• Non ci sono risultati.

GRANDI SALSE PRINCIPALI

Nel documento CUCINA CLASSICA (pagine 132-137)

164. — S alsa S p aglin ola.

Coprite il fondo di una casseruola con minuzie di lardo, poi con cipolle, carote e sedano tagliuzzati; mettete su questi legumi qualche fetta di giambone crudo e de’ ritagli di vitello cui sovrapporrete le parti inferiori d’una coscia di vitello, quali lo scannello, garetto, sotto noce, non che le ossa della co­ scia; aggiungete qualche gallina o la parte posteriore d’un grosso dindo, bagnate queste carni con un litro di gran brodo, esponete a fuoco e quando bolle ritirate la casseruola su fuoco moderato affine di ridurre lentamente il liquido a sostanza di giace ; pungete le carni per provocare l ’ uscita del sugo e fatele prendere colore ; bagnatele con una bottiglia di vino bianco e fate del pari ridurre anch’ esso a

■giace, allora bagnate le carni, in pieno, con brodo, schiumate; al primo bollore ritirate la casseruola

sull’angolo del fornello, aggiungete un mazzetto guarnito, minuzie di funghi e qualche carcame di pol­ lame cotto tagliato in pezzi. Continuate l’ebollizione e quando il vitello sia cotto, passate il fondo alla salvietta per lasciarlo deporre, indi digrassatelo per decantarlo badando che a tal punto dovrà essere, se non limpido almeno puro, trasparente di bel colore; tenetelo al caldo. — Con 800 grammi di burro 400 di buona farina, preparate un rosso bruno, (N. 219); che, a giusta misura, scioglierete a poco a poco, con 5 litri del fondo preparato; rimestate la salsa sul fuoco quasi fino all’ebollizione, ritiratela sull’an- .golo del fornello affinchè si chiarifichi assai lentamente per un’ ora circa; digrassatela, passatela allo staccio in una terrina verniciata per farla raffreddare vagliandola di tratto in tratto onde impedire che faccia pelle. — Quando si abbia una grande quantità di salsa sarà prudenza il collocare la terrina nella quale viene passata su un treppiede, per modo che l’aria circoli al disotto ; si preverrà così la fermen­ tazione.

N I . — Salo» v ellu ta ta .

Questa salsa viene denominata volgarmente vellutato (velouté). — Coprite il fondo di una casseruola con lardo, radici ed ortaggi tagliuzzati ; collocatevi sopra delle frattaglie di pollame e di vitello, (2 polli senza filetti, 2 garetti, un pezzo di coscia o di sottonoce di vitello ; bagnate queste carni con un litro di brodo, fate restringere lestamente il liquido, senza però che abbia a prendere colore ; bagnate allora le carni, in pieno, con brodo bianco ; schiumate, ritirate la casseruola sull’angolo del fornello ; aggiungete un mazzolino guernito, de’ritagli di giambone e de’funghi crudi ; lasciate bollire a fuoco moderato e mano mano che le carni sono cotte ritiratele ; passate il fondo alla salvietta, digrassatelo per lasciarlo ripo­ sare e poi decantarlo versandolo in una casseruola; tenetelo al caldo.

Preparate un rosso biondo con 250 grammi di burro, 250 grammi di farina; cotto a giusta misura ritiratelo dal fuoco e diluitelo con 3 litri del fondo preparato, quando la salsa è liscia allungatela con altri 3 litri di fondo osservando di tenerla poco legata; fatela bollire, ritiratela sull’angolo del fornello affinchè si chiarifichi durante un’ora; digrassatela con cura; pissatela alla stamigna in una terrina; veu- tolatela fino a che abbia perduto il suo intenso calore. — li colla vellutata che, tranne poche eccezioni, si preparano le salse di riduzione che non devono essere colorate.

M S . — S alsa b escia m ella .

Mettete in una casseruola una grossa cipolla tagliata a dadi e fatela rinvenire nel burro senza prendere colore; aggiungete 200 grammi di giambone crudo tagliato a dadi, alcune fette di carote e radici di sedano, minuzie di funghi, un mazzetto di prezzemolo guarnito, grosse spezie ; fate rinvenire questi ingredienti a fuoco moderato per 10 minuti, scolate il burro, bagnateli con 2 litri di vellutata ; esponete la casseruola a pieno fuoco per ridurre la salsa, rimestandola colla spatola; dopo alcuni mi­ nuti di ebollizione, incorporate alla salsa un litro di buona crema doppia, fresca e cruda, ma a piccole porzioni e soltanto mano mano che si opera la riduzione; quando la crema è amalgamata, la salsa dev’essere ben legata, lattiginosa, succulenta, passatela alla stamigna in una terrina, ventolatela fino a che sia quasi fredda. — È mestieri che questa salsa sia, p3r quanto possibile, ultimata al momento di impiegarla.

