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1 0 0 Guglielmo Em briaco tornò in Terrasanta in veste d

consul exercitu s di una piccola flotta di 3 2 navi, che si diresse prim a

a Laodicea, poi a Giaffa e successivamente ad A rsuf e C esarea, dove il suo coraggio e la sua capacità di comando gli fecero m eritare il so­ prannom e appropriato di Caputmalìi {testa di m aglio). F u probabilmen­

te lui che nel 1 1 0 1 ricevette per conto della Cattedrale di San L o ren ­ zo da Tancredi, reggente di A ntiochia, la conferm a e l ’aumento dei

33 I b i d ., I I , p . 2 2 2 e s g ,; I I I , pp , 2 4 , 7 8 ; B elgran o , T a v o le, ta v . X L I .

34 Su questa affiliazione, v. D . O w e n H u gh es, U rb a n G ro w th a n d Fa m ily S tru ctu re in M ed iev a l G e n o a , in « P a s t and P re s e n t », 6 6 , 1 9 7 5 , p . 8 . L a rivalità

fra le fam iglie p iù im p o rtan ti era un a m inaccia co sta n te p er la p ace ed il b en es­ sere del C om une e fu in p a rte causa del fallim ento dell’am ministi-azione con solare, il che finì p e r d eterm in are l ’in staurazion e del po d està. N e l 1 1 8 3 scoppiò u n con ­ flitto aperto fra le fam iglie da C astello e V e n to da u n lato e la fazione “ de C u ria " dall’altro. I V e n to eran o coin volti in diversi altri co n flitti: A n n . G e n ., I I , p . 19.

35 B elgrano, T a v o le, ta v v . X X I X e X X X I I .

diritti e dei privilegi genovesi ad Antiochia e in altre città costiere già concessi da Boem ondo nel 1 0 9 8 . F ra il 1 1 0 1 e il 1 1 0 6 Guglielmo fu uno dei quattro consoli del Comune e certam ente contribuì ad inviare 4 0 galee in O riente che parteciparono alla conquista di A cri, Gibellet- to e T ortosa. N el 1 1 0 9 si trovava di nuovo in Siria, dove assieme ad altri tre prem inenti genovesi ricevette per conto del Comune tu tto Gi- bellum tnaior e il p orto e un terzo di Tripoli, nonché per tu tti i G eno­

vesi libertà di com m ercio e l’esenzione da tu tte le im poste in queste città. E ra di ritorno a G enova nel 1 1 1 1 . L ’ultim a menzione di G u ­ glielmo avviene nel 1 1 2 5 quando i consoli della città danno in appal­ to a lui e alla sua famiglia i diritti del Comune e la giurisdizione su G ibelletto, Solino, Laodicea e Antiochia per v en t’anni. U go, figlio di Guglielmo, era l ’am m inistratore delle concessioni. Ciò costituiva rico­ noscim ento della posizione degli Em briaci in T errasanta in quegli anni, posizione che aveva avuto inizio con la prim a spedizione di Guglielmo e di suo fratello P rim o 36.

Il fratello, Prim o “ de C astro ” , era una figura di m inor spicco. Fu eletto console nel 1 1 2 2 , un anno in cui i Genovesi b atterono in m are i Pisani e in patria introdussero le cariche di clavarius, scriba- nus e cancellarius prò utilìtate tei publice. N el 1 1 2 9 sua moglie (o

la sua vedova) Guilia di Castello ed altri si opposero al pagamento della decim a tnaris al vescovo più di una volta all’anno per ogni

nave ed ottennero un verdetto favorevole, Suo figlio M erio "d e C a­

36 A n n . G e n ., I , pp . 5 , 1 1 -1 4 , 1 1 0 e sgg., 1 2 1 -1 2 4 ; C o d . D ip l., I , pp . 1 6 -1 8 ,

2 8 -3 3 , 2 1 7 e sg. L ’attrib uzione del consolato a G u glielm o negli anni 1 1 1 6 e 1 1 1 7 non tro v a risco n tro negli annali. E . H , B y rn e, T h e G e n o e s e C o lo n ies in Syria , in T h e C ru sa d es a n d O th e r H isto rica l Essays p r e s e n t e d to D an a C . M u n r o , a cura

d i L . J . P a e to w , N . Y . 1 9 2 8 , pp. 1 4 5 -1 5 4 , tr a tta dell’im portanza degli E m b ria ci in Siria e del con tro llo ch e essi esercitavan o sui d iritti, privilegi e dom ini genovesi. R . D . F a ce esam ina in m an iera esau rien te le fo rtu n e degli E m b ria ci sino alla T erz a C ro cia ta in T h e E m b ria c i: F e u d a l Im p eria lists o f th e T w e lft h C e n tu ry , M . A . T h esis,

