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Conoscere Porta Ticinese Gasparini Eleonora

1.1 Segnali e indicatori di direzione

I segnali che forniscono indicazioni durante i vari spostamenti a piedi, in bicicletta, in auto o con i mezzi di trasporto pubblico hanno origine remota, risalente ai tempi dei Romani e costituiscono uno degli aspetti a noi più scontato del paesaggio urbano. I segnali stradali sono classificabili in due gruppi principali: indicatori di direzione e seg- nali informativi da un lato, segnali d’obbligo, divieto e pericolo dall’altro.

1.1.1 Segnali informativi

La funzione principale di questo tipo di segnaletica consiste nell’indicare direzioni e fornire le informazioni ad esse pertinenti. Le informazioni fornite dovrebbero limitarsi all’essenziale, essere presentate in modo coerente ed avere dimensioni idonee ai vari tipi di strada. I segnali devono essere chiaramente identificabili rispetto alla propria funzione ed avere grande visibilità nell’ambiente, tenendo conto di numerosi fattori, quali dimensione, contrasto e forma della lettera ai fini di una migliore leggibilità, e di altri aspetti quali i metodi di produzione e il posizionamento ambientale. Non meno importante è la scelta del carattere tipografico ed elementi cruciali di questo sono gli occhielli, il trattamento dei caratteri ambigui, la chiarezza dei numeri, il disegno della forma, lo spazio intorno ai caratteri, il rapporto tra il colore delle scritte e quello dello sfondo e la distanza con gli altri elementi presenti nell’indicazione (cornici, pit- togrammi…). Tutti questi elementi ci indicano che ciò che è importante è la qualità e l’affidabilità delle informazioni.

1.1.2 Segnali di regolamentazione della circolazione

I segnali di direzione sulle strade sono integrati da altri segnali per la regolamentazi- one del traffico e del comportamento del guidatore, del ciclista o del pedone. Esis- tono due diversi tipi di approccio a riguardo: statunitense, prevalentemente letterale, ed europeo, in parte iconici, in parte alfabetici, in parte simbolici. In quest’ultimo pro- tocollo i segnali del traffico sono classificati in tre tipi fondamentali: di pericolo, di divieto e di obbligo. La forma e il colore giocano un ruolo importante nella differenzi- azione e nella comunicazione del messaggio.

1.1.3 Uniformità, diversità e uso dei materiali.

Oltre alla finalità prettamente funzionale i sistemi di segnali possono avere anche implicazioni politiche. Le informazioni fornite possono riflettere le ideologie dei gov- erni, delle organizzazioni che li commissionano e l’epoca della loro introduzione: i segnali di accoglienza negli aeroporti, nei porti e nelle strade di confine hanno lo sco- po di aiutare il viaggiatore ad orientarsi ma sono anche le prime parole di benvenuto in un paese straniero e in base alle loro caratteristiche estetiche possono suscitare diversi tipi di sentimenti; oppure i segnali di dimensioni accentuate hanno una finalità di interesse pubblico ma spesso comunicano un senso di “totalitarismo”.

Per quanto riguarda la forma e l’uso dei materiali, in passato ci si affidava alla com- petenza di artigiani o laboratori, che pur attenendosi ad un principio di uniformità, spesso inserivano varianti personalizzate. Oggi i sistemi di segnali spesso vengono

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prodotti in laboratori dove gli operai sono dotati di conoscenze e tecniche di stampa e i grafici si avvalgono di tipi di carattere appositamente disegnati in modo che tenga- no conto sia degli aspetti pratici di comprensibilità e affidabilità, che delle aspirazioni sociali, agevolati nel processo dalla disponibilità di formati e software per la proget- tazione di nuovi caratteri. (Baines & Dixon 2002)

1.2 Definizione di luoghi e spazi

Oltre a fornire direzioni e istruzioni di orientamento, il lettering degli ambienti pub- blico può influire sul modo in cui identifichiamo e reagiamo ai luoghi e agli spazi, ov- vero esprime un senso del luogo.

L’enfasi posta sulla standardizzazione e sull’uniformità richiesta per molti sistemi seg- naletici visti precedentemente, lascia spazio ad una maggior preoccupazione per la peculiarità del luogo e per l’individualità dell’espressione Ovviamente “segnaletica stradale” e “sistemi di definizione” non si escludono reciprocamente ed esistono aree di sovrapposizione che possono risultare utili.

I criteri di valutazione dipendono dalla relazione tra quattro fattori principali: forma della lettera, ubicazione, dimensione e materiale. La prevalenza di una o dell’altra componente, varia in base ai casi.

La denominazione e l’uso del lettering per identificare i luoghi specifici, costituiscono una parte essenziale delle nostre interazioni con l’ambiente pubblico: la dinamica es- senziale tra funzionalità ed espressione consente di raccontare qualcosa di più sugli spazi e sui luoghi che ci circondano.

Nel caso dell’identificazione degli edifici, vi sono due tipi differenti di lettering: il let- tering architettonico, che generalmente è parte integrante della struttura comples- siva già a partire dal progetto dell’edificio, e il lettering per le insegne che vengono applicate all’edificio, ricavando un apposito spazio.

Nel caso invece del lettering per ravvivare gli spazi, il mondo artistico dimostra ac- cresciuto interesse nelle possibilità espressive della parola; la risonanza delle parole negli spazi pubblici si inserisce nella funzione estetica del lettering. Esso non deve soddisfare un ruolo utilitaristico ma può semplicemente esistere in forma artistica, migliorando la qualità dello spazio. Per questo motivo progetti pubblici hanno visto il coinvolgimento di designer, soprattutto nei progetti caratterizzati da una particolare attenzione alle tematiche ambientali. I marciapiedi, i vialetti, i vari spazi civici su cui si sviluppa il cammino pedonale, hanno offerto speciali aree di interesse per tali pro- getti. (Baines & Dixon 2002)

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La grafica è un elemento molto presente nelle nostre vite quotidiane, tratto caratterizzante della società.

In questa parte si trovano raccolti esempi di interventi in cui l’archigrafia è diventata la pro- tagonista di progetti di vari tipi e a varie scale.

E’ una ricerca che tocca ogni angolo del mondo, selezionando alcuni tra gli esempi più inter- essanti degli ultmi vent’anni.

Nonostante l’invasione delle immagini, la nostra è più che mai una civiltà della scrittura.In genere, poi, sembra sempre più difficle concepire un sistema di immagii o oggetti i cui significati possono esistere fuori dal linguaggio. Roland Barthes, Elementi di semiologia, Einaudi, Torino

1966, pag. 14

Archigrafia

una raccolta di esempi dal mondo, degli ultimi

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