locos V I predicte navis come garanzia per un prestito m arittim o
navis 11 M eliorata”, diretta in Siria e Ceuta Rubaldo de M olo aveva
2 V cantari di grano erano l ’equivalente di 3 cantari di coria, ma
venne anche convenuto di provvedere all’alimentazione del servo Giovanni e di trasportare 15 minas di granum a titolo gratuito {dono) m .
axerius di “Donum dei C am ergus" e soci, diretto in Sardegna. Gan-
dolfo de Campo diede un locum della nave com e garanzia per un
p restito m arittim o di L . 6 .8 .0 295.
294 Ibid., ff. 2 4 3 , 2 4 9 . E n rico B o ca ro e G iovan ni "S elvag n u s" avevano la
possibilità d i fare u n gu adagno a B on ifacio 0 in Sardegna, un secondo guadagno in C atalo gn a, u n terzo in B arb eria e u n q u a rto a G en o v a; co n qu este com bina zioni p o tevan o facilm en te tra rre u n p ro fitto p ari a più v o lte il cen to p e r cen to delle som m e in vestite a ll’inizio. A q u anto m i co n sta qu esta è la p rim a v o lta eh? nei ca rto la ri com pare la dichiarazione di equivalenza et minas X V ad rationem de cantarìis I I Vi prò I I I ad cantarata de coriis grani dono. È anche la prim a v o lta ch e com p are dono nel senso della form ula p iù tard a sine aliquo naulo. Il riferim en to fa tto d a B y rn e, G e n o e s e Sbipping c it., a ex dono a p. 4 1 , n o ta 2 , è per il 1 2 0 1 , non il 1 2 0 3 . L a " P a lm e ta " d o vreb b e essere aggiunta alla lista B alb i p e r il 1 2 0 0 .
295 Ibid., f. 2 4 5 v. C fr. ascerium so tto l ’anno 1 1 9 1 .
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navis "Sanctus Petrus A ren e", diretta in Siria 296.
navis una N olascorum d iretta a C euta e Alessandria. Simone V ento,
genero di Rosso dalla V olta, possedeva L . 3 0 0 q u e sunt im pli cate in nave una N olascorum 297.
navis nella quale Bonvassallo Rapailino e Nicola Barbavaria avevano
L . 1 0 0 investite in due locis navis et in auro, d iretta ad Alessan
d ria 298,
navis "Ialn a de F in ar” diretta ad A lessan d ria299.
navis di "A n soixiu s" (di San G enesio) e soci, diretta in Siria, forse
anche ad Alessandria e Ceuta 30°.
navis “R osella" in cui Guglielmo Salvatico il 19 settem bre acquista duos quarterios in nave q u e dicitur Rosella cum vellis et sarda iure et com odo his d uobu s quarterns pertinentibus dai due p ro
prietari (nomi in bianco) p er L . 2 0 0 . L a scrittura fu annulla ta, L o stesso giorno Guglielmo noleggiò (ad naulum ) a "Puncius
Budellus de Sagona” m età della nave per un viaggio a H yères, per caricare sale da consegnare a G enova o a Savona, dove la nave si poteva vendere. Come naulum Guglielmo doveva ricevere un
quarto del sale caricato nella m età della nave che aveva noleg giato 301.
296 Ibid., f. 2 4 6 v.\ c a ri. 2 , L a n fra n co ed al,, f. 2 0 2 v. 297 A S G , sez, no tai, ca rt. 4 , L a n fra n co ed al,, f. 2 4 7 .
298 Ibid., f, 2 5 0 v.
299 Ibid., ff. 2 0 2 v., 2 5 1 v. F o lco di C astello nella sua v este di leg ato del C om un e s ’im barcò su questa nave: Ann. Gen., I I , p, 7 9 .
I n un a c a rta annullata e senza d a ta (A S G , sez, no tai, m s. 1 0 2 , f. 5 7 ) V il lan o di C astello ricon o sce di d o vere L . 2 8 a tito lo di pagam en to p er du e loca nella navis " I a ln a de F in a r " e dà in pegno de saccìs lane Alexandrie levate.
