi) di profondità. L ’altezza degli alberi più grandi eguagliava e spesso superava la lunghezza deirim barcazione. Navi di simili dimensioni potevano trasportare da 1 0 0 a 1 5 0 tonnellate m a­ rine, L e più grandi avevano un equipaggio di 1 0 0 -1 2 0 marinai, ma la

(24)

maggioranza ne portava meno di c e n to 1. L a navis era in prim o luo­

go una nave p er il trasporto di m erci alla rinfusa e veniva raram en­ te utilizzata in guerra o per pirateria a causa della sua lentezza; poiché non aveva remi ausiliari dipendeva com pletam ente dal vento e dalle vele. N aturalm ente in guerra poteva trasportare soldati, provviste ed equi­ paggiamento m ilitare, persino cavalli e serviva generalmente com e tra­ sporto nei pellegrinaggi.

Secondo il tariffario del 1 1 4 9 per le navi da carico in arrivo, la

navis era la nave più grande, seguita nell’ordine dalla galea, sagitta, ga- leolus o golabium . L a navis descritta com e navis cooperici cum duabus coopertis, pagava 3 lire, la galea 2 0 soldi, la sagitta magna 2 0 soldi, il galeotus 15 soldi, il golabium da 1 .0 0 0 m inae, 4 soldi, quello da 8 0 0 m inae, 3 soldi; e il golabium da 1 .0 0 0 minae sino alla capacità di

una navis m agna un im porto determ inato discrezionalmente dai funzio­

nari delle ta s s e 2.

Poiché la navis era l ’imbarcazione più grande che fosse disponibile,

1 L e cifre in d icate rap p resen tan o stim e b asate sui valori del tred icesim o se­ colo. N ella V en ezia del tredicesim o secolo u n a n av e d i 2 4 0 tonnellate doveva ave­ re alm eno 5 0 m arin ai: v . J . E . D o tso n , Ja l's N e f and. G e n o e s e N aval A rc h ite c tu re in th e 1 3 th C e n tu ry , in « M arin er’s M irro r » , 5 9 , 1 9 7 3 , pp . 1 6 1 -1 7 0 . A p. 163,

l ’au to re stim a ch e le du e n av i co stru ite p e r R e L u igi I X di F ra n cia n e l 1 2 6 8 fos­ sero lunghe 1 2 2 piedi (3 7 m e tri) da p u n ta a p u n ta, da p o p p a a p ru a e 3 3 piedi (1 0 ,0 4 m e tri) d i larghezza. I l suo lavoro h a c o rre tto alcune delle valutazioni fa tte da L , G . C a rr L a u g h to n in T h e R o ccafo rtis o f V e n ic e , 1 2 6 8 , " I b i d ." , 4 2 , 1 9 5 6 , pp.

2 6 7 -2 7 8 .

C iò n o n ostan te lo stud io del L au gh ton m e rita l ’attenzione di chiu nq ue s ’in­ teressi delle m isure e della stru ttu ra delle navi m edievali. H e y ck (c it., p p . 5 5 -6 4 ) , non forn isce n o tizie a p rop osito delle m isu re e della capienza della na vis; E . H .

B yrn e c it., p p . 5 -1 1 . D u e altri stud i re ce n ti d o vreb b ero essere presi in con sid era­ zione: R . B a sta rd de P e r é , N av ires M éd iterra n é en s d u tem p s d e Saint L o u is , in

« R evu e d ’H islo ire E co n o m iq u e e l Sociale » , 5 0 , 1 9 7 2 , p p . 3 2 7 -3 5 6 , e J . H . P ry o r,

T h e N aval A rc h ite c tu re o f C ru sa d er T ra n sp o rt S h ip s , in « M a r in e r ’s M i r r o r » , 7 0 ,

1 9 8 4 , pp . 1 7 1 -2 1 8 .

2 C od . D ip l., I , p. 2 5 2 e sg. Sulla m ina v, P . R o cca, P es i e m isu re a n tic h e d i G en o v a e d e l G e n o v esa to , G en ova 1 8 7 1 , p. 1 0 9 . R o cca , p eraltro , d ich iara ch e la m in a variava com e p eso d a un secolo all’a ltro . U n g o lab ium da 8 0 0 m in a e p o r­

tava u n ca rico d i circa 3 7 V2 tonnellate n au tich e. N ella p a rte I I forn isco succes­ sivi riferim en ti notarili alle m isure e alla cap acità.

(25)

veniva utilizzata per il trasporto in ogni parte del M editerraneo: ad ovest navigava fino a Sale sulla costa atlantica, fino a Ceuta, in Spagna e alle Baleari; lungo la costa nord del? A frica faceva scalo a Bugia, nel G arbo, a Tunisi e Tripoli, toccava la vicina Sicilia, la Sardegna, la C orsica, la Provenza. A d oriente toccava Alessandria, la Siria e C ostan tin op oli3.