IW . — S alsa b escia m ella sem p lice.

Tagliate a fette una grossa cipolla ed una carota, fatele rinvenire nel burro in una casseruola; aggiungete 3 o 400 grammi di giambone crudo tagliato a dadi ; spolverizzatele con 4 cucchiai da ta­ vola di buona farina; fate cuocere per alcuni minuti a fuoco lento tramenando col mestolino; sciogliete il composto con un litro di buon brodo in modo da averne una densa salsa che diluirete, a poco a poco, con 3 mestole di buon latte cotto e porzione di brodo di pollame o di vitello ; quando il liquido sarà consunto, la salsa dovrà essere leggermente legata; fatela bollire e ritiratela poi su fuoco mode­ rato affinchè abbia a cuocere soltanto da un lato; aggiungete sale, spezie, un mazzetto di prezzemolo guarnito e lasciate cuocere una mezz’ ora. Indi passate la salsa alla stamigna in una tegghia ; ag­ giungete delle minuzie di funghi e riducetela in pieno fornello, facendole assorbire mezzo litro di buona crema doppia. Passatela alla stamigna in una terrina e ventolatela fino a che sia quasi fredda.

I N . — S alsa Y lllcro l.

Preparate un rosso biondo con 250 grammi di burro e 300 grammi di farina; quando sia cotto ritiratelo dal fuoco e scioglietelo, a poco a poco, con 2 litri di buon brodo bianco e chiaro, lavorando la salsa col mestolino in modo da legarla senza grumi; tenetela assai più legata della vellutata ; allora ritirate la casseruola su fuoco moderato. Aggiungete alla salsa 100 grammi di giambone crudo, una cipolla innestata con 3 garofanetti, minuzie di funghi e un mazzetto guernito. Venticinque minuti dopo, di­ grassate la salsa, passatela allo staccio in una tegghia per ridurla a giusta misura cioè ristretta e consistente; legatela con 4 o 5 tuorli sciolti con un po’ di crema e passatela alla stamigna.

N I . — Salga Y lllero l a ll' In g lese.

La differenza di questa salsa dalla precedente consiste nell’ incorporarvi, quando è ultimata, ppq

S A L S E S E M P L I C I

999. — Sala* b a r n scio lto .

Fate sciogliere 400 grammi di burro in una casseruola, lasciatelo riposare alcuni minuti e versa­ telo in un’altra casseruola per decantarlo ; fatelo riscaldare per bene, ritirate la casseruola e mescolate col liquido, un po’ di sale, un cucchiaio da tavola di prezzemolo trito, il sugo di un limone ; versatela in una salsiera calda.

998. — Salsa b o rro a lla D o ccin o la

Fate sciogliere 400 grammi di burro, versatelo in una casseruola o riscaldatelo fino a che abbia preso un bel colore biondo carico e in pari tempo un gusto pronunciato di nocciuola, versatelo in una salsiera calda.

998. — Salsa b o rro n e r o .

Versate in una casseruola un decilitro di aceto, aggiungete 8 o 10 grani di pepe, 2 foglie di lauro ; mettete a fuoco la casseruola e ridotto che sia il liquido alla metà ritiratela. — Fate sciogliere in una padella da 4 a 500 grammi di burro e non appena incomincia ad adnerirsi, gettatevi entro alcune foglie di prezzemolo verde; lasciatele friggere qualche secondo, ritirate la padella dal fuoco, schiumate il burro e riversatelo nella casseruola dell’ aceto dopo aver ritirato il pepe e il lauro ; fate pren­ dere un sobbuglio al liquido, ritiratelo, aggiungetevi qualche cucchiaiata di capperi interi.

998* — Salsa a l p an e fr itte * a lla P olacca.

Fate sciogliere e riscaldare 300 grammi di burro e, quando abbia raggiunto il grado detto alla

nocciuola, amalgamatevi assieme 2 manate di mollica di pane bianco grattugiato; cuocetelo a fuoco mo­

derato, per alcuni minuti, senza abbandonarla; salate leggermente, ritirate la salsa dal fuoco per ver­ sarla in una salsiera calda.

999. — S a lse a l b orro.

Mettete in una casseruola 200 grammi di burro, amalgamatevi assieme quanta fhrina pub assorbire lavorandola col cucchiaio ; bagnate la pasta con un bicchiere e mezzo d’ acqua fredda, aggiungete un po’ di sale, il sugo di un limone; esponete la casseruola a fuoco mdderato indi col mestolino agitate il liquido affine di stemperare e far disciogliere la pasta. A misura che il calore penetra il liquido raddoppiate il movimento del mestolino affinchè la salsa si leghi senza grumi; al primo svilupparsi della bollitura, ritirate la casseruola dal fuoco per trattenerla sull’ angolo del fornello ma abbastanza lontana, sicché non riceva che un calore quasi insensibile; continuate a lavorarla incorporandovi, a poco a poco, 250 grammi di burro fresco; mano mano che la salsa assorbe il burro diverrà bianco­ liscia, spumosa; sono queste le sue prerogative. Aggiungete da ultimo il sugo di un limone, e servi­ tela tosto. — Si pub servire questa salsa dopo averle incorporato uno de'burri composti precedente- mente descritti.