N el f. 5 8 v. O b e rto S tella prend e a p re stito da G uglielm o G u e rcio L . 1 0 0 e p rom ette di pagare L . 1 1 4 quindici giorn i dopo il rito rn o a G e n o v a , dal viaggio prò carico salis della m edesim a nave. O b e rto dà com e pegno u n o tta v o della nave.
300 A S G , sez, no tai, ca rt, 4 , L an fran co ed al., f. 2 5 8 .
301 A S G , sez. no tai, ca rt. 2 , L a n fra n co ed al,, f, 2 2 9 v. A q u anto pare gli sforzi d: G uglielm o p e r o tten ere l ’in tera p ro p rie tà della nave falliron o. N ell’apri- le-m aggio la "R o s e lla ” era and ata in Sardegna e in C orsica, il che fa su p p orre ch e
navis di E n rico Agnello e soci diretta a P o rto Bonifacio. E nrico diede
quattro locos navis p red icte com e garanzia per un prestito m arit
timo di L . 2 0 m .
navis di Guglielmo di Sestri Ponente e soci, diretta a P o rto Bonifa
cio. Guglielmo diede in garanzia 2 Vi loci della nave per un p re
stito m arittim o di L . 15 303.
galiotus di Folco de A da e soci, viaggio di andata e ritorno da Hyè-
res con un carico di sale. A quanto sembra Folco aveva acquista to parte della nave qualche settim ana prim a 304.
galea nova d e A renzano della quale Ansaldo G uercio di Arenzano vende un
ventiquattresim o ad Anseim o "R u b eu s" per L . 1 1 , dando così una valutazione complessiva alla nave in quel mom ento di L . 2 6 4 . A ltri com proprietari sono "M aim on us" e Pizo di A re n z a n o 3a5.
galea di Giovanni "F o rn ariu s” e Giovanni di Arenzano e un’altra di
P ietro "B onusinfans”, con destinazione M ontpellier andata e rito r no 306.
abbia e ffe ttu a to du e b revi viaggi in u n p eriodo d i sei m esi. È da aggiungere alla lista Balbi.
302 Ibid., f. 2 3 0 .
303 Ibid. P a r e che G uglielm o fosse ben conosciu to a B onifacio p e rch é in due
o ccasioni p agò ai successori p iccole som m e di d en aro lasciate da G en ovesi che era no m o rti là: Giovanni di Guiberto, n . 1 7 4 e A S G , sez. no tai, ca rt. 4 , L an fran co ed al., f. 2 3 3 . A vev a p e rso L , 2 5 0 nel saccheggio d ella n av e di V illan o “ G au xo- n u s ” a Citrillum ad op era dei B izan tin i: Cod. Dipi., I I , p, 2 1 2 , n o ta. N e l 1 1 9 2 e 1 2 0 0 viene d efin ito magister: Guglielmo Cassinese, n. 1 6 0 0 ; Giovanni di Gui- berto, n. 5 2 .
3 M Giovanni di Guìberto, n, 2.
305 Ibid., n . 8.
306 Ibid., n . 5 5 , L a nav e era un a delle q u a ttro galee ch e to rn avan o d a M o n t
pellier. P o ich é il c o n tra tto fu re d a tto il 2 7 n o vem b re e p reved eva la possib ilità che il viaggio in P rov en za n o n avesse luogo p rim a d i P asq u a, p u ò darsi ch e la nave non sia and ata in P ro v e n z a fin o al 1 2 0 1 , P resu m o che G iovan ni d i A ren zan o e G iovan ni B ia n co d i A ren zan o fossero du e p ro p rie ta ri di nave differen ti, d ato che q u e st’ultim o è di solito in società con V assallo B ian co e N atale B ian co di A renzan o. C h e P ie tro “B o n u sin fan s” possedesse un a galea è possibile se il quam del te sto si m u ta in suam, com e suggerirebbe il co n te sto . I l n . 2 2 8 con ferm a q u esta co r rezione,
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ambas caleas novas de A irenzano, una di proprietà di N atale Bianco
"d e A irenzano", Giovanni de Casanova e soci e l ’altra apparte nente a P ietro de V edereto e Giovanni P ico "d e A irenzano” . I quattro noleggiano le loro due navi per un viaggio a M ontpellier. Ciascuna nave viene noleggiata per un naulum di L . 1 3 5 , pagabile
a G enova prima della partenza del convoglio intorno alla m età di gennaio 1 2 0 1 . Il con tratto viene redatto il 19 dicembre 1 2 0 0 307.