U n iversity of C in cin n ati, U .S .A ., 1 9 5 2 . P iù recen te è lo studio d i F , C ard in i, P ro ­ filo d i u n C ro cia to : G u g lie lm o E m b ria co , in « A rch ivio Storico Italian o » , 1 3 6 , 1 9 7 8 ,

pp, 4 0 5 -4 3 6 . A , O livieri, S e r ie d e i consoli d e l C o m u n e d i G e n o v a , in « A tti della

S o cietà L igu re d i Storia P a t r i a » , I , 1 8 6 0 , p. 2 3 6 e sg. G uglielm o E m b ria co iunior, un n ipote (figlio di u n figlio) com p are com e p rop rietario d i nave e p ro p rietario te rrie ro in Sicilia nel 1 2 0 0 e riconosce ch e il n onn o aveva in vestito nella galea.

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stro " compare come proprietario di nave nello stesso anno o comun­ que negli anni intorno al 1 1 2 021. A veva legami stretti con l ’arcive­

scovado, dal quale beneficiava di num erose concessioni. Il suo nome non compare nei docum enti comunali dell’ep o c a 38. I pochi dati rac­ colti indicano che Prim o "d e C astro" e la sua famiglia ristretta con­ tinuarono ad essere proprietari di nave attivi, ma solo di rado com ­ paiono nel governo della città.

Lam berto M edico era figlio di Guglielmo "V iceco m es” e nipo­ te di Guglielmo Em briaco ed era pertanto m em bro anche lui del clan di Manesseno. A quanto sembra prese parte alla prim a spedizione genovese in T errasanta, anche prim a di Guglielmo e Prim o E m b ria­ co, perché nel 1 0 9 9 , ad Antiochia, assieme ad altri boni h o m ines la n u e promise di assistere Boem ondo nella difesa della città, salvo contro il conte di St. Gilles. Lam berto era anche fra Ì 3 0 0 u o m i n i la n u e de m elioribus che all’inizio del 1 1 5 7 giurarono il trattato di amicizia con

R e Guglielmo I di S icilia39. Am ico B rusco, padre dei due proprietari di nave Arnaldo ed E n rico , era anche fratello di Guglielmo Em briaco e Prim o "d e C a stro " e m em bro dello stesso ram o manessenese dei vi­ sconti. I due figli non compaiono negli atti comunali, m a il padre fu console nel prim o consolato del 1 0 9 9 -1 1 0 0 e, m entre era in carica, au­ torizzò la prim a spedizione genovese in T errasanta. I figli, com e il padre, erano legati alla curia arciv esco v ile40.

Bonifacio dalla V olta, pur essendo m em bro di una famiglia im por­ tan te, non compare molto spesso negli atti comunali. E g li, i suoi ni­ poti e un figlio di Corrado G uaraco e Guilia “ de C a stro ", moglie o vedova di Prim o "d e C a stro ", ottennero una sentenza favorevole nel 1 1 2 9 , che lim itò il pagam ento della decim a maris su ogni loro nave

ad una sola volta all’anno. Nel 1 1 5 5 Bonifacio compare in modo spe­ cifico come proprietario di varie navi in un trattato fra G enova e il conte Guglielmo V I I di M ontpellier; in tale trattato gli fu promesso

37 A n n . G e n ., I , p. 1 7 e sg .; I l R eg istro , p . 2 7 e sg.

38 B elgrano, T a v o le, tav . X X X ; I l R e g is tro , passim .

39 B elgran o , T a v o le, tav , X X I X ; C od . D i p i , I , pp . 1 2 e sg., 3 4 4 -3 4 9 ,

40 A n n . G e n ., I , p, 5 ; B elgran o , T a v o le, tav v, X X I X , X X X I ; I l R egistro ,

p p . 2 7 , 3 5 , 1 1 5 , 3 9 0 ,

che non si sarebbe agito contro di lui per l’entrata delle sue navi nel p o rto di M o n tp ellier41. N on ho trovato riferim enti al figlio di C orra­ do G uaraco e a Bonifacio de Ranfredo.

L am berto M usso fu uno dei Genovesi autorevoli che nel 1 1 4 6 prom isero di aiutare il conte di Barcellona in un assalto a T o rto sa dopo la conquista di Alm ería. N el 1 1 5 7 lo si ritro v a una cum trecentis ho- m inibus la n u e d e m elioribus che giurarono di non aiutare l ’im pera­

tore di Bisanzio contro Guglielmo I di Sicilia. Due anni più tardi Lam berto fu uno dei testim oni al trattato con il quale G enova stabilì i propri diritti esclusivi sul trasporto e la vendita del sale ai Lucche­ si — i quali, però, acquistarono il diritto di rivendere il sale in una area ristretta della costa tirre n ica 42. Lam berto faceva parte ovviam ente del patriziato urbano, m a non ebbe un ruolo prem inente nel governo della città.