>77. — Salsa a l b u rro a ll'Iu g lese.

Mescolate in una casseruola 150 grammi di burro con all’ incirca lo stesso peso di farina per for­ mare una pasta ; scioglietela con 4 o 5 decilitri d’acqua fredda, il sugo di un limone ; aggiungete un po’ di sale e un nonnulla di moscata ; mettete la casseruola su fuoco moderato, tramenate la salsa col cucchiaio per legarla ben liscia ; non appena si sviluppi l’ebollizione, ritiratela sull’angolo del fornello, ultimatela colla legatura di 2 o 3 tuorli, un pezzo di burro, il sugo d’un limone ; passatela. — Si può completare questa salsa con burro alla maggiordomo o semplicemente con prezzemolo o finocchio trito, alcuni capperi interi o citriuoli tagliuzzati.

>78. — S alsa a l b o rra «Il gam b eri.

Si può ammannire la salsa gamberi con una salsa al burro, o una vellutata ; in entrambi i casi basterà ultimarla con burro di gamberi ben rosso.

>79. — Salsa a lle oava« a ll'In g lese.

Preparate una salsa al burro come si disse al N. 276, ma senza legatura. Al momento di servire, ultimatela con un cucchiaio da tavola di prezzemolo trito e due o tre uova sode, tagliate a dado­ lini. Quando questa salsa sia destinata a mascherare carni, è preferibile versarla dapprima sulla carne indi spolverizzare la salsa colle uova ed il prezzemolo.

>80. — Salsa p r e z z e m o lo , all* O landese.

Versate in una casseruola 2 bicchieri d’acqua, aggiungete una manata di foglie di prezzemolo, fate bollire, tenendo la casseruola coperta, per 3 o 4 minuti ; versate il tutto su uno staccio posto su una terrina, lasciate raffreddare e col liquido, la farina, ed il burro, preparate la salsa come al N. 275; tramenatela sul fuoco fino all’ebollizione, legatela con qualche tuorlo d’uova, ultimatela con buon burro, una stilla d’aceto; passatela.

>81. — S alsa a l p an e a ll'In g lese.

Mettete in una casseruola una grossa manata di mollica di pane, bianca e grattugiata; inumiditela con un po’ d’ acqua fredda, aggiungete sale, pepe grosso, una cipollina cruda, intera. Quando la mol­ lica abbia assorbita l’um idità, scioglietela con tre quarti d’un bicchiere di latte caldo, fate bollire un istante ed ultimatela con un po’ di buona crema. — Questa salsa dev’ essere piuttosto consistente, chiara, ma non troppo. Al momento di servire, ritirate la cipolla ed i grani di pepe.

>8>. — Salsa a ll'e sse n z a d 'a celn g h e (a n ch ovies-sau cej.

Preparate una salsa al burro operando come al N. 275; quando sia a dovere, ultimatela amalgaman­ dovi 100 grammi di burro fino, poi 2 cucchiaini d’essenza d’acciughe all’inglese ed in mancanza di questa con burro d’acciuga.

>88. — Salsa soya.

La vera soya è un prodotto di fabbricazione giapponese che si aggiunge ad una salsa al burro ultimata al momento ; si può pure amalgamarla con vellutata od una salsa bruna di pesce : in ambi i casi bisognerà aggiunger burro alla salsa. La quantità di soya da impiegare è questione di gusto.

>81. — S alsa rafan * a lla crem a.

Raschiate la pelle nera od una mezza radice di rafano (cren); grattugiate il bianco, tritatelo, mescolatelo in una terrina con pari volume di mollica di pane grattugiata bianca e fina ; aggiungete una cucchiaiata di zucchero, un po’ di sale e finalmente 4 o 5 cucchiaiate di crema acida o sempli­ cemente crema sbattuta ; in quest’ ultimo caso si aggiungerà una stilla d’ aceto. — Si serve questa salsa con rosbif caldo, come pure colle carni fredde.

985. — S alsa p ersllla d e.

Versate in una terrina tre quarti d’un bicchiere d’olio d’oliva ; aggiungete il sugo di 2 o 3 limoni, sale e pepe ; lavorate per alcuni minuti il composto col cucchiaio, aggiungete 2 cucchiai da tavola di prezzemolo trito, 2 cucchiaiate di cerfoglio, serpentaria e cipollina o maligia egualmente trinciate fine, ed una cucchiaiata di senape (montante).