galiotus di cui Nicola di V oltri, Giovanni di P ré e soci noleggiano un
quarto p er un viaggio a H yères allo scopo di caricare sale da tra sportare a Genova. V erso la fine di febbraio o ai prim i di marzo del 1 2 0 1 noleggiano una m età della nave agli stessi noleggia tori m .
navis "B u can igra1' che era stata presa ai Pisani, si reca a Tunisi, nter- cationìs ca u sa 309.
Senza data, ma m olto probabilm ente X I I secolo:
navis di (Berardo) "R iciu s” e soci, diretta in S ard egna310. bucius di Ansaldo, diretto a M arsiglia3U.
galea "P o lcella" di ritorno da M o n tp ellier312.
galiotus di Folco de A da, viaggio di andata e ritorno dalla "M ariti-
307 I b i d ., n. 9 0 . I n qu esto co n tra tto i n o legg iatori, poiché eran o in certi sul
rito rn o , convengono di pag are il n a u lu m a G en ova p rim a della parten za della nave.
D i solito, quando era assicurato il viaggio di rito rn o , il n a u lu m n o n si pagava sul
carico in parten za da G en ova, m a solo p er il viaggio d i rito rn o in p a tria . Se i noleggiatori fossero rito rn a ti sulla stessa nave, le 2 7 0 lire sareb bero sta te lo ro accre d ita te . Il c o n tra tto è stato p u bb licato da E . FI. B yrn e, G e n o e s e S h ip p in g c it., p. 7 0 .
308 A S G , sez, no tai, care. 5 6 , G iovan n i de A m and olesio, I , ff. 1 8 7 v ., 188.
I noleggiatori si assunsero la resp onsab ilità in caso di c a ttu ra della n av e da p arte degli uomini di V entim iglia e con v en n ero di p agare L . 5 0 p e r u n q u arto della nave e L . 100 p er la m età, I l va lo re com plessivo quindi della nave in qu el p eriodo era di L , 2 0 0 .
A n n . G e n ., I I , p. 7 9 e sg.
310 A S G , sez, no tai, ca rt, 2 , L an fran co ed al., f. 2 1 7 . 311 A S G , sez. no tai, N o ta i Ig n o ti, carte lla I , doc. X , n, 1 7 . 312 I b i d ., n, 2 2 .
sagitia di Raim ondo "G riv exin u s", diretta in "M a r itim a "3,4.
galea “B envenuta” di Raimondo di P ortoven ere e di suo fratello Tren-
ch e rio 31S.
bucius di P rim o Papa e Rubaldo “ B elfoliu s", diretto a T orres in
Sardegna o a Bonifacio in C o rsica 316.
navis di Guglielmo Gam baldo, d iretta al G arbo. D à com e pignus per
un cam bium m aritim um . . . m eos locos V p red icle n a v is317.
navis di Ansaldo Ospinello e soci, diretta in S icilia31S.
Complessivamente tra il 1 1 6 5 e il 1 2 0 0 compaiono in varie fonti 3 9 7 proprietari di nave. In oltre qualcuno com pare in con tratti di cui si ignora l’anno di stipulazione, ma che comunque è certam ente fra il 1 1 7 9 e il 1 2 0 0 . Cinquantatrè di questi proprietari compaiono tra il 1 1 6 5 e il 1 1 7 8 , negli anni p er i quali i cartolari notarili non esistono più e per questi casi, di conseguenza, non esiste documentazione di natura com m ercialem . In oltre, quattro nomi nel novero complessivo dei p ro
prietari di nave sono in primo luogo pirati piuttosto che m ercan ti, per cui la loro posizione come m ercanti è trascurabile e altri quat tro non sono genovesi, poiché provengono da A grigento, Am alfi, T ri poli ed A cri 320. Ci occuperem o dei restanti 3 3 6 proprietari di navi (com prese o tto donne) in maniera prevalente, m a non esclu siva321 in questa parte del nostro lavoro.