È chiaro che, prim a del 1 1 5 5 , la maggior p arte dei proprietari di nave appartenevano al patriziato urbano e che diversi di loro ave­ vano una posizione m olto elevata fra i dirigenti p o litici4i. D iciotto dei

6 5 proprietari di nave (il 2 7 per cento) operavano nella vita politica e diplomatica della città. L a loro partecipazione al governo comunale era naturale, in quanto la nuova amministrazione consolare e le “ compa­ g n e" rionali erano state introdotte per proteggere e favorire il com ­ m ercio del Com une ed estendere, di conseguenza, la sfera sotto la giu­ risdizione comunale. Diversi proprietari di navi furono eletti consoli

41 C od . D ip i., I , p . 3 1 9 .

42 I b i d ., I , p p . 2 1 0 -2 1 4 , 3 4 4 -3 4 9 , 3 7 3 -3 7 7 .

43 S fortu n atam en te n o n esiston o cartolari notarili di qu el p erio d o e p erciò n o n son o disponibili i d a ti ch e esiston o nei decenni successivi sui m ercan ti e i p ro p rie ta ri d i n av e. A ltre fon ti, p e rò , ci rivelan o i n o tevo li te rrito ri e i privilegi com m erciali acq u istati da G en ova in Siria com e riconoscim ento e in pagam en to p er i m olti servigi resi al m ovim en to cro cia to all’inizio del secolo dodicesim o. È difficile n o n ip otizzare ch e i G en ovesi traessero n o tevo li p ro fitti dal lo ro com ­ m ercio siriano e ch e le fam iglie p o liticam en te p iù im p o rtan ti in p a tria n o n abbia­ n o tr a tto red d ito e capitali d a e p e r i lo ro tra ffici com m erciali, anch e se m ancano d ati p recisi p e r l ’epoca. C fr. A . Schaube c it., pp . 1 2 6 -1 2 9 , 1 3 3 -1 3 5 , 1 4 3 -1 4 9 . Il G uglielm o E m b ria co ch e troviam o nei docu m en ti com m erciali del 1 1 6 2 e del 1 1 6 3 e ra il n ipotino del grand e G uglielm o E m b ria co del 1 0 9 9 : G io v a n n i S crib a , I I ,

nn . 9 6 6 , 1 0 6 0 , 1 0 6 1 .

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più volte: i medesimi, assieme ad altri, furono ambasciatori e legati del Comune presso re ed im peratori riuscendo a concludere con suc­ cesso trattati m olto vantaggiosi per la loro città e per i loro concitta­ dini. Essi appartenevano alle famiglie più ricche ed influenti di G e­ nova, famiglie che avevano tolto la guida del Comune alla curia vescovile, con la quale, peraltro, m olti m antenevano rapporti amiche­ voli. E ran o com ponenti o affiliati del patriziato urbano, un gruppo che aveva legami forti, anzi originari con la terra; molti erano di di­ scendenza viscontile, P e r effetto della loro discendenza ed influenza per­ cepivano redditi non solo dalla terra, ma anche, in notevole misura, dagli immobili, dai m ercati pubblici, dalle cariche politiche, dagli in­ vestim enti del governo e, probabilm ente, dalla pirateria. Soltanto tre dei 18 proprietari politicam ente attivi si possono classificare come m er­ canti attivi: Guglielmo Burono, Guglielmo V ento e Ingo Puella, e Puella era fra i meno im portanti. L a relativa mancanza di investimenti commerciali di questi proprietari di nave politicizzati colpisce in ma­ niera particolare, considerando che Giovanni Scriba aveva stretti lega­ mi con il patriziato terriero e politico, per cui sarebbe stato logico sce­ glierlo come notaio per i co n tratti comm erciali di questo gruppo. A n­ zi, i modesti investimenti com m erciali dell’intero gruppo dei proprie­ tari di nave, in contrasto con l ’elevata posizione politica e familiare di tanti di loro, suggerisce che nel decennio di Giovanni Scriba, dal 1 1 5 5 al 1 1 6 4 , la percentuale maggiore del capitale p er la costruzione e l ’arm amento delle navi provenisse da fonti non comm erciali. L a mag­ gioranza dei proprietari di nave non erano mercanti. Ciononostante, è anche vero che più avveduti proprietari terrieri viscontili, pur conti­ nuando ad investire nella terra, iniziarono un crescente e certo più redditizio investim ento nelle navi e nel com m ercio. F u per effetto di questa nuova attenzione per il m are ed i suoi com m erci da parte del patriziato urbano e dei suoi associati che G enova conquistò la sua posizione di prestigio fra i porti del M editerraneo.

PARTE SECONDA