L’attuale struttura azionaria di Crédit Agricole Italia nasce nel mese di marzo 2007, in esito ad una complessa operazione di acquisizioni/cessioni di partecipazioni, mediante la quale:
• il controllo della Banca è stato assunto, con l’acquisto del 75% del capitale sociale, da parte di Crédit Agricole S.A., che ha successivamente acquisito un ulteriore 1,5%; azionisti di minoranza risultano la Fondazione Cariparma e Sacam à l’International sas, rispettivamente con il 13,5% e il 10%;
• Crédit Agricole Italia ha acquisito la partecipazione di maggioranza del capitale sociale di FriulAdria, dando così origine al Gruppo Bancario Cariparma FriulAdria, del quale Crédit Agricole Italia è diventata Capogruppo a partire dal 1° marzo 2007. Il 9 marzo 2011 il Gruppo ha cambiato la propria denominazione in Gruppo Cariparma Crédit Agricole.
Crédit Agricole Italia ha, successivamente, acquisito:
• nel settembre 2009, una partecipazione pari all’85% del capitale sociale di Calit, società che svolge principalmente attività di concessione di finanziamenti sotto forma di locazione finanziaria;
• nel gennaio 2011, la partecipazione di maggioranza pari all’80% del capitale sociale di Carispezia;
• nel febbraio 2013, la partecipazione di maggioranza pari al 60% del capitale sociale di Cariparma OBG S.r.l.
Nell’agosto 2015, le Società del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia hanno perfezionato la costituzione di Crédit Agricole Group Solutions, consorzio industriale nella forma della Società Consortile per azioni, in cui sono confluite le attività riferite alle operations e information technology del Gruppo stesso.
Il 21 novembre 2016 la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. ha variato la propria denominazione sociale in Crédit Agricole Cariparma S.p.A. proseguendo l’originaria attività della Cassa di Risparmio di Parma;
contestualmente ha provveduto a cambiare la denominazione del Gruppo variato in Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia.
Il 21 dicembre 2017 Crédit Agricole Cariparma ha perfezionato l’acquisto dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (lo “Schema Volontario”) del 95,3% del capitale sociale di Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A.
Nel corso del 2018 tali entità sono state oggetto di fusione per incorporazione in Crédit Agricole Cariparma S.p.A.
Il 26 febbraio 2019 Crédit Agricole Cariparma S.p.A. ha variato la propria denominazione sociale in Crédit Agricole Italia S.p.A.
Nel luglio 2019 Crédit Agricole Carispezia S.p.A. è stata incorporata, mediante fusione per incorporazione, in Crédit Agricole Italia S.p.A. Il progetto di fusione è stato approvato al fine di ottenere ulteriori sinergie per il Gruppo Bancario e una maggiore efficienza operativa grazie a una semplificazione della struttura societaria e dei processi decisionali.
La composizione del capitale sociale della capogruppo è così definita: Crédit Agricole S.A. 75,60%, Fondazione Cariparma 11,86 %, Sacam à l’International sas 9,33%, Fondazione Carispezia 1,96%.
4.2 ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL GRUPPO
Il disegno organizzativo del Gruppo prevede l’adozione di un modello operativo basato sui seguenti principi:
• creazione di funzioni di Capogruppo e di una piattaforma operativa per il Gruppo all’interno di Crédit Agricole Italia con il compito di:
- garantire il governo degli ambiti strategici e di business per il Gruppo;
- gestire la piattaforma operativa mediante il coordinamento e la gestione dei servizi operativi e di supporto per le Società del Gruppo;
- presidiare il controllo accentrato dei rischi;
• modello distributivo caratterizzato da:
- autonomia nella gestione commerciale e della clientela da parte delle Società del Gruppo, proponendo un’offerta di prodotti comuni all’interno del Gruppo (salvo limitate specificità dovute al presidio territoriale di riferimento ed alla tipologia di prodotti offerti);
- autonomia in ambito creditizio (processi di erogazione del credito) da parte delle singole Società nel rispetto dei limiti fissati nelle politiche creditizie di Gruppo.
Le Società del Gruppo, coerentemente con il modello descritto e beneficiando, laddove necessario, delle funzioni presidiate dalla Capogruppo, operano in conformità alle linee guida emanate dalla Capogruppo stessa e nel rispetto delle prerogative loro attribuite dal diritto societario, mantenendo, pertanto, le relative responsabilità per la mitigazione di eventuali rischi.
La Capogruppo, attraverso l’attività di direzione e coordinamento, esercitata nel rispetto della disciplina civilistica e della specifica normativa dettata dall’Autorità di Vigilanza, assicura la coerenza complessiva dell’assetto di governo del Gruppo.
Le modalità di funzionamento del Gruppo ed i rapporti infragruppo sono disciplinati, nel rispetto della normativa di Vigilanza, dal Regolamento di Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Crédit Agricole Italia e recepito dai Consigli di Amministrazione di tutte le società controllate.
4.3 SERVIZI ESTERNALIZZATI
Il modello organizzativo del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia prevede sia l’esternalizzazione infragruppo di alcune attività (di seguito anche “outsourcing”), sia l’esternalizzazione di attività a società esterne al Gruppo, anche appartenenti al Gruppo Crédit Agricole.