986. — Salsa olan d ese.

Mettete alcuni grani di pepe in una casseruola con 5 o 6 cucchiai da tavola di b u o n a c e to ; f a ­ telo restringere alla metà, lasciatelo divenir freddo ; allora amalgamatevi assieme 7 o d 8 t u o r l i d ’u o v a , 150 grammi di burro diviso in pezzettini, un po’ di sale, un nonnulla di moscata ; mettete la c a s s e r u o la su fuoco moderatissimo, lavorate vivamente la salsa col cucchiaio per legarla ; passatela alla s t a m i g n a iu un’altra casseruola, rimettetela a fùoco dolce sbattendo il composto; amalgamatea poco a poco c o lla salsa un cucchiaio da tavola di vellutata, 150 grammi di burro a pezzetti ma poco per v o lt a ; q u a n d o la salsa si presenta ben spumosa, ritiratela ed ultimatela col sugo di un limone.

987. — Salsa B ea rn e se.

Tritate 5 o 6 scalogni, spremeteli in un pannolino per estrarne il sugo e tenerli da p a r t e . M e t­ tete in una casseruolina un cucchiaio da tavola di scalogni triti, bagnateli co n 4 cucchiaiate s im ili d i buon aceto, fate ridurre il liquido a tre quarti; lasciatelo raffreddare. Mescolatevi assieme 6 tu o r li , 1 5 0 grammi di burro in pezzettini, un pizzico di pepe, un nonnulla di moscata; collocate la c a s s e ru o la s u fuoco dolce, lavorate vivamente la salsa per legarla come una salsa olandese ; quando s ia r i u s c i t a a d o v e re aggiungete, a poco a poco, ed in quantità eguale al suo volume, della buona linee s c i o l t a ; u l t i m a t e l a poi con essenza di scalogno e un pizzico di foglie di serpentaria trita. — Ove questa s a ls a s i a d e s t i­ nata ad essere servita con pesce si puh sostituire la giace con un p o ’ di vellutata o d i e s s e n z a in g le s e sempre però col sugo di scalogno.

988. — S a lsa a lla L ltw n a .

Mediante cucchiaio, manipolate insieme, in una casseruola, 250 grammi di burro con 150 grammi di mollica di pane bianco e grattugiata; aggiungete il sugo di 2 o 3 limoni, 5 o 6 cucchiai da tavola di

giace sciolto, un nonnulla di moscata, pepe in polvere; esponete la casseruola a fuoco moderato, rime­

state il composto per scioglierlo e riscaldarlo senza perì» che abbia a bollire. Al momento di servire ultimate la salsa con prezzemolo trito.

989. — Salsa pom i.

Tagliate a quarti 7 od 8 pomi acidi, metteteli in una "casseruola con poca acqua, cuoceteli per farli sciogliere; passateli allo staccio, versate la puree in una casseruola, diluitela con un po’ d’acqua, aggiungete un grano di sale, un pizzico di zuccaro e da ultimo un pezzettino di burro. — Questa salsa può essere leggermente legata con un po’ di fecola stemperata a freddo.

990. — S alsa pom i a l rafano.

Preparate una marmellata di pomi procedendo come si disse sopra: versatela in una casseruola, fatela ridurre per alcuni minuti, ritirate la casseruola dal fuoco, amalgamatevi assieme 4 cucchiai da tavola di radici di rafano (cren) raschiato; passatela allo staccio in una terrina verniciata; scioglietela col sugo di due o tre aranci, versatela in una salsiera.

991. — Sola» a lla m en te.

Mondate un pizzico di foglie di menta verde, tagliuzzatela, mettetela in una piccola terrina con al­ cune cucchiaiate d'acqua fredda o di brodo; aggiungete, sale, un po’ di zucchero, 2 cucchiai da tavola di aceto; lasciate in infusione la menta per dieci minuti, versate la salsa in una salsiera,

ZUPPE E GUARNIZIONI

MI. — S a li» v erd e «Ila sp aglin ola.

Inzuppate nell’acqua tiepida 200 grammi di mollica di pane bianco, pestate nel mortaio una grossa manata di prezzemolo verde e di cerfoglio ; aggiungete a queste erbe, la mollica di pane rammollita e spremuta, 12 filetti d’acciughe, 4 o 5 citriuoli, un pizzico di cipolla trita, 4 cucchiaiate di capperi; quando il tutto è convertito in pasta, scioglietela con 2 decilitri di brodo freddo, passatela; versate la salsa in una terrina, lavoratela col cucchiaio per legarla incorporandovi assieme, a poco a poco, mezzo bicchiere d’olio; conditela con sale e pepe, e versatela nella salsiera. Quésta salsa deve riescile di color verde ma leggermente legata. In Ispagna la si serve colle carni della Oilla.

Nel documento CUCINA CLASSICA (pagine 132-137)