313 ib id., n. 3 7 . 3 » Ibid., n. 18,
315 A S G , sez. n o ta i, N o ta i Ig n o ti, c a rt. I , doc. V I , n. 6.
316 Ibid., doc, V I I , n, 1 1. Secondo B ogn etti e M oresco c it., p . 1 0 8 , questo foglio p o treb b e app artenere al 1 2 0 1 .
317 Ibid., n. 1 2 . E s is te la stessa possibilità. 318 I b i d ., d o c. I X , n. 3 2 .
319 I sedici a tti di lacobus notarius p e r il 1 1 7 6 esiston o, m a non h an no at tinenza con il p resen te studio.
320 A lam ann o, G a ffo rio , G uglielm o G rasso e "T re p e d icin u s” , l ’e x P isan o che nel 1 1 6 6 divenn e u n p ira ta gen ovese, specie co n tro i Pisani.
321 L e o tto d onn e eran o: A id ela, m oglie di M arch esio "d e V u lp a ira '', Ada- lasia dalla V o lta , A ld a, ved ova d i Id o “ F e s te c h u s ", B on eta, m adre di R u fo ban-
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Nel num ero sopraindicato sono comprese una settantina di perso ne che risiedono nei comuni viciniori sotto controllo genovese. D iver si proprietari di nave provengono dai due estrem i della Liguria, quali Ventimiglia e Portoven ere. Il num ero più elevato di questo sottogruppo, diciassette, proviene da Arenzano, un luogo dove le navi venivano costruite. Tale cifra non comprende i proprietari di 3 0 navi di cui si indica sol tanto l’appartenenza (o la residenza) ad Arenzano, Chiavari, N oli, P o rto Maurizio, Sampierdarena, Sarzana, Savona e Ventimiglia 322.
Come nel decennio precedente, un’analisi statistica precisa è im possibile e molti confronti e differenze debbono essere considerati sem plici ipotesi.
2 . La continuità nella proprietà delle navi
Un num ero notevole di proprietari di nave riveste questa quali tà p er diversi anni. Più precisam ente, cinquantaquattro continuano in tale veste (cioè il 1 6 % dei 3 3 6 , raffrontato al 1 2 ,7 % del decennio
precedente), ma — come nel prim o periodo ■— una buona parte di
c h e riu s , A ld isia, m oglie di E n rico G u ercio , A liad ar, m oglie d i Q u a rte rio “ de Pa-
lav agn a", Isab ella, ved ova di U go M allone e G iuliana, n u ora di U g o di R ecco , A l m en o tre di queste donne eran o en tra te , con il m atrim o n io , in fam iglie genovesi m o lto im p o rtan ti, p er cui si p u ò su p p orre ch e app artenessero allo stesso ce to .
322 E r a p re scritto che qu este n av i, in occasione d i qualsiasi viaggio o ltrem a r e , dovessero p a rtire da G en ova e farvi rito rn o p e r scopi di tassazione e d ’ispe zione, nell’in teresse del C om une. N e l m edesim o tem po G en ova offriv a un m e rca to m igliore p e r i carich i di qu este navi ch e n o n il lo ro p o rto di provenien za. N elle em ergenze m ilitari questi C om uni eran o anch e ob bligati a m e tte re le p ro p rie navi con gli equipaggi a disposizione del com u n e d i G en ova, m a dietro com penso; lo stesso obbligo gravava sui cittad in i di G en ova. P e rò quando i com u n i delle R iviere si trovav an o ad affron tare d ifficoltà di n atu ra giudiziaria e finanziaria in te rra straniera o v i facevano nau fragio, go d evan o degli stessi d iritti e privilegi dei cittadin i genovesi e, se venivano a tta cca ti da Pisan i, Saraceni o p ira ti sconosciu ti, ricevevan o aiuto e sostegno da G en ova. D i ta n to in ta n to uno d i questi com uni si guadagnava il d iritto all’esenzione o alla riduzione dei doveri con su etu d in ari per aver dato u n aiu to eccezionale a G en ova.
costoro com pare in anni ravvicinati.
Adalardo figura com e proprietario com proprietario di una navis