In particolare, per quanto riguarda le esternalizzazioni infragruppo, Crédit Agricole Italia fornisce in outsourcing alle banche e società del Gruppo, in modo differenziato e personalizzato per ognuna di esse, parte delle seguenti attività:
• attività di governo e controllo (ad esempio, audit, compliance e risk management);
• attività di supporto al business.
Il Consorzio, inoltre, svolge in outsourcing per Crédit Agricole Italia, nonché per le altre banche e Società del Gruppo, attività afferenti ai servizi operativi delle stesse.
L’affidamento in outsourcing dei servizi essenziali è regolamentato, in conformità alle disposizioni vigenti, da una policy di Gruppo che, oltre a definire il processo decisionale di esternalizzazione, stabilisce:
• i requisiti dei contratti di outsourcing ed i relativi livelli di servizio (S.L.A.);
• le modalità di controllo dei servizi esternalizzati;
• i flussi informativi per gli organi sociali e le funzioni di controllo inerenti ai servizi esternalizzati;
• i piani di continuità da prevedere in caso di non corretto svolgimento dei servizi esternalizzati.
In ottemperanza alla suddetta policy, i contratti di outsourcing assicurano, a ciascuna società del Gruppo:
• di assumere ogni decisione nel rispetto della propria autonomia, mantenendo la responsabilità su tutte le attività, ivi comprese quelle relative ai servizi esternalizzati;
• di mantenere la capacità di controllo circa la congruità dei servizi resi in outsourcing.
Più in dettaglio, detti contratti prevedono:
• la descrizione dei servizi erogati;
• le modalità di erogazione;
• l’indicazione del livello di servizio erogato (S.L.A.);
• gli eventuali indicatori di performance per la valutazione della qualità dei servizi, ove prevista;
• la tariffazione dei singoli servizi resi;
• adeguati presidi a tutela del patrimonio informativo delle singole società del Gruppo e della sicurezza delle transazioni;
• l’obbligo dell’outsourcer di operare in conformità alle vigenti normative del settore bancario.
All’interno di ogni società del Gruppo sono previste apposite strutture incaricate di verificare nel continuo il rispetto delle clausole contrattuali e, di conseguenza, l’adeguatezza delle attività prestate dall’outsourcer.
Si riporta in allegato al presente Modello l’elenco dei servizi essenziali / importanti esternalizzati da parte di Crédit Agricole Italia presso il Consorzio, sulla base di appositi contratti di servizio. Si precisa che non sono regolate da contratti di servizio le attività svolte istituzionalmente da Crédit Agricole Italia nella sua qualità di Capogruppo, quali, ad esempio, la definizione delle linee strategiche del Gruppo e delle banche e società del Gruppo, l’esecuzione di adempimenti normativi e regolamentari previsti a carico delle Capogruppo di Gruppi bancari, nonché le attività di audit, compliance e risk management svolte dalla Capogruppo nell’ambito della propria attività di indirizzo e controllo.
4.3.1 Prestazioni di servizi svolti dal Consorzio a favore di società appartenenti al Gruppo Il Consorzio qualora svolga, per conto di società appartenenti al Gruppo, servizi nell’ambito di attività a rischio non contemplate dal proprio Modello, si dota di regole e procedure adeguate e idonee a prevenire la commissione dei reati.
Qualora la società del Gruppo beneficiaria dei servizi resi chieda motivatamente al Consorzio il rispetto di procedure nuove o diverse da quelle previste dal presente Modello o stabilite per la sua attuazione, il Consorzio si attiene a tali procedure solo previe valutazioni effettuate dalle competenti funzioni aziendali, circa l’idoneità delle stesse a prevenire il compimento dei reati. Successivamente sarà fornita idonea informativa all’Organismo di Vigilanza della società del Gruppo beneficiaria, il quale può richiedere informazioni all’Organismo di Vigilanza del Consorzio e/o alle competenti funzioni del Consorzio, al fine del corretto svolgimento della propria funzione di vigilanza.
4.3.2 Prestazioni di servizi svolti da società appartenenti al Gruppo in favore del Consorzio La società del Gruppo, qualora svolga per conto del Consorzio, servizi nell’ambito di attività a rischio non contemplate dal proprio Modello, si dota di regole e procedure adeguate e idonee a prevenire la commissione dei reati.
Il Consorzio può chiedere motivatamente alla società del Gruppo che svolge le prestazioni di servizi il rispetto di procedure nuove o diverse da quelle previste dal suo Modello, o stabilite per la sua attuazione. La società che presta i servizi dovrà attenersi a tali procedure solo previe valutazioni effettuate dalle competenti funzioni aziendali, circa l’idoneità delle stesse a prevenire il compimento dei reati. Successivamente sarà fornita idonea informativa all’Organismo di Vigilanza della società che presta i servizi in favore del Consorzio.
L’Organismo di Vigilanza del Consorzio può richiedere informazioni all’Organismo di Vigilanza della società del Gruppo che presta i servizi e/o alle competenti funzioni della società che presta i servizi, al fine del corretto svolgimento della propria funzione di vigilanza.
4.4 COMITATI DI GRUPPO
Il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia si avvale di alcuni Comitati interfunzionali, al fine di soddisfare le esigenze di coordinamento fra la Capogruppo e le altre Società del Gruppo. Le modalità e le regole di funzionamento di detti Comitati sono disciplinate da un apposito Regolamento, disponibile nell’ambito della normativa aziendale.