L a galea del dodicesimo secolo era più stretta, più lunga, più v e­

loce della navis. E ra la nave lunga, contrapposta alla navis, la nave ro ­

tonda, Faceva assegnamento sop rattutto sui remi e sui rem atori (da 2 0 ad 8 0 ), un rem atore per rem o, ma era fornita anche di uno o due al­ beri, ognuno con una vela latina, che veniva usata quando possibile, per dare respiro ai rem atori. Probabilm ente aveva un ponte e due timoni laterali per la m anovra. Lo spazio per il carico era lim itato; m entre la

navis era innanzitutto un'imbarcazione per il trasporto di carichi alla

rinfusa, la galea serviva a vari scopi; era una nave da carico per le brevi

distanze, un mezzo di trasporto per le merci di lusso e ad alto p ro ­ fitto , una nave da guerra, una nave pirata, una nave passeggera p er di­ gnitari e legati del Comune in missione diplomatica. P e r la com odità di questi ultimi la galea era fornita di ponte di poppa a castello, con

cabine, L a m inore grandezza della galea e il suo equipaggio più nume­

roso lasciavano meno spazio p er il carico che sulla navis, m a la sua mag­

giore velocità e la migliore protezione contro i pirati la rendevano più adatta in modo particolare per le m erci di lusso. Alla stessa maniera, dato che la galea si prestava bene p er scopi m ilitari, i convogli e la

flotta del Comune erano com posti di galee che potevano essere di

proprietà privata, come risulta dai cartolari notarili, soggette a re­ quisizione in caso di emergenza. I castelli di prua e di poppa for­ nivano agli arcieri un vantaggio rispetto agli avversari che si tro­ vassero più in basso. L e galee erano anche fornite di rostro, ma i

3 L a preferen za acco rd ata alla navis p er i lunghi viaggi in qu esto decen nio

si può paragonare alla navigazione m usulm ana n e l ta rd o undicesim o secolo quale ce la d escrive A , L , U d o v itch , T im e , T h e Sea a n d S o ciety : D u ra tio n o f C o m m e r­ cial V o y a ges o n th e S o u th ern S h o re s o f th e M ed iterra n e a n d u rin g th e H ig h M id d le A g e s , in L a navigazione M ed iterra n e a n e ll’alto M ed io e v o , Spoleto 1 9 7 8 , I , p. 5 1 7

e sgg. P e rò , in co n tra sto con la p rassi m usulm ana, i G en ovesi u savan o anch e la

galea a rem i p e r viaggi brevi,

(26)

proprietari e i capitani di solito avevano interesse a catturare e de­ predare le navi nemiche e i m ercantili senza scorta anziché affondar­ li 4. L a galea o il galeotus, quando trasportavano solo m erci, si lim ita­ vano ad andare in Sicilia, Sardegna, Corsica, nelle città costiere italiane e in P ro v e n z a 5. L a galea che nel 1 1 6 0 fu inviata a Costantinopoli tra­

sportava dignitari politici che si recavano ad incontrare l’im peratore bi­ zantino e perciò poteva essere una galea del Comune.

I l bucius, nelle sue rare apparizioni, andava in Sicilia, Spagna e a

Bugia, mai in O riente. N el dodicesimo secolo non ho trovato un rife­ rim ento alla tariàa.

3 . Mancanza di continuità nella proprietà d elie navi

P e r quanto si riferisce alla continuità della proprietà, i dati per gli anni fra il 1 1 5 5 e il 1 1 6 4 sono troppo scarsi p er p erm ettere di raggiungere conclusioni sicure. Si può solo avanzare l ’ipotesi che non fosse prevalente la proprietà continuativa. L e notizie di proprietà con­ tinuativa sono più num erose per gli anni successivi, com e dimostrano gli esempi che seguono. Baldizzone "d e P a sia " era proprietario di una

navis diretta a Tunisi nel 1 1 6 3 e di una navis d iretta a Tripoli nel 1 1 6 4 ;

Gandolfo "d e G otizon e” era proprietario o com proprietario di una navis

d iretta a Palerm o nel 1 1 5 7 e di nuovo nel 1 1 5 8 ; O berto Pedicula aveva

una navis d iretta a Palerm o nel 1 1 5 7 e di nuovo, con destinazione non

specificata, nel 1 1 5 8 ; T ado era com proprietario di una navis d iretta a

Palerm o nel 1 1 5 7 e proprietario di una navis diretta ad Alessandria l ’an­

no successivo; "T im on eriu s" inviò la sua navis ad Ibiza nel 1 1 6 3 e in

Provenza nel 1 1 6 4 .

4 E . H . B yrn e c it., p. 5 e s g .; E . H ey ck c it., p p . 6 5 -7 3 . I n A S G , sez. no tai, ca rt. 4 , L a n fra n co ed al., f. 7 6 (1 2 0 1 ) u n acco m an d atario viaggiò in galeis q u e du- c u n tu r ad custo diam navium .

5 L a galea ch e andò in Spagna (1 1 6 0 ) era un a galea com m unis.

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